di Federica Marengo lunedì 23 maggio 2022
-A quasi tre mesi dall’inizio della guerra in Ucraina, giunta ormai all’ottantottesimo giorno, i bombardamenti e gli attacchi russi si concentrano nella regione del Donbass, e in particolare a Severonetsk, nel Lugansk, dove , secondo quanto riferito dal governatore regionale Gaidai, “I russi stanno facendo terra bruciata ,distruggendo deliberatamente la città”. A Vrubivka, proprio nel Lugansk, le forze russe avrebbero sparato contro un bus con a bordo degli sfollati, mentre è di un morto il bilancio dell’attacco missilistico russo su un’infrastruttura ferroviaria locale, nella regione di Zhytomyr , che ha danneggiato anche edifici residenziali, negozi, caffè e stabilimenti industriali dell’area.
Missili russi, inoltre, hanno colpito un villaggio nella regione di Sumy. Stesso scenario di assedio anche nella parte meridionale dell’Ucraina, specie a Odessa e Mykolaiv, mentre a Kherson,occupata dall’esercito russo, il governatore della regione, Saldo, insediato da Mosca, ha annunciato che da lunedì sarà introdotta la doppia valuta, ovvero rubli russi e grivnia ucraina, e verrà aperto l’ufficio di una banca russa.
A Mariupol, invece, dove secondo Interfax dovrebbe svolgersi il processo ai difensori dell’Azovstal, secondo quanto riferito dal Ministero della Difesa russo, le truppe di Mosca stanno sminando l’area dell’impianto siderurgico, operazione che durerà almeno due settimane. Sminamenti ,che l’esercito russo sta effettuando anche nei porti sul Mar Nero, accompagnati dalla ricostruzione delle infrastrutture distrutte, al fine, secondo Kiev, di impossessarsi delle derrate di grano rimaste nei depositi per trasferirle in Russia e per la vendita.
Sempre nel sud dell’Ucraina, ancora bloccati i porti e le navi per il trasporto del grano (ferme circa 22 milioni di tonnellate di derrate).
Infine, mentre l’Onu ha fatto sapere che su 40 milioni di abitanti, 8 milioni sono rifugiati rimasti in Ucraina e 6 milioni sono gli emigrati accolti in diversi Paesi UE, a Kiev, si è concluso con una condanna all’ergastolo per crimini di guerra il processo al primo soldato russo , colpevole di aver sparato a morte a un uomo di 62 anni nel villaggio nord-orientale di Chupakhivka il 28 febbraio scorso, anche se l’avvocato di quest’ultimo ha fatto sapere che ricorrerà in appello.
Intanto, il Presidente ucraino Zelensky, che nella serata di ieri ha avuto un colloquio telefonico con il Premier inglese Johnson, nel consueto videomessaggio alla popolazione, pubblicato sui suoi canali social, ha riferito in merito di avere aggiornato quest’ultimo “sulla situazione sul campo di battaglia”, gli ha detto che “stiamo cercando modi per aumentare le nostre esportazioni, in particolare quelle di prodotti agricoli”, ma anche che serve un aumento delle “importazioni di carburante in Ucraina”.
In mattinata, invece, lo stesso Zelensky, che ha firmato la legge per la confisca dei beni di chi sostiene la guerra russa e la proroga della legge marziale fino ad agosto, è intervenuto al Forum economico di Davos, (nel quale la Presidente del Fondo Monetario Internazionale Georgieva ha lanciato l’allarme sull’aumento dei costi dei beni alimentari legato alla crisi del grano), dichiarando: “La storia è a un punto di svolta, come recita il titolo di questi incontri. E quest’anno è più vero che mai. Non possiamo permettere che la forza bruta guidi il mondo. Dobbiamo fare in modo che l’Ucraina diventi una nazione sicura, una nazione attraente, ed è quello che sogno per l’Ucraina. Il mondo non deve perdere l’unità che è ciò che preoccupa di più la Russia. Il grano viene rubato ogni giorno dai militari russi, poi portato via nave in alcuni paesi. Stiamo cercando di reagire molto rapidamente, stiamo lavorando a livello del ministero degli Esteri con le ambasciate di quei paesi. Serve sbloccare i nostri porti marittimi. Bisogna usare tutti i canali diplomatici, perché da soli non possiamo lottare contro la Russia. Noi parliamo con la Commissione europea, il Regno Unito, la Svizzera, la Polonia, e l’Onu e chiediamo loro di prendere misure per un corridoio per l’export del nostro grano e dei cereali, altrimenti la penuria avrà effetti sul mondo e ci sarà una estensione della crisi energetica”.
A tal proposito, Yulyia Svyrydenko, Vicepremier e ministra dell’Economia ucraina, durante uno dei panel del Forum economico mondiale, ha chiesto alle potenze occidentali di aiutare l’Ucraina a sbloccare i porti “assediati o minacciati dalla Russia che in questo modo ferma i commerci e impedisce gli approvvigionamenti alimentari su scala globale”, invitando le economie dell’Occidente a elaborare un nuovo piano Marshall per la ricostruzione del Paese, cui potrebbero contribuire gli asset russi congelati attraverso le sanzioni.
Sulla questione, non si è fatta attendere la replica di Mosca, che , tramite il Ministero degli Esteri russo, ha esortato ad abolire le sanzioni imposte contro l’export russo per determinare la ripresa delle consegne di grano dirette ai mercati mondiali, riecheggiato dal portavoce Peskov , che ha precisato: “La Russia non sta ostacolando l’esportazione di grano dall’Ucraina attraverso la Polonia. La Russia è sempre stata un esportatore di grano abbastanza affidabile. L’Ucraina è stata un esportatore abbastanza affidabile. La Russia non ostacola affatto l’Ucraina nel trasporto di grano su rotaia. Quando i treni con le armi arrivano dalla Polonia, nessuno impedisce loro di riportare il grano sullo stesso treno in Polonia]”.
Peskov, poi, è tornato sull’acciaieria Azovstal e sullo scambio tra prigionieri ipotizzato nei giorni scorsi: “Abbiamo già detto che Medvedchuk è un cittadino ucraino, e non è un militare. Nel caso delle persone che si sono arrese all’Azovstal, stiamo parlando di militari e membri di formazioni nazionaliste, per cui si tratta di categorie completamente differenti e non si può praticamente parlare di scambi. Quanto alla possibilità di uno scambio con militari russi, il prossimo passo sta alla parte ucraina: “Sono loro che, se necessario, parleranno”.
Se Kiev, tramite la Viceministra degli Esteri ucraina, Emine Dzhaparova, durante una conferenza alla Fondazione Einaudi, ha precisato che “Qualsiasi piano di pace che non preveda la sovranità e l’integrità territoriale dell’Ucraina non è un piano sostenibile“, il Cremlino, che sta vagliando la proposta di pace in quattro punti dell’Italia, tramite il capo dei negoziatori russi nei colloqui con l’Ucraina per la pace, Vladimir Medinsky, ha spiegato che Mosca è pronta a riprendere il negoziato, anche se, ha detto l’iniziativa di proseguirli spetta a Kiev. Per Medinsky: “La Russia non ha mai rifiutato i colloqui. Dall’inizio dell’offensiva militare russa, il 24 febbraio, i colloqui tra le delegazioni russe e ucraine si sono svolti regolarmente sia di persona che in video-collegamento. I ministri degli Esteri ucraini e russi si sono incontrati in Turchia a marzo e poi ci c’è stato un incontro delle delegazioni a Istanbul, ma non ci sono stati risultati concreti”.
Al riguardo, il Viceministro degli Esteri Andrei Rudenko, ha detto: “La Russia è pronta a tornare al tavolo dei negoziati con l’Ucraina non appena Kiev mostrerà una posizione costruttiva e darà una risposta alle proposte di Mosca. Questa non è una nostra iniziativa per congelare i colloqui, metterli in pausa. Siamo pronti a tornare ai colloqui non appena l’Ucraina mostrerà una posizione costruttiva, e fornirà almeno una reazione alle proposte da noi presentate. Mosca, inoltre non esclude la possibilità di discutere lo scambio di prigionieri russi con soldati ucraini dell’acciaieria Azovstal”.
Quanto al Presidente Putin, che in mattinata ha incontrato a Soci il Presidente bielorusso Lukashenko (la Bielorussia, alleato di Mosca, è un altro potenziale fronte di estensione della guerra), e che, secondo gli 007 di Kiev, sarebbe scampato ad un attentato due mesi fa, ha dichiarato: “Nonostante tutte le difficoltà, l’economia russa sta resistendo bene al colpo delle sanzioni. La transizione al pagamento del gas con i rubli rafforzerà la valuta russa”.
All’Eurogruppo di Bruxelles, invece, nella riunione dei Ministri delle Finanze dell’area euro, si è discusso della ricostruzione dell’Ucraina mediante un piano che preveda, come per la pandemia, debito comune, cui si sono opposti l’Olanda e la Germania. L’Olanda, infatti, si è detta riluttante a una soluzione su modello del Next Generation UE e, la Germania, contraria, specificando che: “Al momento, la preoccupazione è la liquidità dello Stato ucraino ed è per questo che il G7 la scorsa settimana ha adottato un pacchetto per garantire la liquidità dell’Ucraina. Abbiamo raccolto 9,5 miliardi di dollari per il sostegno finanziario a breve termine per l’Ucraina”.
Quindi, a margine dell’Eurogruppo, il Vicepresidente esecutivo Donbrowskis, ha chiarito: “Lo schema che la Commissione Europa ha proposto per finanziare gli aiuti Ue all’Ucraina “ovviamente dovrà essere ulteriormente discusso. La Commissione Europea la settimana scorsa, ha presentato una proposta per aiutare l’Ucraina in due parti: una per gli aiuti a breve termine e l’altra per la ricostruzione, a lungo termine. Abbiamo proposto un pacchetto di assistenza finanziaria da 9 mld di euro, che richiederebbe ulteriori garanzie da parte degli Stati membri. Abbiamo presentato lo schema generale del piano, senza scendere nei dettagli. Chiaramente, dovremo mobilitare risorse diverse, fornite da più parti, non solo dai Paesi dell’Ue”.
Riguardo al sesto pacchetto di sanzioni che prevede l’embargo del petrolio russo, l’Ungheria, finora oppostasi, presente al Consiglio per gli Affari generali con la ministra della Giustizia, Judit Varga,ha proposto: “Nella dichiarazione di Versailles, tutti hanno concordato che ci può essere un passo avanti nelle sanzioni solo quando tutte le circostanze nazionali e il diritto di ogni paese al proprio mix energetico sono tenuti dovutamente in considerazione. Per l’Ungheria la priorità è garantire l’approvvigionamento e la sicurezza energetica. Prima dobbiamo avere un piano strategico, a breve e lungo termine, su come uscire da queste risorse fossili. E poi per quanto riguarda gli oleodotti di petrolio russo, questo richiede tempo e investimenti, non solo sul lato ungherese ma anche su quello degli altri partner dell’Ue. Chiedo comprensione ai nostri partner e questo va incluso in un orizzonte strategico perché ci siamo muovendo verso un’industria a zero emissioni. Siamo in stretta negoziazione con la Commissione e tutte le nostre carte sono sul tavolo. C’è anche il problema delle raffinerie, anche in Slovacchia, che sono calibrate al petrolio russo. Sono fatti fisici e matematici e spero che nello spirito della dichiarazione di Versailles le istanze di tutti i Paesi siano prese in considerazione. Dobbiamo prima vedere le soluzioni della Commissione e poi (ci potrà essere il via libera) alle sanzioni”.
Sul fronte USA, il Presidente Biden, che ha ottenuto dal Senato il via libera ad altri 40 miliardi di dollari in aiuti militari per l’Ucraina, ancora in Asia per il suo tour, stamane dal Giappone, dove ha incontrato il Premier nipponico Fumio Kishida, ha lanciato il patto indo-pacifico, in chiave anti-cinese, cui hanno aderito 13 Paesi,assicurando aiuto a Taiwan in caso di invasione cinese (dichiarazioni poi ridimensionate dalla Casa Bianca) suscitando la dura reazione di Pechino, che ha invitato gli Stati Uniti “a non giocare con il fuoco” , avvertendo che “ogni piano contro la Cina è destinato a fallire”. Poi, a margine del suo bilaterale con il Premier Kishida, in merito alla guerra russo-ucraina,Biden, ha detto: “La Russia deve pagare “un prezzo di lungo termine” per aver aggredito l’Ucraina con un’azione che ha lo scopo di “distruggere l’identità dell’Ucraina. E’ il costo di chi vuole cambiare gli assetti con l’uso della forza”.
Spostandoci in Italia, dove questa mattina le più alte cariche dello Stato e i leader politici hanno ricordato il trentennale della strage mafiosa di Capaci in cui trovarono la morte il giudice Giovanni Falcone, la moglie, anch’essa giudice Francesca Morvillo e gli uomini della scorta Antonio Montinaro,Vito Schifani e Rocco Dicillo , il Premier Draghi ha incontrato a Palazzo Chigi, il primo ministro della Repubblica di Bulgaria Kiril Petkov. Nel corso dell’incontro, secondo quanto riferito da Petkov, è stato fatto il punto sulla situazione in Ucraina e sulle conseguenze sul mercato energetico. Tra i temi discussi anche la proposta italiana di un tetto europeo al prezzo del gas.
Al centro del dibattito dei partiti invece, le Raccomandazioni economiche ai Paesi membri nell’ambito del semestre di bilancio europeo ,elaborate dalla Commissione UE e presentate questa mattina a Bruxelles, dal Vicepresidente Dombrovskis e dal Commissario agli Affari Economici Gentiloni, nelle quali si invita l’Italia ad attuare le riforme del Fisco e della Concorrenza per accedere ai 200 miliardi del Pnrr necessari ad evitare la recessione e a ridurre la spesa e il debito pubblico. Prorogato inoltre dalla Commissione lo stop al Patto di Stabilità e Crescita per tutto il 2023, con disattivazione della clausola a partire dal 2024 (quanto al rialzo dei tassi, la Presidente della Banca Centrale Europea, Lagarde ,ha ipotizzato la fine di settembre come periodo per il passaggio dal tasso zero).
Sulle Raccomandazioni economiche della Commissione UE , dal Consiglio Federale della Lega ,che ha rilanciato, tra gli altri temi, il Referendum sulla Giustizia del 12 giugno, è arrivato il no dal segretario Salvini “all’ingerenza dell’Unione nelle questioni economiche dell’Italia” e all’aumento delle tasse, suscitando la reazione piccata del segretario del Pd,Letta , che ha bollato tale posizione come “propagandistica” ,in quanto il Governo non ha in previsione alcun aumento delle tasse, e ha accusato il leader leghista di mettere a rischio crisi l’Esecutivo, l’Italia e i fondi UE.
Il M5S, invece, ha sottolineato l’apprezzamento espresso dalla UE per il bonus casa , chiedendo venga reso strutturale.
Dall’Opposizione , critica nei confronti della linea del Governo e della UE, la Presidente di Fratelli d’Italia, Meloni, per cui la Riforma del Catasto servirebbe in realtà ad aumentare le tasse.
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