di Federica Marengo martedì 17 maggio 2022
-Nella notte che ha preceduto la ottantaduesima giornata della guerra in Ucraina, 256 militari sono stati evacuati dall’Azovstal, l’acciaieria di Mariupol, roccaforte della resistenza ucraina.
La svolta, dopo una difficile trattativa con Mosca, è stata annunciata dal Presidente ucraino Zelensky, nel suo consueto videomessaggio alla popolazione, nel quale ha spiegato: “L’Ucraina ha bisogno di eroi vivi. L’82/ma giornata della nostra difesa, è stata difficile, ma come tutte le altre mira a salvare il nostro Paese e la nostra gente. Sulla situazione all’Azovstal, il nostro esercito ha avviato un’operazione per salvare i difensori di Mariupol. Speriamo di poter salvare la vita dei nostri ragazzi. Tra loro ci sono feriti gravi. Per riportarli a casa, il lavoro continua; serve tempo e delicatezza. Le forze armate ucraine stanno fronteggiando i continui attacchi nelle aree in cui la Russia sta ancora cercando di avanzare. Severodonetsk e altre città del Donbass rimangono i principali obiettivi degli occupanti. Stiamo facendo di tutto per proteggere la nostra terra e la nostra gente”.
Ciò, mentre il comando militare supremo delle forze di Kiev ha fatto sapere tramite una nota , diffusa dalla Bbc, di aver ordinato ai comandanti delle unità di stanza ad Azvostal di salvare la vita delle truppe ,da tre mesi nell’impianto siderurgico.
Così, 53 dei soldati feriti, evacuati dall’impianto siderurgico, sono arrivati a Novoazovsk, città controllata dai russi, a una cinquantina di chilometri da Mariupol. I militari, sono stati portati in ospedale e. Altri 211 combattenti evacuati dall’impianto, sono stati portati a Olenivka, attraverso corridoi umanitari, e lì scambiati con prigionieri di guerra russi. Nell’acciaieria, restano ancora dei combattenti, ma non è chiaro in che numero.
Tuttavia, prima il quartier generale dell’autoproclamata Repubblica Popolare filorussa di Donetsk e poi il portavoce del Cremlino Peskov, tramite l’agenzia Tass, hanno precisato che quella dei militari dell’Azov non sarebbe stata una evacuazione, ma una resa, testimoniata anche da un video diffuso, e, Peskov ha evidenziato: “Siamo certi che vinceremo e raggiungeremo tutti gli obiettivi. L’esistenza stessa della Russia è irritante per l’Occidente, il mondo occidentale è pronto a fare di tutto perché la Federazione non viva come vuole. Gli Stati Uniti si comportano in maniera ostile nei confronti della Russia. Il Paese perde la sua sovranità, se non difende fermamente i suoi interessi. La Russia è sicura della sua vittoria e del raggiungimento degli obiettivi prefissati, è sicura che tutto andrà bene”. Inoltre, il portavoce del Cremlino, ha aggiunto che per Mosca è necessaria un’indagine indipendente sulla strage di Bucha, riecheggiato dal segretario del Consiglio di Sicurezza russo Nikolaj Patrushev: “L’Occidente vuole creare le condizioni per l’instaurazione di un regime sotto il suo controllo in Russia, così come ha già fatto in Ucraina e in altri Stati”.
Per il Presidente della Duma, la Camera bassa del Parlamento russo, Volodin, invece, “I criminali nazisti non dovrebbero essere scambiati, ma processati. Si tratta di criminali di guerra, dovremmo fare di tutto per garantire che vengano processati”.
Quanto ai negoziati, sempre Mosca , che ha lasciato il Consiglio degli Stati del Mar Baltico, tramite il Vice ministro degli Esteri della Federazione Russa, Andrei Rudenko, ha evidenziato come non vi siano progressi, ma uno stallo, confermato poi da Kiev: “I negoziati non sono in corso. L’Ucraina si è effettivamente ritirata dal processo negoziale. Non sono in corso in nessuna forma. Non è stata ricevuta alcuna risposta da Kiev alla bozza di trattato russo. La proposta di un eventuale utilizzo da parte delG7 e dei Paesi dell’Unione europea degli asset russi congelati per la ricostruzione dell’Ucraina. Un furto a cui la Russia non potrà non rispondere. Quanto alle esportazioni di grano, i porti ucraini sono pesantemente minati e l’area d’acqua è estremamente pericolosa per la navigazione. È necessaria un’operazione di sminamento. Si tratta di un’operazione molto difficile, ma esiste un pericolo per la navigazione in generale”, mentre il ministro degli Esteri Lavrov ha precisato che: “I negoziatori di pace ucraini sono guidati dal Regno Unito e dagli Stati Uniti”.
Il Presidente Putin, invece, nel corso del suo incontro con le imprese petrolifere russe, ha dichiarato: “L’Occidente si sta avviando verso una sorta di suicidio energetico con l’imposizione delle sanzioni contro le forniture russe. Nel lungo termine ne subirà le conseguenze, si sta creando un danno all’economia europea. I Paesi della Ue varano le sanzioni contro la Russia sotto la pressione degli americani e questo porta danni alle loro stesse economie”.
Sul fronte della battaglia, invece, come affermato dallo stesso Presidente ucraino Zelensky,che, insieme con la Vice Premier Vereshchuck , ha ribadito il no alla cessione a Mosca della Crimea, lo scontro prosegue e si concentra nella Regione orientale del Donbass e, in particolare, nelle città di Severodonetsk e Chernihiv, dove un raid delle forze russe ha causato la morte di 8 persone e il ferimento di 11. Tre missili, poi, sono stati lanciati dall’esercito russo verso Leopoli, al confine con la Polonia, distruggendo delle infrastrutture e un carico di armi occidentali per rifornire Kiev .
Nella Regione meridionale dell’Ucraina, invece, colpite dall’esercito russo, le città di Odessa e Mykolaiv.
Riconquistata da Kiev, nella Regione orientale, la città di Kharkiv.
Riguardo alla questione dell’adesione della Svezia e della Finlandia alla Nato, la ministra degli Esteri svedese, Ann Linde, ha firmato questa mattina la domanda di adesione di Stoccolma all’Alleanza Atlantica, mentre il Parlamento finlandese ha votato a favore dell’adesione alla Nato. Il via libera è arrivato a larga maggioranza: 188 voti a favore contro 8 no. La richiesta di adesione dovrebbe essere depositata già domani, insieme alla Svezia, al quartier generale della Nato a Bruxelles.
Sempre a proposito di Svezia e Finlandia, il Presidente USA Biden riceverà giovedì alla Casa Bianca la Premier svedese Magdalena Andersson e il Presidente della Finlandia Sauli Niinisto. I leader discuteranno delle domande di adesione alla Nato di Finlandia e Svezia e di sicurezza europea, oltre che della collaborazione nel sostegno all’Ucraina. Domani, invece, la Premier finlandese Sanna Marin sarà a Roma , a Palazzo Chigi, per un bilaterale con il Premier Draghi.
Ma dalla Turchia, è arrivato il no del Presidente Erdogan all’allargamento dell’Alleanza Atlantica, in quanto “da parte di Svezia e Finlandia non vi sarebbe un atteggiamento chiaro nei confronti delle organizzazioni terroristiche”, un veto che, a detta dell’Alto Rappresentante UE per le Politiche Estere,Borrell, sarà presto superato.
Nel frattempo, mentre il segretario al Tesoro USA, Janet Yellen, intervenendo al Bruxselles Economic Forum, ha chiesto di aumentare il sostegno finanziario all’Ucraina, la Commissione UE, alla prese con la modifica proposta dal Regno Unito all’accordo sulla Brexit relativo al capitolo Irlanda del Nord, ha confermato lo stallo sul sesto pacchetto di sanzioni che prevede l’embargo graduale del petrolio russo, per il veto di Slovacchia, Repubblica Ceca, Bulgaria, Croazia e dell’Ungheria, che ha chiesto risarcimenti (15-18 miliardi) per sopportare il costo dell’adattamento delle raffinerie attuali ad altri tipo di greggio diversi da quello russo e di ristrutturazione delle infrastrutture.
A proposito delle sanzioni e delle forniture di gas, l’Eni, in via cautelativa, ha fatto sapere di aver aperto presso Gazprombank, due conti : uno, per i versamenti in euro e, l’altro, in rubli, senza modifica dei contratti posti in essere e condividendo tale decisione con le istituzioni italiane.
Quanto alla diplomazia, in mattinata, telefonata tra il Presidente ucraino Zelensky e il cancelliere tedesco Scholz, nel quale, secondo quanto reso noto dallo stesso Zelensky con un tweet e dal portavoce della Cancelleria Steffen Hebestreit, Kiev ha chiesto a Berlino di assicurare la sua assistenza nel cammino verso l’ingresso nell’Unione, concordando poi sul fatto che “una soluzione diplomatica fra Ucraina e Russia richieda la fine immediata delle attività di combattimento da parte della Russia e un ritiro delle truppe russe”.
Riguardo alla politica interna italiana, la Maggioranza continua ad essere divisa dal distinguo tra i partiti sul nuovo invio di armi (anche “offensive”) a Kiev, mentre nella giornata di domani è atteso il voto sulla fiducia alla Camera al Decreto Ucraina bis, per contrastare gli effetti economici e umanitari della guerra russo-ucraina, già approvato al Senato.
Nel corso della Direzione del Pd, svoltasi quest’oggi a Roma, il segretario Letta ha ribadito l’impegno dell’Italia, insieme con la UE, per la Pace , rilanciando i temi dei diritti della persona (Dl Zan) e della riforma della legge elettorale.
Il Presidente dei 5S Conte, invece, che proprio domani incontrerà con il numero uno dei dem Letta la Premier finlandese Sanna Marin, al termine di una riunione del Comitato nazionale con i parlamentari pentastellati , ha confermato la richiesta di un voto sull’invio di armi in Ucraina e sull’impegno dell’Italia nella guerra russo-ucraina.
Nel centrodestra, invece,Forza Italia e Lega, pur ribadendo la linea atlantista , hanno rimarcato la loro posizione per una mediazione, affinché si arrivi a un accordo tra le parti e a un cessate il fuoco, necessario per la riapertura dei negoziati.
Tuttavia, nel pomeriggio, si è tenuto un vertice di coalizione ad Arcore, nel quale si è discusso delle Amministrative di giugno , siglando un’intesa su 21città e candidati (non sul bis del Presidente della Regione Sicilia Musumeci, però, su cui il leader del Carroccio frena) , mentre su 5 si troverà un accordo in sede di eventuali ballottaggi, e delle Politiche del 2023, per le quali è necessario stendere un programma comune.
Se il segretario della Lega Salvini e il Presidente di Forza Italia Berlusconi, al termine della riunione, si sono detti soddisfatti e hanno sottolineato come il centrodestra possa vincere solo unito, la Presidente di Fratelli d’Italia, Meloni, in una nota, ha precisato che: “Non basta parlare di unità. Su 26 città capoluogo sono solo 5, ma purtroppo importanti, le città in cui il centrodestra andrà diviso al primo turno ma restano ancora diversi nodi aperti. A partire dalla non ancora ufficializzata ricandidatura del presidente uscente Nello Musumeci in Sicilia, su cui la personale dichiarata disponibilità di Silvio Berlusconi si è fermata di fronte alla richiesta di Matteo Salvini di ritardare l’annuncio del candidato. Se è positiva la comune contrarietà ad una futura legge proporzionale per le elezioni politiche, restano ancora fumose le regole d’ingaggio sulle modalità con cui formare liste e programmi comuni. Fratelli d’Italia, nel confermare la sua indisponibilità a qualsiasi futura alleanza con il Partito democratico e/o Cinquestelle, confida nella stessa chiarezza da parte degli alleati, convinta che occorra essere uniti non solo nella forma ma anche nelle scelte, nei progetti e nei programmi”.
Secondo l’Ansa , che ha ripreso fonti di Forza Italia, Silvio Berlusconi avrebbe accolto “con sorpresa e irritazione” la nota diffusa da Fratelli d’Italia in cui gli vengono attribuite posizioni tenute durante il vertice.
Nel mentre, il Premier Draghi, nel pomeriggio, ha presieduto un Consiglio dei Ministri per il varo della riforma della Giustizia Tributaria e l’ok ai termini del contratto di servizio Rai, ed è al lavoro sulle riforme del Fisco e della Concorrenza necessarie per ottenere i finanziamenti del PNRR. Al vaglio del Presidente del Consiglio, anche l’Informativa alle Camere del 19 maggio riguardo alla guerra russo-ucraina.
Infine, riguardo all’economia, l’Istituto Nazionale di Statistica, ha reso noti i dati sulle esportazioni ,che a marzo hanno segnato +1,7% su febbraio e +22,9% su base annua, sia verso i Paesi UE che extra UE, mentre le importazioni sono aumentate dell’1,3% su mese e +38,8% su marzo 2021.
In aumento , anche i prezzi delle importazioni, cresciuti a marzo del 2,5% su base mensile e del 19,0% su base annua.
Ad aprile poi, l’inflazione è arrivata al 6% ,dal 6,5% di marzo, (la stima preliminare era del 6,2%), in rallentamento per il bonus energia di cui hanno usufruito 5 milioni di famiglie (3milioni per l’elettricità e 2 milioni per il gas).
In crescita, i prezzi del carrello della spesa (+5,7%), dei beni alimentari per la cura della casa e della persona, passati da +5,0% a +5,7% su base annua.
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