di Federica Marengo venerdì 25 marzo 2022
-Nella notte che ha preceduto il trentesimo giorno della guerra in Ucraina, sono proseguiti i bombardamenti russi sulle varie città dell’Ucraina, che sono state perse e riconquistate dalle forze ucraine, le quali hanno colpito una nave da sbarco e un deposito di munizioni dell’esercito russo a Berdyansk.
Quest’ ultimo , invece, hanno sferrato pesanti attacchi missilistici contro Irpin, a nord di Kiev.
Secondo l’ultimo rapporto dell’intelligence dello stato maggiore ucraino, i tentativi dell’esercito russo di accerchiare e assediare Kiev e Chernihiv sono falliti e alcune unità russe nella regione di Kharkiv si sono ritirate dopo aver perso la metà dei soldati. Tuttavia, preoccupazione è stata espressa da Kiev per bombardamenti su Slavutich dove vivono molte persone che lavorano nella vicina centrale di Chernobyl , in quanto il rischio, denunciato anche dall’Agenzia internazionale per l’Energia atomica, è che non sia garantita la sicurezza nucleare.
A Maiupol, invece, dove l’esercito ucraino resiste, il Consiglio cittadino ha lanciato l’allarme umanitario, essendo gli abitanti privi di cibo, acqua, riscaldamento e gas e impossibilitati a fuggire lungo i corridoi umanitari, poiché le forze di Mosca non rispettano il cessate il fuoco. Inoltre, il sindaco della città, ha riferito che, secondo dei testimoni , sarebbero almeno 300 le persone morte nel bombardamento da parte dell’aviazione russa del teatro drammatico.
Bombardamenti russi, hanno poi colpito anche Rubizhne, vicino a Lugansk, uccidendo due persone; fuoco anche su Creminna, Novodruzhsk , Lysychask, Popasna, Severodonetsk e Rubezhnoye, ma le città restano sotto la bandiera ucraina.
Dal fronte dell’esercito russo invece, Mosca ha rivendicato la distruzione in un attacco missilistico del maggiore deposito di carburante vicino a Kiev.
A Karkhiv, nel distretto di Osnovyansky, bombardato dalle truppe russe il Policlinico, struttura vicina a un centro umanitario, causando l’uccisione di 4 persone, tra le 7 ferite.
Nella giornata di oggi, mentre Kiev ha reso nota l’uccisione di un altro generale russo e, il Financial Times ha pubblicato la notizia dell’uccisione di un ufficiale russo investito da un suo soldato con un tank, la Chiesa russa ortodossa ha fatto sapere che un cappellano militare russo è stato ucciso da un attacco missilistico ucraino nel sud-ovest della Russia vicino al confine con l’Ucraina. Si tratta del primo decesso in territorio russo causato dal fuoco ucraino reso pubblico da quando è iniziata l’offensiva russa in Ucraina.
In serata, colpito da missili russi ,il centro di comando dell’aviazione ucraina.
A Bruxelles, intanto, la prima della due giorni del Consiglio Europeo, alla quale hanno preso parte i capi di Stato e di Governo, si è conclusa siglando con un documento un accordo intorno a tre punti: 1) la UE è al fianco dell’Ucraina e riconosce il suo desiderio di adesione: la Commissione, quindi, effettuerà le proprie valutazioni in linea con le procedure d’ingresso dei trattati.
2)I responsabili e i complici dei crimini di guerra dovranno rendere conto in base alle leggi internazionali.
3) Verrà istituito un fondo fiduciario di solidarietà con il conseguente invito ai partner internazionali a partecipare.
Il Presidente ucraino Zelensky, quindi, in un messaggio pubblicato su Facebook, ha ringraziato i membri del Consiglio UE per le sanzioni , ma ha aggiunto che è stato fatto tardi , in quanto se le sanzioni fossero state preventive, ci sarebbe stata la possibilità di non vedere la Russia entrare in guerra. Bene, il blocco del gasdotto Nord Stream2, ma anche quest’ultimo è stato fatto un po’ tardi : se fosse stato fatto in tempo , la Russia non avrebbe creato una crisi del gas.
Stamane, poi, si è aperta la seconda e ultima giornata del Consiglio Europeo. Sul tavolo, le questioni : energia, con la proposta della Commissione UE su un tetto al prezzo del gas, per ridurre ed acquisire l’indipendenza dall’approvvigionamento russo; la sicurezza e la Difesa comune, l’economia , il Covid19 e le relazioni con la Cina.
Il Presidente USA Biden, rimasto a Bruxelles, prima di raggiungere la Polonia per incontrare il Presidente Duda, ha presentato con la Presidente della Commissione UE Von der Leyen, una dichiarazione congiunta USA-UE, sull’adozione di misure concordate, volte a ridurre la dipendenza dal gas russo e per massimizzare la disponibilità delle energie rinnovabili.
Quindi, Biden, ha annunciato l’accordo per la fornitura di gas liquido all’Europa per 15 miliardi di metri cubi che arriverebbero a 50 miliardi nel 2030.
Poi, il Presidente USA è partito per la Polonia, arrivando all’aeroporto di Rzeszów, dove è stato accolto dal presidente Andrzej Duda. Qui, ha fatto il punto sulla risposta umanitaria alla crisi dei rifugiati ucraini e ha incontrato le truppe della 82/ma divisione aviotrasportata, che stanno contribuendo al rafforzamento del fianco orientale della Nato. In seguito, è arrivato a Varsavia, dove domani avrà un bilaterale con Duda (il cui arrivo è stato posticipato per un imprevisto) e terrà un discorso.
Nel frattempo, a Mosca, il ministro della Difesa Lavrov, secondo quanto riportato dall’agenzia Tass, ha accusato l’Occidente di aver aperto contro la Russia una guerra ibrida totale “a causa del desiderio implacabile, con le buone o con le cattive, ma soprattutto con le cattive, di mantenere il proprio dominio negli affari internazionali, di soggiogare tutto e tutti e di riconquistare un mondo unipolare”, mentre il portavoce del Cremlino, Peskov, ha accusato il figlio del Presidente degli USA, Biden di essere coinvolto nella gestione dei laboratori ucraini che sviluppano armi biologiche.
Il Presidente russo Putin, invece, durante un incontro con esponenti del mondo culturale avrebbe paragonato il boicottaggio della cultura russa ai roghi nazisti di libri. Quanto all’aspetto diplomatico ,il capo negoziatore Medinsky ha reso noto che non vi sarebbe stato alcun progresso nei negoziati ,in particolare per quel che riguarda i nodi politici. In ambito militare, invece, secondo quanto riferito dal ministero della Difesa, l’obiettivo di Mosca sarebbe il controllo del Donbass ,mentre per l’agenzia russa Novosti, il Colonnello Rudskoy, primo vice capo di stato maggiore delle forze armate della Federazione russa, avrebbe comunicato alle truppe che l'”operazione militare speciale” sarà portata a termine entro il 9 maggio,noto come il ‘Giorno della Vittoria’ (della Seconda guerra mondiale contro la Germania) celebrato ogni anno con una parata.
Per il Presidente ucraino Zelensky, che ha tenuto una conversazione telefonica con il Presidente turco Erdogan , che gli avrebbe riferito degli sforzi diplomatici compiuti dalla Turchia e di esserci impegnato nel summit Nato per l’integrità territoriale dell’Ucraina, i colloqui sono molto difficili, ma ciò non determinerà che l’Ucraina rinunci alle sue richieste.
Sui negoziati tra Mosca e Kiev si è espresso anche il ministro degli Esteri Di Maio che ha evidenziato come il Presidente ucraino Zelensky abbia fatto “aperture molto importanti” sulla Nato e su questioni territoriali che riguardano la Crimea e il Donbass, mentre Putin non abbia dato segnali”, ma che , nonostante ciò proseguiranno le iniziative diplomatiche” per mettere fine alla guerra in Ucraina.
Nel frattempo, in serata, Papa Francesco, con una celebrazione solenne,ha consacrato al cuore Immacolato di Maria, la Russia ,l’Ucraina e il mondo, affinché cessi la guerra e sia trovata una soluzione diplomatica per la Pace.
La posizione del Pontefice, in disaccordo con l’aumento delle spese militari per il 2% del Pil, viene condivisa anche dai alcuni partiti della Maggioranza come M5S, LeU e sinistra italiana , che spaccano quest’ultima (senza però dare luogo a crisi di Governo, a detta dei leader di tali partiti), in vista della votazione in Senato sul Decreto Ucraina della prossima settimana, che stanzia aiuti militari, economici ed umanitari per l’Ucraina.
Sempre in serata, il Premier Draghi, ha tenuto una conferenza stampa al termine del Consiglio Europeo, nella quale , sulla questione crisi energetica e caro carburanti, ha dichiarato: “Per maggio avremo una proposta della Commissione sulla possibilità di spacchettare la formazione del prezzo dell’energia elettrica da quella del gas, altro aspetto per cui bisogna aspettare un rapporto del regolatore europeo. Ci saranno 15 miliardi di metri cubi gas liquido dagli Usa per l’Europa” e la Snam acquisterà 2 rigassificatori. Contiamo di essere in grado di assorbire la nostra quota di gas che ci viene offerta dagli Usa. Oggi abbiamo in funzione tre rigassificatori. La disposizione del Ministro Ciongolani alla Snam è ora di acquistare altri due rigassificatori galleggianti. Si ha la sensazione che i progressi siano molto rapidi, entro un paio di settimane potremo presentare un piano di rigassificazione dettagliato. Per maggio , avremo una proposta della Commissione europea sulla possibilità, quindi non è detto che ci sia la possibilità, di spacchettare la formazione del prezzo dell’energia elettrica da quello del gas. Che è un altro aspetto per il quale bisogna aspettare un rapporto del regolatore europeo. l gas liquido si può comprare ovunque, quindi uno non è agganciato alla produzione russa, mentre il gas viene con i tubi. L’idea di mettere un tetto ai prezzi, segue lo stesso ragionamento dall’altra parte. Si può mettere perché il fornitore ha solo un cliente, quello che sta dall’altra parte del tubo, cioè l’Europa, che per inciso è il più grosso acquirente di gas naturale del mondo quindi ha un forte potere di mercato. Per questo la Presidente Von der Leyen ha proposto la possibilità di acquisti congiunti che vengono coordinati dalla commissione europea. La questione importante è vedere se noi disponiamo dei rigassificatori: noi oggi ne abbiamo in funzione tre, di cui uno molto grande. La disposizione che è stata data l’altro ieri a Cingolani e trasmessa alla Snam è di acquistare altri due rigassificatori, sono navi galleggianti e non sul terreno per i quali ci vorrebbe più tempo. Ho visto le parole del Santo padre, a cui vorrei esprimere la mia personale gratitudine e del governo. Vorrei ribadire che noi stiamo cercando la pace, io la sto cercando, veramente, gli altri leader europei, francesi e tedeschi in particolare, la stanno cercando. Hanno avuto, e avrò anche io, colloqui con Putin. Questa è la prima importante cosa da tenere a mente. Non siamo in guerra perché si segue un destino bellico. Si vuole la pace innanzitutto. Si è deciso che la Commissione europea discuterà con gli stakeholder, le grandi società petrolifere ed elettriche, di distribuzione e anche altre, e ci sarà un consiglio dei ministri dell’Energia che parteciperà a questa discussione. Sono stati due giorni molto importanti. Ieri, prima il Consiglio Nato, il G7 e il consiglio europeo. Sono stati fatti dei passi avanti verso decisioni da prendere insieme in un momento molto difficile. La politica oggi deve parlare del presente e del domani: la politica che vuole la pace e il bene del paese deve stare unita e seguire la posizione degli alleati che non hanno alcun dubbio sulla nostra posizione. Non dobbiamo perderci in recriminazioni e guardare avanti. Poi i conti si fanno con la coscienza e con il proprio elettorato. Il 2% è un impegno preso dal governo sedici anni fa e sempre confermato, senza grandi discussioni. Ora è tornato alla ribalta, perché più urgente, è venuta l’esigenza di iniziare a riarmarci. Che significa diverse cose, per l’Italia tutto ciò avviene all’interno della difesa europea, che è fondamentale per l’integrazione politica, perché la garanzia di una difesa europea è la garanzia che non ci faremo più la guerra”.
Riguardo alla pandemia, pubblicati i dati del monitoraggio settimanale elaborati dal Ministero della Salute e dall’Istituto Superiore di Sanità , secondo cui nella settimana dall’11 al 17 marzo, è aumentata l’incidenza settimanale a livello nazionale: 848 ogni 100.000 abitanti, a fonte dei 725 ogni 100.000 abitanti della settimana scorsa. In aumento, anche Rt , pari a 1,12 , rispetto allo 0,94 di una settimana fa e con un valore superiore sopra la soglia epidemica.
Questa settimana ,11 Regioni si collocano sopra la soglia di allerta del 15% per l’occupazione dei reparti di area medica da parte di pazienti Covid. Sono: Abruzzo (20%), Basilicata (25,7%), Calabria (33,8%), Lazio (17,4%), Marche (22,1%), Molise (15,9%), Puglia (20,8%), Sardegna (19,9%), Sicilia (24,3%), Toscana (15,4%), Umbria (30,1%). Nessuna Regione o Provincia autonoma supera invece la soglia di allerta del 10% per l’occupazione delle terapie intensive da parte di pazienti Covid.
Il tasso di occupazione in terapia intensiva è al 4,5% rispetto al 4,8% della scorsa settimana. Il tasso di occupazione in aree mediche a livello nazionale sale al 13,9% contro il 12,9% della settimana precedente.
La percentuale dei casi di Covid-19, rilevati attraverso l’attività di tracciamento dei contatti, è in lieve aumento (15% contro 14% la scorsa settimana). È stabile al 37%, la percentuale dei casi rilevati attraverso la comparsa dei sintomi , mentre è in lieve diminuzione quella dei casi diagnosticati attraverso attività di screening (48% contro 49%).
©Riproduzione riservata