di Federica Marengo mercoledì 30 marzo 2022
-Nonostante le reciproche aperture nel quarto round dei negoziati svoltosi ieri a Istanbul, nel quale Mosca aveva annunciato il ritiro parziale da Kiev e da Chernihiv (smentito dalla Difesa ucraina), nella notte, i combattimenti tra le truppe russe ed ucraine a nord ovest di quelle città non si sono fermati. Inoltre, lo Stato Maggiore ucraino ha reso nota l’installazione da parte dei russi di mine nelle posizioni occupate nella regione di Zaporozhye, dato confermato dall’organizzazione Uman Rights, secondo cui le forze russe hanno usato nella regione orientale di Kharkiv mine antiuomo vietate.
Colpita, anche la città di Lysychansk, nell’Ucraina sud-orientale, dove ci sarebbero delle vittime, mentre 2000 soldati sarebbero giunti dalla Georgia per rimpinguare le file russe, in quanto, secondo l’intelligence britannica, i russi starebbero ripiegando sulla Bielorussia per rifornirsi e riorganizzarsi. Bombardamenti russi, (circa 180 in 24 ore) , sarebbero stati registrati invece a Kharkiv.
Tuttavia, teatro degli scontri più intensi è stata ancora una volta la città di Mariupol, nella quale in mattinata c’è stata un’evacuazione forzata del reparto di maternità di 70 persone , tra donne, bambini e personale medico, che sarebbero state condotte in Russia. Sempre nella città meridionale dell’Ucraina, bombardato un edificio della Croce Rossa e l’ufficio della UE, dove, secondo l’Alto rappresentante per le Politiche estere Borrell, vi sarebbero stati danni gravi, ma nessun ferito.
Infine, mentre è salito a 15 il numero dei morti nell’esplosione dell’ufficio amministrativo regionale di Mykolaiv, sono stati concordati per oggi tre corridoi umanitari, tutti nel sud del Paese: per l’evacuazione dei residenti di Mariupol e la consegna degli aiuti umanitari alla città di Berdyansk; per la consegna degli aiuti umanitari e l’evacuazione delle persone dalla città di Melitopol; per un convoglio di persone con mezzi propri dalla città di Energodar a Zaporizhia.
Scettici sulla ritiro delle truppe russe, gli USA, con la Direttrice della Comunicazione della Casa Bianca, Kate Bedingfiel, che ha dichiarato: “Dobbiamo vedere cosa fanno effettivamente i russi prima di fidarci esclusivamente di ciò che hanno detto. Abbiamo visto fin dall’inizio che hanno fatto una spinta aggressiva verso Kiev all’inizio di questo conflitto, e non abbiamo motivo di credere che abbiano adattato quella strategia. Ovviamente, continuiamo a fare di tutto per imporre dei costi per questa decisione. Continueremo ad attuare la nostra strategia, ma, come ha detto il presidente, non crederemo sulla parola. Aspettiamo di vedere come saranno le loro azioni”. La stessa Direttrice , ha anche precisato che un incontro tra il Presidente russo Vladimir Putin e il suo omologo statunitense Joe Biden sarà possibile solo dopo una significativa riduzione dell’escalation in Ucraina.
Concetto ribadito in una nota diramata dallo staff della Casa Bianca, in cui si legge: “Nessuno dovrebbe farsi ingannare dal ritiro dei soldati russi”.
Da qui, l’avviso di viaggio emesso dal Dipartimento di Stato degli USA, in cui ha avvertito che Mosca “potrebbe individuare e detenere cittadini statunitensi in Russia” e ha ribadito l’invito ai connazionali a non recarsi nel paese. L’avvertimento è legato “all’invasione non provocata e ingiustificata dell’Ucraina da parte delle forze militari russe, nonché alla potenziale vessazione dei cittadini statunitensi da parte delle autorità russe”. Nell’avviso, si rinnova pertanto l’appello agli americani che viaggiano o vivono in Russia ad andarsene “immediatamente”.
Scetticismo, è stato espresso anche dal Regno Unito e dalla stessa Difesa ucraina, secondo cui non vi sarebbe un ritiro, come annunciato da Mosca, ma un “mero avvicendamento di unità” dalle zone attorno a Kiev e Chernikiv, nelle quali , per il ministero della Difesa russo, Konashenkov, sarebbero stati raggiunti gli obiettivi chiave.
Per l’Italia, invece, un invito alla cautela è arrivato dal ministro degli Esteri Di Maio, che da Berlino, annunciando un colloquio telefonico tra il Premier Draghi e il Presidente russo Putin, ha detto : “Prendiamo atto dei passi diplomatici compiuti. Valuteremo gli annunci russi dai fatti. Non bisogna creare false illusioni”.
A spegnere ogni entusiasmo, in tal senso, sia il ministro degli Esteri francese Le Drian (“Non c’è nessuna svolta nei negoziati Russia-Ucraina”) e lo stesso portavoce del Cremlino, Peskov, che, riguardo ai negoziati con la delegazione ucraina e agli spiragli di una possibile pace apertisi ieri nei colloqui in Turchia, ha evidenziato: “Ci sono alcuni aspetti positivi nel negoziato che si è svolto tra le delegazioni ucraina e russa a Istanbul sulla crisi, ma nessuna svolta. Ci sono alcuni aspetti positivi nel negoziato che si è svolto tra le delegazioni ucraina e russa a Istanbul sulla crisi, ma nessuna svolta”.
L’asse di Mosca con la Cina, poi, è stato ribadito quest’oggi, dal ministro degli Esteri russo, Lavrov, volato a Tunxi, nella provincia orientale cinese dello Anhui, per la terza conferenza dei Paesi vicini all’Afghanistan. A margine dell’incontro con l’omologo cinese, Wang Yi, il portavoce di quest’ultimo , ha dichiarato: “La Cina sostiene la continuazione del negoziato di pace fra Russia e Ucraina e gli sforzi di tutte le parti per prevenire la grande crisi umanitaria. La cooperazione tra Cina e Russia è senza limiti” e i due Paesi continueranno a praticare un autentico multilateralismo, Cina e Russia hanno sempre aderito al principio di non allineamento, di non confronto, e di non mirare a Paesi terzi per sviluppare relazioni bilaterali, e sia Mosca che Pechino intendono promuovere la multipolarizzazione mondiale e la democratizzazione delle relazioni internazionali”.
Proprio dalla Cina, è arrivato l’allarme, rivolto all’Onu, sulla carestia, che le sanzioni aggraverebbero. Infatti, la Vice rappresentante permanente della Cina all’Onu, Dai Bing, alla riunione del Consiglio di sicurezza sull’Ucraina, ha evidenziato: “Le sanzioni e i blocchi economici esacerberanno artificialmente la mancanza di cibo e l’alterazione dei prezzi, sconvolgendo ulteriormente la produzione alimentare e la catena di distribuzione nel mondo, facendo salire i prezzi e ponendo un onere sui paesi in via di sviluppo che non meritano. Chiediamo un maggiore coordinamento internazionale per stabilizzare la fornitura di cibo e i prezzi, assicurando la sicurezza alimentare globale” e sostiene che l’Onu e le sue agenzie di settore “devono attivamente contribuire a coordinare la produzione e il commercio di cibo tra i paesi aiutando le nazioni in via di sviluppo a sopravvivere allo shock. Se la crisi continua e si aggrava ci saranno maggiori danni e non è nell’interesse di nessuna parte; la comunità internazionale deve incoraggiare e sostenere negoziati diretti tra Russia e Ucraina e Usa, Nato e UE devono impegnarsi in un utile dialogo con Mosca adattandosi alle legittime preoccupazioni della sicurezza di tutte le parti”.
Non solo rischio carestia, ma anche rischio riduzione dell’approvvigionamento del gas dalla Russia a seguito delle sanzioni UE contro Mosca e della decisione del Presidente Putin di accettare il pagamento dai paesi importatori ostili in soli rubli, respinta dai paesi del G7, in quanto violerebbe in maniera unilaterale il contratto, che prevede l’erogazione in dollari o euro.
A tal proposito, sia la Germania che l’Austria hanno attivato l’allerta preventiva del piano di emergenza sul gas in tre fasi , con l’unità di crisi che si occuperà della supervisione della situazione.
Ciò, ha avuto delle ripercussioni sulle Borse, crollate a picco, determinando l’aumento dei prezzi del gas e del petrolio, sebbene sia stato annunciato dal portavoce del Cremlino Peskov che il pagamento in rubli per i Paesi ostili non entrerà in vigore dal 31 marzo , in quanto il processo richiede più tempo del previsto dal punto di vista tecnologico. Della questione, si sarebbe parlato in una telefonata tra il Cancelliere tedesco Scholz e il Presidente russo Putin. I due leader , secondo quanto riferito dal Cremlino, avrebbero concordato di proseguire il confronto al riguardo tra i rispettivi esperti e Putin inoltre avrebbe assicurato che per il momento è possibile continuare a pagare in rubli e avrebbe informato Scholz sugli sviluppi dei colloqui di ieri a Istanbul tra le delegazioni di Mosca e Kiev.
Botta e risposta poi, tra il ministro degli Esteri russo Lavrov, secondo cui : “L’Ucraina sta “capendo chele questioni della Crimea e del Donbass sono definitivamente chiuse. Ciò rappresenta “un importante progresso” per i negoziati”, e il portavoce del ministero degli Esteri ucraino Oleg Nikolenko, che ha replicato: “Le questioni della Crimea occupata e del Donbass saranno definitamente chiuse dopo il ripristino della sovranità ucraina in questi territori. Lavrov dimostra che c’è un malinteso nel processo negoziale. Crimea e Donbass saranno definitivamente chiuse dopo il ripristino della sovranità dell’Ucraina su di loro. Ai colloqui di Istanbul, la delegazione ucraina ha presentato proposte a Mosca su modi per raggiungere questo obiettivo”. Inoltre, Kiev ha precisato che un referendum sugli accordi con Mosca vi sarà solo quando le truppe russe abbandoneranno l’Ucraina.
Intanto, il Presidente ucraino Zelensky , in mattinata, ha parlato da remoto al Parlamento norvegese, dicendo: “La Russia non dovrebbe poter usare liberamente i porti nel mondo. E’ una questione di sicurezza marittima globale, in quanto la Russia, ha bloccato i porti ucraini. Chiediamo l’invio di altre armi, in particolare missili, sistemi di difesa aerea e anticarro. Tutte le armi che ci potete dare saranno usate per difendere la nostra e la vostra libertà; il futuro dell’intero continente europeo, da nord a sud, da e sta ad ovest, si sta decidendo” , per poi avere nel pomeriggio un colloquio telefonico con il Presidente USA Biden , nel quale, secondo la Casa Bianca, i due Presidenti avrebbero discusso dell’invio di altri aiuti militari.
Sempre nel pomeriggio, primo colloquio telefonico tra il Premier Draghi e il Presidente russo Putin,che, secondo quanto riportato dal Cremlino, avrebbero parlato degli sviluppi dei negoziati di ieri a Istanbul tra le delegazioni di Mosca e Kiev e della richiesta di Mosca di effettuare il pagamento per le forniture di gas in rubli. In merito al colloquio telefonico, una nota è stata diffusa anche da Palazzo Chigi , che ha spiegato: “Al centro del colloquio, l’andamento del negoziato tra la Russia e l’Ucraina e i suoi ultimi sviluppi. Il Presidente del Consiglio ha sottolineato l’importanza di stabilire quanto prima un cessate il fuoco, per proteggere la popolazione civile e sostenere lo sforzo negoziale”.
Premier Draghi, che nelle ultime ore, dopo una visita al Colle per riferire al Presidente della Repubblica Mattarella sugli ultimi sviluppi della guerra russo-ucraina, ha esortato le forze politiche a rispettare gli impegni presi con la Nato nel 2014 per l’aumento delle spese militari per il 2% entro il 2024, pena la rottura del Patto di Maggioranza, dopo il no del M5S , ribadito dal suo neo rieletto Presidente , Conte, nel faccia a faccia di ieri a Palazzo Chigi, alla misura presente nel Dl , che stanzia aiuti militari ed economici per l’Ucraina, già approvato alla Camera e ora da confermare al Senato.
Al riguardo, nella riunione di oggi pomeriggio delle Commissioni congiunte Esteri e Difesa di Camera e Senato , si è deciso di porre la fiducia sul Dl Ucraina, che verrà votato domani in Aula al Senato, facendo così decadere l’ordine del giorno sull’aumento della spesa militare per il 2%, presentato dall’Opposizione di Fratelli d’Italia, che, comunque, ha raggiunto l’obiettivo di spaccare la Maggioranza. Infatti, se Pd,Italia Viva, Lega e Forza Italia si sono espressi a sostegno della misura, 5S e LeU hanno espresso parere contrario, ritenendo indispensabile indirizzare quei fondi agli aiuti per le famiglie e le imprese ,provate dalla crisi del caro bollette e carburanti, pur sottolineando di non volere aprire una crisi e di assicurare il voto di fiducia. Il momento della verità, però, arriverà solo il 6 aprile, quando l’Esecutivo presenterà alle Camere il Documento di Economia e Finanza con le previsioni di spesa , anche alla luce delle dichiarazioni del ministro per la Difesa Guerini che , cercando una mediazione, ha ipotizzato l’introduzione di un aumento graduale delle spese militari da qui al 2028.
Crisi economica, che comincia a riflettersi sul sistema italiano, sebbene per l’Istituto Nazionale di Statistica, il fatturato dell’industria a gennaio abbia registrato +2,3%, e +16,9% su base annua, raggiungendo su base mensile il valore massimo dal 2000.
Quanto alla pandemia, mentre per la Federazione Italiana Aziende Sanitarie ed Ospedaliere aumentano per la seconda settimana consecutiva i ricoveri di pazienti Covid19 (+8,6%) ,ma l’incremento è meno marcato rispetto a una settimana fa (+10,7%) a differenza delle terapie intensive dove il numero di pazienti scende del 3,4%, il Presidente del Consiglio, in vista della fine dello stato di emergenza il 1° aprile e della decadenza del Comitato Tecnico Scientifico, scioltosi oggi con una cerimonia di ringraziamento al Ministero della Salute, e della struttura commissariale del Generale Figliuolo, ha firmato un Dpcm con la nomina del maggior generale dell’Esercito Tommaso Petroni a Direttore dell’Unità per il completamento della campagna vaccinale e per l’adozione di altre misure di contrasto al Covid19.
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