Di Federica Marengo martedì 8 marzo 2022-03-08
–
Come ormai da tredici giorni, anche nella notte scorsa ci sono stati nuovi attacchi russi a Odessa, porto strategico sul Mar Nero e a Sumy, dove i bombardamenti nella zona residenziale hanno causato la morte di 21 civili, tra cui, almeno 2 bambini. A Mariupol, non c’è acqua né elettricità e i circa 300 mila abitanti sono accerchiati e stretti in assedio dalle truppe russe.
Notte di bombardamenti anche a Kiev, sia al centro che ad est della città, dove è stata distrutta una centrale elettrica e dove sono andati a fuoco dei depositi di petrolio, mentre a Bucha è risuonato il fuoco dell’artiglieria.
Ucciso poi, a Kharkiv, dai soldati ucraini, un Generale russo che nel 2014 aveva preso parte alla guerra in Crimea.
I negoziati tra le delegazioni dei due Paesi, tenutisi ieri per la terza volta, non sono andati a buon fine: le condizioni di Mosca, infatti, sono inaccettabili per Kiev, ma , come assicurato dalle due parti, le trattative continueranno.
Intanto, il Presidente ucraino Zelensky, in un’intervista all’ABC, ha avvertito: “Questa guerra non finirà così. Scatenerà la guerra mondiale. Tutti coloro che sono venuti sulla nostra terra, tutti coloro che hanno dato gli ordini… sono tutti criminali di guerra. In merito all’invio di aerei e all’istituzione di una No Fly Zone sui cieli dell’Ucraina ,sono sicuro che il Presidente Biden può fare di più. Riguardo la questione della Nato, mi sono raffreddato da tempo, da quando abbiamo capito che la Nato non è pronta ad accettarci. Non saremo un Paese che chiede in ginocchio, non siamo quel Paese e non voglio essere quel Presidente. Su Crimea e Donbass con la Russia possiamo discutere e trovare un compromesso, su come continuare a vivere, ma l’Ucraina non accetterà un ultimatum dal Cremlino. Se parliamo di territori temporaneamente occupati e repubbliche non riconosciute da nessuno. Per me ,è importante sapere come la gente che vuole essere parte dell’Ucraina vivrà in quei territori e avere garanzie di sicurezza. È questione più complicata di riconoscere e basta, questo è un altro ultimatum e non siamo pronti per un ultimatum; la cosa importante è che Putin cominci a dialogare”.
Il Presidente ucraino, poi, esortato dall’ex Presidente ucraino filo-russo Yanukovich a “fermare lo spargimento di sangue”, è intervenuto nel pomeriggio, in collegamento video alla Camera dei Comuni di Londra, ribadendo la richiesta di nuove sanzioni più aspre contro la Russia e l’istituzione di una No fly-zone sui cieli dell’Ucraina, dichiarando: “L’Ucraina si chiede con una domanda “shakespeariana” se essere o non essere, “e la nostra risposta è sì”, che vogliamo esistere. La Russia è uno Stato terrorista. Non ci arrenderemo come voi non vi siete arresi al nazismo. Il mio Paese intende resistere e combattere fino alla fine, anche nelle foreste, se sarà necessario”.
Un discorso al Parlamento inglese, tenuto da Zelensky , nello stesso giorno in cui il Premier inglese Johnson ha incontrato i Premier dei Paesi del gruppo di Visegrad (Polonia, Romani, Ungheria, Slovacchia, Repubblica Ceca) pronti a sostenere l’Ucraina e a loro volta sostenuti dalla Gran Bretagna. Il ministro britannico della Difesa, Wallace, infatti, ai microfoni di Sky News, ha affermato: “Il Regno unito è pronto a sostenere i polacchi e qualunque sia la loro decisione sulla fornitura di caccia all’Ucraina, ma questa scelta porterebbe il Paese direttamente sulla linea del fuoco di Russia e Bielorussia. Pertanto, il sostegno non consisterebbe nel fornire aerei da combattimento, che gli ucraini possano usare, ma li aiuteremo con tutto quello che serve”.
Nel pomeriggio, fonti ministeriali inglesi hanno riferito che il Governo ha deciso per la sospensione per tutto il 2022 delle importazioni di petrolio russo, così come gli USA: a darne annuncio, in un discorso televisivo alla Nazione, lo stesso Presidente degli Stati Uniti, Biden.
Uno stop all’importazione di petrolio e del gas, cui Mosca ha risposto ventilando la possibilità di interrompere le forniture di gas tramite il gasdotto Nord Stream 1 (le procedure per attivare le forniture dal gasdotto Nord Stream 2 sono già state bloccate dalla UE). Firmato, in serata, dal Presidente Putin, un decreto per limitare o vietare import ed export su alcuni prodotti a una serie di Paesi che verranno indicati in una lista.
Ancora sul tema energetico, il Premier Draghi ha avuto in mattinata un colloquio telefonico con il Premier dell’Azerbajan , nell’ambito delle politiche per rendere l’Italia indipendente dal gas russo , diversificare le fonti di approvvigionamento e accelerare sulle fonti alternative e rinnovabili; linea del Governo, in cui si inscrivono anche le missioni diplomatiche compiute dal ministro degli Esteri Di Maio ad Algeri e a Doha, in Qatar, per trovare fornitori alternativi ai russi.
A tal proposito, il ministro per la Transizione ecologica Cingolani, ha spiegato che, in caso di emergenza, non si procederà alla riapertura delle centrali a carbone ,ma alla riattivazione di quelle ancora aperte, annunciando che in 24-30 mesi l’Italia realizzerà l’indipendenza dal gas russo, importato fino ad oggi oltre il 40%, pari a 29 miliardi di metro cubo, che dovranno essere sostituiti.
In tale direzione, poi, si muove anche la UE, stando alla bozza della Dichiarazione di Versailles, che verrà sottoscritta dai Capi di Stato e di Governo al termine del vertice informale a Parigi del 10 e dell’11 marzo, che prevede , per rendersi autonomi dalle importazioni di gas, petrolio e carbone, oltre l’introduzione di un tetto al prezzo del gas: la diversificazione delle forniture, l’accelerazione sulle fonti rinnovabili, il miglioramento delle reti europee di gas ed elettricità e il rafforzamento del piano di emergenza energetico. Tuttavia, dovrebbero essere introdotte dalla UE nuove sanzioni contro la Russia e la Bielorussia che non riguarderebbero le forniture di gas e petrolio, ma la sospensione di alcune banche bielorusse dal sistema di pagamenti Swift e l’allungamento della lista degli oligarchi nel mirino di Bruxelles.
Pesanti ,le ripercussioni sulle Borse, con le Europee che hanno tentato il rimbalzo alla notizia di una possibile emissione di Eurobond da parte dell’Unione per finanziare l’energia e la difesa , mentre forte è stata ancora la pressione sulle materie prime con il gas calato rispetto a ieri (quando aveva raggiunto i 300 euro) , ma comunque oltre i 200 euro a KWH. In rialzo, anche il petrolio sopra i 126 dollari al barile, anche per via dello stop da parte di Shell alle importazioni del petrolio dalla Russia, e il nichel ,con le contrattazioni che hanno sfiorato i 100 mila dollari a tonnellata. Infine, impennata di grano e mais per il blocco ucraino, su cui riferirà il ministro delle Politiche Agricole Patuanelli nel prossimo Consiglio dei Ministri.
Ancora sul fronte diplomatico, nella mattinata di oggi, incontro tra il Presidente francese Macron, il Cancelliere tedesco Scholz e il Presidente cinese Xi Jinping, il quale ha chiesto collaborazione per ridurre l’impatto negativo della crisi in Ucraina e ha bocciato le sanzioni alla Russia, in quanto “dannose per tutti”, spiegando: “Dobbiamo lavorare insieme per ridurre l’impatto negativo della crisi. Le sanzioni avranno un impatto negativo sulla stabilità della finanza globale, dell’energia, dei trasporti e delle catene di approvvigionamento, e trascineranno al ribasso l’economia mondiale, che è sotto il pesante fardello della pandemia, e saranno dannose per tutti. L’attuale situazione in Ucraina è preoccupante e la Cina deplora profondamente la guerra nel continente europeo. La Cina, sostiene che la sovranità e l’integrità di tutti i Paesi dovrebbero essere rispettate, ma anche le legittime preoccupazioni in materia di sicurezza di tutti i Paesi dovrebbero essere prese sul serio, (in riferimento alla posizione della Russia). “Tutti gli sforzi volti alla soluzione pacifica” “dovrebbero essere supportati”.
Nel frattempo, mentre da questa mattina e fino alle 21:00 è in corso l’evacuazione dei civili da Kiev, Cherhiv, Sumy, Kharvik e Mariupol, sebbene Kiev abbia fatto sapere che Mosca non sta rispettando il “silenzio delle armi “, continuando a bombardare i civili, a Sumy e a Kiev e da Zaporizhzhia a Marupol, il Segretario di Stato USA, Blinken, recatosi in visita dapprima a Tallin, in Estonia, dove ha incontrato la Premier Kalls e poi a Parigi, dove ha avuto un colloquio con Macron, ha sottolineato: “Gli alleati della Nato sono pronti a far fronte a ogni minaccia che arrivi verso di noi, da qualsiasi luogo provenga. Difenderemo ogni centimetro del territorio Nato, un attacco contro uno significherebbe un attacco a tutti”, mentre il Segretario Generale della Nato , Stoltenberg, giunto in Lettonia, nel corso della conferenza stampa congiunta con il Presidente Levits, ha detto: “Ci sono notizie credibili di civili colpiti durante l’evacuazione. Colpire civili è un crimine di guerra ed è inaccettabile, c’è bisogno di veri corridoi umanitari che siano pienamente rispettati. L’attacco di Putin all’Ucraina continua e l’impatto umanitario è devastante, molti civili sono stati uccisi o sono rimasti feriti, e 2 milioni di persone hanno lasciato il Paese. Si tratta della crisi di rifugiati che cresce più velocemente in Europa dalla Seconda guerra mondiale”.
Rinviata, la visita prevista per domani del Premier polacco Morawiecki a Roma , per incontrare il Premier Draghi, che domani riferirà alla Camera nel Question Time in vista del Vertice informale di Versailles del 10 e dell’11 marzo e, al quale il ministro degli Esteri Di Maio ha chiesto di istituire un tavolo permanente sui corridoi umanitari non rispettati da Mosca.
In campo, anche la diplomazia vaticana, con il Segretario di Stato Parolin che ha avuto un colloquio telefonico con il ministro degli Esteri russo Lavrov, come riportato da una nota dello stesso Ministero, in cui si legge: “Le parti hanno espresso la speranza che il prossimo ciclo di colloqui tra Mosca e Kiev avvenga presto e che si raggiunga un accordo sulle questioni chiave al centro della crisi ucraina per risolverla e cessare le ostilità’. Dopo che Parolin ha espresso preoccupazione per la situazione in Ucraina, Lavrov lo ha informato dei principi della Russia sulle cause e gli obiettivi dell’operazione militare speciale condotta in Ucraina. Particolare enfasi è stata posta sulle questioni umanitarie legate al conflitto, comprese le misure per proteggere i civili, l’organizzazione e il funzionamento dei corridoi umanitari, l’assistenza ai rifugiati”.
Colloquio, confermato dal portavoce della Sala stampa della Santa Sede, Bruni, che ha fatto sapere: “Il Cardinale ha trasmesso la profonda preoccupazione di Papa Francesco per la guerra in corso in Ucraina e ha ribadito l’appello perché cessino gli attacchi armati, perché si assicurino dei corridoi umanitari per i civili e per i soccorritori, perché alla violenza delle armi si sostituisca il negoziato. In questo senso, infine, il Segretario di Stato ha riaffermato la disponibilità della Santa Sede a fare di tutto, a mettersi al servizio per questa pace”.
Il Papa , invece, nella Giornata Internazionale delle donne, ha pregato per le madri in fuga dalle guerre con i loro bambini. Così come le donne ucraine sono state al centro del discorso del Presidente della Repubblica Mattarella ,pronunciato in occasione delle celebrazioni al Quirinale: “Alle donne ucraine deve giungere il nostro sostegno. Nel nostro Paese è presente da molti anni una integrata e apprezzata comunità ucraina. Il loro impegno professionale ci è di grande aiuto, fanno spesso parte delle nostre famiglie, e noi desideriamo esprimere loro gratitudine e vicinanza in questi giorni così drammatici. L’indifferenza di fronte all’arbitrio e alla sopraffazione è il peggiore dei mali. In gioco non c’è solo la libertà di un popolo ma la pace, la democrazia, il diritto, la civiltà dell’Europa e dell’intero genere umano. Non è tollerabile, e non dovrebbe essere neppure concepibile, che in questo nuovo millennio qualcuno voglia comportarsi secondo i criteri di potenza dei secoli passati; pretendendo che gli stati più grandi e forti abbiano il diritto di imporre le proprie scelte ai paesi più vicini, e, in caso contrario, di aggredirli con la violenza delle armi. Provocando angoscia, sofferenze, morti, disumane devastazioni. Va fermato subito, con decisione, questo ritorno all’indietro della storia e della civiltà. Opporsi oggi a questa deriva di scontri e di conflitti comporta dei prezzi; potrebbe provocare dei costi alle economie dei Paesi che vi si oppongono ma questi sarebbero di gran lunga inferiori a quelli che si pagherebbero se quella deriva non venisse fermata adesso”.
Solidali con le donne ucraine poi , anche i leader dei partiti di Maggioranza e Opposizione, che chiedono anche un piano speciale della UE per il caro-energia e di sostegno ai Paesi più colpiti dalla controreplica di Putin alle sanzioni.
Polemiche poi al confine della Polonia, da parte del sindaco di Przemsyl, per la visita umanitaria del leader della Lega Salvini, al quale ha contestato la sua vicinanza nel recente passato al Presidente Putin. Il segretario del Carroccio ha replicato evidenziando l’importanza di aiutare donne e bambini in fuga e ringraziando l’operato dei volontari.
Riguardo alla crisi umanitaria, per l’UNHCR sono già più di 2 milioni i rifugiati partiti dall’Ucraina dal 24 febbraio ad oggi ,di cui,per l’Unicef ,1 milione di bambini. E proprio in queste ore, tre bambini sono stati feriti dallo scoppio di una mina antiuomo a Kiev, insieme a tre adulti morti e una bambina è morta a Mariupol, a causa della disidratazione. Distrutto poi dai russi un ospedale nel centro di Izymun, nella regione di Kharkiv. Ma Mosca, secondo quanto riportato dall’agenzia Tass ,tramite il Ministro della Difesa, ha annunciato per domani, a partire dalle 10:00 (ora locale), il cessate il fuoco temporaneo, per consentire i corridoi umanitari.
©Riproduzione riservata