di Federica Marengo mercoledì 11 gennaio 2023
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Nella trecentoventunesima giornata di guerra in Ucraina, i bombardamenti russi e i combattimenti sono proseguiti ,concentrandosi su Soledar, nella regione del Donbass, nella regione orientale del Paese, di cui le truppe filorusse mercenarie Wagner rivendicano la conquista, smentita da Kiev.
Sotto attacco russo anche Kharkiv, dove ieri, mentre si trovava in visita nella città la ministra degli Esteri tedesca Baerbock, accolta dall’omologo ucraino, Kuleba, e , mentre a Bruxelles, UE e Nato firmavano la quarta dichiarazione d’intesa , impegnandosi a rafforzare il sostegno a Kiev, un raid russo ha colpito zone residenziali.
A Kherson, invece, secondo le autorità locali, le forze russe hanno compiuto un attacco su un ospedale pediatrico, danneggiando l’unità neonatale.
Lo Stato maggiore delle forze armate ucraine, invece, come riportato dal Kiev Independent, ha reso noto che circa 1.500 dipendenti della centrale nucleare di Zaporizhzhia non possono entrare nella struttura, in quanto i dipendenti si sarebbero rifiutati di ricevere il passaporto russo “nonostante una pressione morale e fisica da parte dei filorussi che avrebbero negato loro l’accesso all’impianto”.
A Zaporizhzhia, dovrebbe recarsi nella prossima settimana, il direttore dell’Aiea, l’Agenzia internazionale per l’energia atomica dell’Onu, Grossi, per trovare un’intesa tra Mosca e Kiev sulla realizzazione di un’area smilitarizzata intorno all’impianto al fine di evitare l’incidente atomico.
Infine, il sindaco di Melitopol, ha riferito che la città, occupata dall’esercito di Mosca, “è stata trasformata in un cimitero di soldati russi”.
In merito al rifornimento di armi a Kiev, mentre la Polonia e la Gran Bretagna aprono a una possibile fornitura di carri armati, secondo quanto riportato dalla rivista Foreign Policy, la Turchia avrebbe iniziato dal novembre 2022 a fornire all’Ucraina munizioni a grappolo dell’era della Guerra fredda coprodotte con gli USA.
Tale indiscrezione di stampa, è stata così commentata dal portavoce del Cremlino Peskov, che ha dichiarato: “Difficile valutare la credibilità dei report sulla consegna di munizioni a grappolo all’Ucraina da parte della Turchia. In questo caso, è ovviamente difficile parlare della credibilità di tali rapporti. Come sapete, ci sono più falsi che credibili e autentici report. In effetti, stiamo monitorando attentamente tutto questo. La consegna di droni Bayraktar all’Ucraina dalla Turchia, insieme a munizioni Bayraktar, è una questione di dominio pubblico. La Turchia ha degli obblighi come membro della Nato, così come delle relazioni bilaterali. Lo sappiamo anche noi. Ma, allo stesso tempo, abbiamo una partnership con la Turchia, che si basa sul mutuo beneficio, sulla comprensione reciproca, sul rispetto e sulla disponibilità reciproca a discutere i problemi più difficili”.
Proprio in Turchia, si sono incontrati stamane, nell’ambito della conferenza internazionale sui diritti umani in corso nel Paese,il commissario russo per i diritti umani Tatiana Moskalkova e quello ucraino Dmytro Lubinets ,per “mettere a punto una road map sui diritti dei bambini, i diritti umani, lo scambio dei prigionieri e dei feriti”.
In tale contesto, secondo il commissario russo per i diritti umani, Tatyana Moskalkova, Russia e Ucraina avrebbero raggiunto un accordo per uno scambio di 40 prigionieri di guerra. Proprio riguardo al numero di prigionieri militari e civili ucraini , Alyona Verbytska, commissaria presso la presidenza ucraina per la protezione dei diritti dei difensori, ha reso noto che “15.000 cittadini ucraini sono scomparsi (militari e civili), 3.400 sono confermati dalla Russia come prigionieri (militari e civili)” e , che, “nei mesi scorsi , 1.596 ucraini, di cui 187 donne, sono stati rimpatriati dalla prigionia russa”.
Inoltre, tornando alle dichiarazioni del portavoce del Cremlino, Peskov, quest’ultimo, affermando che “la Russia non ha alcuna fretta di dichiarare la vittoria a Soledar”, ha evidenziato come “non vi sia prospettiva di colloqui di pace con Kiev, finché il dialogo con Mosca resterà vietato dalla legge ucraina e l’Occidente sarà riluttante a concedere a Kiev una certa flessibilità”.
La portavoce del Ministero degli Esteri, Zakharova, invece, commentando la nuova dichiarazione di cooperazione tra UE e Nato,firmata ieri, ha detto che: “Gli USA vogliono rendere la UE un vassallo che diventerà sempre più dipendente da Washington, perdendo terreno nella politica e nell’economia mondiale”.
Nel contempo, il ministero della Difesa russo ha annunciato la nomina del capo di Stato maggiore russo ,Valery Gerasimov, a capo del raggruppamento congiunto delle forze impegnate nell'”operazione militare speciale” in Ucraina, a causa della “espansione delle dimensioni dei compiti” e alla “necessità di una maggiore efficienza”, mentre i vice di Gerasimov saranno, per le forze aerospaziali, il generale Serghei Surovikin, finora comandante delle operazioni, e per l’esercito ,Oleg Salyukov. Il terzo vice di Gerasimov sarà Alexey Kim.
Il Presidente Putin, che ha dato mandato al governo di preparare un programma speciale di sviluppo per le regioni ucraine recentemente annesse alla Russia, in quanto entro il 2030 “dovranno raggiungere il livello russo per le infrastrutture, i servizi sociali e molti altri parametri di qualità”, ha dichiarato che “Mosca aumenterà le sue capacità militari”.
Intanto, il Presidente ucraino Zelensky, che ha revocato la cittadinanza a 4 politici filorussi, tra cui l’oligarca filorusso, Medvedchuk, per gli stretti legami con la Russia e , che, stamane, si è recato a Leopoli per onorare la memoria dei soldati caduti e per discutere con gli omologhi polacco e lituano della protezione dei confini con la Bielorussia, intervenendo nella nottata di ieri in videocollegamento con la cerimonia dei Golden Globe, ha detto: “La prima guerra mondiale ha fatto milioni di morti, la seconda guerra mondiale ne ha fatti decine di milioni, non ci sarà una terza guerra mondiale. Non è una trilogia. Spero che tutti voi sarete con noi nel giorno della nostra vittoria”.
A Bruxelles, stamane, secondo quanto riportato da Politico, che ha citato un funzionario UE, la presidente della Commissione europea, von der Leyen, annunciando il piano ai suoi colleghi nella riunione del Collegio dei commissari , avrebbe proposto una “riunione tra collegio e governo a Kiev all’inizio di febbraio”, con l’obiettivo di “approfondire ulteriormente i rapporti e mostrare solidarietà”.
Quanto alla politica interna italiana, varato nella serata di ieri, dal Consiglio dei ministri, il Dl trasparenza in materia di caro carburanti, che prevede: l’obbligo giornaliero per gli esercenti di comunicare il prezzo di vendita praticato. Tale prezzo , calcolato e pubblicato dal ministero delle Imprese, dovrà essere esposto, con specifica evidenza, da parte degli esercenti insieme al prezzo praticato.
Rafforzate, poi, le sanzioni amministrative in caso di violazione da parte degli esercenti degli obblighi di comunicazione e pubblicità dei prezzi. In caso di recidiva, la sanzione può consistere nella sospensione dell’attività per un periodo da 7 a 90 giorni.
Rafforzati anche i collegamenti tra il Garante prezzi e l’Antitrust, per sorvegliare e reprimere condotte speculative. Allo stesso fine, si rafforza la collaborazione tra Garante e Guardia di Finanza e si istituisce una Commissione di allerta rapida per la sorveglianza dei prezzi finalizzata ad analizzare , confrontandosi con le parti , le ragioni dei turbamenti e definire le iniziative di intervento urgenti.
Infine, confermato per il periodo gennaio-marzo 2023, il buono benzina ceduto dai datori di lavoro privati ai lavoratori dipendenti, nel limite di 200 euro a lavoratore.
Approvati poi, nel medesimo Consiglio dei Ministri, il “Decreto ricostruzione”, volto alla semplificazione delle attività di ricostruzione nelle zone dell’Italia centrale colpite dai terremoti del 2009 e del 2016 e il “Decreto Payback” per i dispositivi medici, che introduce disposizioni urgenti in materia di procedure di ripiano per il superamento del tetto di spesa per dispositivi medici.
A spiegare il Dl trasparenza e la questione caro carburante, rivendicando le scelte del Governo, la stessa Presidente del Consiglio Meloni, che stamane, nella rubrica video-social “Gli appunti di Giorgia”, pubblicata sui suoi profili social, ha dichiarato: “L’opposizione fa notare che nel programma di FdI c’era, tra i punti, una voce sulla sterilizzazione delle entrate dello Stato su energia e carburanti, con un’automatica riduzione di Iva e accise. Significa che se hai maggiori entrare dall’aumento dei prezzi del carburante le utilizzi per abbassare le tasse. Ma noi non avevamo maggiori entrate, ovviamente. Quindi, si tratta di un impegno molto diverso dal taglieremo le accise. Obiettivo che continuiamo a condividere e sul quale lavoreremo, ma impegno che nell’attuale contesto non potevamo prenderci, invece di spalmare 10 miliardi abbiamo deciso di concentrare le risorse su chi ne aveva più bisogno. Abbiamo fatto una scelta che rivendico e che è di giustizia sociale. Ci dicono che abbiamo sbagliato i calcoli io ho sentito di tutto, io il prezzo della benzina lo sto monitorando. Il dato che è stato pubblicato sul sito ministero Made in Italy era 1.812, un prezzo che ci piacerebbe più basso però quanto cambia rispetto a quello vissuto negli anni precedenti. Per tagliare le accise non avremmo potuto aumentare il fondo sulla sanità, la platea delle famiglie per calmierare le bollette domestiche, per i crediti delle pmi: tutte queste misure sarebbero state cancellate per prevedere il taglio della accise. La gran parte dei benzinai è onesta e responsabile e a tutela loro dobbiamo intervenire. In Cdm abbiamo deciso di rafforzare le norme sanzionatorie per chi non adempie alle comunicazioni previste dalla legge e abbiamo stabilito che ogni benzinaio esponga il prezzo medio giornaliero. Io sono convinta delle scelte che ho fatto perché penso che fosse più sensato aiutare chi ha il salario basso chi non aveva un posto di lavoro, chi non riesce a fare la spesa piuttosto che usare le risorse per consentire diciamo a me, parlo di me, che comunque ho uno stipendio di tutto rispetto di pagare la benzina di meno. Questo è un governo che deve fare delle scelte”.
In mattinata, scandita dal ricordo a Roma e a Bruxelles dell’ex Presidente del Parlamento UE, Sassoli, scomparso un anno fa, la Premier ha presieduto a Palazzo Chigi, con il coordinamento dei sottosegretari Mantovano e Fazzolari e , la partecipazione dei ministeri degli Esteri, della Difesa, della Sicurezza energetica, delle Imprese , del Dipartimento della Protezione Civile e del gestore della rete elettrica nazionale Terna, la riunione del gruppo di lavoro “emergenza elettrica Ucraina”, voluto dalla stessa Presidente del Consiglio e, operativo dagli inizi di dicembre, nella quale è stato deciso che il governo italiano donerà all’Ucraina materiale e attrezzature elettriche che potrebbero contribuire a garantire l’alimentazione di 3 milioni di persone.
Secondo la nota , diramata da Palazzo Chigi : “I lavori, ormai ad un livello particolarmente avanzato, riguardano il coordinamento delle iniziative per sostenere l’Ucraina sullo specifico tema della sofferenza elettrica patita dalla popolazione a seguito del conflitto in corso e delle gravi distruzioni alle infrastrutture provocate dai bombardamenti. Nella riunione di oggi ,è stata definita la lista delle disponibilità di materiali e attrezzature da parte dei principali operatori del settore elettrico e sulle modalità logistiche per il successivo imminente invio. Si tratterà di uno sforzo di grande impatto considerato che la donazione da parte del governo italiano di tale materiale potrebbe contribuire a garantire l’alimentazione elettrica di una comunità di circa 3 milioni di persone”.
A seguire, nel pomeriggio, la Premier Meloni, ha presieduto a un altro vertice con il ministro Piantedosi (Interni) ,con il Vicepremier e ministro delle Infrastrutture e dei Traporti Salvini e con i vertici dell’intelligence, sul tema dell’immigrazione, alla vigilia dei viaggi istituzionali del Vicepremier e ministro degli Esteri Tajani, in Turchia, Tunisia e Libia, per affrontare la questione delle partenze dai Paesi d’origine e dei rimpatri, e del Consiglio UE del 9 e 10 febbraio ,nel quale si discuterà anche di questo tema.
Sempre in mattinata, poi, il Senato ha dato il via libera con 125 sì, 28 no e 2 astenuti, al Dl Ucraina con ulteriori aiuti militari a Kiev. A favore del provvedimento, la Maggioranza di centrodestra , dall’Opposizione, il Pd e il Terzo Polo, mentre ,M5S e Alleanza Europa Verde e Sinistra italiana, hanno espresso la propria contrarietà, in quanto il Governo “non ha avviato alcuna iniziativa per la ripresa dei negoziati tra Mosca e Kiev che possano condurre alla pace”.
Tale provvedimento, è stato così commentato dal Vicepremier e ministro degli Esteri Tajani, che, ai microfoni Radio Capital, prima del via libera di Palazzo Madama al Dl, ha affermato: “Per l’Ucraina stiamo facendo tutto ciò che possiamo. Siamo pronti a inviare altre armi per quanto possibile, prima di farlo ovviamente sarà informato il Parlamento. Abbiamo inviato oltre 50 tonnellate di materiale elettrico per la ricostruzione della rete elettrica distrutta dagli attacchi russi. Stiamo discutendo con i francesi per le armi di difesa aerea. Anche ieri durante l’incontro tra il premier giapponese e Giorgia Meloni abbiamo ribadito l’intenzione di sostenere la totale indipendenza dell’Ucraina”.
In giornata, poi, la Camera ha approvato la fiducia al Dl Quater, che stanzia oltre 9 miliardi a sostegno di famiglie e imprese in difficoltà per via della crisi energetica, con 205 sì, 141no e 4 astenuti. Previsto per domani, in mattinata , il voto finale. A favore della fiducia , la Maggioranza compatta; contraria, l’Opposizione tutta, con il Pd che ha chiesto che il ministro dell’Economia Giorgetti riferisca in Audizione in Commissione Bilancio sul caro carburanti, riecheggiato dal M5S, che ha chiesto sia la Presidente Meloni a riferire in Parlamento, mentre il Terzo Polo (Italia Viva-Azione), ha sollecitato l’Esecutivo a fare attenzione alle conseguenze “a cascata” della mancata conferma del taglio delle accise introdotto dal Governo Draghi.
Riguardo alle questioni interne ai partiti, slittata in serata la Direzione del Pd, fissata per stamane, nella quale si discuterà del possibile spostamento della data delle Primarie dal 19 al 26 febbraio e del regolamento, per via di un confronto tra i 4 candidati alla segreteria sulla possibilità di aprire al voto per le Primarie anche online , proposta avanzata dalla candidata Schlein, e respinta dagli altri candidati : Bonaccini, De Micheli e Cuperlo.
Trovato, quindi, un accordo che preveda la possibilità di esprimere il voto in modalità online, solo per chi abbia difficoltà dimostrabili, previa iscrizione attraverso un apposito form entro il 12/2.
Il segretario uscente , Letta, inoltre, ha così smentito l’ipotesi di una sua candidatura alle elezioni europee del 2024: “Ho detto che la mia ultima candidatura è stata il 25 settembre e intendo mantenere questo punto”.
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