di Federica Marengo lunedì 9 gennaio 2023
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-Nella trecentodiciottesima giornata di guerra in Ucraina, i bombardamenti russi sono proseguiti concentrandosi sulla regione del Donetsk e, in particolare, su Bakhmut, dove, secondo i filorussi sarebbe stato conquistato il villaggio di Soledar, inducendo le forze ucraine alla ritirata e sarebbero state colpite da missili ucraini due centrali elettriche.
Tuttavia, Kiev ha smentito la notizia, accusando Mosca di “fare propaganda”e, facendo sapere di aver respinto nelle ultime 24h gli attacchi delle forze di Mosca su 14 insediamenti per un totale di 31 (di cui 7 con missili) , tra cui proprio quello di Bakhmut e che a Soledar è in corso una violenta battaglia, nella quale si sarebbero rilevate significative perdite tra le forze russe.
Smentita dalla Difesa ucraina anche la notizia data ieri del raid russo su una caserma di Kramators’k e la conseguente uccisione dei 600 soldati ucraini presenti all’interno, come risposta all’attacco ucraino su una base militare di Makiivka, che ha causato , per Mosca , la morte di un centinaio di soldati e ,per Kiev, di almeno 400 militari, che, secondo indiscrezioni di stampa, al momento dell’attacco sarebbero stati riuniti per assistere al discorso per l’ultimo dell’anno del Presidente russo Putin.
Sotto attacco delle forze russe, anche Kharkiv, dove una bomba ha colpito un mercato , causando la morte di 2 donne e il ferimento di 7 persone , tra cui anche un tredicenne , e la città di Kherson.
Intanto, il Presidente ucraino Zelensky, assicurando che Bakhmut , pur sotto assedio, “regge”, ha ribadito come la tregua per il Natale ortodosso proposta dal Presidente russo Putin sia stata una “farsa”, avendo continuato le forze di Mosca a bombardare Kherson, mentre sia il consigliere del Presidente ucraino Podolyak, che il ministro degli Esteri ucraino, Kuleba, ringraziando i partner per gli aiuti, hanno evidenziato come questi ultimi “non siano sufficienti” , sollecitando quindi l’invio di nuove armi.
A tal proposito, un portavoce del governo tedesco ha smentito l’intenzione di inviare carri armati Leopard 2 a Kiev, eventualità che non era stata esclusa dal ministro dell’Economia Habeck. Secondo una fonte occidentale citata da Sky News, invece, da alcune settimane, a Londra ,si discute della fornitura di alcuni carri armati Challanger 2 a Kiev.
Ripresi, poi, i blackout in tutto il Paese dopo la pausa per le festività natalizie, per via degli attacchi russi alle centrali elettriche del sud del Paese.
A Mosca, invece, il portavoce del Cremlino, Peskov, ha smentito le voci circolanti attraverso canali social di una nuova mobilitazione parziale in Russia, affermando poi che il Presidente Putin e il Presidente francese Macron “mantengono i contatti”, e che “la fornitura di armi a Kiev da parte dell’Occidente non sarà in grado di cambiare nulla e non interromperà il processo di raggiungimento degli obiettivi dell’operazione speciale”.
Infine, l’ambasciata della Federazione Russa in Italia, ha pubblicato sui suoi profili social una foto corredata da una didascalia nella quale si legge che presunte “mine di fabbricazione italiana TS/6.1, TS50 e TS/2,4 (MATS/2), sono state disinnescate da genieri russi sul territorio ucraino ed esposte nell’estate del 2022 in una mostra di armi catturate nel parco “Patriot” di Mosca”.
Immediata, la replica del ministro della Difesa Crosetto, che è intervenuto ripubblicando un twett del Coordinatore delle Campagne nella nuova Rete italiane Pace e Disarmo, Francesco Vignarca , nel quale si legge: “La foto dell’ambasciata russa in Italia con mine italiane ipoteticamente disinnescate in Ucraina dimostra solo il ‘lungo’ impatto delle armi (alcune in particolare), ma non c’entra con forniture militari recenti. Lo segnala la Campagna Italiana per la Messa al Bando delle Mine e lo sottolinea giustamente Guido Crosetto”. Per poi, in una nota del Ministero della Difesa, sottolineare: “I russi mentono sapendo di mentire. Diffidiamo la diplomazia russa dal diffondere simili fake news”.
Quanto alla politica interna italiana, stamane, a Roma, la Presidente della Commissione UE, von der Leyen, ha partecipato presso il Teatro Quirino alla presentazione del libro dell’ex Presidente del Parlamento UE, Sassoli, dal titolo “David Sassoli. La saggezza e l’audacia. Discorsi per l’Italia e l’Europa“, curato da Claudio Sardo,e pubblicato dalla casa editrice Feltrinelli, che raccoglie gli interventi all’Europarlamento di quest’ultimo, scomparso l’11 gennaio del 2022.
Nel corso della presentazione, la Presidente von der Leyen, ha detto: “David Maria Sassoli è stato un uomo con la passione per l’Europa, un custode della democrazia e dei diritti. C’ero in tante occasioni in cui ha parlato ma ce n’è una che non posso dimenticare. Nell’estate del 2021 andai con lui a Fossoli, il suo discorso fu una lettera d’amore all’Ue. Tutta la visita a Fossoli mi commosse, David aveva una speciale connessione con questo luogo. Mi portò al campo di concentramento, incontrammo i sopravvissuti e i figli delle vittime. E durante la commemorazione David ruppe il protocollo e prese la mia mano, un semplice gesto di unità che vale milioni di parole. E’ stato un uomo con la passione per la democrazia e l’Europa. Lui pensava che il nostro dovere era essere vigili, e agiva da guardiano della democrazia. David credeva che la democrazia europea poteva garantire diritti ad un numero crescente di persone. David sapeva ascoltare ma anche guidare. David era un grande oratore e anche un grande politico, che faceva politica per passione e non per potere. Era un uomo gentile e coraggioso, il presidente buono. David credeva nella democrazia europea, nella sua forza e nella sua capacità aumentare i diritti di sempre più persone. Credeva nel ruolo vitale del Parlamento europeo, in quanto Casa della democrazia europea. E ha rivoluzionato il modo in cui il Parlamento ha lavorato durante la pandemia in modo che possa continuare a servire il popolo europeo in tempi di estremo bisogno. Ma David sapeva anche che la democrazia è fragile e deve essere protetta dai nemici interni ed esterni. David non avrebbe mai tollerato la corruzione, né all’interno dei ranghi dei parlamentari né all’interno di alcun organo governativo”, ha proseguito la presidente della Commissione Ue ora lotterebbe con tutte le sue forze per l’onestà e contro l’ingerenza straniera nella nostra democrazia, proprio come sta facendo l’attuale leader del Parlamento europeo. Alla fine dei nostri meeting, David Sassoli mi salutava sempre augurandomi, in francese, ‘Bon courage’. Vorrei estendere quell’auspicio a tutti noi: che possiamo trovare il suo stesso coraggio di batterci per i nostri valori, il coraggio di portare avanti le nostre battaglie, il coraggio di volgere sempre lo sguardo al futuro, come ha fatto lui. Bon courage, grazie David e viva l’Europa”.
Presente all’evento in ricordo di Sassoli, anche il ministro degli Esteri Tajani, che ha affermato: “David ha dato l’anima per le istituzioni comunitarie. Sono molto grato a lui. Pur militando su fronti differenti io e David Sassoli abbiamo difeso il Parlamento europeo e l’istituzione democratica dell’Unione europea. Battuti perché il Parlamento avesse iniziativa legislativa. Ho avuto da lui il massimo del mio appoggio e lui da me; un uomo che si è battuto per le istituzioni comunitarie” e il segretario uscente del Pd, Letta, che, sottolineando il ruolo determinate di Sassoli per l’attuazione del Next Genration Eu e del PNRR, ha rivelato: “L’ultimo giorno che” David Sassoli è stato a Bruxelles, ebbi con lui un incontro ufficiale, e in quell’incontro gli feci una proposta: ‘Dopo aver fatto il presidente del Parlamento devi pensare al tuo Paese. E gli proposi di guidarci alle elezioni, per costruire una coalizione larga. Sono io che te lo propongo, saresti in grado di guidare una coalizione larga e far sì che il Paese possa avere una proposta europeista. Io faccio un passo indietro’. David rimase colpito e rispose: ‘Ci devo pensare’. Avremmo dovuto vederci per parlarne concretamente, ma purtroppo è andato via”.
Prima della presentazione del libro al Teatro Quirino, la Presidente della Commissione UE, von der Leyen, ha incontrato l’ex Premier ed ex Presidente della Commissione UE, Romano Prodi, con cui avrebbe parlato di “priorità che sono nell’interesse dell’Italia e dell’Europa”.
A seguire, nel primo pomeriggio, la Presidente von der Leyen, si è recata a Palazzo Chigi per un bilaterale con la Presidente del Consiglio Meloni , che domani mattina si recherà in Udienza privata da Papa Francesco, al quale ha preso parte anche il ministro per gli Affari UE , la Coesione e il Pnrr, Fitto, al termine del quale è stata diffusa una nota, nella quale si legge: “L’incontro odierno, svoltosi con la partecipazione del Ministro Raffaele Fitto, ha rappresentato un’ottima occasione per uno scambio di vedute in preparazione del Consiglio Europeo straordinario del 9-10 febbraio dedicato in particolare all’economia e alla migrazione. Nel corso dell’incontro è stato inoltre riaffermato l’impegno del Governo italiano sul Pnrr. e condivisa la condanna per gli atti violenti in Brasile, oltre che la solidarietà alle istituzioni democratiche del Paese. Entrambe hanno espresso soddisfazione per la firma, prevista domani a Bruxelles della Dichiarazione congiunta Ue-Nato”.
La nota di Palazzo Chigi è stata poi seguita da un tweet della Presidente von der Leyen, nel quale sono stati ribaditi i temi al centro dell’incontro: “Un piacere incontrare Giorgia Meloni a Roma oggi. In vista della prossima riunione del Consiglio europeo (previsto per il 9 e il 10 febbraio) abbiamo discusso di come continuare a sostenere l’Ucraina; garantire un’energia sicura e accessibile; aumentare la competitività dell’industria dell’Ue; fare progressi sul Patto per la migrazione Abbiamo anche discusso dell’implementazione del Pnrr in Italia”.
Nello specifico, in merito al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, l’Italia, che è in attesa dell’ok della Commissione UE alla terza tranche di fondi legati al raggiungimento dei 55 target/obiettivi del secondo semestre 2022 pari a 21,8 miliardi di euro e , che nel 2023 dovrebbe raggiungere 149 tra target e obiettivi, pari a 38 miliardi in due rate, vorrebbe più tempo per la realizzazione dei target concordati con Bruxelles e una rimodulazione del Piano nazionale, vista la lentezza delle procedure e la rigidità del cronoprogramma e le difficoltà di assorbire le risorse, anche alla luce dei rincari, dell’inflazione e dell’aumento del costo delle materie prime. Rimodulazione, chiesta anche da altri Paesi.
Per quanto concerne gli aiuti all’industria UE, la Commissione UE da qui all’estate vorrebbe creare un Inflaction Reduction Act, in risposta alla legge sull’inflazione americana e attuare : un regime agevolato per gli aiuti di Stato e un fondo di solidarietà a protezione dell’industria , prendendo le mosse del Green Deal. Il Governo italiano non sarebbe contrario, ma ha evidenziato il rischio che si possano così agevolare quei Paesi membri con uno spazio fiscale maggiore, come la Germania.
Infine, riguardo alla questione immigrazione, che sarà al centro del Consiglio UE del 9 e 10 febbraio, partendo dal principio mai messo in discussione che i migranti in mare devono essere salvati, questione centrale per Roma è la protezione dei confini esterni e l’elaborazione di un piano per i rimpatri e di un Sistema di preferenze generalizzate (Spg) per i Paesi d’origine che cooperano, concedendo loro tariffe agevolate per i prodotti in via d’esportazione. Si tratta di un proposta complessa, su cui però , sembra esservi l’intesa di quasi tutti i Paesi della Ue. Intesa, che, invece, sembra essere lontana sui ricollocamenti, riguardo ai quali l’Italia chiede maggiore responsabilità da parte degli Stati che finanziano le Ong che operano nel Mediterraneo.
Nel frattempo, al centro del dibattito politico tra Maggioranza e Opposizione, la riforma dell’Autonomia , con le dichiarazioni del ministro per gli Affari regionali e le Autonomie Calderoli, accusato di “blitz” e “fughe in avanti” dai Presidenti di Regione del Nord e del Sud contrari alla sua bozza di riforma, e le considerazioni del Presidente della Regione Campania, De Luca e dell’Emilia Romagna Bonaccini.
Il ministro, infatti, ai microfoni della trasmissione di Rai ,Tre Agorà, rispetto all’iter di approvazione, ha affermato: “C’è la necessità di un passaggio Governo-Regioni, dopodiché ci sarà un parere espresso dal Parlamento, l’intesa definitiva andrà in Parlamento e verrà votata dal Parlamento. Quindi non c’è nessuna fuga in avanti o rischio di blitz”, seguito dalle dichiarazioni del Presidente della Regione Campania De Luca, che, a margine della cerimonia dei 150 anni del Dipartimento di Agraria dell’Università di Napoli Federico II ,nella Reggia di Portici, ha detto: “Bisogna ritornare a spiegare che senza una linea unitaria non faranno nessun passo in avanti. Ma anzi, apriremo una guerra politica durissima. La bozza del ministro Calderoli rappresenta un passo indietro preoccupante rispetto a valutazioni che abbiamo fatto solo qualche giorno fa. Credo che la bozza Calderoli sia molto influenzata dalla scadenza elettorale in Lombardia e in altre regioni”.
Sulla stessa linea, il Presidente della Regione Emilia Romagna, Bonaccini, che ha evidenziato: “Siamo pronti al confronto però non è accettabile che si passi dal Consiglio dei ministri senza condividere con le Regioni lo schema, un progetto”.
Sul fronte Parlamento, ripresi i lavori , il deputato Aboubakar Soumahoro, dopo lo scandalo sulle coop che ha visto finire sotto inchiesta la suocera e la compagna ha annunciato, mediante comunicato , di aver lasciato Alleanza Verdi e Sinistra per passare al Gruppo Misto.
Il deputato, Soumahoro, che ha pubblicato un dossier per la stampa sul suo sito internet in cui ha respinto le accuse che gli sono state mosse in queste settimane e che lo hanno portato a lasciare il gruppo Verdi-Si, ha dichiarato: “Dopo un’attenta e sofferta meditazione sul piano umano e politico, ho maturato la decisione di aderire al Gruppo Parlamentare Misto, lasciando il gruppo AVS, per proseguire la mia attività di Parlamentare. Dopo questa violenta campagna di diffamazione e di questo vergognoso linciaggio mediatico,ci sarà modo di stimolare un’attenta analisi umana, socio-culturale e politica. Per ora, posso solo dire che ho potuto contare, in questi ultimi mesi difficili, su svariate manifestazioni di solidarietà, pubbliche e private, da parte di cittadine e cittadini, di singoli parlamentari italiani ed europei, di persone del mondo della cultura e dello spettacolo, di movimenti popolari, di reti studentesche, di movimenti antirazzisti, del mondo articolato del lavoro, di associazioni laiche e religiose, e di servitori dello Stato a cui va il mio profondo ringraziamento. Mi ha invece francamente stupito e amareggiato, ad eccezione di qualche parlamentare, l’assenza della solidarietà umana e del supporto politico da parte del gruppo Parlamentare Alleanza Verdi-Sinistra (AVS), con quale sono stato eletto da indipendente. Sono entrato in Parlamento con l’impegno di dare rappresentanza ai bisogni, alle aspirazioni, alle sofferenze e ai desideri di quanti sono stati dimenticati o resi ‘invisibili’ da anni nel nostro Paese. Molti sono gli impegni presi con le persone che intendo onorare attraverso la più ampia condivisione, e nella convinzione che i valori e i principi che sempre hanno caratterizzato la mia attività sul campo restano le fondamenta del mio lavoro, dentro e fuori le Istituzioni. Per questo, trovo assurdo continuare a discutere dell’inesistente ‘caso Soumahoro’, come è avvenuto in questi ultimi due mesi: si deve rimettere al centro dell’attenzione le condizioni dei braccianti, dei poveri, dei dimenticati e degli invisibili che sono usciti dai radar, anche nella Legge di Bilancio recentemente approvata. Tuttavia ,chi ha montato il caso sapeva bene cosa stava facendo: questa vicenda non è accaduta a caso. Ora bisogna tornare a parlare di chi ha bisogno: io non mai smesso, non ho rallentato di un attimo le attività sul territorio anche durante questa aggressione verso la mia persona, e intendo intensificare ancora il mio impegno, lo devo innanzitutto ai cittadini che mi hanno votato”.
Quindi , la replica del portavoce di Europa Verde e deputato , Bonelli ,che ha dichiarato: “Non sono per nulla sorpreso, perché rispetto a quanto accaduto finora non abbiamo avuto, dal mio punto di vista, sufficienti spiegazioni. Sono però umanamente deluso, ma non per la sua decisione di passare al Misto, quanto per tutta la vicenda”.
Tutto ciò, mentre i prezzi della benzina e del gasolio sono ancora in crescita, con il pieno che sfiora i 9euro dalla fine del 2022 e con il Codacons che stima una maggiore spesa su base annua di circa 214 euro ad automobilista. Aumenti , su cui la Procura ha aperto un’indagine e su cui il Governo ha assicurato vigilanza. In merito, nel Consiglio dei Ministri su temi economici previsto per domani pomeriggio, secondo quanto dichiarato dal Vicepremier e ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Salvini, “Si valuterà se intervenire sul caro benzina e se ci sono i danari per farlo”.
Le Opposizioni, tuttavia, vanno all’attacco accusando l’Esecutivo di non aver “protetto famiglie e imprese più deboli dai rincari, non prorogando il taglio delle accise introdotto dal Governo Draghi”.
Riguardo all’occupazione, invece, secondo le stime preliminari dell’Istituto Nazionale di Statistica, quest’ultima è tornata a scendere a novembre di 27 mila unità( tasso di occupazione a 60,3, con -0,1%), ma è aumentata su base annuale a +278 mila (+1,2%). Rispetto a ottobre , i dipendenti permanenti sono calati di 94mila unità (-0,6%) mentre i dipendenti a termine sono aumentati di 60mila (+2,0%) e gli autonomi di 6mila (+0,1%).
Stabile, invece, la disoccupazione a 7,8% per i giovani (15-24 anni) in calo al 23%; in aumento il tasso di inattività al 34,5% (+0,1 punti).
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