di Federica Marengo lunedì 9 maggio 2022
-Nella settantaquattresima giornata di guerra in Ucraina, i combattimenti e gli attacchi da parte delle forze russe si sono concentrati a Sud e ad Est del Paese, nella regione del Donbass, a Donetsk e Lugansk, per prendere il pieno controllo e mantenere il corridoio di terra tra questi territori e la Crimea occupata.
Quindi, bombardamenti da parte dell’esercito russo, sono stati registrati a Odessa,nella regione meridionale, dove sono stati lanciati 4 missili, e sono ripresi gli attacchi all’acciaieria Azvostal ,a Mariupol,roccaforte della resistenza ucraina da cui sono stati evacuati tutti i civili rifugiatisi per più di due mesi nei sotterranei dell’impianto siderurgico.
Colpita, sempre nel Sud dell’Ucraina, anche Kherson, mentre ad Est, le truppe ucraine stanno respingendo gli assalti russi a Kharkiv, perdendo però Popasna nel Luhansk, presa dai ceceni, e Sloviansk.
Esplosioni e tensioni, infine, continuano ad essere registrate in Transnistria, enclave filorussa, al confine con la Moldavia.
Tuttavia, la giornata di oggi, si è aperta con la parata nella Piazza Rossa a Mosca, in occasione del 77°anniverario della Festa della Vittoria, commemorazione della sconfitta ad opera dei russi della Germania nazista nella Seconda Guerra Mondiale.
In tale circostanza, dopo la sfilata delle forze armate russe, il Presidente Putin ha preso la parola per pronunciare il suo discorso, nel quale ha dichiarato: “I Paesi della Nato non hanno voluto ascoltarci. La difesa della Patria, quando il suo destino è stato deciso, è sempre stata sacra. State combattendo per il nostro popolo nel Donbass, per la sicurezza della nostra Patria. Il nostro dovere è conservare la memoria di coloro che hanno schiacciato il nazismo. La Russia ha sempre sostenuto la creazione di un sistema di sicurezza uguale e indivisibile, ma i Paesi della Nato non volevano ascoltarci, il che significa che, in realtà, avevano altri piani e lo vediamo. L’aggressione nelle nostre terre storiche della Crimea è stata una minaccia ai nostri confini, inammissibile per noi. Il pericolo è cresciuto ogni giorno, il nostro è stato un atto preventivo, una decisione necessaria e assolutamente giusta. Mi rivolgo alle nostre forze armate e alle milizie del Donbass: voi combattete per la sicurezza patria e per il futuro”, affinché “non ci sia sia posto nel mondo per i criminali nazisti”.
Poi, chiesto un minuto di silenzio per ricordare i militari uccisi durante la Seconda Guerra Mondiale e nel Donbass, ha denunciato: “Ai veterani americani della Seconda guerra mondiale è stato vietato di venire a Mosca per le celebrazioni del Giorno della Vittoria sulla Piazza Rossa”,chiudendo il suo discorso con un monito: “L’orrore di una guerra globale non si deve ripetere”.
Dunque, non vi è stato alcun annuncio importante nel discorso del numero uno del Cremlino, come era stato previsto. Nel suo intervento, invece, ha ribadito le motivazioni dietro l’operazione speciale in Ucraina , spiegando che la Nato e l’Ucraina erano diventate una minaccia “inaccettabile” per la Russia ai suoi confini e ha lodato l’operato dei militari russi, impegnati nei combattimenti “per la sicurezza della patria”.
Il giorno della liberazione dal nazifascismo, è stato ricordato anche a Kiev, dal Presidente Zelensky, che, ieri notte, nel consueto videomessaggio alla popolazione, diffuso via social, ha sottolineato come l’Ucraina sia a pieno titolo parte del mondo libero e di un’Europa unita, mentre in mattinata nel videomessaggio ufficiale per la commemorazione di tale anniversario, girato nel centro di Kiev, ha detto: “Stiamo lottando per la libertà dei nostri figli e quindi vinceremo. Non dimenticheremo mai cosa fecero i nostri antenati durante la seconda guerra mondiale, che uccise più di otto milioni di ucraini. Molto presto ci saranno due giornate della vittoria in Ucraina, mentre qualcuno non ne avrà nessuna e Khreshchatyk vedrà la parata della vittoria, la vittoria dell’Ucraina. Solo un pazzo può sperare di ripetere 2194 giorni di guerra della Seconda guerra mondiale: “Colui che sta ripetendo oggi gli orribili crimini del regime di Hitler, seguendo la filosofia dei nazisti e replicando tutto quello che hanno fatto. E’ condannato. Perché è stato maledetto da milioni di antenati quando ha cominciato ad imitare il loro assassino. E allora perderà tutto”.
Parallelamente, nel giorno della fine della Seconda Guerra Mondiale, la UE ha celebrato la Festa dell’Unione e i trentacinque anni dell’Erasmus, chiudendo la Conferenza sul futuro dell’Europa, presso il Parlamento di Strasburgo, con gli interventi dei vertici e dei leader europei.
La Presidente della Commissione UE, Von der Leyen, che è volata in Ungheria per un confronto con il Premier rieletto Orban, che oppone ancora il suo veto all’approvazione del sesto pacchetto di sanzioni con l’embargo graduale del petrolio russo, nel suo intervento, ricordando l’ex Presidente del Parlamento UE, Sassoli, ha annunciato: “In occasione della Giornata dell’Europa, abbiamo discusso il sostegno dell’Ue al cammino europeo dell’Ucraina. In attesa di ricevere le risposte al questionario sull’adesione all’Ue, la Commissione punta a esprimere il proprio parere a giugno”, per poi sottolineare: “Per l’Europa la memoria del nostro passato ha sempre incorniciato il nostro futuro. E questo è tanto più importante in un momento in cui l’impensabile è tornato nel nostro Continente. I flagranti tentativi della Russia di ridisegnare le mappe e di riscrivere anche le parti più tragiche della nostra storia, ci hanno ricordato i pericoli di allentare la presa sul nostro passato e sul nostro futuro. Di vivere in un presente perpetuo e pensare che le cose non potranno mai essere diverse. Che non ci possano essere modi migliori di fare le cose. Voglio essere chiara che sarò sempre dalla parte di coloro che vogliono riformare l’Ue per farla funzionare meglio. Il punto è che ci avete detto dove volete che questa Europa vada. E ora tocca a noi noi prendere la via più diretta per arrivarci. Usando tutti i limiti di ciò che possiamo fare all’interno e, sì, cambiando i trattati dove è necessario. E accolgo con favore il fatto che per la prima volta in assoluto il Parlamento europeo sia pronto a usare i suoi poteri per proporre una Convenzione. Lavoriamo insieme su tutto questo. Senza tabù. Senza linee rosse ideologiche. Facciamo cose per il qui e ora. Ho sempre sostenuto che il voto all’unanimità in alcuni settori chiave semplicemente non ha più senso se vogliamo essere in grado di muoverci più velocemente .O che l’Europa dovrebbe giocare un ruolo maggiore, per esempio nella salute o nella difesa. E dobbiamo migliorare il funzionamento della nostra democrazia su base permanente. Quindi, voglio concludere con un messaggio speciale ai nostri amici e familiari ucraini. Il futuro dell’Europa è anche il vostro futuro. Il futuro della nostra democrazia è il futuro della vostra democrazia; 72 anni fa la guerra in Europa è stata sostituita con qualcosa di diverso, qualcosa di nuovo. Prima una Comunità, poi un’Unione. Era il giorno in cui iniziava il futuro. È un futuro che scriviamo insieme da allora, come architetti e costruttori d’Europa. E la prossima pagina la state scrivendo voi. Da noi. Da tutti noi insieme. Slava Ukrainje Viva l’Europa”.
Presente alla cerimonia, anche la Presidente del Parlamento UE, Metsola, che ha dichiarato: “Quella sensazione, 18 anni fa, quando 10 Stati hanno aderito all’Ue è un momento che rimarrà con me per sempre. Abbiamo contato alla rovescia i secondi fino alla mezzanotte del primo maggio e si sentiva la gioia, la speranza, la passione con cui le persone credevano. Le persone in Ucraina, Georgia, Moldova e ancora nei Balcani occidentali guardano a noi con lo stesso scopo. Ovviamente ogni Paese deve seguire la propria strada, ma non dobbiamo aver paura di scatenare il potere dell’Europa per cambiare in meglio la vita delle persone. Siamo qui riuniti in occasione della Giornata dell’Europa, nell’anno dedicato ai giovani, nella sede del Parlamento Europeo, a Strasburgo. Non c’è posto più simbolico del potere della democrazia, del potere dell’Europa di fare i prossimi passi, insieme. Questo è il momento di rispondere all’appello dell’Europa. Questo è il nostro tempo”.
Da Odessa, invece, dove di è recato a sorpresa, il Presidente del Consiglio Europeo, Michel, costretto a mettersi al riparo a causa di raid di missili russi sulla città durante il colloquio con il Premier ucraino Smihal, con cui ha affrontato la questione dei sostegni economici, militari e umanitari all’Ucraina, ha fatto sapere che: “Silos pieni di cibo per l’esportazione sono bloccati nel porto di Odessa, nel Mar Nero, che ha visitato lunedì. La città ucraina è stata bersaglio di attacchi missilistici russi negli ultimi giorni. Ho visto silos pieni di grano e mais pronti per l’esportazione. Questo cibo estremamente necessario è bloccato a causa della guerra russa e del blocco dei porti del Mar Nero. Con conseguenze drammatiche per i paesi vulnerabili. Abbiamo bisogno di una risposta globale”.
A Lisbona , il commissario Ue all’Economia, Paolo Gentiloni, nel suo intervento alla Conferenza della giornata dell’Europa organizzata dal Jornal do negócios e e dalla Scuola cattolica di Business ed Economia , ha affermato: “Schuman credeva che unire la produzione di carbone e acciaio avrebbe reso la guerra tra Francia e Germania ‘non solo impensabile, ma materialmente impossibile’. La storia gli ha dato ragione. Per oltre sette decenni, l’Europa ha goduto di pace e prosperità. Oggi, quel risultato è a rischio. La guerra è tornata nel continente europeo, proprio di fronte ai confini dell’Ue e della Nato. L’Ucraina è sotto attacco per le sue aspirazioni occidentali – per aver cercato di costruire una democrazia liberale basata sulla libertà e lo stato di diritto e per cercare legami più stretti con l’Unione Europea. E mentre l’invasione della Russia sta portando in primo luogo una sofferenza incalcolabile al popolo ucraino, i suoi effetti si fanno sentire in tutta l’economia globale e in particolare in Europa”.
In chiusura della Conferenza sull’Europa, ha parlato anche il Presidente francese, Macron, appena rieletto, poi volato a Berlino per un colloquio con il Cancelliere tedesco Scholz, il quale ha sottolineato: “Il nostro obiettivo è fare terminare la guerra quanto prima, fare di tutto affinché l’Ucraina possa resistere e la Russia non possa vincere. Preservare la pace sul resto del Continente europeo ed evitare ogni tipo di escalation. Affinché questa guerra possa concludersi abbiamo adottato sanzioni senza precedenti, per bloccare le fonti di finanziamento sul lungo termini della guerra in Russia. Per sostenere l’Ucraina abbiamo mobilitati mezzi finanziari e militari come mai prima d’ora. Non siamo in guerra contro la Russia, lavoriamo per la preservazione dell’integrità dell’Ucraina, per la pace nel nostro continente. La Francia ha di fronte questo storico compito che assumerà con orgoglio e passione, la Francia ha scelto l’Europa dandomi un nuovo mandato per costruire un’Europa più forte e più sovrana. L’Europa che oggi celebriamo, e che un anno fa abbiamo deciso che doveva arrivare a una nuova tappa con il presidente Sassoli, ha avviato un esercizio democratico inedito che non consiste nel mettere davanti ai cittadini alternative semplicistiche ma ha puntato ad associarli alla riflessione sull’Europa e sulla sua concezione, creando soluzioni alcune pronte a essere applicate subito, che ci permettono di costruire Europa di oggi e di domani. Sta solo all’Ucraina definire le condizioni di negoziazione con la Russia. Nostro dovere è essere al suo fianco per ottenere un cessate il fuoco e poi costruire la pace. Poi saremo lì per ricostruire l’Ucraina, all’europea sempre. Bisogna evitare ogni tipo di escalation, abbiamo adottato sanzioni senza precedenti contro la Russia, ma non siamo in guerra contro la Russia. Lavoriamo per la pace”.
Infine, il cancelliere tedesco Scholz, parlando della decisione dell’invio di armi pesanti in Ucraina, al congresso del sindacato Dgb a Berlino, ha spiegato: “Putin non ci lascia altra scelta. Il presidente russo ha messo in gioco la pace in Europa, e su questo non deve riuscire, perciò aiutiamo l’Ucraina. Putin ha leso il principio dell’inviolabilità dei confini in Europa per il suo progetto di rivincita di un impero russo. Accettare questo significherebbe non solo piantare in asso le vittime, ma anche rafforzare il suo aggressore nella sua azione criminale”.
Quanto all’Italia, nel giorno dedicato alle vittime del Terrorismo e delle stragi, ricordate dalle più alte cariche dello Stato, a cominciare dal Presidente della Repubblica Mattarella, anche il Premier Draghi, ha inviato un messaggio per la Festa dell’Europa, svoltasi a Ventotene, isola del celebre Manifesto per un’Europa unita , stilato nel 1941 da Altiero Spinelli, Ernesto Rossi , Eugenio Colorni e Ursula Hirschmann, mentre si trovavano al confino in quanto oppositori del regime fascista, nel quale si legge : “Di fronte all’invasione russa dell’Ucraina, i valori contenuti nel Manifesto di Ventotene sono più attuali che mai. Il ritorno a casa della prima copia del Manifesto è l’occasione per rinnovare il nostro impegno a favore della libertà, della democrazia, della pace. Il premier, rivolgendosi ai ragazzi di diverse nazionalità ritrovatisi nell’isola dove Altiero Spinelli ed Ernesto Rossi, lì confinati dal regime fascista , scrissero il Manifesto europeista. I federalisti vedevano nello sviluppo di una coscienza europea diffusa una parte fondamentale del loro progetto. Anche oggi l’integrazione europea deve essere partecipata per funzionare. Il raduno di questi giorni a Ventotene è una splendida occasione per riflettere sul ruolo dell’Unione Europea e sugli ideali che la animano. Voglio ringraziare l’associazione La Nuova Europa per aver reso possibile questo. Il sogno di Altiero Spinelli di una Federazione europea nasce come reazione alla crisi del modello di stato nazionale di inizio Novecento, all’isolazionismo del ventennio fascista e agli orrori della Seconda Guerra Mondiale. Incontri come quello di questi giorni sono cruciali per far crescere la consapevolezza della nostra contestuale appartenenza alle rispettive comunità nazionali e a quella europea. Dobbiamo ricordare il ruolo avuto dall’idealismo federalista nella costruzione di una coscienza europea a cui dobbiamo affiancare il pragmatismo che è stato alla base della creazione delle prime istituzioni europee e della loro evoluzione. Con questo auspicio, vi auguro una buona conferenza”.
Il Presidente del Consiglio, poi, è volato negli Stati Uniti, a Washington, dove domani incontrerà il Presidente Biden. Sul tavolo: l’andamento della guerra in Ucraina, gli aiuti militari ed economici per sostenerla, l’inasprimento delle sanzioni a carico di Mosca,ma anche le ripercussioni della guerra sull’economia e sugli approvvigionamenti energetici e del grano, che rischiano di innescare una crisi alimentare nei Paesi poveri dell’Africa e del Medio Oriente. In ultimo, al centro del confronto, anche altre questioni globali come la pandemia e la questione climatica e i rapporti con la Cina (il cui Presidente Xi Jinping, stamane, ha parlato con il cancelliere tedesco Scholz, invitando l’Europa ad evitare l’espansione del conflitto).
A seguire, Draghi incontrerà al Congresso i vertici del Partito Democratico e la speaker della Camera Pelosi.
Intanto, dopo le divisioni sul nuovo invio di armi a Kiev e sulla delega fiscale, un’altra frattura si è aperta nella Maggioranza, per il non voto (per la seconda volta) di Pd e M5S a un emendamento sulla bonifica dell’ex Iva, contenuto nel dl Ucraina bis all’esame delle Commissioni Industria e Finanze del Senato, lamentato dal segretario della Lega Salvini, che ha chiesto l’intervento del Presidente Draghi.
Tutto ciò mentre, la settimana per i Mercati si è aperta in negativo, con le Borse europee e non tutte in calo, per via di vari fattori: l’aumento del prezzo del petrolio, dei tassi di interesse, il Covid19 in Cina e il conseguente lockdown con i suoi effetti negativi sulle esportazioni, ai minimi da 18 mesi ,anche per via della guerra in Ucraina e delle sanzioni alla Russia. In aumento , lo Spread , il differenziale tra Btp italiani e Bund tedeschi, salito a 205 punti, con un rendimento di 3,2%, ai massimi da novembre 2018.
In ultimo, riguardo alla pandemia, il Sottosegretario alla Salute Costa, ha annunciato ai microfoni di Radio24 ,che : “Il Paese e il governo hanno scelto la gradualità per affrontare la pandemia, nelle misure restrittive e nell’allentamento, dopo due anni da parte dei cittadini c’è una responsabilità diversa, in alcuni situazioni continuano a indossare le mascherine, è il momento di dare fiducia agli italiani. Dopo il 15 giugno credo ci siano le condizioni per arrivare ad una estate senza restrizioni. Confidiamo che siamo di fronte ad una fase nuova, l’importante è procedere con la quarta dose per anziani e fragili perché li rende più protetti, così come fare il booster per i circa tre milioni di cittadini che sono in attesa della dose di richiamo. E’ importante completare il ciclo vaccinale così davanti ad una eventuale recrudescenza del virus siamo protetti tutti. Riguardo la situazione in Cina, il problema è legato ad un diverso obiettivo, quello del contagio zero, utopistico e inarrivabile, noi sappiamo è impossibile, l’obiettivo è la convivenza per permettere al paese e agli ospedali di andare avanti e non essere sotto pressione”.
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