di Federica Marengo mercoledì 4 maggio 2022
-Nella sessantanovesima giornata di guerra,dopo gli intensi bombardamenti, iniziati ieri, oggi, le truppe russe, hanno fatto irruzione nell’acciaieria Azovstal a Mariupol, dando vita a feroci combattimenti con le forze militari della resistenza ucraina, e facendo perdere i contatti di queste ultime con il sindaco di Kiev. Mosca, dunque, dopo oltre due mesi di attacco, ha espugnato la roccaforte della resistenza ucraina, nonostante nei sotterranei dell’impianto siderurgico, si trovassero ancora 200 civili e 500 militari feriti (finora , infatti solo 156 persone , tra donne, bambini e anziani sono riusciti, attraverso il corridoio umanitario, sotto l’egida di Onu e della Croce Rossa, ad arrivare a Zaporizhzhia e non si sa ancora nulla dei civili evacuati questa mattina a bordo di autobus), il cui destino, sarebbe dunque segnato : si ipotizza infatti l’uccisione o la cattura e la successiva “esibizione” ai media russi in occasione della parata del 9 maggio, giorno in cui Mosca festeggia la vittoria contro i nazifascisti. Ma la notizia della “presa” di Azovstal, è stata smentita dal ministro degli Esteri ucraino Kuleba, il quale ha dichiarato che “Azovstal resiste ancora, nonostante gli attacchi”.
L’esercito russo ha poi intensificato gli attacchi nel Donbass, anche se le truppe procedono lentamente, e nella regione a Sud dell’Ucraina, a Zaporizhzhia, Dnipro Mykolaiv e a Odessa, ma l’intento di Mosca potrebbe essere quello di conquistare tutta la costa per interdire all’Ucraina l’accesso al Mar Nero.
Tuttavia, i confini del conflitto sembrano allargarsi ulteriormente per il movimento di truppe e per gli attacchi in Transnistria, enclave filorussa alle porte della Moldavia e per il lancio di missili su Leopoli, al confine con la Polonia, mentre in Bielorussia, alleata di Mosca, dopo l’annuncio da parte delle autorità di Minsk, sono in corso delle esercitazioni militari nella regione confinante con l’Ucraina. Violato, inoltre, da un aereo russo, lo spazio aereo della Finlandia.
Un proposito, quello di Mosca, di estendere il conflitto ,che è stata confermata dal Vicepresidente della Duma, la Camera bassa russa, Tolstoj, che a La Repubblica, smentendo la scadenza del 9 maggio per la fine dell'”operazione militare speciale”, ha dichiarato che l’esercito russo andrà avanti nei combattimenti fino a che la Russia lo riterrà opportuno e che , in ogni caso, potrebbe fermarsi una volta al confine con la Polonia.
La Russia, invece, tramite il ministro della Difesa Shoigu, ha fatto sapere di aver colpito scali ferroviari usati per il transito di armi provenienti da Occidente e destinate all’Ucraina e , in particolare, al Donbass, precisando anche che è legittimo da parte di Mosca colpire veicoli Nato, se usati per la consegna di armi alle truppe ucraine. Inoltre, il portavoce di Mosca, Peskov, ha smentito l’intenzione del Cremlino di dichiarare la “guerra totale” o la “mobilitazione generale” in occasione del 9 maggio e ha sottolineato come non siano stati fatti dei progressi nei negoziati con Kiev, viste anche le ultime dichiarazioni del Presidente ucraino Zelensky ,che ha parlato di “ripristino dell’integrità territoriale”, Crimea compresa, posizione che poco si concilia con le richieste russe di riconoscere l’indipendenza di quest’ultima e del Donbass.
Il Presidente russo Putin, infine, ha firmato un decreto con delle contro sanzioni verso i paesi ostili a Mosca, che prevede il divieto di ingresso per il Premier giapponese e per altri 62 cittadini giapponesi.
Una replica all’intervista rilasciata da Papa Francesco ieri a Il Corriere della Sera, nella quale ha sottolineato come il Patriarca Kirill non possa “trasformarsi nel chierichetto di Putin”, è poi arrivata dal Patriarcato russo, anche alla luce della sanzione UE che potrebbe essere comminata, tra le altre personalità legate al Cremlino, anche allo stesso Kirill, il quale ha fatto sapere di non temere le interdizioni finanziarie della UE. In una nota del servizio di comunicazione del Dipartimento per le relazioni ecclesiastiche esterne (Decr) del Patriarcato di Mosca, citata dall’agenzia Tass, si legge quindi: “Papa Francesco ha scelto il tono sbagliato per trasmettere il contenuto, in un’intervista al Corriere della Sera, della conversazione avuta con il patriarca di Mosca Kirill, il 16 marzo, è improbabile che tali affermazioni contribuiscano all’instaurazione di un dialogo costruttivo tra la Chiesa cattolica romana e la Chiesa russa ortodossa, che è particolarmente necessario in questo momento. Il dialogo con Kirill è stato travisato”.
Al riguardo, il Cremlino ha precisato che non vi è alcun accordo su un incontro di Putin con Papa Francesco.
Intanto, mentre il Presidente del Consiglio Europeo Michel, si è recato in Moldavia a Chisinau ,per incontrare il Presidente Sandu e visitare il centro per i rifugiati ucraini, assicurando l’incremento degli aiuti militari al Paese, la Presidente della Commissione UE ,Von der Leyen , ha presentato a Strasburgo il sesto pacchetto di sanzioni a carico della Russia , anche se la decisione in merito non è prevista per oggi , in quanto i Paesi hanno chiesto più tempo per esaminare la proposta di Bruxelles e Ungheria, Slovacchia e Bulgaria hanno chiesto un’esenzione di un anno fino al 2023.
Il pacchetto di sanzioni prevede l’embargo graduale del petrolio entro sei mesi e dei raffinati entro la fine dell’anno, l’esclusione di alcune banche, tra cui Sberbank, dal sistema di tracciamento internazionale dello Swift , il divieto di trasmissione per tre emittenti russe e sanzioni (la confisca dei beni e il divieto di ingresso in UE) ad alcune personalità vicine al Cremlino, tra cui i familiari del portavoce Peskov, i militari responsabili della strage di Bucha e il Patriarca Kirill.
Negli Stati Uniti, invece, il Presidente Biden ,che ha parlato alla Nazione dopo la decisione della Federal Reserve di rialzare i tassi, ha chiesto al Congresso lo stanziamento di ulteriori aiuti per l’Ucraina.
In Italia, il Presidente del Consiglio Draghi, che domani dovrebbe incontrare il fondatore di Meta Zuckerberg ,ha ricevuto questa mattina a Palazzo Chigi , il Premier giapponese Kishida, recatosi prima in Vaticano da Papa Francesco, con il quale, al termine del colloquio, ha tenuto un breve punto stampa ,nel quale ha reso noto che: “Nel nostro colloquio abbiamo riaffermato la condanna all’invasione russa dell’Ucraina. Giappone e Italia sono impegnati affinché si arrivi il prima possibile a tregue, anche localizzate, per permettere le evacuazioni di civili e favorire i negoziati di pace. Sulla questione energetica, i nostri Paesi sono alleati anche nella gestione delle emergenze legate alla guerra, prima fra tutte quella energetica. Ringrazio il Giappone per aver accettato con straordinaria prontezza che carichi di gas naturale liquefatto già pre-contrattualizzati con Paesi terzi siano reindirizzati verso l’Europa”.
Il Premier Draghi, ha poi tenuto una riunione con i sindacati per decidere sul protocollo anti Covid19 sui luoghi di lavoro. Decisa, la proroga fino a giugno dell’uso di mascherine al chiuso e in contesti in cui si sia a contatto con il pubblico o in posti affollati.
La Maggioranza, invece, discute di due temi: le dimissioni del Presidente della Commissione Esteri del Senato, il pentastellato Petrocelli ,su posizioni filo-putiniane, e il Superbonus edilizio 110%, alla luce delle dichiarazioni di ieri del Presidente Draghi al Parlamento Europeo sulla contrarietà del Governo alla misura, che ha suscitato la dura reazione del M5S, promotore della norma, e di una parte del centrodestra.
Il Presidente pentastellato Conte, in occasione dell’inaugurazione della scuola di formazione politica del Movimento, tornando sulla questione, e specificando come il Superbonus 110% abbia contribuito massicciamente alla ripresa e alla crescita del Pil , ha sottolineato: “Inizio ad avere dubbi che ci sia qualcuno che voglia spingere il Movimento fuori dal governo. Dicono spesso che vogliamo far cadere il governo. Io comincio a pensare che qualcuno voglia spingerci fuori dall’esecutivo. Se questa fosse l’intenzione ce lo dicano chiaramente. Chiedo rispetto per gli 11 milioni di cittadini che hanno votato il Movimento”. Poi, l’ex Premier, ora guida dei pentastellati, ha ribadito la contrarietà al nuovo invio di armi all’Ucraina (che ha trovato una sponda nella Lega), affermando poi che se il Governo dovesse porre la fiducia sul Decreto aiuti, contenente la misura per conferire al sindaco di Roma Gualtieri il potere per realizzare il termovalorizzatore, cui i pentastellati sono contrari , il M5S non la voterà e chiedendo nuovamente che il Premier Draghi e il ministro della Difesa Guerini riferiscano in Aula sulle ragioni del nuovo invio di aiuti militari . In ultimo, sui rapporti con il Pd, che smorza invece le polemiche sullo stop al Superbonus e richiama all’intesa i partiti nell’interesse dell’Italia, Conte ha spiegato: “Dobbiamo parlarci e capire quale sia l’orientamento: chi vuole lavorare con noi deve sapere che ci sono principi non negoziabili. Sul riarmo ha avuto un chiarimento tardivo, nel Conte II aveva sposato la transizione ecologica poi ci propone gli inceneritori. Noi non stiamo cambiando strategia. Chi lavora con noi deve chiarire quelle posizioni”.
Quanto al Presidente della Commissione Esteri del Senato Petrocelli, attestatosi su posizioni filo-russe e filo-Putin, e invitato da tutte le forze politiche a dimettersi per via di un tweet pubblicato in occasione della Festa del 25 aprile in cui associava la Liberazione alla Z delle forze militari russe in azione in Ucraina, sebbene le delegazioni di tutti i partiti (compreso il 5S) del suddetto organismo si siano dimesse per proclamare lo scioglimento della stessa Commissione , insiste per conservare la propria carica, dicendosi pronto a ricorrere alla Corte Costituzionale. Nelle prossime ore, quindi, la Giunta per i lavori dovrebbe decidere sul da farsi.
Nel frattempo, rinviato l’approdo in Aula della Delega Fiscale.
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