di Federica Marengo domenica 10 aprile 2022
-La quarantacinquesima giornata di guerra in Ucraina, si è aperta con la notizia (ancora da approfondire), diffusa da funzionari locali, del ritrovamento a Buzova, un villaggio non lontano da Kiev, di una fossa comune con decine di corpi, nei pressi di una stazione di servizio (dove le truppe russe avrebbero ucciso diversi avventori) , mentre un bombardamento delle forze russe avrebbe colpito una scuola e un ospedale.
Tuttavia, dopo la ritirata delle truppe russe dal nord del Paese, il conflitto sembra essersi concentrato nelle regioni sudorientali, nel territorio compreso tra le Repubbliche proclamatesi indipendenti di Donetsk e Lugansk, nel Donbass, e le città portuali di Mariupol e Odessa , tra il mar d’Azov e il Mar Nero, considerate da Mosca corridoi naturali per la ricongiunzione con la Crimea. Proprio per questo, il governatore di Lugansk , Haidi, in un’intervista a Il Corriere della Sera, ha esortato gli abitanti ad abbandonare la città a bordo di nove treni messi a disposizione, e ha spiegato che l’attacco alla città è una questione di giorni e che l’esercito russo si sta riorganizzando ai confini, bombardando nel frattempo.
Avvistato, infatti, dalle tecnologie satellitari, un convoglio militare russo , lungo 12 km, ad est di Kharkiv, in movimento verso il sud, mentre a Odessa, dove è in vigore il coprifuoco fino a domani mattina alle 6:00, si udirebbero esplosioni e caccia russi starebbero sorvolando i cieli.
Per l’intelligence britannica, inoltre,per compensare le perdite, le forze russe starebbero cercando uomini in Transnistria, nella regione moldava, e richiamando i soldati in congedo dal 2012.
Sotto attacco, anche Mykolaiv , Kheroson , dove le autorità locali hanno fatto sapere che l’esercito russo avrebbe sparato sui civili per disperdere un manifestazione di protesta contro la guerra mossa da Putin e Dnipro, dove sarebbe stato bombardato l’aeroporto, causando 5 feriti.
Infine, il Consigliere del sindaco di Mariupol ha reso noto che da parte delle truppe russe, sarebbe in corso un’operazione di “pulizia” tra i civili, i quali sarebbero uccisi per strada, e che 400 abitanti della città verrebbero tenuti in una struttura nella regione di Penza , a sud-est di Mosca.
Intanto, il Presidente ucraino Zelensky è tornato a chiedere l’invio di armi, incassando il sostegno del Canada del Presidente Trudeau, e dagli USA, che, secondo quanto dichiarato alla Cbs dal Consigliere alla Sicurezza Nazionale Sullivan, starebbero lavorando a un piano per fornirne un numero maggiore e alla possibilità di addestrare gli ucraini fuori dai loro confini nazionali.
Ciò, mentre il Segretario della Nato Stoltenberg ,che su Twitter ha confermato l’impegno per rafforzare il sostegno a Kiev, in un’intervista a The Telegraph, ha dichiarato: “La Nato sta elaborando piani per schierare un esercito permanente ai propri confini per contrastare future possibili aggressioni della Russia. La Nato è in mezzo a trasformazioni fondamentali che riflettono anche conseguenze a lungo termine delle azioni di Vladimir Putin, quella che abbiamo di fronte ora è una nuova realtà, una nuova normalità per la sicurezza europea. Come parte di un maggiore ‘ripristino’, la piccola presenza sul fianco orientale dell’Alleanza sarà sostituita da forze sufficienti a respingere tentativi di invasione di stati membri quali Estonia e Lettonia. Le opzioni di questo ripristino saranno sviluppate dal comando militare della Nato”.
Piano, che anche la UE starebbe preparando, come riferito in un twett dall’Alto Rappresentante per le Politiche Estere Borrell, che ha spiegato: “Il Comitato militare dell’Ue si è riunito questa mattina a Bruxelles per discutere la strategia da adottare nella prossima fase della guerra in Ucraina, con la Russia che dovrebbe spingere sempre di più per il controllo delle aree orientali. Dopo gli incontri a Kiev con il Presidente Zelensky e il Premier Shmyhal, ho convocato oggi una sessione congiunta del Comitato militare dell’Ue e del Comitato politico e di sicurezza per discutere del sostegno militare all’Ucraina in un momento in cui deve far fronte agli attacchi imminenti nel Donbass e nel sud”.
Tornando al Presidente Zelensky, nel consueto videomessaggio alla popolazione, pubblicato ieri notte sui suoi account social, ha affermato: “L’aggressione russa non doveva essere limitata alla sola Ucraina, alla distruzione della nostra libertà e delle nostre vite. L’intera Europa è un obiettivo per la Russia. Ecco perché non è solo dovere morale di tutte le democrazie, di tutte le forze europee, sostenere il desiderio di pace dell’Ucraina. Questa è, infatti, una strategia di protezione per ogni stato civile. È indispensabile, afferma ancora il presidente ucraino, ristabilire la pace e la sicurezza il prima possibile. Per ridare forza al diritto internazionale il prima possibile e fermare la catastrofe dall’applicazione del diritto della forza. Una catastrofe che colpirà inevitabilmente tutti”.
Poi,sempre Zelensky ha rilasciato un’intervista all’Associated Press , in cui ha evidenziato: “Nessuno vuole negoziare con una persona o con persone che hanno torturato la nostra nazione. Questo è comprensibile. Come uomo, come padre, lo capisco molto bene. Ma noi non vogliamo perdere le opportunità, se le abbiamo, di una soluzione diplomatica. Noi dobbiamo combattere, combattere per la vita. Non puoi combattere per la polvere quando non c’è nulla e non ci sono persone. Per questo è importante mettere fine a questa guerra”, per poi tenere un colloquio telefonico con il cancelliere tedesco Scholz, che, secondo quanto riferito dalla Cancelleria tedesca, ha condannato gli “atroci crimini di guerra commessi dall’esercito russo a Bucha e altrove in Ucraina “e ha espresso la solidarietà e il pieno sostegno della Germania al popolo ucraino. Scholz e Zelensky hanno anche discusso di ulteriori aiuti all’Ucraina e del sesto pacchetto di sanzioni che la UE dovrebbe comminare alla Russia.
Restando in Germania, l’autorità tedesca di controllo dei mercati Bafin ha annunciato che, nell’ambito delle sanzioni decretate dalla Ue, la banca russa Vtb non potrà esercitare più il controllo sulla sua filiale europea, basata a Francoforte.
Podolyak , il consigliere di Zelensky, invce, in un’intervista alla Cnn, ha dichiarato: “Un incontro tra il Presidente ucraino Volodymyr Zelensky e il Presidente russo Vladimir Putin è possibile, ma solo dopo la battaglia nel Donbass, che Kiev vuole vincere. L’Ucraina è pronta per grandi battaglie. L’Ucraina deve vincerle, in particolare nel Donbass. Dopodiché l’Ucraina avrà una posizione negoziale molto più forte, con la quale potrà dettare alcune condizioni. Dopo questo, i presidenti si incontreranno. Ciò potrebbe richiedere due o tre settimane”, mentre il ministro degli Esteri ucraino Kuleba, ai microfoni della Nbc, ha spiegato: Un “errore strategico” da parte della Germania e della Francia non consentire all’Ucraina di entrare nella Nato nel 2008. Se fossimo stati membri della Nato, questa guerra non avrebbe avuto luogo. L’errore strategico fatto nel 2008 da Germania e Francia, che hanno respinto gli sforzi degli Stati Uniti e di altri alleati per portare l’Ucraina nella Nato è qualcosa che stiamo pagando. Non sono la Germania e la Francia che stanno pagando il costo di questo errore , ma è l’Ucraina. E’ estremamente difficile pensare a delle trattative con la Russia dopo l’attacco a Kramatorsk. Sono comunque consapevole di una cosa: se sedersi con i russi mi aiuterà a prevenire almeno un altro massacro come quelli di Bucha o Kramatorsk, allora devo cogliere l’occasione”.
Quanto a Mosca, il Presidente russo Putin, dopo aver affidato il comando militare al Generale Alexander Dvornikov, incontrerà nelle prossime ore il cancelliere austriaco Nehammer (che ieri aveva incontrato Zelensky) e martedì il Presidente della bielorusso Lukashenko nella regione russa di Amur, nella parte orientale della Russia, per discutere della situazione in Ucraina, vista l’intenzione della Bielorussia di prendere parte ai negoziati.
In Italia, invece, il ministro degli Esteri Di Maio, che domani volerà in Algeria con il Premier Draghi, come da lui stesso annunciato ai cronisti , a margine della visita al Villaggio dei Ragazzi di Maddaloni (Caserta), storica istituzione scolastica, in occasione della quale ha premiato la Croce Rossa, ha dichiarato: “Domani mattina sarò con il presidente Draghi in Algeria per firmare un accordo sul gas che ci permetterà di fronteggiare gli eventuali ricatti russi sul gas. Purtroppo siamo in ritardo come Paese, dovevamo diversificare molto prima ma abbiamo tanti partner e amici nel mondo. Nell’ultimo mese e mezzo sono stato in Algeria, Qatar, Congo, Angola, Mozambico, Azerbijan: tutti questi Paesi si sono detti disponibili ad aumentare le forniture all’Italia”.
Quindi, sul ruolo della Nato nel conflitto russo-ucraino, Di Maio, ha chiarito: “Noi non lavoriamo ad interventi diretti della Nato. La Nato non può entrare in guerra perché tutti siamo d’accordo che dobbiamo evitare una terza guerra mondiale. Per ora, c’è una guerra mondiale dei prezzi in tutti i posti del mondo; il pane, i cereali, il mais, stanno schizzando alle stelle nei prezzi come l’energia. Ma altra cosa è coinvolgere i nostri aerei da combattimento perché al primo abbattuto dobbiamo rispondere e scoppia la terza guerra mondiale. In questo momento, ai confini dell’Europa stiamo potenziando tutti gli strumenti di deterrenza che servono a scoraggiare Putin ad avvicinarsi ai confini dell’Unione Europea. Abbiamo visto durante il discorso del Presidente Biden, i russi bombardare aree intorno a Leopoli, ai confini della Nato. In questo momento solo grazie agli Ucraini abbiamo cacciato via da Kiev l’esercito russo e, quindi, lo abbiamo allontanato ancora di più dai nostri confini ed è questo che stiamo facendo insieme poi alle sanzioni”.
Una dichiarazione ,quella del Ministro Di Maio ,riguardo ai “ricatti russi sul gas”, cui ha subito replicato la portavoce del Ministero degli Esteri russo Maria Zakharova, via Telegram: “Il ministro degli Esteri italiano Luigi Di Maio “ha fatto confusione, come sempre. Non è la Russia che ricatta l’Unione Europea con le forniture di gas ma è l’Unione Europea che ricatta la Russia con sanzioni e minacce di nuove restrizioni, rafforzando le forze armate dei suoi Paesi lungo il perimetro dei confini russi e fornendo armi di ogni tipo all’Ucraina” per poi ricevere la controreplica del portavoce del titolare della Farnesina, Giuseppe Marici: “Ricatti? Direi che il vero e unico ricatto è chiedere il pagamento in rubli di contratti di gas già in corso, e quella russa è chiaramente una richiesta inaccettabile. L’Italia, per evitare di affrontare eventuali crisi derivanti da queste condizioni irricevibili, sta agendo per diversificare le fonti di approvvigionamento. Come Unione Europea, giustamente, stiamo potenziando un piano di sicurezza energetica a tutela dei nostri cittadini”.
E a proposito di forniture di gas, il portavoce del gruppo russo di Gazprom, Sergey Kupriyanov, secondo quanto riporta la Tass, avrebbe assicurato che “la società continua a fornire gas dalla Russia all’Europa attraverso il territorio dell’Ucraina in maniera regolare. Le forniture odierne,sono pari a 79,6 milioni dimetri cubi”.
In campo per la Pace, anche Papa Francesco, che, nell’omelia della Messa celebrata in piazza San Pietro per la domenica delle Palme, ha detto: “Quando si usa violenza non si sa più nulla su Dio che è padre. E nemmeno sugli altri che sono fratelli. Si dimentica perché si sta al mondo e si compiono crudeltà assurde. Lo vediamo nella follia della guerra dove si torna a crocifiggere Cristo”, per poi nell’Angelus lanciare un appello: “Si ripongano le armi, si inizi una tregua pasquale. Ma non per ricaricare le armi e riprendere a combattere, no. Una tregua per arrivare alla pace, attraverso un vero negoziato, disposti anche a qualche sacrificio per il bene della gente. Infatti che vittoria sarà quella che pianterà una bandiera su un cumulo di macerie?”.
Di segno diverso, le parole del patriarca russo Kirill, sostenitore del Presidente Vladimir Putin e dell’operazione militare speciale in Ucraina, la cui Chiesa conta su 150 milioni di fedeli e che ,nei suoi sermoni, ha a invitato i sostenitori a unirsi per combattere i “nemici interni ed esterni di Mosca”.
Quanto alla politica interna italiana, i partiti di Maggioranza ,divisi su Fisco (Lega e Forza Italia si oppongono a un possibile aumento delle tasse sulla casa o su risparmi o affitti ,smentito dal Presidente del Consiglio, e per trovare un’intesa in merito il segretario del Carroccio Salvini e il Vice Presidente forzista Tajani si incontreranno in settimana con il Premier Draghi a Palazzo Chigi) e Giustizia (Italia Viva e Lega divergono rispetto a un primo accordo trovato da Pd, LeU, M5S e Forza Italia, sul sorteggio come sistema elettorale del Consiglio Superiore della Magistratura) , dibattono della guerra in Ucraina, con il segretario del Pd, Letta che ai microfoni della trasmissione di Rai Tre “ Mezzo’ora in più”, rinnovando il sostegno all’alleanza con il M5S e alla leadership del suo Presidente, Conte, ha invitato gli alleati di Governo alla responsabilità: “La guerra, sta cambiando tutto anche politicamente, noi rischiamo una recessione e non si può immaginare di mettere a rischio in questo momento la tenuta del Governo. Chiedo responsabilità a tutti, noi ce a mettiamo tutta, ma fino a un certo punto… nel senso che non possiamo essere quelli che prendono uno schiaffi e basta. Draghi , ha cambiato il modo di operare. Applica un programma essenziale, il Pnrr e la lotta al Covid. Bisogna fare alcune riforme essenziali perché quei soldi europei arrivino. Se non arrivassero, perché il nostro sistema ha dei limiti su giustizia e pubblica amministrazione sarebbe grave. Lui si impegna, ma ci sono forze politiche che annusano le elezioni con troppo anticipo. Chi? Tutti quelli che hanno fatto casino su catasto, giustizia: si discute, ma non si può ogni volta minacciare una crisi di Governo”, chiosando poi sulle elezioni in Francia per la Presidenza della Repubblica francese: “Se vince Marine Le Pen in Francia, è un terremoto senza precedenti in Europa, io penso che è una cosa che sfascia l’Europa e avrebbe un impatto anche su di noi. Mi auguro ardentemente che non vinca. Sarebbe una vittoria molto maggiore per Vladimir Putin che conquistare l’Ucraina. Anche per questo, noi siamo alternativi a chi in Italia sta con Le Pen e Orban, che sta bloccando sanzioni alla Russia”.
Sul fronte dell’Opposizione, critici su Fisco e Giustizia, anche se con posizioni diverse, i partiti Fratelli d’Italia e Sinistra italiana: il primo, come gli alleati di coalizione, Lega e Forza Italia, contrario a qualsiasi aumento delle tasse, il secondo, contrario a una possibile riduzione di fondi per Reddito di Cittadinanza, Scuola e Assegno unico per le famiglie e a un incremento delle spese militari.
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