di Federica Marengo giovedì 2 giugno 2022
-Nel novantottesimo giorno di guerra in Ucraina, è proseguita l’avanzata delle forze russe nel Donbass e , in particolare a Severodonetsk, controllata dall’esercito di Mosca per l’80%, dove 800 persone , tra cui anche dei bambini, si sarebbero rifugiati in un bunker ad Azot.
Un attacco missilistico è stato poi registrato nella regione di Lviv,mentre un raid sul monastero di Svyotgorsk ha causato la morte di 2 monaci e di una suora.
Nell’Ucraina orientale, invece,un bombardamento russo ha colpito Leopoli, al confine con la Polonia, distruggendo il tunnel ferroviario di Beskydy, inaugurato nel 2018, che collegava il sistema ucraino a quello europeo, e la città di Kharkiv, dove ha abbattuto una scuola, provocando la morte di una donna e il ferimento di un uomo.
Sempre ad Est, le forze russe hanno lanciato un assalto al villaggio di Berestove, lungo la strada principale che collega la città di Lysychansk nel Lugansk, per isolarla dal resto dell’Ucraina, mentre diverse zone di Donetsk sono sotto costante lancio di missili.
A Mariupol, invece, nella regione meridionale del Paese, le autorità locali hanno riferito dell’uccisione di un funzionario pubblico ucraino, giustiziato dalle truppe russe. Una forte esplosione si è verificata a Berdyansk, nella regione di Zaporizhzhia, occupata dalle forze di Mosca.
Infine, Kiev, ha fatto sapere di essere a lavoro insieme con l’Onu per ripristinare le rotte del Mar Nero e garantire la ripresa delle esportazioni del grano, in quanto, come sottolineato dal Segretario di Stato USA, Blinken, circa 40 milioni di persone potrebbero essere a rischio crisi alimentare a causa del blocco. A tal proposito, l’emittente privata NTV e il sito Hurriyet, hanno anticipato alcuni particolari della bozza di un piano della Turchia per un corridoio alimentare sicuro nel Mar Nero, dopo l’impegno di Ankara , reso noto dalla Russia, di sminarne le acque e l’incontro con il ministro degli Esteri russo Lavrov per discutere della questione, fissato per l’8 giugno. Inoltre, il Presidente dell’Unione africana, Macky Sall, leader del Senegal, incontrerà il Presidente russo Putin, venerdì, insieme con Moussa Faki Mahamat, Presidente della Commissione dell’Unione africana.
Intanto, il Presidente ucraino Zelensky, che nel suo consueto videomessaggio alla popolazione, pubblicato su i suoi canali Social, ha evidenziato come: “La Russia “deporti con la forza sia adulti che bambini, circa 200.00 orfani, bambini con genitori e minori non accompagnati”,e il cui partito entrerà in quello dei liberali in UE, in un videocollegamento con il Parlamento lussemburghese, ha dichiarato: “La catastrofe che sta vivendo il mondo per colpa dello Stato russo ricorda la Seconda guerra mondiale, quando l’aggressione nazista minacciò la vita di intere nazioni. Per questo, dobbiamo aumentare in modo significativo la pressione sulla Russia per fermare questa catastrofe e prevenire tali aggressioni. La Russia occupa attualmente circa il 20% del territorio ucraino: 2.603 insediamenti devono essere liberati dalle forze russe. L’esercito russo ha già distrutto quasi l’intero Donbass ucraino ed è pronto a continuare a uccidere. Il Donbass era uno dei centri industriali più potenti d’Europa: è semplicemente devastato. Guardiamo Mariupol: c’era mezzo milione di persone e adesso non sappiamo esattamente quanti cittadini siano stati uccisi dagli occupanti. Almeno decine di migliaia in meno di 100 giorni”.
Da Mosca , invece, il portavoce del Cremlino, Peskov, ha sottolineato: “La Russia ha chiaramente espresso le sue richieste all’Ucraina, ma Kiev ora ha scelto di “congelare” i negoziati, probabilmente sotto pressione dei “suoi curatori” esterni. “La parte russa ha espresso chiaramente le sue richieste. Sono ben note a Kiev, ma le autorità ucraine stanno congelando i negoziati. A quanto pare, sotto la pressione dei suoi curatori, l’Ucraina preferisce un’altra opzione. Mosca non ha intenzione di chiudere la finestra sull’Europa, aperta da Pietro il Grande. La Russia raggiungerà gli obiettivi della sua operazione speciale, ma le forniture di armi occidentali causeranno più sofferenze all’Ucraina. Il proseguimento di forniture di armi a Kiev porterà ulteriori sofferenze alla stessa Ucraina, che è strumento dei Paesi-fornitori. L’Ucraina continua ad essere inondata di armi, le più avanzate. Non voglio ancora parlare di scenari del tutto indesiderabili e piuttosto spiacevoli in cui si tenterà ipoteticamente di usare queste armi contro obiettivi sul nostro territorio. Questo avrebbe un impatto negativo sulla situazione”, mentre il ministro degli Esteri Lavrov ha evidenziato: “È molto probabile che la decisione dell’Ue sull’embargo parziale del petrolio e dei prodotti petroliferi russi, nonché il divieto di assicurazione per le navi mercantili russe, provocherà ulteriori aumenti dei prezzi, destabilizzazione dei mercati energetici e interruzione delle catene di approvvigionamento. Le nuove misure punitive concordate da Bruxelles, accelereranno l’imminente crisi alimentare che la Ue, a parole, cerca invece di evitare. L’ultimo Consiglio europeo ha mostrato che Bruxelles sta costantemente spingendo Kiev sull’orlo del baratro invece di portarla a un accordo. Nelle loro conclusioni, i leader dell’Ue ancora una volta non hanno detto una parola sullo scenario di una soluzione negoziata pacifica in Ucraina, che, come sapete, è bloccata da Kiev. Al contrario, l’Ue sta volutamente spingendo Kiev più vicino all’orlo del baratro. La Ue, secondo la Russia, sostiene le ambizioni militari delle autorità ucraine con vaghe promesse d’integrazione, la fornitura di armi micidiali e promesse di denaro, tra cui quello che Bruxelles non è contraria a confiscare alla Russia. Allo stesso tempo, i mostruosi crimini di guerra commessi quotidianamente dai combattenti neonazisti ucraini e i loro abusi sui civili vengono taciuti”.
Quanto agli USA, che invieranno missili a medio raggio, cui si aggiungeranno i missili britannici M270 a lungo raggio, il comandante delle forze armate di Kiev, Valeriy Zaluzhny, e il capo dell’ufficio presidenziale ucraino, Andriy Yermak, hanno avuto una conversazione telefonica con il capo di stato maggiore congiunto Usa, Mark Milley e il consigliere per la sicurezza nazionale della Casa Bianca, Jake Sullivan, sul nuovo pacchetto di aiuti militari americani all’Ucraina.
Previste poi, sempre da parte degli Stati Uniti, nuove sanzioni contro Mosca a carico di dirigenti governativi, oligarchi e società legate a Putin e a settori chiave dell’economia russa, oltre a limitare ulteriormente l’accesso dell’esercito del Cremlino alla tecnologia Usa.
A proposito di sanzioni, gli ambasciatori dell’Ue hanno raggiunto un accordo sul sesto pacchetto di sanzioni a Mosca che comprende lo stop alle importazioni di petrolio russo dal prossima anno. L’intesa lascia fuori dalla lista dei sanzionati il patriarca Kirill, come richiesto nella giornata di ieri dal governo ungherese. L’approvazione formale avverrà con una procedura scritta nella mattinata di domani.
E per restare in tema petrolio, l’Opec, nel corso della riunione svoltasi questo pomeriggio, ha deciso di aumentare la produzione di 648.000 barili al giorno sia in luglio che in agosto. L’aumento è nettamente superiore a quello di 432.000 barili al giorno deciso nei giorni scorsi e va incontro alle richieste dei paesi occidentali per frenare la corsa dei prezzi. Nelle ore precedenti il vertice erano circolate indiscrezioni sulla disponibilità dell’Arabia Saudita a un aumento di 600.000 barili al giorno anche per far fronte alla minore produzione della Russia, calata di 1 milione di barili al giorno dall’inizio dell’invasione dell’Ucraina. Ciò ha determinato la chiusura in rialzo delle Borse.
In Italia invece, la giornata è stata scandita dalle celebrazioni per il 76° Anniversario della Festa della Repubblica, con il Presidente della Repubblica Mattarella che, dapprima, ha deposto una corona d’alloro all’Altare della Patria, per poi, recarsi alla Parata delle Forze Armate , tornata ai Fori Imperiali dopo due anni di sospensione dovuta alla pandemia e, conclusasi con il tradizionale sorvolo delle Frecce Tricolori, mentre, nel pomeriggio, ha accolto un gruppo di cittadini con disabilità presso i Giardini del Quirinale.
Nel suo messaggio inviato al Capo di Stato Maggiore della Difesa, Ammiraglio Giuseppe Cavo Dragone , il Capo dello Stato, ha sottolineato: “Il 2 giugno di settantasei anni fa, con la scelta della Repubblica, il popolo italiano si incamminò sulla strada della pace, archiviando le avventure belliciste proprie di un regime autoritario come quello fascista. Una opzione che venne poi solennemente ratificata nella Costituzione. Il nostro contributo, e in esso delle Forze Armate, alla causa della pace e della cooperazione internazionale si è caratterizzato con l’adesione al Trattato del Nord-Atlantico sottoscritto fra Paesi amanti della libertà, con la costruzione graduale e crescente della unità europea, con la partecipazione all’ONU e alle sue iniziative. Fu possibile realizzare un clima di crescente fiducia che, diminuendo le tensioni, consentiva di ridurre ragioni e clima di un confronto talvolta ai limiti del contrasto, senza tuttavia mai oltrepassare quelli che conducono al conflitto. L’attuale contesto internazionale ci interroga profondamente su come sia possibile garantire oggi il bene indivisibile della pace. Le aggressioni ai civili, le devastazioni delle città nel cuore della nostra Europa, pensavamo appartenessero a un passato remoto . Ma la drammatica cronaca di questi giorni ci ricorda come stabilità e pace non sono garantite per sempre. La pace non si impone da sola ma è frutto della volontà e dell’impegno concreto degli uomini e degli Stati. Una pace basata sul rispetto delle persone e della loro dignità, dei confini territoriali, dello stato di diritto, della sovranità democratica; una pace basata sull’utilizzo della diplomazia come mezzo di risoluzione delle crisi tra Nazioni; una pace basata sul rispetto dei diritti umani. L’Italia e tutta la comunità internazionale hanno un ruolo centrale nel favorire il dialogo. Dobbiamo farlo uniti, insieme. La nostra esperienza ci ha mostrato come si possa costruire una convivenza stabile e duratura, anche all’indomani di conflitti sanguinosi. Lo ribadiamo oggi mentre siamo a fianco dell’aggredita Ucraina. La Repubblica è impegnata a costruire condizioni di pace e le sue Forze Armate, sulla base dei mandati affidati da Governo e Parlamento, concorrono a questo compito. Come settantasei anni fa ribadiamo le ragioni che hanno spinto il popolo italiano, dopo le sofferenze di due guerre mondiali e della dittatura, a percorrere il lungo cammino verso uno Stato democratico, i cui valori di libertà, pace, uguaglianza e giustizia, diventarono i principi di supremo riferimento per i cittadini e il Paese. Le Forze Armate, protagoniste in questo percorso, in Italia e all’estero, si confermano una risorsa preziosa, come evidenziato anche dalle vicende della gestione della pandemia. I riconoscimenti che pervengono alle nostre Forze Armate sono la prova eloquente della qualità del loro impegno e della credibilità che si sono conquistati. Ai soldati, marinai, avieri, carabinieri, finanzieri e al personale civile, di ogni ordine e grado giungano, in questo giorno di festa, l’apprezzamento e la gratitudine per il servizio offerto alla comunità. Viva le Forze Armate, Viva la Repubblica!”.
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