di Federica Marengo domenica 9 ottobre 2022
-Nella duecentoventisettesima giornata di guerra in Ucraina, un attacco missilistico da parte delle forze russe a Zaporizhzhia, nella regione meridionale del Paese, ha causato almeno 13 morti , tra cui dei bambini, e 44 feriti e la distruzione di 5 case private e il danneggiamento di altre 40. L’attacco è stato poi commentato dal Presidente ucraino Zelensky in un video su Facebook nel quale ha affermato: “L’Ucraina non ha mai voluto questa guerra. L’Ucraina non ha fatto nulla per provocarla. Abbiamo a che fare con uno Stato che non vuole la pace. Con uno stato terrorista. Il mondo deve vedere la verità. Un attacco missilistico alla popolazione civile di Zaporizhzhia ha distrutto case residenziali e private, dove le persone dormivano solo la notte, vivevano e basta, non hanno attaccato nessuno”.
Bombardata dai russi anche la regione di Dnipropetrovsk con sistemi di razzi a lancio multiplo Grad e artiglieria pesante e il distretto di Nikopol.
Sotto attacco russo, poi, la regione orientale di Donetsk, dove i bombardamenti hanno causato la morte di tre persone e il ferimento di altre 14.
Inoltre, l’Ucraina ha respinto le accuse del Governo di Minsk , secondo cui Kiev starebbe preparando un attacco sul suolo bielorusso, smentendole attraverso il ministro degli Esteri Nikolenko, così come ha smentito ogni responsabilità nell’esplosione e nell’incendio verificatosi ieri del ponte sul fiume Kerch, simbolo dell’annessione della Crimea alla Russia, alla luce delle notizie di un coinvolgimento dei servizi ucraini, accusando invece Mosca. Tuttavia, il New York Times, tramite una fonte di Kiev (si tratterebbe di un funzionario), ha confermato che vi sarebbe l’intelligence di Kiev dietro l’esplosione di un camion carburante di passaggio sull’infrastruttura.
Da Mosca, però, il Vice-primo ministro russo Marat Khusnullin ha fatto sapere che i sommozzatori russi esamineranno l’entità dei danni causati al ponte, e che questi ultimi hanno iniziato a lavorare questa mattina alle 6:00 (le 5:00 in Italia), mentre è in corso un’indagine più dettagliata dei danni provocati sopra la linea di galleggiamento, il cui esito è atteso entro la fine della giornata.
Il ministro dei Trasporti russo, invece, ha reso noto che il traffico di treni merci e passeggeri sul ponte di Crimea procede come da programma, come il servizio di traghetti tra la Crimea e la regione russa di Krasnodar.
Domani, poi, il presidente russo Putin presiederà il Consiglio di sicurezza di Mosca, nel quale si discuterà proprio dell’esplosione del ponte di Crimea.
In merito alla crisi energetica in atto in Europa, il portavoce del Cremlino,Peskov, ha evidenziato: “L‘Europa risentirà delle conseguenze negative di aver rifiutato l’energia russa per i prossimi 10-20 anni. Gli Usa si approfittano della crisi energetica dell’Europa vendendole il proprio gas tre volte più costoso. La decisione di introdurre il price cap per l’energia russa adottata dall’Ue su istigazione degli Stati Uniti può destabilizzare il mercato energetico globale. La decisione dell’Opec+ di abbassare la produzione di petrolio e “una vittoria del buon senso. Non sono propenso a dire che questa sia una sorta di nostra vittoria. No, questa è una vittoria del buon senso“”, mentre il direttore del secondo dipartimento per la Csi presso il ministero degli Esteri russo, Aleksei Polishchuk, in un’intervista all’agenzia Tass, ha dichiarato: “ La fornitura di armi a lungo raggio o più potenti a Kiev da parte dall’Occidente è una linea rossa per la Russia. Per quanto riguarda le cosiddette linee rosse, le abbiamo già delineate. Si tratta, in primis, della fornitura di armi a lungo raggio o più potenti a Kiev”.
Sul fronte diplomatico, nel frattempo, Papa Francesco, in occasione della proclamazione dei Santi Giovanni Battista Scalabrini e Artemide Zatti e, sessant’anni dopo la crisi dei missili a Cuba, che avvenne durante il Concilio Vaticano II°, a proposito del rischio di una guerra nucleare, ha detto: “Imparare dalla storia per scegliere la via della pace. Non possiamo dimenticare il pericolo di guerra nucleare che proprio allora minacciava il mondo. Perché non imparare dalla storia? Anche in quel momento c’erano conflitti e grandi tensioni, ma si scelse la via pacifica. Sta scritto nella Bibbia: “Così dice il Signore: Fermatevi nelle strade e guardate, informatevi dei sentieri del passato, dove sta la strada buona percorretela, così troverete pace per la vostra vita” .
Quanto alla politica interna italiana, in attesa del 13 ottobre, giorno di apertura delle Camere per le elezioni dei Presidenti, che sarà seguita dall’elezione dei capigruppo, dalle consultazioni al Quirinale e dal conferimento dell’incarico al Premier, la leader del centrodestra e Presidente del Consiglio in pectore, Meloni, dopo la riunione di ieri ad Arcore con gli alleati Salvini (Lega) e Berlusconi (Forza Italia), nella quale hanno concordato su un’accelerazione da imprimere alla formazione del nuovo Esecutivo, anche per rispondere il più velocemente possibile alle istanze degli italiani sulla crisi energetica, ha ricordato via social il quarantesimo anniversario della strage della Sinagoga di Roma, quando un commando palestinese durante la celebrazione religiosa di Shemini Atzert, fece fuoco , uccidendo un bambino di due anni, Stefano Gaj Taché , e ferendo 40 persone. La Presidente di Fratelli d’Italia, ha quindi scritto: “Ricorrono oggi i quaranta anni dall’attentato compiuto da un commando palestinese contro la Sinagoga di Roma durante la celebrazione religiosa di Shemini Atzeret. In quel giorno, così atroce e indelebile per l’Italia intera, perse la vita Stefano Gaj Taché e rimasero ferite quaranta persone. Un dolore che ci portiamo dentro perché Stefano, un bambino di soli due anni, poteva essere nipote, figlio o fratello di ognuno di noi. Il nostro impegno a non dimenticare ma anche a cercare la verità”.
A seguire, la stessa Meloni, è intervenuta alla convention di Vox, “Viva 22”, il partito conservatore spagnolo, dichiarando: “In Ucraina la situazione è grave dopo l’aggressione russa e l’inaccettabile tentativo di Putin di annettere nuove regioni alla Russia. Abbiamo bisogno di un’Europa più coraggiosa di fronte alle gradi sfide e più umile quando si tratta di affrontare i nostri temi più locali riguardo ai quali le politiche nazionali funzionano meglio. Speriamo che l’Europa sia capace di dimostrare la solidarietà che ci aspettiamo. Ma ora ci siamo riscoperti deboli. Ora il grande compito è avere un ruolo strategico. Per anni ci hanno detto che il commercio globale era la risposta ma non è andata così. La crisi energetica sta provocando in Italia l’invio di bollette insostenibili per le famiglie e le imprese: una cosa che deve finire immediatamente. Ho deciso di non lasciare Roma, la vittoria ci ha portato gioia ma grande responsabilità. In alcuni giorni abbiamo la possibilità di formare un governo. La vittoria straordinaria di Fdi e del centrodestra ci ha portato tanto entusiasmo ma anche la grande responsabilità di dare risposte immediate agli italiani: stiamo aspettando che si compiano i passaggi previsti dalla Costituzione però nel giro di alcuni giorni avremo la possibilità di formare il nuovo governo e non avremo un minuto da perdere. Spero che in Spagna come in Italia e in Europa ci sia una maggioranza di cittadini che ci chiede di prenderci la responsabilità di governare: non lo possiamo fare da soli ma con compagni leali uniti contro la sinistra. Nei prossimi giorni trasformeremo queste idee in politiche concrete di governo come già stanno facendo i nostri amici della Repubblica Ceca, Polonia, come spero presto faranno i nostri amici svedesi, come continueranno a fare i nostri amici lettoni, e come spero che accada entro il prossimo anno a Vox. Non siamo mostri, la gente lo capisce. Viva Vox, Viva Italia, vIva Spagna, viva l’Europa dei patrioti. Solo vincendo nei nostri Paesi l’Europa può diventare in gigante politico che vogliamo e non un gigante burocratico. Abbiamo resistito sino a oggi, alle bugie e ai tentativi di dividerci. In Italia usano l’alleanza con Vox per definirci impresentabili come in Spagna usano l’alleanza con FdI per definirvi come impresentabili. Però veramente i nostri movimenti sono impresentabili, quando sono votati da milioni di cittadini? Ovviamente no. Non abbiate paura del racconto del mainstream, perché la buona notizia è che la gente non accetta più questa narrazione interessata. Bisogna andare alle fonti della notizia, senza accettare mediazioni del messaggio. Quando ci ascolta capisce che siamo tutto meno che mostri. Il cammino comune sarà bello. Io lo so e ora voi dovete crederlo”.
Alla kermesse di Vox hanno poi preso parte anche Santiago Abascal, leader del partito ultra-conservatore spagnolo,e dal Premier ungherese Orban.
In casa Opposizione, invece, il segretario uscente del Pd, Letta , in attesa del Congresso e, alle prese con il dibattito su alleanze e rinnovamento della dirigenza e con le proposte per contrastare il caro energia, si è recato ieri alla riapertura della sede della Cgil in via Corso d’Italia a Roma, a un anno di distanza dall’assalto da parte di esponenti dell’estrema destra, mentre il Terzo Polo di Calenda (Azione) e Renzi (Italia Viva), invece, ha presentato le sue proposte contro il caro energia, ovvero: un tetto alle bollette luce e gas con coperture, per dimezzare subito le bollette, coprendo il periodo novembre-marzo.
Il Presidente del M5S, Conte, invece, al lavoro sul consolidamento di un polo progressista (la prima riunione con i parlamentari pentastellati sarà il 22 ottobre), ha ricordato l’importanza della sicurezza in ambito lavorativo nella 72°giornata dedicata ai morti sul lavoro e di un patto tra partiti e parti sociali, rilanciando la proposta di una manifestazione per la pace in Ucraina senza sigle e bandiere di partito “per una spinta al negoziato, unica via di uscita dalla guerra”.
Proprio in occasione della 72° Giornata in memoria delle vittime di incidenti sul lavoro, il Presidente della Repubblica, Mattarella, nel suo messaggio al presidente dell’Anmil Onlus (Associazione nazionale fra lavoratori mutilati e invalidi del lavoro), Zoello Forni, ha evidenziato: “Lavorare non può significare porre a rischio la propria vita. Ecco perché la Giornata Nazionale per le Vittime degli Incidenti sul Lavoro è occasione preziosa per richiamare l’attenzione su un fenomeno inaccettabile in un Paese moderno che ha posto il lavoro a fondamento della vita democratica. L’affermazione dei diritti sui luoghi di lavoro, primo quello alla vita, oltre che essere un termometro della vita civile, è un generatore di valore per la società, per i lavoratori, per le imprese. I numeri delle vittime degli incidenti sul lavoro, nonostante i numerosi provvedimenti normativi con i quali si è cercato, nel tempo, di prevenirli, sono allarmanti, drammatici. Lavorare non può significare porre a rischio la propria vita. Ecco perché la Giornata Nazionale per le Vittime degli Incidenti sul Lavoro è occasione preziosa per richiamare l’attenzione su un fenomeno inaccettabile in un Paese moderno che ha posto il lavoro a fondamento della vita democratica”.
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