di Federica Marengo martedì 4 ottobre 2022
-Nella duecentoventiduesima giornata di guerra in Ucraina, il quotidiano britannico “Times” ha pubblicato un’indiscrezione, citando una informativa della Nato agli Stati membri, secondo cui il Presidente russo Putin starebbe preparando un test nucleare al confine ucraino, mentre su Telegram , in un video pubblicato sui canali pro-Mosca, si vedrebbe un treno militare nella Federazione russa , appartenente all’unità di Mosca associata alle armi nucleari.
Nelle immagini, si vede un treno merci che trasporta attrezzature militari speciali e per il Daily Mail, si tratterebbe di mezzi corazzati per il trasporto di personale in servizio presso la dodicesima direzione principale del Ministero della Difesa russo. Tale unità militare, che costituisce una parte importante del programma nucleare di Mosca, controllerebbe dunque i missili nucleari.
In Ucraina, intanto, il Presidente ucraino Zelensky ha firmato il decreto che sancisce formalmente l’impossibilità di condurre negoziati con il numero uno del Cremlino e che ratifica la decisione presa il 30 settembre dal Consiglio per la Sicurezza e la Difesa nazionale dell’Ucraina, alla luce dell’annessione da parte di Mosca di quattro territori ucraini, in seguito ai referendum non riconosciuti dalla comunità internazionale.
Immediata, la replica del Cremlino, tramite il portavoce Peskov, che ha dichiarato: “Aspetteremo che il Presidente Zelensky cambi idea o che cambi il Presidente. Raggiungere la pace in Ucraina è impossibile senza soddisfare le richieste della Russia”, seguito dal ministro degli Esteri russo Lavrov, per cui a Mosca “non interessa che l’Occidente riconosca o meo l’annessione delle 4 regioni filorusse”.
E a proposito dell’ annessione delle quattro regioni ucraine alla Russia, in mattinata, a Mosca, il Consiglio federale ha ratificato i trattati che sanciscono l’ingresso delle regioni di Donetsk, Lugansk , Zaporizhzhia e Kherson nella Federazione Russa ed entro la settimana tale annessione entrerà nella Costituzione russa.
Sul fronte dei combattimenti, invece, le forze armate ucraine hanno sfondato le linee russe vicino a Kherson, città strategica nel Sud dell’Ucraina, compresa nelle quattro province annesse dalla Russia, liberando diversi insediamenti della regione. Inoltre, le forze di Kiev si stanno avvicinando al confine nord-occidentale del Lugansk.
Tutto ciò, mentre sono più di 200.000 i russi che si sono recati nel vicino Kazakistan dall’annuncio del Cremlino riguardo alla mobilitazione militare parziale dei riservisti.
Sul fronte della diplomazia, il Presidente della Repubblica Mattarella, nel giorno in cui si celebra San Francesco , patrono d’Italia, si è recato ad Assisi da cui, nel suo discorso, ha lanciato un nuovo appello per la fine della guerra in Ucraina e per la pace: “Sono trascorsi ottocento anni dall’incontro tra Francesco d’Assisi e Malek al-Kamel. Ed è la sincera volontà di dialogo ciò cui sono chiamati anzitutto i Paesi e le istituzioni, per garantire futuro all’umanità. La pace è un diritto iscritto nelle coscienze e rappresenta l’aspirazione più profonda di ogni persona, appena alza lo sguardo oltre il proprio presente. Non ci arrendiamo alla logica di guerra che consuma la ragione e la vita delle persone e spinge a intollerabili crescendo di morti e devastazioni. Che sta rendendo il mondo più povero e rischia di avviarlo verso la distruzione. E allora la richiesta di abbandonare la prepotenza che ha scatenato la guerra. E allora il dialogo. Per interrompere questa spirale. La pace non è soltanto assenza di combattimenti bensì, ci ricorda san Francesco, è connaturata all’armonia con il Creato. Quando si consumano a dismisura le risorse, quando si depreda la natura, quando si creano disuguaglianze tra i popoli, quando si inaridisce il destino delle generazioni future, ci si allontana dalla pace. Dobbiamo riparare, restituire. E’ la grande urgenza della nostra epoca. E non abbiamo altro tempo oltre questo. E’ un compito che riguarda tutti noi, nessuno è irrilevante. E’ un compito che va svolto insieme”. Mattarella ha poi parlato della pandemia che “non è definitivamente sconfitta, anche se l’azione dei vaccini e la risposta responsabile degli italiani ne hanno frenato l’espansione, ridotto grandemente la pericolosità e salvato la vita a decine di migliaia di persone. Occorrerà ancora intelligenza collettiva e responsabilità”.
Quanto alla politica italiana, il Premier uscente Draghi, si è recato alla sede della Dia (Direzione distrettuale antimafia), e, rivendicando l’impegno dell’Esecutivo contro le mafie e il potenziamento dei controlli per prevenire le infiltrazioni della criminalità organizzata nella gestione dei fondi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, ha esaltato quest’ultimo come piano di tutta l’Italia, volto alla crescita e allo sviluppo del lavoro, coniugati con una rete di protezione e assistenza economica e sociale, e ha richiamato l’impegno di tutti i ministri per il raggiungimento di metà dei target , previsti per fine anno, già nel mese di ottobre.
Proprio nella giornata di domani, infatti, si riunirà il Consiglio dei Ministri per il via libera ad alcuni decreti attuativi legati al piano, mentre giovedì, il Presidente del Consiglio si recherà a Bruxelles per il Consiglio Europeo informale nel quale ribadirà la necessità di un tetto comune europeo al prezzo del gas e del disaccoppiamento tra mercato elettrico e prezzo del metano.
Un tetto comune al prezzo del gas che però non convince la Germania (riecheggiata dall’Olanda), che stamane, al termine della riunione dell’Ecofin in Lussemburgo, ha respinto la proposta avanzata ieri , in nome della solidarietà e dell’unità europee, all’Eurogruppo dal Commissario UE agli Affari Economici, Gentiloni e del Commissario del mercato interno e dei Servizi, Breton, entrambi critici rispetto al piano tedesco di sostegni a famiglie e imprese del valore di 200 miliardi , di introdurre uno strumento simile allo Sure adottato in pandemia, ovvero uno strumento comune che metta in campo una nuova emissione di debito comune.
Il ministro delle Finanze tedesco Lindner ,ha evidenziato come lo stanziamento messo in campo dalla Germania sia transitorio( è previsto per il 2023 e il 2024) e la crisi energetica non possa essere utilizzata come pretesto per riproporre lo strumento dello Sure pandemico, poiché si tratta di una situazione diversa.
Approvata, invece, al termine della riunione dei Ministri dell’Economia e delle Finanze UE, l’aggiunta di “un nuovo capitolo RePowerUe ai piani nazionali di ripresa e resilienza degli Stati membri dell’Ue nell’ambito del Next Generation Ue, al fine di finanziare investimenti e riforme chiave che contribuiranno a raggiungere gli obiettivi di RePowerUe”.
Nella nota sull’intesa raggiunta in Lussemburgo, si legge: “Sul piano delle fonti di finanziamento l’Ecofin ha optato per una combinazione di fonti: il Fondo per l’innovazione (75%) e la prealimentazione delle quote ETS (25%). L’obiettivo del Consiglio è quello di non interrompere il funzionamento del sistema Ets dell’Ue, garantendo al contempo un flusso di entrate credibile. Il Consiglio modifica il criterio di assegnazione introducendo una formula che tiene conto della politica di coesione, della dipendenza degli Stati membri dai combustibili fossili e dell’aumento dei prezzi degli investimenti. Nella sua posizione, il Consiglio limita l’obbligo per gli Stati membri di presentare il capitolo REPowerUe solo ai casi in cui desiderano richiedere un finanziamento aggiuntivo del Recovery sotto forma di prestiti, sostegno a fondo perduto da nuove entrate o nuove risorse trasferite da programmi di gestione condivisa e quindi non aggiornamenti al rialzo del contributo finanziario massimo. Inoltre, il Consiglio consente di includere nell’apposito capitolo RePowerUe le misure della decisione di esecuzione del Consiglio che non sono più realizzabili in caso di aggiornamento al ribasso del giugno 2022 del contributo finanziario massimo. Inoltre, il Consiglio chiarisce che gli Stati membri potranno richiedere il sostegno di un prestito fino al 31 agosto 2023″.
Nel frattempo, alla vigilia dell’Esecutivo nazionale del partito, la Presidente di Fratelli d’Italia e leader della coalizione di centrodestra , vincitrice delle elezioni , nonché Premier in pectore, Meloni, continua a lavorare ai dossier economici , in particolare a quello riguardante la crisi energetica e il caro bollette, sollecitando un’accelerazione sui tempi di formazione del governo e assicurando interventi per fermare la speculazione e sostenere imprese e famiglie, nel rispetto della transizione ordinata e delle istituzioni. A tal riguardo, ha incontrato in mattinata, nel suo ufficio alla Camera, il ministro per la Transizione ecologica Cingolani.
Nel pomeriggio poi, mentre il ministro della Difesa uscente Guerini ha illustrato al Copasir, il Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica, il quinto Decreto per l’invio di armi a Kiev, suscitando l’irritazione dell’ambasciata russa in Italia, secondo cui gli aiuti in armi da parte dell’Italia non gioveranno al caro energia, la leader del centrodestra ha avuto un colloquio telefonico con il Presidente ucraino Zelensky nella quale quest’ultimo ha ribadito le sue congratulazioni per la vittoria alle elezioni politiche e, invitando la Meloni a Kiev, si è detto certo di poter contare su una proficua collaborazione con il prossimo Governo italiano. La Premier in pectore del nuovo Esecutivo, dal canto suo , ha ricordato “la vicinanza che Fratelli d’Italia e i Conservatori europei hanno dimostrato nei confronti di Kiev fin dal primo giorno della guerra, confermando il suo pieno sostegno alla causa della libertà del popolo ucraino e la messa in campo di ogni sforzo diplomatico utile alla cessazione del conflitto”.
A seguire, la Meloni ha avuto un’altra conversazione telefonica con il presidente del Likud ed ex premier israeliano Netanyahu, ricandidato alle elezioni politiche previste per il 1° novembre, nella quale quest’ultimo si è congratulato per il successo elettorale augurando un rafforzamento della partnership con Fratelli d’Italia, in quanto già oggi il suo partito è membro del partito dei Conservatori europei (ECR Party), guidato dal proprio dalla presidente di FdI.
La Premier in pectore ha ribadito l’importanza dell’amicizia tra Italia e Israele e ha rilanciato le opportunità di cooperazione soprattutto in ambito energetico, sottolineando l’impegno comune per la stabilità nel Mediterraneo e in Medio Oriente, per la sicurezza dello stato di Israele e il contrasto al terrorismo.
Il segretario della Lega, Salvini, invece, che per il numero due del Carroccio Giorgetti è il candidato naturale al Viminale, convocato il Consiglio federale a Roma, presso la Camera, per scegliere i migliori parlamentari in campo per il nuovo Governo, ha ottenuto il pieno mandato per proseguire i lavori con gli alleati per dare all’Italia un governo politico e all’altezza delle aspettative, indicando tra le priorità un intervento per contrastare il caro bollette e sostenere imprese e famiglie, la tassa piatta e la riforma delle pensioni con Quota 41.
Forza Italia, invece, per cui il Governo sarà politico, senza però porre dei veti ai tecnici né alla possibilità che il dicastero degli Interni sia assegnato a Salvini, ha aperto alla tassa piatta, ma graduale e alla riforma delle Pensioni , ma non nella modalità indicata dalla Lega.
In casa dell’Opposizione invece, il Pd, diviso tra correnti favorevoli e contrarie al “campo largo” con il M5S e con il Terzo Polo, si prepara alla Direzione del 6 ottobre nel quale si delinieranno le tappe verso il Congresso per la rifondazione del partito e l’elezione di un nuovo segretario, che dovrebbe svolgersi verso febbraio- marzo, sollecitando un intervento del nuovo Governo sul caro bollette e criticando il piano-scudo per imprese e famiglie da 200 miliardi della Germania per contrastare la crisi energetica a livello nazionale.
Il Terzo Polo, costituito da Azione e Italia Viva, invece, lavora alla Federazione in vista delle elezioni Europee del 2024, con l’obiettivo di risultare il primo partito, respingendo ogni ipotesi di alleanza con il Pd. Il leader di Azione Calenda, poi ha scritto una lettera, pubblicata dal quotidiano La Repubblica, al Pd nella quale ha esortato i dem a scegliere tra un campo largo con i riformisti e uno con i populisti del M5S.
M5S, che oggi, ha festeggiato il tredicesimo anniversario dalla fondazione, chiudendo a un’alleanza con i dem , con la dirigenza attuale, e sollecitando il Governo su un provvedimento finanziato con scostamento di bilancio contro il caro bollette e sulla richiesta in UE di un Recovery Found dell’energia, simile al Recovery pandemico ottenuto dal Presidente, allora Premier, Conte.
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