di Federica Marengo martedì 6 dicembre 2022
-Nella duecentottantaquattresima giornata di guerra in Ucraina, i bombardamenti russi sono proseguiti sia nella regione nord-orientale che nella regione meridionale del Paese. Sotto attacco russo, infatti, la regione del Donbass, con le città di Bakhmut e Kramators’k, dove i missili di Mosca hanno colpito le infrastrutture energetiche, causando l’interruzione dei riscaldamenti in 370 palazzi; interruzione, verificatasi anche a Sud dell’Ucraina , nella città dì Odessa, in cui , da diverse ore, mancano corrente e acqua.
Sotto attacco russo, poi, anche Zaoporizhzhia, dove sono state danneggiate le infrastrutture critiche e gli edifici residenziali. Proprio a proposito del locale impianto nucleare, la portavoce del ministro degli Esteri Zakharova, ha fatto sapere che “il ritiro della Russia dalla centrale o il trasferimento del controllo su di essa a qualche parte terza è fuori discussione”, precisando che “sostenere che le parti siano vicine all’accordo , come fatto intuire dal direttore generale dell’Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica, Grossi, è inopportuno”.
E sempre a tal proposito, il consigliere di Rosenergoatom, l’agenzia di Mosca che gestisce le centrali nucleari, Karchaa, in un’intervista a Rossiya 24, ha spigato che mettere la centrale nucleare di Zaporizhzhia sotto il controllo dell’Aiea “sarà impossibile, perché quell’organizzazione non ha l’autorità per gestire le centrali nucleari”.
Infine, colpita in maniera reiterata dalle forze russe, Kherson, dove un uomo è rimasto ucciso nella distruzione di un edificio, al punto da indurre le autorità locali a consigliare i residenti di evacuare.
Le forze armate ucraine, invece, dopo il duplice attacco di ieri con droni a basi militari in territorio russo, hanno compiuto un nuovo raid , tramite drone, su un aeroporto nella regione russa di Kursk, al confine con l’Ucraina, causando l’incendio di un serbatoio di stoccaggio del petrolio.
Immediata, la reazione del Cremlino, che, tramite il portavoce Peskov, ha avvertito che “Mosca risponderà agli attacchi ucraini per garantire la sicurezza in seguito ai continui attacchi terroristici di Kiev sul territorio russo” e che “la Russia concorda con le dichiarazioni del Segretario di Stato americano Anthony Blinken sull’Ucraina ,”secondo cui una pace giusta e duratura dovrebbe essere il risultato della risoluzione della situazione”, escludendo però al momento qualsiasi negoziato”. Ciò, mentre l’assistente presidenziale russo Ushakov ha smentito sia in programma un colloquio Putin-Macron.
Intanto, nel giorno dedicato alle Forze Armate, il Presidente ucraino, Zelensky, si è recato in visita nel Donbass per incontrare a Donetsk e a Sloviansk i militari in prima linea.
Quanto alla politica italiana, la Presidente del Consiglio Meloni è volata a Tirana, in Albania per partecipare al vertice dei leader UE dei Balcani occidentali. Accolta dal Premier albanese, Rama, la Premier, ha poi rilasciato una breve dichiarazione alla stampa, riguardante il sostegno al processo di integrazione in UE dei sei Paesi balcanici: “Penso che abbiamo una grande responsabilità con i Paesi dei Balcani occidentali, specialmente dopo l’aggressione russa all’Ucraina”.
Al centro dell’incontro dei capi di Stato UE, non solo il processo di integrazione dei sei Paesi dei Balcani occidentali, ma anche le tensioni tra Serbia e Kosovo e la gestione dei flussi migratori lungo la rotta balcanica e il ruolo che potrebbe avere l’agenzia europea Frontex.
Poi, in giornata, la Presidente del Consiglio Meloni ha tenuto una serie di incontri, come quello con il Presidente francese Macron, e di bilaterali, come quello con il cancelliere tedesco Scholz (sul tema dell’energia) e, al termine del vertice, ha rilasciato delle dichiarazioni alla stampa sull’esito del summit, toccando anche alcuni dei principali dossier di politica interna italiana, a cominciare dalla crisi energetica, in merito alla quale ha affermato che la proposta della Commissione Ue non è sufficiente, in quanto: “Bisogna affrontate questioni come fermare i costi della speculazione, le risorse sono problematiche da noi e quindi si cercano soluzioni”.
Quindi, sulle critiche da parte di Bankitalia alla Manovra e, in particolare alle misure riguardanti il pagamento in contanti, l’abolizione del Reddito di cittadinanza per gli occupabili e l’estensione della tassa piatta alle partite Iva fino a 85.000 euro , espresse ieri, durante le Audizioni presso le Commissioni riunite Bilancio di Camera e Senato, ha dichiarato: “Non sono arrivate critiche sostanziali alla Manovra: è ben fatta. La notizia per il governo è che sulle grandi voci della manovra non ci fossero critiche sostanziali da Bankitalia”.
E ancora, riguardo alle modifiche delle norme sulle intercettazioni , sulla separazione delle carriere tra Pm e magistrati e sull’obbligatorietà dell’azione penale, tra le misure illustrate stamane al Senato dal Guardasiglli Nordio come cardini del suo dicastero, la Premier Meloni ha detto: “La riforma della giustizia è “un tema che condivido, importante”, poi si discuterà “nel concreto come applicarla”.
Riguardo all’immigrazione e alla gestione dei flussi non solo nel Mediterraneo, ma anche lungo le rotte balcaniche, invece, ha sottolineato: “Sul fronte dei migranti ,come Italia siamo in una tenaglia. Per noi è importantissimo il tema della rotta balcanica. Per la prima volta la Commissione Europea ha messo il tema della rotta mediterranea come prioritario insieme alla difesa dei confini. Non era mai accaduto. Oggi sì. Io considero che accada anche perché l’Italia ha posto il problema. Il fenomeno come è stato gestito finora non risolve il problema”, dicendosi ,poi, soddisfatta dell’esito del vertice, poiché: “ha trovato quell’attenzione per il ruolo dell’Italia, che il Governo sta portando avanti dall’inizio, citando le visite dei ministri, Crosetto e Tajani a Belgrado e a Pristina e i suoi bilaterali con il Premier serbo e con il Premier albanese, al fine di lavorare all’adesione all’Ue dei Paesi dei Balcani occidentali e garantire la cyber-sicurezza.
In ultimo, sulle dichiarazioni del Presidente della Repubblica Mattarella,nell’ambito dell’ultima giornata del Festival delle Regioni e delle Province Autonome, svoltosi a Monza, secondo cui al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza è legato al futuro dell’Italia oltre il 2026 e che con tale Piano l’Italia si è assunta un impegno con la UE che va onorato, ha evidenziato: “Condivido le parole del presidente Mattarella. Il governo dall’inizio del suo mandato sta lavorando in maniera incessante sul tema del Pnrr. Chiaramente, sono risorse importanti, particolarmente in una fase come quella in cui ci troviamo, ma è importante che queste risorse arrivino a terra. Ci sono una serie di questioni aperte, a partire dall’aumento dei costi delle materie prime”.
Nel corso del vertice di Tirana, la Presidente della Commissione UE, Von der Leyen, invece, ha lanciato un monito ai Paesi dei Balcani occidentali: “I Balcani occidentali devono “decidere da che parte stare: dalla parte della democrazia, questa è l’Unione Europea, amica e partner. O se vogliono prendere una strada diversa. Russia e Cina stanno cercando di esercitare un’influenza nella regione, ma l’Ue è il maggiore investitore e il partner più stretto per i Balcani occidentali. Quanto ai migranti, abbiamo un forte interesse condiviso a cooperare da vicino su tutti gli aspetti: si tratta di gestire insieme l’immigrazione. Potete contare sul nostro supporto per affrontare la gestione delle frontiere e il processo di asilo e migrazione”.
Intanto, a Roma, si è chiuso il lavoro delle Commissioni della Camera sulla Manovra e domani scadrà il termine per presentare gli emendamenti , in vista dell’approdo del testo alla Camera per il voto il 20 dicembre . Tuttavia, sono proseguite le polemiche e le critiche dell’Opposizione di centrosinistra sulle misure riguardanti l’innalzamento del limite al contante a 5.000 euro e del limite per l’uso del Pos a una spesa di 60 euro, all’indomani della bocciatura di Bankitalia, secondo cui favorirebbero l’evasione e rappresenterebbero un passo indietro nella transizione digitale , entrambi capisaldi del Pnrr e dell’impegno dell’Italia nei confronti della UE.
Il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Fazzolari, infatti, ha dichiarato: “Alla fine sono felice che sul tema della moneta elettronica si è ritrovata una totale coesione della sinistra-Pd, sinistra italiana, M5s, commentatori , tutti finalmente uniti nella difesa della moneta bancaria, unità che non si vedeva da un sacco di tempo e soprattutto incentrata sulla possibilità di difesa di pagare col Pos il taxi e l’aperitivo, diventata la principale battaglia della sinistra nella legge di Bilancio. Non la difesa dei lavoratori o delle categorie più fragili, della questione sociale – prosegue – ma la moneta elettronica delle banche. Sintetizzando il tutto ‘hasta la visa siempre’ “.
Il ministro dell’Agricoltura e della Sicurezza Alimentare, Lollobrgida, però, in un’intervista a La Stampa, ha aperto a delle modifiche: “Le norme su Pos e contante e possono essere riviste, quelle che rappresentano aspetti fondamentali, come la modifica sul reddito di cittadinanza no”, sottolineando sulla Legge di Bilancio: “Sulla legge di Bilancio l’impostazione data dal Presidente Meloni è chiara. I temi cardine sono in sicurezza e l’ossatura della Manovra non è in discussione. Bisogna dare risposte al Paese, la Maggioranza si mostrerà coesa”.
Partiti di maggioranza coesi, che, tuttavia, lavorano alla modifica di alcune norme (soprattutto su Fisco, Pos e Pensioni), come Forza Italia, che ha presentato un emendamento per sbloccare i crediti fiscali del Superbonus 110% e per prorogare il termine della norma al 31 dicembre 2022 e Lega, in pressing per l’ulteriore stralcio delle cartelle esattoriali, ma anche per innalzare le pensioni minime e per detassare le assunzioni dei giovani.
Una pioggia di emendamenti (il limite è di 400), è arrivata anche dall’Opposizione di centrosinistra, con il Pd che ha invitato il Governo a ritirare le norme su contante e Pos ritenute pro-evasione e a concentrarsi piuttosto sugli aiuti a famiglie e imprese.
Critico sulla Manovra, ritenuta “priva di visione e recessiva”, anche il Presidente del M5S Conte, che, ha promesso battaglia per difendere le misure del Reddito di cittadinanza e del Superbonus 110%. E per discutere delle modifiche alla Legge di Bilancio, l’ex Premier, stamane, a fronte del colloquio di ieri con il segretario della Cgil, Landini, ha incontrato il Presidente di Confindustria Bonomi.
Per il Terzo Polo (Azione-Italia Viva), pronto alla Federazione, la Manovra, “priva di un indirizzo di governo , è una legge fatta di mancette”, ma la formazione politica di Calenda e Renzi, pur non votando il provvedimento, si è resa disponibile a non fare ostruzionismo e a presentare proposte di modifica, in particolare nell’ambito della Sanità, comparto per cui sono stati messi in campo poche risorse.
Sul fronte dei lavori parlamentari, invece, la Camera ha approvato con 164 sì, 131 no e 2 astensioni, il Dl sul riordino dei Ministeri, che ora passa al Senato per la conversione entro il 10 gennaio, mentre la Commissione Giustizia di Palazzo Madama, ha approvato l’emendamento di Forza Italia che prevede la cancellazione dei reati contro la Pubblica amministrazione dall’elenco di quelli ostativi, cioè quelli per i quali non sono previsti i benefici penitenziari.
In ambito economico, l’Istituto Nazionale di Statistica ha reso noto il suo Rapporto sulle prospettive dell’economia italiana, secondo cui il Pil italiano è atteso crescere a ritmi ancora sostenuti nel 2022 (+3,9%) per poi rallentare significativamente nel 2023 (+0,4%). Quest’anno e il prossimo, l’occupazione misurata in termini di unità di lavoro segnerà una crescita superiore a quella del Pil con un aumento più accentuato nel 2022 (+4,3%), rispetto a quello del 2023 (+0,5%).
Negative, invece, le stime dell’agenzia di rating Fitch, che ha rivisto negativamente al ribasso le previsioni del Pil mondiale per il 2023, a causa dell’intensificarsi della lotta all’inflazione da parte delle banche centrali e del deterioramento delle prospettive del mercato immobiliare cinese. Riviste, quindi, anche le attese di crescita per l’Italia a -0,1% dallo 0,4% di novembre.
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