di Federica Marengo mercoledì 12 ottobre 2022
-Nella duecentotrentesima giornata di guerra in Ucraina, sono proseguiti i bombardamenti russi su diverse regioni da Est a Sud del Paese . Sotto attacco, nuovamente, Zaporizhzhia , nella regione meridionale, dove, per la seconda volta, è stata interrotta l’alimentazione elettrica esterna presso la centrale atomica locale e sono entrati in funzione i generatori diesel di riserva per garantire la sicurezza e la protezione dell’impianto.
In giornata, è stato il direttore generale dell’Agenzia Internazionale per l’energia atomica, Grossi, ad annunciare il ripristino dell’elettricità nella struttura, spiegando che l’interruzione di energia è stata dovuta ad un bombardamento di artiglieria che ha danneggiato una sottostazione elettrica distante dall’impianto, e, sollecitando la costituzione di un’area di scurezza intorno alla centrale.
Esplosioni dovute a bombe russe sono state udite anche a Nykopol , Nikolayev e a Melitopol, mentre a Donetsk, l’attacco a un mercato ha causato la morte di 7 persone. Colpita nuovamente, così come il 30% delle infrastrutture, anche la centrale elettrica di Dinopropetrovsk.
Tuttavia, la controffensiva ucraina sembra avanzare nel Sud del Paese,a Kherson, dove le forze ucraine hanno reso nota la riconquista di altre 5 città.
Sul fronte degli attacchi alle infrastrutture, Mosca ha fatto sapere che il capo degli 007 di Kiev, Budanov, sarebbe la mente dell’esplosione del ponte di Crimea, dove sarebbero stati collocati 22.770 chilogrammi di esplosivo.
Immediata, la smentita da parte dell’intelligence di Kiev e dal ministro dell’Interno ucraino Yusov, secondo cui le indagini di Mosca sarebbero “un’ assurdità” e le accuse “solo sciocchezze”.
In merito alle falle nel gasdotto Nord Stream e alla conseguente fuga di gas , invece, i servizi russi hanno sostenuto la tesi del sabotaggio e arrestato 9 persone , di cui 5 cittadini russi, 3 ucraini e 1 armeno. Sui risvolti dell’indagine russa, quindi, il Presidente Putin , (che domani incontrerà il Presidente turco Erdogan, offertosi come mediatore di pace, a un vertice asiatico),parlando alla sessione plenaria della conferenza “Settimana dell’Energia”, ha detto: “E’ un atto di terrorismo internazionale. Si tratta di un precedente pericolosissimo”.
Nel corso della stessa conferenza, poi, il numero uno del Cremlino, ha dichiarato: “La Russia, che ora i leader dei Paesi europei accusano di inaffidabilità, ha sempre rispettato i propri contratti per le forniture energetiche, Mosca è pronta a garantire gli approvvigionamenti nella totalità dei volumi previsti, ma l’Europa agisce in altro senso, a suo scapito. Gli Stati Uniti abbiano in precedenza reindirizzato parte delle forniture di Gnl destinate all’Europa verso mercati più convenienti. Vorrei ricordare chi poi è venuto in aiuto dell’Europa e ha inviato forniture aggiuntive di gas al mercato europeo. Tuttavia, i leader di questi paesi preferiscono non ricordarlo, anzi, lo considerano possibile rimproverarci l’affidabilità. Stiamo rifiutando le forniture? Siamo pronti a fornire e stiamo fornendo l’intero volume nell’ambito dei contratti, forniamo l’intero volume nell’ambito dei contratti. Stati Uniti, Ucraina e Polonia sono i principali beneficiari del sabotaggio al Nord Stream. Non c’è bisogno di entrare nei dettagli. Del resto, aumenta l’importanza dei restanti sistemi per il trasporto del gas, come il gasdotto Yamal-Europa, che attraversano il territorio della Polonia e dell’Ucraina. E anche gli Stati Uniti, ovviamente, ora possono fornire risorse energetiche a prezzi elevati. In queste condizioni, è ora possibile imporre ai Paesi europei grandi volumi di gas naturale liquefatto (Gnl) proveniente dagli Usa, con prezzi nettamente meno competitivi rispetto a quello proveniente dal gasdotto russo. I prezzi del Gnl americano sono molto più alti e questo era ben noto a tutti prima, ma lo è ancora di più adesso. Il regime di Kiev utilizza da molto tempo metodi terroristici. Poi pubblicano su Internet quello che hanno fatto, si rendono conto del loro errore e lo cancellano immediatamente”.
Poi, il Presidente Putin ha avvertito : “Dirò una cosa: la Russia non agirà contro il buon senso, pagando di tasca propria per il benessere degli altri. Non forniremo energia a quegli Stati che impongono un tetto ai prezzi dell’energia. Verso coloro che preferiscono i trucchi sporchi e i ricatti spudorati, e sono decenni che viviamo in un paradigma di questo tipo, in ambito politico, non agiremo a nostro discapito”.
Il Cremlino, invece, tramite il portavoce Peskov, ha replicato alla possibile apertura a un incontro Putin-Biden, durante il prossimo G20 in Indonesia, ventilata ieri dal ministro degli Esteri russo ,Lavrov, evidenziando: “Né Mosca né Washington si sono fatte avanti con iniziative per organizzare un vertice russo-americano. Per quanto ne so, né la parte russa né quella americana hanno preso iniziative per organizzare contatti bilaterali al più alto livello. Gli obiettivi dell’operazione militare speciale restano gli stessi indicati nel discorso del 24 febbraio dal presidente russo Vladimir Putin. La denazificazione e la smilitarizzazione dell’Ucraina sono diventate solo più urgenti”, mentre il Presidente USA, Biden, in un’intervista alla Cnn, al riguardo aveva detto: “Vladimir Putin ha commesso atti brutali in Ucraina, crimini di guerra. Non ho intenzione di incontrarlo, ha chiarito Biden, ma se venisse da me al G20 e mi dicesse: voglio parlare del rilascio di Brittney Griner (stella del basket femminile statunitense detenuta in Russia con accuse pretestuose), lo incontrerei. Intendo dire che dipende”.
Il Presidente ucraino Zelensky, su Telegram ,ha scritto : “L’uomo e l’umanità sono più forti di qualsiasi terrorista, quindi il terrore riceverà inevitabilmente una risposta globale e tutto ciò che è stato distrutto sarà ricostruito. L’uomo e l’umanità sono più forti di qualsiasi terrorista. Pertanto, il terrore riceverà inevitabilmente una risposta globale. Gloria al nostro bel popolo! Ripristineremo tutto ciò che è stato distrutto!”, riecheggiato dal consigliere Podolyak, che ha esortato l’Occidente a riconoscere Putin responsabile di crimini di guerra.
Tutto ciò, mentre una delle due linee dell’oleodotto Druzhba, che collega Russia e Germania ,è stata chiusa per una perdita e il pompaggio nella linea danneggiata è stato immediatamente interrotto, sebbene il greggio semilavorato fuoriuscito sia entrato nel terreno e danneggerà l’ambiente.
Nel frattempo, a Bruxelles, si è tenuto il vertice dei Ministri della Difesa della Nato nel quale il segretario generale dell’Alleanza Atlantica, Stoltenberg, ha ribadito quanto detto ieri al G7, ovvero che la Nato sarà al fianco dell’Ucraina finché sarà necessario, che la retorica di Putin sul nucleare è vile e che l’Alleanza Atlantica vigilerà per evitare un’escalation e l’unica soluzione è armare al meglio l’Ucraina dotandola di un sistema di difesa aerea (mentre sono arrivati a Kiev quattro sistemi missilistici Himars).
Un ammonimento poi è stato indirizzato al Presidente bielorusso Lukashenko a non essere complice di Mosca. Riguardo all’adesione alla Nato di Svezia e Finlandia, 28 Paesi su 30 hanno dato il via libera, eccetto Turchia e Ungheria.
Sempre a Bruxelles, si è conclusa la due giorni del Consiglio informale dei Ministri dell’Energia, a margine della quale, stamane, la Commissaria all’Energia Simson ha annunciato che “l’opzione migliore rispetto al price cap sia negoziare il prezzo con i fornitori” ma se, ciò non fosse possibile, la Commissione valuterà “un meccanismo per limitare i prezzi in ogni caso”, così come valuterà se c’è spazio per un price cap sull’elettricità e che la Commissione illustrerà le sue proposte su come contrastare la crisi energetica la prossima settimana il 18 ottobre alla vigilia del Consiglio UE del 20 e del 21 ottobre.
I Paesi UE ed i partner extra Ue, però, sono ancora divisi sull’introduzione di un tetto europeo comune al prezzo del gas : la Norvegia si oppone, proponendo invece un accordo commerciale, così come l’Ungheria, in quanto teme che la Russia tagli le forniture. Olanda e Germania, invece, auspicano una soluzione di compromesso , ovvero: un tetto al prezzo del gas russo, ma non al prezzo del gas importato dai partner extra UE come : Norvegia, USA, Africa e Paesi della Penisola Arabica.
Sul tavolo della Commissione UE, almeno 4 proposte: dal risparmio energetico agli acquisti condivisi di gas , passando per la solidarietà tra Paesi e per interventi volti a ridurre i prezzi del gas.
Quanto alla politica interna italiana, prosegue il lavoro della leader del centrodestra e Premier in pectore Meloni con gli alleati di coalizione di Lega e Forza Italia sui nomi da indicare per la Presidenza di Senato e Camera, sui quali sarebbe stato raggiunto l’accordo (La Russa di Fratelli d’Italia a Palazzo Madama e Molinari della Lega a Montecitorio) e le cui votazioni si apriranno domani con l’insediamento dei parlamentari, e sulla formazione del Governo con i relativi Ministri (la Lega vorrebbe per sé i Ministeri dell’Interno o delle Infrastrutture , dell’Economia, degli Affari regionali e dell’Autonomia e delle Politiche agricole e Forza Italia, i Ministeri di Salute, o alternativamente Turismo o Istruzione , Esteri, Sviluppo Economico con delega alle Telecomunicazioni e Giustizia) su cui pure si sarebbe vicini , ma non senza frizioni, a trovare una quadra.
Nel pomeriggio, il segretario della Lega Salvini, dopo un colloquio con Berlusconi, ha riunito i suoi nel Consiglio federale a Montecitorio, mentre in serata la Presidente di Fratelli d’Italia Meloni , con il senatore La Russa ha incontrato il Presidente di Forza Italia Berlusconi, registratosi questa mattina al Senato, da cui era assente dal 2013, ovvero dalla votazione che ne decretò la decadenza da senatore, dopo la sentenza definitiva di condanna per frode fiscale nell’ambito del processo Mediaset, nella sua residenza romana, dove avrebbe dovuto raggiungerli per un vertice a tre , evidentemente slittato, Salvini, rimasto invece alla Camera.
In casa dell’Opposizione, nel pomeriggio, il segretario del Pd, Letta, ha riunito i parlamentari neo-eletti esortandoli all’unità e alla presenza a partire da domani in Aula , in quanto “questo Governo di centrodestra a trazione Meloni non durerà”. Dal numero uno dem ,è poi arrivata l’indicazione di votare scheda bianca nella prima giornata di elezione dei Presidenti delle Camere. Quanto ai capigruppo, sarebbero state indicate due donne (alla luce della questione di genere poco rispettata dal partito), con due possibili opzioni: o la riconferma di Serracchiani e Malpezzi o la designazione di Valente e Ascani.
Il Terzo polo di Calenda (Azione) e Renzi (Italia Viva), invece, riuniti i parlamentari neoeletti in serata, avrebbe trovato un accordo sui nomi dei capigruppo: alla Camera, Richetti (Azione) e al Senato ,Raffaella Paita Inoltre, nella riunione, Calenda avrebbe ribadito che “Fratelli d’Italia non ha una classe dirigente adeguata” e che il Governo Meloni cadrà presto.
I partiti di Opposizione ,poi, sembrerebbero essere divisi sul tema della guerra in Ucraina: tre, infatti, le manifestazioni per la pace previste (domani, quella dei dem all’ambasciata russa ,in sostegno al popolo ucraino, e quella del Terzo Polo e nei primi giorni di novembre, quella dei pentastellati ,senza bandiere di partito, per chiedere un impegno del Governo per una conferenza di pace guidata da Onu e Vaticano e la ripresa dei negoziati), con Pd e Azione uniti nell’accusare il M5S di essere ambiguo verso la Russia e il M5s accusa Pd e Azione di non contrastare l’escalation militare.
Tutto ciò, sullo sfondo di una crisi economica globale, in merito alla quale, la Presidente della Banca Centrale Europea, Lagarde, in un meeting a Washington ha dichiarato: “L’eurozona non è in recessione e lo strumento migliore per combattere l’inflazione è l’aumento dei tassi. E’ importante che la politica di bilancio si focalizzi sugli aiuti ai più poveri. L’aumento dei tassi, resta lo strumento migliore per ancorare le aspettative di inflazione e alla Bce continueremo fino a quando raggiungeremo l’obiettivo del 2% di inflazione nel medio termine. In Europa ,ci sono molte difficoltà, ma ci sono anche delle buone notizie. In primo luogo, l’economia dell’area euro non è in recessione e anche negli ultimi due trimestri ha prodotto numeri positivi di crescita, sebbene in chiaro rallentamento, mentre negli Usa si è avuta una contrazione. Inoltre, il tasso di disoccupazione è ai minimi e il tasso di partecipazione al lavoro è tornato ai livelli pre-Covid. Certamente, non avere un’unione fiscale, un’unione dei mercati e un’unione bancaria completa non è un aiuto, ma questo non ci impedisce di fare quello che dobbiamo fare, ovvero impegnarci per rispettare il nostro mandato di stabilità dei prezzi. Attualmente la Bce, pur in assenza di “nuovi” acquisti, prevede di continuare a reinvestire i bond che ha in portafoglio ,mantenendo invariato il proprio portafoglio fino a tutto il 2024. Una posizione che diversi governatori stanno attaccando, di fronte all’inflazione ormai prossima al 10%. Serve maggiore cooperazione fra noi banchieri centrali per capire quali possano essere i contraccolpi e le conseguenze delle decisioni di politica monetaria perché i mercati sono molto integrati e le decisioni prese in un’area hanno impatto anche su altre. Se la Bce ha portato i tassi nell’eurozona all’1,25%, negli Usa la Fed li ha già alzati nella forbice compresa fra il 3,3 e il 3,25 e abbiamo intenzione di procedere con decisione sulla strada dei rialzi per frenare l’inflazione a costo di provocare un deciso rallentamento dell’economia. A fronte delle molte minacce che il mondo si trova a dover fronteggiare, dall’invasione dell’Ucraina alla crisi energetica, è importante una stretta cooperazione fra politica monetaria e politica fiscale che deve fornire aiuto, con misure temporanee e mirate, alle parti più vulnerabili”.
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