di Federica Marengo sabato 15 ottobre 2022
-Nella duecentotrentatreesima giornata di guerra in Ucraina, sono proseguiti i bombardamenti russi in diverse regioni del Paese da Nord-Est a Sud. In particolare, sotto attacco russo: Dnipropetrovsk, colpita con droni (secondo indiscrezioni di stampa di fattura iraniana, ma l’Iran smentisce di aver fornito armi per il conflitto), così come Zaporizhzhia. Colpita da missili, anche la capitale Kiev, dove l’attacco a una centrale elettrica ha messo a rischio l’approvvigionamento, causando un black out. Da qui, l’invito delle autorità locali rivolto alla popolazione a limitare i consumi.
Tuttavia, secondo media ucraini, Kiev avrebbe sferrato l’offensiva per la riconquista di Kherson, nella regione meridionale del Paese, occupata dai russi, . Inoltre, proprio a Kherson, l’esercito russo avrebbe ucciso nella sua abitazione il direttore della Filarmonica locale, Yuriy Kerpatenko, per essersi rifiutato di esibirsi in un concerto. A tal proposito, Mosca ha precisato che le azioni di Kiev in questa regione finora sono limitate ai bombardamenti.
Le forze armate ucraine, poi, hanno bombardato anche un deposito di petrolio a Belgorod, in Russia ,mentre hanno respinto l’offensiva a Bakhmut, nella regione di Donetsk, nel Donbass.
In Bielorussia, invece, cominciano ad arrivare i primi soldati russi che formeranno il “gruppo regionale congiunto” insieme con i soldati locali. Proprio il Presidente bielorusso, Lukashenko, alleato del Presidente russo Putin, in un’intervista al canale USA, Nbc, ha evidenziato: “Una soluzione alla guerra in Ucraina può essere trovata “entro una settimana. Dipende tutto da Stati Uniti e Regno Unito. Se domani ci si rende conto che bisogna sedersi al tavolo dei negoziati e trovare una soluzione, troveremo una soluzione entro una settimana”.
Intanto, il Presidente ucraino Zelensky ha ringraziato il Presidente USA Biden per l’invio del nuovo pacchetto di armi militari del valore di 725 milioni di dollari che gli Stati Uniti forniranno all’Ucraina (pacchetto che, però, non include i sistemi anti missile), cui si sommano i 400 milioni di dollari forniti dall’Arabia Saudita a Kiev.
Da Berlino, invece, dove è in corso il congresso dei socialisti, l’Alto rappresentante per la Politica estera, Borrell, ha dichiarato: “Questa guerra non può finire perché ci stanchiamo di sostenere l’Ucraina, questa non può essere la ragione, dobbiamo spiegare alle nostre opinioni pubbliche che il nostro supporto non è una questione di generosità ma è per il nostro interesse e la nostra sicurezza. Si tratta di un necessario lavoro di pedagogia politica. Il nostro sostegno all’Ucraina è stato determinante, continueremo a sostenere l’Ucraina militarmente e lo faremo per tutto il tempo che sarà necessario”, riecheggiato dal cancelliere tedesco , in quota social-democratica, Scholz, che ha detto: “Putin vuole tracciare nuovi confini con la forza e la violenza, cosa che in Europa non avremmo mai voluto vedere. E quindi anche un attacco all’ordine di sicurezza europeo. Ci opponiamo con tutte le forze a che questo accada. Questa era la promessa alla fondazione dell’Ue. Spetta a noi sviluppare e preservare questa promessa di pace. È quello che la maggior parte dei cittadini si aspetta sia a ovest che a est del continente”.
La ministra degli Esteri tedesca, Baerbock, al congresso dei Verdi a Bonn, invece, ha dichiarato: “La Russia potrebbe usare i migranti nell’ambito della sua “guerra ibrida” contro l’Europa. Questa guerra non viene condotta solo con le armi, ma anche con l’energia, e a questo abbiamo trovato una risposta – ha detto la ministra ai membri del suo partito , ma verrà anche condotta ricorrendo a paura e divisione, ed è questo che dobbiamo evitare. In questa situazione, è chiaro cosa accadrà dopo: rifugiati e non rifugiati dall’Ucraina”.
Ad oggi, secondo Deutsche Welle, sono quasi un milione i rifugiati ucraini accolti in Germania.
E se, secondo il Washington Post, vi sarebbe una certa tensione tra USA e alleati europei per via dei ritardi negli aiuti economici all’Ucraina, l’operatore polacco Pern, ha fatto sapere che l’oleodotto Druzhba, che collega la Russia alla Germania, è tornato in funzione e che la perdita di gas è stata provocata da un danno accidentale e non da un atto di sabotaggio.
Infine, dall’ambasciata cinese, a poche ore dall’apertura del XX° Congresso, è arrivata ai cittadini che si trovano in Ucraina o che ivi risiedono l’invito ad abbandonare il Paese, poiché insicuro.
Quanto alla politica interna italiana, all’indomani delle tensioni interne al centrodestra tra la leader della coalizione e Premier in pectore Meloni, e il Presidente di Forza Italia, Berlusconi, originate da divergenze sulla formazione del governo e sull’assegnazione dei Ministeri, culminate nel non voto dei 16 senatori forzisti del candidato di Fratelli d’Italia alla Presidenza di Palazzo Madama , La Russa , poi eletto con i voti delle opposizioni del centrosinistra, e che, in queste ore “pontieri”, mediatori, di FI e della Lega starebbero cercando di far rientrare, una nuova polemica infuria tra i partiti politici di centrodestra e di centrosinistra.
A scatenarla, le dichiarazioni del segretario del Pd , Letta, che, intervenuto al congresso dei socialisti europei, a Berlino, ha sottolineato: “L’inizio di questa legislatura è il peggiore che potesse esserci. La legislatura comincia con una logica incendiaria da parte di chi ha vinto le elezioni. Chi ha vinto, invece di riappacificare il paese, lo sta dividendo. Ma chi semina vento non può che raccogliere tempesta. Invito a considerare che questo metodo è davvero sbagliato. Si rompe ogni possibilità anche di un rapporto fra maggioranza e opposizione, che è un rapporto nell’interesse del Paese. Sono scelte che fanno slittare ancora più a destra la maggioranza. La scelta che hanno fatto è quella peggiore per dare all’esterno messaggi rassicuranti. Danno un messaggio che conferma le peggiori preoccupazioni in giro per l’Europa. Io mi chiedo quale sia la logica perversa che c’è dietro queste nomine, che va contro l’interesse del paese. Noi non faremo sconti di alcun tipo. Non mi sembra una maggioranza in grado di dare un governo solido al Paese. Sono solo in grado di dare al paese una guerra interna, un conflitto permanente. Questo è l’opposto di quello di cui ha bisogno il Paese in questo momento. Siamo vicini a una recessione, c’è una guerra fra Russia e Ucraina, una crisi energetica. Abbiamo bisogno di un governo che governi, non di un esecutivo che passi il tempo a litigare”.
Immediata, la replica da parte della leader del centrodestra e Presidente del Consiglio, Meloni, che, in un nota, ha scritto: “Sono gravissime le parole pronunciate dal segretario del Partito democratico Enrico Letta a margine del congresso dei Socialisti europei a Berlino. Affermare all’estero che l’elezione dei presidenti dei due rami del Parlamento italiano sia motivata da una sedicente ‘logica perversa’ e ‘incendiaria’ e che la scelta dei parlamentari italiani confermi ‘le peggiori preoccupazioni in giro per l’Europa’ è scandaloso e rappresenta un danno per l’Italia, le sue più alte istituzioni e la sua credibilità internazionale. Letta si scusi immediatamente. Non è la maggioranza a dire all’opposizione cosa dire e come dirlo”.
Quindi, a seguire, la controreplica del segretario uscente dem, Letta: “Giorgia Meloni pretende le scuse da noi, primo partito d’opposizione. Si assuma la responsabilità di aver diviso il Paese con scelte estremiste ai vertici delle istituzioni. Pensi a formare un governo e dare risposte, se ne è capace. Non ha il potere di dirci come fare opposizione“.
Tutto ciò, mentre uno striscione contro il neo presidente del Senato, La Russa, è stato esposto a Roma , ieri , nei pressi del Colosseo, sul Ponte degli Annibaldi, subito rimosso e sequestrato dai Carabinieri. Sullo striscione, era scritto: “Benvenuto presidente La Russa” ( con il nome scritto a testa in giù rispetto alle altre parole ). La resistenza continua” e sui profili social degli autori dello striscione “Cambiare Rotta Roma”, si legge: “Saremo ben lieti di mostrare a questo e a questo parlamento il significato di Antifascismo Militante. Ai nostri posti ci troverete, nelle strade, nelle piazze delle città”.
Inoltre, una scritta contro il neopresidente di Palazzo Madama e una stella a cinque punte è comparsa sulla serranda della sede (si tratterebbe della sezione dell’ex Movimento sociale frequentata da Giorgia Meloni da giovane) che fu del Msi e ora di Fratelli d’Italia, nel quartiere Garbatella a Roma.
Tale scritta, è stata così commentata dalla Meloni via social: “Scritta contro La Russa firmata con la stella a 5 punte: chiaro riferimento ad anni drammatici che non vogliamo rivivere. Il nostro impegno sarà per unire la Nazione, non per dividerla come sta tentando di fare qualcuno”.
Solidarietà , è stata espressa sia dalle forze politiche di centrosinistra (il segretario Letta, per il Pd e Osvaldo Napoli della segreteria nazionale di Azione) che di centrodestra (il Presidente della Camera, in quota Lega, Fontana e per Forza Italia, il senatore Gasparri), sottolineando come tali scritte siano “inaccettabili”.
Da qui, i ringraziamenti del Presidente del Senato La Russa, che, in una notta, ha scritto: “Ringrazio sinceramente le forze politiche per le espressioni di solidarietà che mi hanno fatto pervenire ma voglio rassicurare tutti che una scritta vergata da mani ignote non mi ha minimamente turbato. Nella mia vita ho memoria di scritte anche assai peggiori verso di me e la mia parte politica. Anche stavolta avrei preferito, fosse dipeso da me, ignorare chi lancia il sasso e nasconde la mano, chi pensa che la minaccia o l’insulto possa sostituire il confronto. O peggio chi vorrebbe rivangare anni di violenza e terrorismo condannati dalla storia”.
Nel frattempo, in attesa della formazione del Governo, cui pure sta lavorando la leader del centrodestra e Premier in pectore Meloni (un possibile incontro chiarificatore con il Presidente di Forza Italia Berlusconi e con il segretario della Lega Salvini potrebbe avvenire lunedì) , come pure ai dossier economici, in primis, la crisi energetica e il caro bollette, il Presidente di Confindustria, Bonomi, a Capri, per il convegno annuale dei giovani industriali, nel suo discorso, ha dichiarato: “Attendiamo con impazienza la formazione del Governo per confrontarci, per presentare la nostra visione. Auspichiamo che si formi un Governo inappuntabile nelle persone che lo compongono e fermo nella coerenza delle scelte necessarie per il Paese. Ci sono da affrontare sfide drammaticamente urgenti, ed i ministri dovranno conoscere bene la macchina pubblica ed i dossier. La situazione attuale non consente di perdere tempo”.
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