di Federica Marengo domenica 16 ottobre 2022
-Nella duecentotrentaquattresima giornata di guerra in Ucraina, le autorità di Kiev hanno lanciato l’allarme aereo in tutte le regioni del Paese e chiesto ai cittadini di andare nei rifugi.
Sotto attacco russo, anche Mykolaiv e Zaporizhzhia, a Sud dell’Ucraina, dove due scuole sono state distrutte, e dove la locale centrale nucleare avrebbe ripreso a funzionare con (secondo Kiev) i dipendenti ucraini messi sotto contratto dai russi con minacce, mentre la Difesa ucraina ha annunciato di essere pronta a liberare proprio questa regione.
Colpito da bombardamenti intensi e reiterati anche il Donbass, in particolare Bakhmut e le regioni di Kramatorsk e Slovyansk.
Riattivata poi in tutta l’Ucraina la rete Internet, grazie al sistema Stralink fornito da Musk, nonostante lo stesso magnate qualche giorno fa ne abbia evidenziato il costo gravoso per il rifinanziamento.
Tuttavia, secondo l’intelligence britannica, le truppe di Mosca non sarebbero in grado di ricostruire le scorte di missili e si troverebbero in grave difficoltà. Per la Procura ucraina, invece, i cui dati sono stati ripresi dal Presidente ucraino Zelensky nel suo consueto videomessaggio social alla popolazione, i soldati russi uccisi dall’inizio della guerra a oggi sarebbero 65 mila, mentre per Mosca sarebbero 5mila e 900 e per il Pentagono tra i 70 e gli 80 mila.
Le forze ucraine, invece, secondo Mosca, starebbero continuando a bombardare la città di Belgorod, specie nell’area dell’aeroporto, ma , al momento, il sistema di difesa aereo russo avrebbe funzionato.
Intanto, mentre da Bruxelles, la Presidente della Commissione UE, Von der Leyen, ha reso noto che martedì verrà presentato il pacchetto di misure per il contrasto al caro energia e alla crisi energetica, al centro del prossimo Consiglio UE del 20 e del 21 ottobre , e che in quest’ultimo non vi sarà il tetto comune al prezzo del gas, in quanto i Paesi dell’Unione non hanno ancora trovato l’accordo al riguardo.
A tal proposito, il portavoce del Cremlino, Peskov, intervistato dalla Tv russa, ha dichiarato: “I cittadini dei Paesi che metteranno un tetto al prezzo del gas russo pagheranno il prezzo delle decisioni prese dai loro leader. Molti Paesi stanno già affrontando le conseguenze di decisioni affrettate”, aggiungendo: “L’assistenza della Nato all’Ucraina complica la situazione, ma non influenza in alcun modo gli obiettivi della Russia, in grado di continuare l’operazione militare speciale”.
Quanto alla politica interna italiana, nel giorno in cui è stato ricordato dalle più alte cariche dello Stato e dai leader dei partiti del centrodestra e del centrosinistra il rastrellamento degli ebrei nel ghetto di Roma del 16 ottobre 1943, nel centrodestra si è continuato a lavorare per ricucire lo strappo tra la leader della coalizione e Premier in pectore Meloni e il Presidente di Forza Italia Berlusconi, dopo l’incidente occorso a Palazzo Madama sulla elezione a Presidente del Senato di Ignazio La Russa e alla luce della pubblicazione da parte dei media di un appunto dell’ex Premier sul banco del Senato nel quale si elencavano degli aggettivi non positivi sulla leader.
A lavoro, dunque, per smorzare le tensioni e far rientrare le divergenze tra i due ,in vista delle consultazioni (potrebbero iniziare il 20 ottobre, parallelamente al Consiglio UE, che vedrà impegnato a Bruxelles il Premier uscente Draghi), i pontieri : il neo- Presidente del Senato, La Russa per Fratelli d’Italia, il segretario Salvini per la Lega e Gianni Letta per Forza Italia, i quali avrebbero raggiunto l’obiettivo di un ravvicinamento tra i due, con una telefonata avvenuta questo pomeriggio e la definizione di un incontro fissato per domani presso la sede romana del partito di Fratelli d’Italia.
Tensioni, poi , nelle ultime ore, si sono registrate anche tra la Maggioranza di centrodestra e le Opposizioni di centrosinistra sull’elezione dei Presidenti di Senato e Camera, figure , che non convincono né Pd, né il Terzo polo e neppure il M5S, con la Premier in pectore Meloni, che , via social, ha ribadito : “Gli attacchi scomposti della sinistra negli ultimi giorni rappresentano un vero e proprio insulto ai cittadini che hanno scelto da chi essere rappresentati. Capisco che per questi esponenti possa sembrare quantomeno anomalo vedere dei partiti che hanno la possibilità di governare con l’appoggio degli italiani, (non ci sono abituati) ma che piaccia loro o meno, questa è la democrazia. Si mettano l’anima in pace: siamo qui per risollevare la nostra Nazione. Sarà un percorso pieno di ostacoli, ma daremo il massimo. Senza mai arrenderci”.
Una replica, quella della Meloni, cui è seguita una nuova stoccata al centrodestra da parte del senatore del Pd Mirabelli : “Sui giornali di oggi leggiamo che i figli di Silvio Berlusconi hanno cercato di convincere il padre a trovare un accordo con Giorgia Meloni in nome della difesa dell’azienda di famiglia. Trovo che questo sia molto grave. Perché i figli di Berlusconi entrano nella trattativa per la formazione del governo? Di cosa parlano con Meloni? Del futuro di Mediaset? Sono cose che in qualunque altro Paese occidentale sarebbero inconcepibili”, riecheggiato dal responsabile della Sicurezza dei dem, Borghi, che ,su Twitter, ha scritto: “Com’era la favola della destra normale in un Paese normale? Nella trattativa per la formazione del governo entrano in campo i figli di B cioè i proprietari di Mediaset. Di cosa parlano con Meloni? Del futuro dell’azienda? Cose inconcepibili in qualunque altro Paese occidentale”.
Frizioni poi anche all’interno delle Opposizioni di centrosinistra con il leader del Terzo polo Calenda (Azione) che, alla vigilia di una settimana che vedrà compiersi le nomine dei Vicepresidenti delle Camere e i Presidenti delle Commissioni, chiudendo a un ipotesi di appoggio esterno al Governo targato Meloni, ha ribadito come non vi sia alcuna intesa neppure con il Pd e con il M5S.
Tutto ciò, mentre il Presidente di Confindustria Bonomi, intervenuto nella trasmissione di Rai Tre Mezz’ora in più, come già fatto ieri nel suo intervento all’assemblea di Confindustria giovani, svoltasi a Capri, ha dichiarato: “L’emergenza energetica quest’anno comporterà una stangata da 110 miliardi. Per questo il nuovo esecutivo, dialogando con parti sociali e sindacati, è chiamato a salvare l’industria, perché senza non c’è Italia. Sto cercando di sottolineare l’emergenza che il Paese deve affrontare, quella dell’energia. Capisco i riti della politica ma noi abbiamo la necessità di avere un governo autorevole e competente al più presto. Legittimo che chi ha vinto le elezioni cerchi di realizzare quanto promesso agli elettori però oggi abbiamo una urgenza, quella energetica, tutte le risorse le dobbiamo concentrare lì. Poi ci sarà tempo e modo per affrontare i temi della flat tax o delle pensioni. Attenderemo la composizione del nuovo governo, speriamo che avvenga nel più breve tempo possibile. Abbiamo chiesto che si faccia il più presto possibile e che ci siano persone che conoscano la macchina pubblica. Un esecutivo che sia immediatamente operativo, non abbiamo tempo. Non faccio temi di politici o tecnici, chiedo persone competenti. Penso che a guidare dovrebbe essere il principio della competenza, possono esserlo sia i politici sia i tecnici. Quanto a Giorgetti, ora è al Mise, ho un ottimo rapporto con lui, abbiamo fatto delle cose importanti insieme. Non sta a me decidere cosa farà, non sono né il presidente del Consiglio né il futuro premier”.
©Riproduzione riservata