di Federica Marengo venerdì 21 ottobre 2022
-Nella duecentotrentanovesima giornata di guerra in Ucraina, sono proseguiti i bombardamenti russi sia sulle regioni nord-orientali che su quelle meridionali del Paese. Infatti, un allarme aereo è risuonato nella capitale Kiev e diverse esplosioni sono state registrate a Donetsk, nel Donbass, dove hanno provocato 2 morti tra i civili e a Kharkiv.
Sotto attacco russo, anche la regione di Zaporizhzhia e quella di Kherson, dove i filorussi occupanti hanno denunciato un attacco missilistico da parte delle forze ucraine che avrebbe causato la morte di 4 persone (smentita da Kiev) e dove la Difesa ucraina avrebbe liberato 88 località. Tutto ciò, mentre gli attacchi alle centrali e alle infrastrutture elettriche hanno determinato un blackout in diverse aree dell’Ucraina.
Proprio in merito alla strategia russa di colpire le infrastrutture civili e la capacità di generazione termica (secondo Kiev sarebbe stata colpita la metà),privando la popolazione di elettricità, riscaldamento e acqua, il Presidente ucraino, Zelensky, che , quest’oggi ha ricevuto due deputati USA in visita in Ucraina e ha reso effettiva la decisione del Consiglio di sicurezza e difesa nazionale di sanzionare la moglie e la figlia del ministro degli Esteri russo, Lavrov, nel suo videomessaggio alla popolazione, pubblicato sui suoi canali social, ha dichiarato: “La Russia starebbe pianificando la distruzione di una diga idroelettrica nella regione orientale di Kherson; infatti, il leader ucraino sostiene che Mosca abbia piantato delle mine in una diga nella regione occupata dalla Russia. Se confermato, si tratterebbe di una seria minaccia per una rete di canali di 400 chilometri. Se la diga viene distrutta, il canale della Crimea settentrionale semplicemente scomparirà. Sarebbe una catastrofe su larga scala. Con questo attacco terroristico potrebbero annientare, tra le altre cose, anche la possibilità di fornire acqua dal fiume Dnipro alla Crimea. In caso di distruzione della diga di Kakhovka HPP, il canale della Crimea settentrionale semplicemente scomparirà. Un attacco simile equivarrebbe all’utilizzo di armi di distruzione di massa”.
Tali dichiarazioni, quindi, sono state seguite dalla richiesta del Premier ucraino Shmyhal di una missione di osservazione internazionale alla diga di Kakhovka e dalla minaccia del capo dell’ufficio di presidenza ucraino, Andriy Yermak, diretta a Mosca, di colpire più duramente, se la Russia distruggerà la suddetta diga idroelettrica, provocando una drammatica inondazione e dalla sua promessa di non soccombere alla pace con la coercizione. Tuttavia, le autorità filorusse di Kherson, annessa alla Russia con i referendum considerati illegittimi dalla comunità internazionale, negano di aver minato la diga.
Sul fronte diplomatico, i ministri della Difesa di Russia,Shoigu, e USA, Austin, hanno avuto un colloquio telefonico sulla situazione in Ucraina e su questioni di sicurezza internazionale, evidenziando l’importanza di mantenere linee di comunicazione nell’ambito della guerra in Ucraina. Nessun colloquio, invece, è previsto tra il numero uno del Cremlino e il Presidente USA Biden.
Il Presidente turco Erdogan, invece, ha anticipato che presto parlerà al telefono sia con il Presidente russo Putin che con il Presidente ucraino Zelensky per una riapertura dei negoziati. Inoltre, ha dato la sua disponibilità ad incontrare il primo ministro svedese Kristersson per il via libera da parte di Ankara all’adesione della Svezia alla Nato.
A Mosca, il portavoce del Cremlino, Peskov, confermando la possibilità di un colloquio con il Presidente turco Erdogan, ha fatto sapere che non vi è una data per la fine della mobilitazione e che la Russia è sempre aperta ai negoziati, mentre Putin ha firmato un decreto sulla creazione di un consiglio di coordinamento sotto il governo della Federazione russa per soddisfare le esigenze che emergono durante lo svolgimento dell’operazione militare speciale.
Il Presidente USA, Biden, infine, ribadendo l’impegno incrollabile nei confronti dell’Ucraina di fronte all’aggressione russa, ha sottolineato che il sostegno a Kiev è determinante per aiutare anche l’Europa e la Nato.
Spostandosi a Bruxelles, tra i punti fissati nelle conclusioni del Consiglio Europeo,inziato ieri e , chiusosi oggi, non solo la questione energetica, ma anche la conferma del “pieno sostegno all’indipendenza , alla sovranità e all’integrità territoriale dell’Ucraina, in quanto essa esercita il diritto intrinseco all’autodifesa contro l’aggressione russa e di riprendersi le zone occupate”. Stanziati per gli aiuti all’Ucraina nel 2023, 18 miliardi di euro.
La Presidente della Commissione Ue Von der Leyen, nel corso della conferenza stampa, a margine del summit europeo, ha poi dichiarato: “Il tema dell’aggiramento delle sanzioni dell’Ue contro la Russia da parte dei Paesi terzi ci preoccupa molto. Per questa ragione, nell’ottavo pacchetto di sanzioni appena approvato, abbiamo introdotto il fatto che le persone, uomini e donne d’affari, che commerciano prodotti dell’Ue alla Russia attraverso Paesi terzi possano essere inserite nelle liste delle sanzioni. Questo è un deterrente molto pesante. E siamo molto chiari sul fatto che non tollereremo questi aggiramenti. Poi vogliamo anche nominare un inviato per le sanzioni. In base alla nostra esperienza è molto utile inviare questo responsabile delle sanzioni nei Paesi terzi per esprimere chiaramente quello che rileviamo. Potrebbe essere errata l’una o l’altra osservazione, ma inviarlo può essere utile anche per far sì che abbiamo gli strumenti, come questa lista di persone che aggirano le sanzioni attraverso i Paesi terzi, che dimostrano molto bene che non tolleriamo questo comportamento”.
In merito alla questione energetica, invece, dopo una giornata convulsa e carica di tensioni tra i capi di Stato e di Governo dei 27 Stati membri , (in particolare tra Francia e Germania), a tarda notte, è stato raggiunto l’accordo sul pacchetto di misure contro la crisi energetica proposto dalla Commissione, che consta di 4 punti: lo stanziamento di 40 miliardi attinti da un fondo comune non usato dal 2014 al 2020 del Bilancio pluriennale europeo, il tetto al prezzo del gas attivato solo in caso di necessità per un periodo temporaneo non superiore ai 90 giorni e basato sul parametro di riferimento del Ttf di Amsterdam per i prezzi dell’energia , con l’impegno a introdurre un nuovo indicatore complementare, gli acquisti comuni per il 15% sulla base degli stoccaggi (ora al 92%) con la costituzione di una piattaforma, la solidarietà finanziaria su modello dello Sure pandemico, con Commissione e Stati membri a garantire il rientro dal debito comune.
Riguardo al risultato ottenuto in UE, il Premier uscente Draghi, che nelle scorse ore ha avuto un bilaterale con il cancelliere Scholz, tra gli scettici sul price cap dinamico e sul fondo di solidarietà ,insieme con i Paesi frugali come : Olanda, Austria e Ungheria, ha spiegato in conferenza stampa: “Questa è la mia ultima conferenza stampa a Bruxelles, e la mia ultima da presidente del Consiglio. Voglio ringraziare tutti voi giornalisti, in particolare voi di base a Bruxelles. Raccontare quello che succede qui è difficile, può richiedere lunghe nottate ma è essenziale. L’Ue è fondamentale, l’Italia deve essere al centro del progetto europeo con la credibilità, l’autorevolezza, la determinazione che si addice a un grande Paese come il nostro. Abbiamo sempre detto che la risposta alla crisi deve essere europea, dobbiamo preservare l’unità dei nostri Paesi, essenziale per imporre la massima pressione sulla Russia. Dobbiamo preservare il mercato unico, impedire il rischio di instabilità finanziaria. Una forte risposta europea è essenziale per l’Italia e anche per l’Europa. Le conclusioni del Consiglio mostrano che l’Ue è unita. Il pacchetto accoglie tutte le proposte dell’Italia. La decisione della notte ha portato ad un calo del prezzo del gas, dopo l’accordo le quotazioni hanno perso il 10% a dimostrazione che la componente speculativa è rilevante. Questo è il mondo in cui andava affrontata la crisi dall’inizio e si tradurrà presto in bollette più basse. Ci aspettiamo che nelle prossime settimane i ministri dell’Energia e anche l’Ecofin arrivino a una decisione operativa sull’energia e il finanziamento del fondo comune. Questo è l’auspicio che tutto il Consiglio europeo ha espresso. Abbiamo ripercorso la discussione di ieri. Io ho dato credito a lui di aver compreso la posizione italiana e di averla infine sostenuta e lui ha dato credito a me di averla difesa e spiegata bene: è stata una conversazione bella, due persone che erano su punti di vista totalmente opposti e hanno trovato una convergenza. L’Italia è uno Stato molto forte e ha mostrato una enorme potenza e credibilità. E le performance economiche italiane stanno andando molto bene”.
Quanto alla politica interna italiana, si sono chiuse stamane, alle 10:30, con i partiti di centrodestra saliti insieme al Colle, le Consultazioni con Capo dello Stato Mattarella. Al termine del colloquio, durato fra i 7 e gli 11 minuti, la leader della coalizione e Premier in pectore, Meloni, ha parlato ai cronisti , dichiarando: “Attendiamo le determinazioni del presidente Mattarella, che ringraziamo per il suo magistero in questo momento importante per la Nazione. Già da ora siamo pronti e vogliamo procedere nel minor tempo possibile. Le urgenze sono moltissime a livello nazionale e internazionale”.
Tornata nel pomeriggio al Quirinale, convocata dal Presidente della Repubblica, la Premier incaricata ,Meloni, ha accettato l’incarico affidatole dal presidente della Repubblica Mattarella e ha presentato la lista dei ministri: 24, di cui 6 donne, con due Vicepremier.
Ecco di seguito l’elenco dei nomi: Ministeri con portafoglio:
AFFARI ESTERI: Antonio Tajani che sarà anche vicepremier
INTERNO: Matteo Piantedosi
GIUSTIZIA: Carlo Nordio
DIFESA: Guido Crosetto
ECONOMIA: Giancarlo Giorgetti
IMPRESE E MADE IN ITALY: Adolfo Urso
AGRICOLTURA E SOVRANITA’ ALIMENTARE Francesco Lollobrigida
AMBIENTE E SICUREZZA ENERGETICA: Gilberto Pichetto Fratin
INFRASTRUTTURE E MOBILITA’ SOSTENIBILI: Matteo Salvini che sarà anche vicepremier
LAVORO E POLITICHE SOCIALI: Marina Calderone
ISTRUZIONE E MERITO: Giuseppe Valditara
UNIVERSITA’ E RICERCA: Anna Maria Bernini
CULTURA: Gennaro Sangiugliano
SALUTE: Orazio Schillaci
TURISMO: Daniela Santanché.
Ministeri senza portafoglio:
RAPPORTI CON IL PARLAMENTO: Luca Ciriani
PUBBLICA AMMINISTRAZIONE: Paolo Zangrillo
AFFARI REGIONALI E AUTONOMIE: Roberto Calderoli
SUD E MARE: Sebastiano Musumeci
SPORT E GIOVANI: Andrea Abodi
FAMIGLIA, NATALITA’ E PARI OPPORTUNITA’: Eugenia Roccella
DISABILITA’: Alessandra Locatelli
RIFORME: Elisabetta Casellati
AFFARI EUROPEI, COESIONE TERRITORIALE E PNRR: Raffaele Fitto.
Al termine della lettura dell’elenco dei Ministri da parte della Presidente del Consiglio Meloni, il Presidente della Repubblica Mattarella ha tenuto un breve discorso: “Questa volta,il tempo è stato breve, non è passato nemmeno un mese dalla data delle elezioni e questo è stato possibile per la chiarezza dell’esito elettorale”.
Il giuramento sarà domani mattina alle 10 ,al Quirinale, e il passaggio di consegne domenica alle 12:00, seguito dal primo Consiglio dei Ministri, che ratificherà gli incarichi, poi l’ Esecutivo sarà nel pieno dei poteri.
Immediati i commenti di Maggioranza e Opposizioni. Se i leader di centrodestra hanno espresso soddisfazione per la formazione del nuovo Governo, i leader del centrosinistra da Pd a M5S, passando per Sinistra italiana e Terzo Polo (Azione-Italia Viva), pur complimentandosi con il Primo Presidente del Consiglio donna, hanno evidenziato le criticità del neonato Esecutivo, assicurando una opposizione rigorosa.
Riguardo al Covid19, pubblicati i dati settimanali sull’andamento della pandemia elaborati dal Ministero della Salute in collaborazione con l’Istituto Superiore di Sanità, secondo cui l’indice Rt di contagio è stabile a 1,27 dall’1,30 della scorsa settimana e comunque sopra la soglia di allerta, l’incidenza è in calo a 448 casi per ogni 100.000 abitanti, a fronte dei 504 di sette giorni fa.
Stabile, l’occupazione dei reparti di terapia intensiva a 2,4% per la seconda settimana , così come le il tasso di occupazione delle aree mediche , passato a 11,0% da 10,0%. Salgono da 6 a 8 le Regioni e Province autonome che registrano l’occupazione dei reparti ordinari sopra la soglia di allerta del 15%: Calabria, Friuli Venezia Giulia, Marche, Provincia autonoma di Bolzano, Provincia autonoma di Trento, Umbria e Valle d’Aosta.
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