di Federica Marengo lunedì 19 settembre 2022
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-Nella duecentosettesima giornata di guerra in Ucraina, le forze russe hanno attaccato, con il lancio di otto missili ,la centrale nucleare di Zaporizhzhia, nella regione sud-orientale del Paese, dove uno dei razzi avrebbe colpito il centro regionale vicino al fiume Dnipro, ma anche la centrale di Pivdennoukrainsk, a Mykolaiv, a soli 300 metri dai reattori, causando danni agli edifici dell’impianto e lo scollegamento di tre linee elettriche ad alta tensione. Tuttavia, Energoatom , la compagnia nucleare statale ucraina che ha reso nota la notizia, ha fatto sapere che tutte e tre le unità di potenza della centrale funzionerebbero normalmente e non vi sarebbero vittime tra il personale.
Sotto attacco russo, poi, anche Donetsk, nella regione nord-orientale dell0’Ucraina, dove sono state registrate vittime civili, distruzione di edifici, gasdotti e linee elettriche. Secondo l’intelligence britannica, infatti, le forze armate di Mosca , registrando fallimenti in prima linea e , costrette alla ritirata in alcune aree, starebbero colpendo le infrastrutture civili per minare il morale del popolo.
Proprio riguardo agli attacchi dell’esercito russo alle centrali nucleari, il Presidente ucraino Zelensky ha spiegato: “Nella regione di Mykolaiv, nella notte, un missile è caduto a 300 metri dalla centrale nucleare di Pivdennoukrainsk. Si è verificata un’interruzione di corrente di breve durata. Le finestre degli edifici sul territorio della centrale nucleare sono state danneggiate. Gli invasori volevano sparare di nuovo, ma hanno dimenticato cos’è una centrale nucleare. La Russia mette in pericolo il mondo intero. Dobbiamo fermarla prima che sia troppo tardi”.
Colpite anche Sumy , Kharkiv, dove , dai villaggi liberati, emergono nuove tracce degli orrori, come torture, violenze e interrogatori con elettroshock, subiti dai civili ad opera dell’esercito russo, e Melitopol, dove è stata registrata una esplosione nel locale aeroporto.
A Kherson, invece, nella regione meridionale, dov’è in atto la controffensiva ucraina, secondo quanto riportato Ukrainska Pravda, i russi sarebbero stretti tra le forze di difesa ucraine e la riva destra del fiume Dnipro e alcuni comandanti russi starebbero cercando di mettersi in contatto con i rappresentanti delle forze armate ucraine per deporre le armi e arrendersi.
A Mosca, intanto, il portavoce del Cremlino, Peskov, in merito alle dichiarazioni del Presidente ucraino Zelensky ,secondo cui la guerra non sarà finita fino a quando non verrà riconquistata anche la Crimea, ha dichiarato che: “La Crimea è parte integrante della Federazione Russa e qualsiasi rivendicazione sul territorio russo riceverà una risposta adeguata da Mosca. Le Repubbliche del Donbass sono Stati indipendenti, la cui indipendenza è riconosciuta dalla Federazione Russa, e che hanno chiesto assistenza alla Russia per garantire la loro sicurezza, cosa che la Russia sta facendo. La Crimea è parte integrante della Federazione Russa, quindi qualsiasi pretesa alla Russia territorio riceverà una risposta adeguata”.
Poi, riguardo alla camera delle torture emersa dopo la liberazione di Izyum, da parte delle forze ucraine, respingendo le accuse di crimini di guerra mosse alle truppe russe, ha evidenziato: “L’Ucraina sta cercando di ricorrere allo stesso scenario di Bucha, diffondendo false informazioni sui crimini di guerra a Izyum: Questo è lo stesso scenario di Bucha. Tutto si sta sviluppando secondo uno scenario. Questa è una bugia. Questa è una bugia e, naturalmente, difenderemo la verità in tutta questa storia”.
Il ministro degli Esteri russo Lavrov, invece, stamane, in un colloquio con la sua omologa francese Catherine Colonna, ha affermato che le armi fornite dall’occidente all’Ucraina vengono utilizzate per colpire la centrale nucleare di Zhaporizhzhia.
La Ministra Colonna, parlando con i giornalisti a New York, a margine dell’assemblea generale Onu, ha reso noto che nel colloquio con Lavrov si è discusso della sicurezza della centrale di Zaporizhzhia e che il presidente francese Macron aprirà un incontro di lavoro sull’argomento mercoledì mattina con il direttore generale dell’Aiea Grossi e il primo ministro ucraino Denys Shmyhal.
Sempre da Mosca, infine, è arrivato il sostegno del Presidente russo Putin al Premier ungherese Orban, a seguito della proposta della Commissione UE, presentata al Consiglio, di bloccare il 65% dei fondi di coesione destinati all’Ungheria , circa un terzo (equivalente a 7 miliardi e mezzo di euro) per via delle violazioni dello Stato di diritto riscontrate, e di attivare quindi il meccanismo di condizionalità, dopo il voto del Parlamento UE a una relazione nella quale l’Ungheria è stata indicata come una non democrazia e una autarchia elettiva.
Il Premier ungherese Orban, però, ha fatto sapere che entro novembre, ovvero il termine dei tre mesi stabiliti dalla Commissione UE per modificare gli aspetti illegittimi, il governo di Budapest modificherà le norme in materia di indipendenza della Magistratura, limite alla libertà di opinione dei Media, e trasparenza degli appalti.
Quanto alla situazione politica interna italiana, in attesa della partecipazione del Premier Draghi all’Assemblea dell’Onu, nella quale ribadirà il sostegno dell’Italia all’Ucraina, l’ultima settimana di campagna elettorale , prima del voto del 25 settembre, si è aperta con la trasferta del segretario del Pd Letta a Berlino per un confronto con il cancelliere in quota SPD, Scholz, con il quale , rimarcando la posizione dell’Italia, al centro dell’Europa, ha discusso dei principali dossier tra cui la guerra in Ucraina e la crisi energetica, convenendo (dopo le prime indecisioni della Germania) con la necessità di introdurre un tetto UE al prezzo del gas, questione al centro del prossimo vertice straordinario dei Ministri dell’Energia , previsto per il 30 settembre e del Consiglio Europeo.
Il cancelliere Scholz , poi, a seguito di un vertice con i socialdemocratici ha evidenziato come sia “importante che a vincere le elezioni sia Letta e non Meloni, che, come partito post fascista, porterebbe l’Italia in una direzione sbagliata”, incassando la replica della Presidente di Fratelli d’Italia, che, già espresse le sue rimostranze nei confronti del Viminale e del Governo per non aver evitato contestazioni nel corso degli ultimi sei comizi, su Facebook , ha scritto: “In nessuna democrazia evoluta l’unica opposizione al Governo è oggetto di sistematici attacchi da parte di Ministri, cariche istituzionali e grandi media. E, soprattutto, in nessuna democrazia occidentale il Governo consente scientificamente provocazioni che potrebbero facilmente sfociare in disordini – durante la campagna elettorale – nelle manifestazioni politiche dell’opposizione. Questa gente parla di Europa, ma il loro modello è il regime di Ceaușescu. Non ci facciamo intimidire da chi odia la libertà e la sovranità popolare”.
Una posizione, quella del segretario del Pd e del cancelliere Scholz sull’ eventuale vittoria alle elezioni di Fratelli d’Italia e delle destre , condivisa anche dai leader di altri partiti di area centrosinistra: dal M5S di Conte, che , in tour elettorale a Genova, dove ha incontrato il garante Grillo per fare il punto sulla campagna e sul futuro del Movimento, ha difeso nuovamente la misura del Reddito di cittadinanza, al centro nelle scorse ore di una querelle con Renzi (Italia Viva), intenzionato ad abolirlo, passando per Impegno civico di Di Maio, oggi a Napoli per la Festività di San Gennaro, il quale ha rimarcato il pericolo per l’economia rappresentato dal “trio sfasciaconti del centrodestra”, al Terzo Polo di Calenda (Azione) e Renzi (Italia Viva), che insistono su un possibile ritorno di Draghi a Palazzo Chigi se la propria coalizione arrivasse al 10%.
Nel centrodestra, invece, compatti gli alleati di coalizione intorno alla Presidente Meloni, che dalle piazze elettorali di Caserta e di Matera, ha ribadito la necessità di un tetto UE al prezzo del gas e di un disaccoppiamento tra prezzo del gas e prezzo delle energie prodotte da altre fonti energetiche, con il segretario della Lega Salvini che, invitato il segretario del Pd ad “occuparsi di vita vera” e, ricevuto dalla Francia l’endorsment di Marine Le Pen, ha ribadito l’impegno del Carroccio per stop al caro bollette, riforma dell’Autonomia , Flat tax, pace fiscale, Quota 41, ripristino dei Dl Sicurezza e Giustizia giusta, cosi come la proposta di uno scostamento di bilancio di almeno 30 miliardi per supportare famiglie e imprese e contrastare il caro bollette e la crisi energetica.
Concentrato sull’astensionismo e sul recupero dei voti degli astensionisti, il Presidente di Forza Italia Berlusconi , mentre il coordinatore del partito Tajani, dal tour elettorale a Napoli, ha rilanciato il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza come volano di sviluppo per il Mezzogiorno, frenando sull’Autonomia caldeggiata dai leghisti, se questa “penalizza il Meridione”.
Sul fronte economico, se il calo dei prezzi del carburante sulla rete italiana continua, l’Eurostat, ha registrato che il prezzo del pane in UE non è mai stato così caro , raggiungendo ad agosto un rialzo del 18%, per gli effetti della guerra in Ucraina.
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