di Federica Marengo mercoledì 23 novembre 2022
-Nella duecentosettantunesima giornata di guerra in Ucraina, i bombardamenti russi hanno colpito il reparto di maternità di un ospedale di Vilnianska, vicino alla città di Zaporizhzhia, nella regione sud-orientale del Paese, causando la morte di un neonato, la cui madre, invece, è stata estratta viva dalle macerie della struttura.
Proprio la città di Zaporizhzhia con la sua centrale nucleare , oggetto degli attacchi russi, è stata al centro di un incontro a Istanbul sul tema della sicurezza dell’impianto tra il Presidente della società russa per l’energia nucleare Rosatom, Lkhavìed, e il direttore generale dell’Aiea, l’Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica , Grossi.
Tuttavia, gli attacchi missilistici russi sono proseguiti anche in altre città dell’Ucraina, quali: Kherson, dove un tredicenne è morto per le ferite riportate dopo i bombardamenti dei giorni scorsi e dove, secondo il ministro degli Interni ucraino, sarebbero stati rapiti alcuni sindaci e portati sulla sponda orientale del fiume Dnipro, Mykolaiv , Kupyansk, nella regione nord-orientale di Kharkiv, dove dono morti due civili e sono stati distrutti un ospedale e un condominio.
Colpita anche l’intera regione di Kiev,con il ministro degli Esteri ucraino, Kuleba, che ha invitato la popolazione a correre nei rifugi e il sindaco della città che, annunciata la sospensione della fornitura di acqua, ha invitato gli abitanti a fare scorte.
Cinque bombardieri russi strategici poi sarebbero decollati da una base vicino a Mariupol, minacciando Odessa, Kherson e Mykolaiv, mentre il Vice primo ministro della Moldavia, Popescu,ha reso noto di aver convocato l’ambasciatore russo per via del blackout registratosi dopo gli attacchi missilistici in Ucraina e il sindaco di Leopoli, Sadovy, ha fatto sapere che la città è rimasta senza energia elettrica dopo un raid russo.
Infine, sul canale Telegram ucraino, è stato pubblicato tale annuncio: “Oggi, 23 novembre 2022, a causa di una diminuzione della frequenza nel sistema energetico dell’Ucraina, è stata attivata la protezione di emergenza presso le centrali nucleari di Rivne, dell’Ucraina meridionale e di Khmelnytsky, a seguito della quale tutte le unità di potenza sono state automaticamente disconnesse. Attualmente funzionano in modalità progetto, senza generazione nel sistema di alimentazione. Lo sfondo delle radiazioni nei siti della centrale nucleare e nei territori adiacenti non è cambiato, tutti gli indicatori sono normali. Non appena il funzionamento del sistema di alimentazione sarà normalizzato, verrà ripresa la fornitura di elettricità dalla centrale nucleare. Inoltre, a causa di una diminuzione della frequenza, l’alimentazione delle esigenze della centrale nucleare di Zaporizhzhya dal sistema di alimentazione è stata interrotta. La stazione è entrata in modalità blackout totale. Tutti i generatori diesel sono in funzione. Lo sfondo di radiazione nel sito ZNPP rimane normale”.
Intanto, il Presidente ucraino, Zelensky, che ha chiesto una riunione urgente del Consiglio di Sicurezza dell’Onu dopo gli intensi bombardamenti russi che hanno colpito le città e le infrastrutture energetiche del Paese, provocando massicci blackout, nel suo consueto videomessaggio alla popolazione, pubblicato sui suoi profili social, ha lanciato il progetto “punti di invincibilità”, per contrastare i blackout: “Ad oggi ne abbiamo preparati oltre 4mila!. Saranno attivati se le forniture elettriche non potranno essere ripristinate entro poche ore e saranno presenti tutti i servizi di base. I punti funzioneranno necessariamente in tutte le amministrazioni regionali e distrettuali, nonché nelle scuole e negli edifici del servizio di emergenza statale. La Russia ricorre al terrore e all’omicidio per raggiungere i suoi scopi. Il nemico ha deciso ancora una volta di provare a realizzare attraverso il terrore a l’omicidio ciò che non è riuscito a fare in nove mesi e non riuscirà a fare”.
A tal proposito, dopo le richieste e le sollecitazioni reiterate a riconoscere la Russia come uno Stato terrorista da parte dello stesso Zelensky, il Parlamento UE ha approvato a larga maggioranza (dopo il via libera ad alcuni emendamenti al testo) la risoluzione per riconoscere la Russia come “Stato sponsor del terrorismo”. La risoluzione, passata con 494 sì, 58 no e 44 astensioni , evidenzia come gli attacchi e le atrocità intenzionali delle forze russe , la distruzione delle infrastrutture civili e le altre gravi violazioni del diritto internazionale e umanitario siano atti di terrore e crimini di guerra. Per l’Italia, gli eurodeputati del M5S si sono astenuti, esprimendo solidarietà all’Ucraina, ma sottolineando come sia il momento di “alzare i toni della pace” e come tale risoluzione non vada in questa direzione.
Immediato il commento al via libera alla risoluzione , da parte del Presidente ucraino Zelensky, che ha affermato: “Accolgo con favore la decisione del Parlamento europeo di riconoscere la Russia come Stato sponsor del terrorismo e come Stato che utilizza metodi terroristici. La Russia deve essere isolata a tutti i livelli e ritenuta responsabile per porre fine alla sua politica terroristica di lunga data in Ucraina e in tutto il mondo”.
Più tardi, però, si è verificato un attacco cyber al sito del Parlamento UE , rivendicato dal gruppo pro-russo Killnet.
E se l’Eliseo ha fatto sapere che nei prossimi giorni, il Presidente francese Macron avrà un “contatto diretto” con il Presidente russo Putin, Papa Francesco, a conclusione dell’Udienza Generale in piazza San Pietro, ha lanciato un nuovo appello per la Pace, esortando: “Preghiamo per la pace nel mondo e per la fine di tutti i conflitti, con un pensiero particolare per la terribile sofferenza del caro e martoriato popolo Ucraino. Pensiamo alla martoriata Ucraina: questo sabato ricorre l’anniversario del terribile genocidio dell’Holodomor, lo sterminio per la fame nel 1932-1933 causato artificialmente da Stalin. Preghiamo per le vittime di questo genocidio e per tanti ucraini, bambini, donne, anziani, che oggi soffrono il martirio dell’aggressione”.
Quanto alla politica interna italiana, all’indomani della presentazione in conferenza stampa a Palazzo Chigi della Legge di Bilancio, la Presidente del Consiglio Meloni, che nella giornata di oggi ha incontrato il presidente del World Jewish Congress, Ronald Lauder, la presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Noemi Di Segni e la presidente della Comunità Ebraica di Roma Ruth Dureghello, per discutere della necessità di un forte e più incisivo impegno comune per combattere in ogni sua forma l’antisemitismo, è tornata a rivendicare l’impianto e gli obiettivi della Manovra, scrivendo sui suoi profili social : “Orgogliosa del lavoro di questo Governo e di una manovra scritta in tempi record. Una legge di bilancio coraggiosa e concreta, che bada al sodo e offre una visione sulle priorità economiche. Favorire la crescita, aiutare i più fragili, investire nelle famiglie, accrescere la giustizia sociale, sostenere il nostro tessuto produttivo, scommettere sul futuro: questa la nostra ricetta per ridare forza e visione all’Italia. Avanti a testa alta. Sostegno alle imprese: rafforzato credito d’imposta per il caro energia. – Aumento platea famiglie per le quali lo Stato interviene per calmierare bollette. – Iva al 5% sul gas. – Nuova norma su extraprofitti energetici.. Con la Manovra 2023 subito risposte a famiglie e imprese”.
Soddisfazione per il varo della Manovra è stata poi espressa dai partiti di Maggioranza, con la Lega, che plaude all’introduzione di misure come il sistema “ponte” di Quota 103 per le Pensioni e l’estensione della Flat Tax agli Autonomi e alle Partite Iva con reddito fino a 85.000 euro, pur non escludendo che la Legge di Bilancio possa essere migliorata; come pure auspica miglioramenti Forza Italia in materia fiscale, in merito alle detrazioni per le assunzioni degli under 35 e all’aumento delle Pensioni minime, “per dare un’impronta marcatamente liberale alla Manovra”.
Critiche, invece, le Opposizioni, con il Pd che definisce la Legge di Bilancio “iniqua” su molti temi, dal Fisco alle pensioni, e “indulgente nei confronti degli evasori con norme come l’innalzamento della soglia del tetto al contante”, annunciando una sua proposta di contromanovra, (a partire dal salario minimo) e ,convocando la piazza per una manifestazione il 17 dicembre.
Promette di “dare battaglia”, invece , contro l’abolizione del Reddito di cittadinanza dal 1° gennaio 2024, il Presidente del M5S, Conte, che , chiamando i pentastellati alla piazza, ha dichiarato: “Il governo vuole togliere al Paese l’unico sostegno che non ha mandato per strada milioni di persone in estrema difficoltà e lavoratori che pagano lo scotto di stipendi da fame che non consentono nemmeno di fare la spesa. Se vogliono mandare fuori strada gli ultimi, troveranno un muro”.
Dal Terzo Polo (Azione e ItaliaViva), invece, arriva il no alle manifestazioni di dissenso in piazza, con il leader Calenda che ha evidenziato la necessità di preparare piuttosto delle proposte alternative e stamane, al Senato, ha presentato la contro-Manovra del suo partito che, con numeri e coperture prevede: più investimenti, più welfare familiare e Sanità, industria, ambiente 4.0, meno assistenzialismo, meno mance, più attenzione all’implementazione delle misure, priorità ai giovani sul taglio delle tasse , borse di studio, maggiore efficacia nel taglio dei costi per l’energia, abolizione del Reddito di cittadinanza e ritorno del Rei (Reddito di inclusione) , chiedendo un incontro alla Presidente del Consiglio Meloni e, offrendole un aiuto “in quanto nuova del ruolo”.
In ultimo, Legge di bilancio “iniqua nei confronti dei più poveri e a favore degli evasori” per l’alleanza Sinistra Italiana ed Europa Verde, alle prese con il caso riguardante il suo deputato Soumahoro.
Perplessità, poi, sono state espresse sulla Manovra anche dal Presidente di Confindustria Bonomi, che , in un’intervista a La Stampa, ha evidenziato: “Oggi, la legge di bilancio è prudente sui saldi e noi lo apprezziamo. Ma dal 1° aprile cosa ci aspetta. Quanto al resto della legge di Bilancio, c’è una mancanza di visione sulla lotta alla povertà, occupabilità e produttività, pur osservando come sia un bene aver tenuto la barra dritta sulla finanza pubblica. Ma i veri problemi restano quelli prospettici. Le riforme sono slittate di un anno, dal reddito di cittadinanza alle pensioni. E se non ci saranno le risorse, il rinvio diventerà un non fare. Sul cuneo non è stato attuato un intervento davvero decisivo. Una vera riforma del fisco deve essere organica, deve comprendere Irap, Ires e Irpef, il Patent box abolito, la disciplina tributaria degli asset d’impresa. In Italia si interviene invece solo e sempre a margine dei tributi esistenti. Quanto alla Flat Tax incrementale, non esiste, esistono regimi forfetari ispirati dall’esigenza di rispondere a constituency elettorali. Se riduci le tasse sugli autonomi, il lavoratore dipendente che ha la stessa retribuzione paga tre volte tanto”.
Perplessità a cui ha replicato il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Fazzolari, sostenendo come alle imprese sia andata la gran parte delle risorse.
Dalla 39° Assemblea dell’Associazione Nazionale dei Comuni , in corso a Bergamo, invece, i sindaci hanno espresso preoccupazione per alcune misure in Manovra come il taglio delle cartelle esattoriali e per le conseguenze che esso produrrà sulle entrate dei Comuni, soprattutto quelli piccoli, sottolineando però la grande occasione di investimento e sviluppo data dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza dei cui finanziamenti (circa 40 miliardi), proprio i Comuni sono i maggiori destinatari.
A Bruxelles intanto, stamane, nel corso del dibattito in Plenaria all’Eurocamera sul dossier migranti, in vista del Consiglio straordinario degli Affari Interni del 25 novembre, il vice presidente della Commissione Ue, Margaritis Schinas, ha dichiarato: “Dobbiamo fare pieno uso del meccanismo volontario di solidarietà che abbiamo concordato sotto la presidenza francese dell’Ue. Abbiamo approvato una dichiarazione di solidarietà’, e migliaia di ricollocamenti sono già disponibili. Salvare chi è in difficoltà in mare è un obbligo per gli Stati membri indipendentemente da come si è finiti in quella situazione di difficoltà. Salvare vite è la priorità. C’è un’ironia nel fatto che abbiamo tutto ciò che serve a portata di mano, ma solo apparentemente fuori portata. È come avere un paracadute ma scegliere di saltare fuori dall’aereo senza di esso. Il patto sulla Migrazione e Asilo migliorerà la capacità dei nostri Stati membri di gestire la migrazione su un sistema basato sul diritto dell’Ue e sul metodo comunitario. Venerdì informeremo i ministri sugli ultimi sviluppi (della migrazione) e daremo loro gli strumenti necessari per le soluzioni. Vi chiediamo oggi di garantire un accordo sui piani d’azione, sul patto, sulle riunioni di emergenza. I dibattiti di emergenza sono utili, ma non sufficienti quando abbiamo le soluzioni permanenti. Le soluzioni sono qui a portata di mano. Possiamo farlo, e lo faremo”.
Il Presidente del Partito Popolare Europeo Weber , invece, ha detto: ” Questa è una sfida europea e non italiana, dall’Europa serve più solidarietà. Francia e Germania non hanno rispettato le promesse sui ricollocamenti, cosi non si va avanti. Siamo alle porte di una nuova crisi migratoria, gli arrivi sono già superiori al 2016-2017. La politica migratoria europea finora ha fallito. La difesa dei confini europei però deve rimanere fondamentale. Gli stati decidono chi entra in Europa, non la mafia. Nel sud del Mediterraneo la decisione sui rimpatri deve essere rapida, servono accordi di rimpatrio migliori”.
Quindi, nel suo intervento, il ministro ceco per gli Affari europei, Bek, ha sottolineato: “Stiamo dedicando tutti i nostri sforzi all’attuazione della dichiarazione di solidarietà concordata a giugno. Questo meccanismo è stato concepito proprio per alleviare la pressione sugli Stati membri in prima linea. Mentre ci è voluto del tempo per mettere in funzione il meccanismo. Siamo fiduciosi che ulteriori progressi possano essere compiuti presto. È anche importante sottolineare in questo contesto che aumentare il numero di arrivi, sia via mare che via terra, influisce sui nostri sistemi di accoglienza e asilo e dobbiamo affrontarli non insieme. I sistemi di accoglienza e asilo in molti Stati membri sono già al massimo a causa dei quasi 4 milioni di persone fuggite dall’Ucraina”.
A difesa delle Ong si è espressa la presidente dei socialisti al Parlamento europeo, Iratxe Garcia Perez, evidenziando: “Nove migranti su dieci arrivano in Ue senza Ong, dobbiamo smetterla di criminalizzare chi salva vite. Ricerca e soccorso devono essere una responsabilità comune europea, serve nuovo patto per la migrazione e l’asilo e serve prima della fine di questa legislatura”.
Domani, invece, il Consiglio Europeo straordinario dell’Energia discuterà della proposta della Commissione UE sul tetto comune al prezzo del gas presentata ieri e , che già sembra scontentare la gran parte dei 14 Paesi membri i quali hanno sollecitato la misura.
La proposta, che dovrebbe entrare in vigore a partire dal prossimo 1° gennaio, prevede infatti che il tetto scatti in situazione di emergenza e automaticamente ogni volta che verranno soddisfatte due condizioni. La prima è che per due settimane di seguito il prezzo del gas scambiato al Ttf di Amsterdam (l’indice di riferimento per il gas che arriva con i gasdotti) sia superiore ai 275 euro a megawattora. La seconda è che la differenza di prezzo tra il Ttf e il Gnl sia oltre i 58 euro per dieci giorni consecutivi di scambio. Secondo alcuni Paesi membri come Italia, Spagna, Polonia , si tratta però di condizioni così difficili da raggiungere che di fatto tale meccanismo potrebbe rivelarsi del tutto inutile.
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