di Federica Marengo sabato 12 novembre 2022
-Nella duecentosessantunesima giornata di guerra in Ucraina, festeggiata la ritirata delle forze di Mosca, prosegue la riconquista di Kherson, nella regione meridionale del Paese, con le truppe russe che si sono traferite sulla riva opposta, quella sinistra, del fiume Dnipro, dove numerosi ponti sono stati gravemente danneggiati, e con le forze ucraine che, pur rivendicando la riconquista e l’uccisione nella sola giornata di ieri di 810 soldati su un totale di 80 mila ad oggi, temono una rappresaglia da parte del Presidente Putin, che nelle ultime ore ha stretto il rapporto di collaborazione tra la Russia e l’Iran.
Nella città liberata, ma minata dagli occupanti russi e lasciata da questi ultimi senza elettricità (per ripristinarla ci vorrà un mese) i soldati ucraini hanno trovato durante una perquisizione in una cantina tre cadaveri, ora oggetto di indagini, in quanto potrebbe trattarsi di vittime di crimini di guerra. Proprio a Kherson, peraltro, dove da oggi, per motivi di sicurezza, è scattato il coprifuoco, la polizia ucraina ha aperto 53 procedimenti penali per presunti crimini di guerra commessi dalle truppe di Mosca.
Tuttavia, l’amministrazione filorussa, dopo la ritirata, ha scelto una nuova capitale, si tratta di Genichesk, sulle rive del Mar d’Azov, mentre il Presidente ucraino Zelensky , nel suo videomessaggio alla popolazione , pubblicato sui suoi canali social, ha definito la giornata di ieri, che ha visto la ritirata dei russi da Kherson, “storica” e ha assicurato agli ucraini che tutte le città come Kherson, i villaggi e la Crimea saranno presto liberati dagli occupanti russi, seguito, dal ministro degli Esteri ucraino, Kuleba, che, dal vertice sud-asiatico in Cambogia ,dove ha tenuto un bilaterale con il segretario di Stato USA, Blinken, in cui ha salutato la “vittoria congiunta” verso la quale si avvicina l’Occidente, ha affermato che la “guerra continua”, e dal procuratore generale ucraino Kostin, che, in un’intervista alla Bbc, ha affermato che, al momento, non è possibile riprendere i negoziati con la Russia per porre fine alla guerra, rilanciando poi la proposta di istituire un tribunale speciale che giudichi i crimini di guerra russi e di una confisca di beni per far pagare a Mosca le riparazioni.
Per il consigliere alla sicurezza nazionale degli Stati Uniti, Sullivan, in Cambogia al vertice dei Paesi del sudest asiatico con il Presidente Biden , che ha parlato di “vittoria straordinaria a Kherson”: “La ritirata russa ha implicazioni strategiche più ampie, incluso l’alleviare la minaccia a lungo termine ad altre città dell’Ucraina meridionale come Odessa. È un grande momento ed è dovuto all’incredibile tenacia e abilità degli ucraini, supportati dal sostegno incessante e unito degli Stati Uniti e dei nostri alleati. Sul percorso di pace, l’Ucraina è la parte della pace in questo conflitto e la Russia è la parte della guerra. La Russia ha invaso l’Ucraina. Se la Russia decidesse di smettere di combattere in Ucraina e se ne andasse, sarebbe la fine della guerra. Se l’Ucraina decidesse di smettere di combattere e di arrendersi, sarebbe la fine dell’Ucraina. In questo contesto, la nostra posizione rimane la stessa di prima e fondamentalmente è in stretta consultazione e sostegno del presidente Zelensky”.
A Mosca, invece, il senatore Tsekov, membro del comitato per gli affari internazionali del Consiglio della Federazione russa, ha dichiarato che : “I negoziati tra Mosca e Kiev avranno sicuramente luogo, ma i tempi del loro svolgimento dipendono dalla posizione dei partner dell’Ucraina, facendo riferimento agli Stati Uniti e ai paesi europei. I i negoziati tra Russia e Ucraina alla fine avranno luogo ,ma saranno molto difficili, molto complicati. Se continuano a alimentare il conflitto, non ci saranno negoziati.
Oggi, il raggiungimento di qualsiasi risultato a seguito dei negoziati sembra improbabile, dal momento che Kiev assume una posizione inaccettabile, chiedendo alla Russia la restituzione dei territori perduti e un risarcimento. Dobbiamo ricordare come è iniziata l’operazione militare speciale: le questioni della smilitarizzazione e della denazificazione non sono state rimosse dall’agenda”.
Un avvertimento è stato lanciato invece dal Vicepresidente del Consiglio di Sicurezza ed ex Presidente russo, Medvedev, che, su Telegram, ha scritto: “Mosca continuerà a riprendersi i territori russi e per ovvie ragioni non ha ancora utilizzato tutto il suo arsenale di possibili armi di distruzione in Ucraina. Questo non solo per la nostra gentilezza umana, ma tutto ha il suo tempo. Ricordiamo che noi stiamo cercando di salvare il più possibile le vite dei nostri militari e civili mentre i nostri nemici no. E qui sta la nostra grande differenza morale con loro”.
Infine, ha destato scalpore un post pubblicato due giorni fa su Telegram e poi rimosso dal filosofo nazionalista, ritenuto l’ideologo di Puti, Alexander Dugin, in cui si legge: “In una autocrazia ,diamo al sovrano pienezza assoluta dei poteri per salvarci tutti, quindi pieni poteri in caso di successo, ma anche totalità delle responsabilità in caso di fallimento. Niente contro Surovikin, (il capo delle operazioni militari in Ucraina). Il colpo non è diretto a lui. È un colpo per voi-sapete-chi, che dovrebbe pagare anche con la vita”.
Tutto ciò mentre l’accordo sulle esportazioni di grano e cereali dai porti ucraini, mediato dall’ Onu e dalla Turchia, siglato il 22 luglio scorso e ,in scadenza il 19 novembre, non è stato ancora riconfermato da Mosca. A tal proposito, il Presidente turco Erdogan, ha evidenziato: “La cosa più importante è far funzionare il corridoio del grano, può aprire la strada alla pace”.
Sul campo, quindi, proseguono i combattimenti sia nella regione nord-orientale che in quella meridionale. Sotto attacco russo, infatti, Nikopol, dove si sono registrati due feriti, Dnipropetrovsk, ma anche Zaporizhzhia , mentre l’Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica ha reso noto che la centrale nucleare di Kharkiv sarebbe stata gravemente danneggiata. Scoperta a Mykolaiv, una stanza delle torture.
Quanto alla politica interna italiana, il Presidente della Repubblica Mattarella, nel giorno del 19° anniversario della strage di Nassiriya, ha inviato un messaggio al ministro della Difesa Crosetto, nel quale si legge: “Il proliferare di conflitti in tante aree coinvolge sempre più l’intera Comunità internazionale, affliggendo una molteplicità di popoli e regioni. Si tratta di una crisi che interpella anche l’Europa e che va governata attraverso la coesione dell’intera Unione e la piena condivisione nel Paese. Un impegno che dobbiamo mantenere con coerenza e continuità per sconfiggere la violenza e offrire un degno futuro all’umanità. Nella ricorrenza della Giornata dedicata al ricordo dei Caduti militari e civili nelle missioni internazionali per la pace rinnovo il mio deferente pensiero alla memoria di tutti gli italiani che hanno sacrificato la vita al servizio dell’Italia e della Comunità internazionale, per il raggiungimento di una pace stabile e condivisa. I tanti concittadini, che continuano a operare all’estero con generosità e altruismo per la stabilizzazione delle crisi e la soluzione dei conflitti, sono espressione autentica di un Paese coeso e pronto a offrire il proprio contributo nelle più travagliate regioni del mondo a salvaguardia della stabilità e del rispetto dei diritti umani, valori fondanti la nostra Costituzione. A loro la Repubblica guarda con affetto e profondo rispetto”.
Un messaggio per ricordare tale anniversario è poi giunto anche dalla Presidente del Consiglio Meloni, (che martedì sarà a Bali per partecipare al G20 ,a margine del quale terrà un bilaterale con il Presidente USA Biden) : “L’Italia repubblicana svolge, dagli anni Cinquanta, missioni internazionali nei teatri operativi, anche quelli più complessi, nei quali le nostre Forze Armate, accanto al personale civile, rappresentano con la loro professionalità e umanità una garanzia di sviluppo democratico e di pace. A tutt’oggi sono in corso varie missioni che vedono impegnati in prima linea i nostri uomini e donne per garantire la pace, la sicurezza e il rispetto dei diritti umani in contesti difficili. Il sacrificio dei nostri caduti è un patrimonio della comunità nazionale e internazionale e il loro ricordo è un impegno che tutti dobbiamo onorare, con deferenza e riconoscenza”.
Intanto, varato il Dl Aiuti Quater del valore di 9 miliardi di euro, con misure per sostenere famiglie e imprese in difficoltà a causa del caro energia e del caro bollette, il Governo è al lavoro sulla Legge di Bilancio, sulla quale ha avviato un confronto con sindacati e imprese. Tra le misure della nuova Manovra, il taglio del cuneo fiscale, sollecitato dal Presidente di Confindustria, Bonomi, che, stamane, a margine del Forum della Piccola Industria in Veneto, ha dichiarato: “Abbiamo visto dei provvedimenti positivi, le risorse stanziate per contenere il caro bollette, il provvedimento sul gas release. Quello che secondo noi sta mancando è un intervento strutturale sui temi del lavoro. Per quanto riguarda il rischio del blocco dei cantieri connesso al Superbonus, il governo abbia fatto una riflessione su quello che è lo stock dei crediti che potenzialmente ha in sé un rischio di creare una moneta parallela, e quindi ha dovuto per forza intervenire per bloccare questo rischio. Le dichiarazioni però che sono state fatte dal ministro Giorgetti, che sono comunque quelle di continuare a sostenere il settore, ci tranquillizzano. Se vogliamo rimettere soldi in tasca agli italiani, specialmente quelli con redditi bassi, cioè sotto i 35 mila euro che hanno sofferto durante la crisi, stanno soffrendo i colpi dell’inflazione – bisogna tagliare le tasse. Credo che un paese che spende oltre mille miliardi all’anno di spesa pubblica possa riconfigurare il 4-5% di questa spesa, corrispondenti a 50-60 miliardi, e avere le risorse per fare questo intervento. Noi abbiamo un cuneo fiscale del 46% ed è lì che bisogna intervenire. “Le urgenze che abbiamo fatto presente al governo oggi sono dedicare tutte le risorse sul caro bollette, avere un grande occhio alla finanza pubblica, e fare degli interventi importanti sul tema del lavoro, il primo dei quali è il taglio al cuneo fiscale.. Il presidente di Confindustria non è invece affatto convinto del provvedimento sui fringe benefit fino a 3 mila euro che le aziende potranno erogare. La platea dei lavoratori che ne potrebbero usufruire è molto ridotta, i primo conteggi parlano di circa il 17%. E poi non ci convince perché si sposta la palla sul campo delle imprese, alcuni lo potranno fare ma altre imprese non avranno lo spazio di bilancio e di finanze per farlo. La soluzione di responsabilità deve essere da parte del governo: il taglio delle tasse sul lavoro”.
Quindi, la replica del ministro dello Sviluppo Economico e del Made in Italy, Urso, che ha evidenziato: “Non si può fare tutto e subito, possiamo fare ciò che è possibile e tracciare la rotta. Il taglio del cuneo fiscale sarà per 2/3 per il lavoratore e 1/3 per l’ azienda. Dobbiamo alzare i salari e questo avverrà gradualmente nel tempo. Soltanto innalzando i salari sarà possibile incentivare il lavoro”.
Previsioni in chiaroscuro, poi , sono arrivate dall’agenzia di rating USA Moody’s, secondo cui , se nel 2022 l’Italia è cresciuta più del previsto con il Pil al 3,7%, nel 2023 vi sarà una contrazione della crescita e un rallentamento dei consumi, con il Governo che potrà mancare gli obiettivi fiscali.
Quindi, si legge nella “credit opinion” sul credito sovrano italiano dell’agenzia, che giovedì aveva invece abbassato le stime sul prodotto interno lordo dell’eurozona per l’anno prossimo, portando le previsioni per l’Italia a un calo dell’1,4%: “Si prevede per l’Italia quest’anno una performance economica migliore del previsto, sempre vincolata comunque all’approvvigionamento energetico con un rialzo dei dati relativi alla
previsione sul Pil della penisola per il 2022 alzati al 3,7% dal precedente 2,7%. Tuttavia, il nuovo governo mancherà i suoi obiettivi fiscali a causa di un contesto economico che nel 2023 rimarrà difficile per tutto l’anno, poiché l’inverno 2023-24 accuserà notevoli venti contrari alla crescita economica. Quanto alla Nadef, l’obiettivo di disavanzo 2023 sarà sostanzialmente superiore a quanto previsto dal governo Draghi a settembre (4,5% del Pil contro il 3,4%), ma le misure più costose proposte in campagna elettorale, che comporterebbero disavanzi di bilancio più elevati, non sono all’ordine del giorno nel 2023″.
In merito alle tensioni Italia-Francia sull’immigrazione e i ricollocamenti degli immigrati, scaturite dalla vicenda del no del Governo italiano all’approdo in un porto della nave Ocean Viking della ONG francese Sos Méditerranée, con a bordo 234 immigrati, giunta nelle scorse ore al porto militare di Tolone, mentre la Commissione UE prova a ricucire lo strappo diplomatico tra i due Paesi, convocando un vertice straordinario dei Ministri degli Interni sull’immigrazione, che dovrebbe tenersi prima del Consiglio Affari Interni del 15 e del 16 dicembre (sebbene già lunedì , nel corso della riunione dei Ministri degli Esteri, la questione dovrebbe essere all’ordine del giorno) , e l’Esecutivo starebbe preparando una stretta sulle navi ONG, Italia, Malta, Cipro e Grecia, Paesi di primo ingresso in Europa nel Mediterraneo , hanno emanato una dichiarazione congiunta in cui si sottolinea: ” E’ increscioso e deludente il mancato rispetto degli accordi sulla ricollocazione dei migranti. Purtroppo,, il numero di impegni di relocation assunti dagli Stati membri partecipanti rappresenta solamente una frazione molto esigua del numero effettivo di arrivi irregolari. Il meccanismo, si è dimostrato lento per alleviare la pressione sui Paesi di prima linea. Si invitano, le ong a rispettare la cornice giuridica internazionale sulle operazioni di search and rescue. Ogni Stato deve effettivamente esercitare la giurisdizione e il controllo sulle navi battenti la propria bandiera. E’ urgente e necessaria una discussione sul coordinamento delle Ong nel rispetto delle convenzioni internazionali. Tutti gli Stati di bandiera si assumano le loro responsabilità in conformità con i loro obblighi internazionali”.
In serata, quindi , la replica della ministra degli Esteri francese, Colonna, che ha dichiarato: “L’Italia non rispetta né il diritto internazionale, né il diritto marittimo. Da Giorgia Meloni metodi inaccettabili. Se l’Italia insiste ci saranno conseguenze. Bisogna richiamare Roma al suo dovere di umanità”.
Una linea, quella del Governo Meloni sull’immigrazione condivisa dalla Maggioranza, con il Vicepremier e ministro delle Infrastrutture Salvini che ha sottolineato la mancanza di solidarietà europea, aprendo però al dialogo, e criticata dalle Opposizioni di centrosinistra, con il Pd che sottolinea la necessità di salvaguardare la credibilità internazionale dell’Italia, affinché non resti isolata nell’Unione europea e a livello internazionale, e parla di “atteggiamento disumano” dell’Esecutivo, mentre il M5S, che , fatta ammenda sui decreti Scurezza varati dal Governo giallo-verde, esorta a ripristinare la credibilità internazionale dell’Italia e Sinistra Italiana ed Europa Verde assicurano che in caso di ripristino di norme come le multe e le confische delle navi Ong denunceranno il Governo.
Infine, +Europa, oggi riunitasi in Congresso, ritiene che la soluzione alla questione immigrazione sia da trovare in ambito europeo , ma critica il Governo per aver “usato in maniera strumentale gli immigrati per esercitare pressione sulla UE” e il Terzo Polo di Calenda e Renzi, che, pur considerando la linea dell’Esecutivo sbagliata, in quanto ricalca l’era Salvini al Viminale, considera la reazione della Francia spropositata.
Sul fronte sanitario, invece, il ministro della Salute Schillaci ha annunciato che è in arrivo una campagna vaccinale contro l’influenza e il Covid19, destinata agli anziani e alle categorie più a rischio.
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