di Federica Marengo domenica 20 novembre 2022
-Nella duecentosessantottesima giornata di guerra in Ucraina, vi è stato uno scambio di accuse tra Kiev e Mosca riguardo ai bombardamenti della scorsa notte sulla zona della centrale nucleare di Zaporizhzhia, seguito dalle relative smentite e dal monito del Direttore dell’Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica, Grossi, che, parlando di attacchi mirati e deliberati e, rassicurando sull’assenza di eventuali fughe radioattive, ha evidenziato: “Chiunque ci sia dietro, deve fermarsi immediatamente. State giocando con il fuoco!. Ucraina e Russia devono trovare un accordo e implementare una zona di sicurezza e protezione nucleare intorno alla centrale ucraina il prima possibile. Non mi arrenderò fino a quando questa zona non sarà diventata realtà”.
E proprio con il capo dell’Aiea, stamane, ha avuto un colloquio telefonico il Presidente francese Macron, che, in serata, dovrebbe sentire anche il Presidente ucraino Zelensky, mentre il ministro della Difesa di Parigi, Lecornu, in un’intervista al Journal du Dimanche, ha dichiarato: “La Francia, insieme ai suoi partner, sta esplorando modi per risolvere politicamente il conflitto in Ucraina. Insieme ai nostri alleati, stiamo valutando possibili opzioni politiche per porre fine al conflitto in Ucraina. Nessun conflitto finisce senza una soluzione politica e diplomatica. Spetta agli ucraini dire quando è il momento giusto per negoziare”.
Tuttavia, il Consigliere del Presidente Zelensky, Podolyak, riguardo alla ripresa dei negoziati con Mosca, ha dichiarato: “I tentativi dell’Occidente di convincere l’Ucraina a negoziare con Mosca, dopo una serie di importanti vittorie militari di Kiev, sono “bizzarri” e equivalgono a chiedere la sua capitolazione. Quando hai l’iniziativa sul campo di battaglia, è un po’ strano ricevere proposte del tipo: ‘non sarai in grado di fare tutto con mezzi militari, comunque devi negoziare. Ciò significherebbe che il Paese ,che recupera i suoi territori, deve capitolare davanti al Paese che sta perdendo. , Mosca non ha fatto alcuna proposta diretta a Kiev per i colloqui di pace, preferendo trasmetterli tramite intermediari e addirittura ipotizzando un cessate il fuoco. Negoziare non ha senso e Kiev interpreta questi discorsi come semplici manovre del Cremlino per ottenere un po’ di tregua sul campo e preparare una nuova offensiva. La Russia non vuole negoziare”.
Negato poi da Kiev, dove si starebbe lavorando con gli Alleati alla costruzione di un sistema integrato di difesa aerea e missilistica dell’Ucraina, che le forze armate ucraine abbiano ucciso almeno 10 soldati russi che si erano arresi, accusa mossa ieri all’Ucraina dal ministero della Difesa di Mosca.
Intanto, dal Vicepresidente del Consiglio di Sicurezza ed ex Presidente russo, Medvedev, è arrivata la risposta alle richieste dell’Ucraina di restituire la Crimea: “Kiev è una città russa. Kiev è la capitale dell’antica Rus e Kiev è una grande città russa all’interno dell’Impero russo. Kiev è solo una città russa in cui hanno sempre pensato e parlato russo. In modo che tutto sia estremamente chiaro su cosa dovrebbe essere restituito e come”.
Tornando ai combattimenti, sotto attacco russo anche Nikopol, di fronte alla centrale di Zaporizhzhia, dove si è registrato il ferimento di un uomo, così come Ilovansk, nella Repubblica Popolare di Donetsk, bombardata però dalle truppe ucraine. Ciò, mentre il Procuratore generale ucraino ha fatto sapere che dall’inizio della guerra, il 24 febbraio, sono oltre 8.300 i civili uccisi , di cui 427 minori ,e oltre 45.000 i crimini di guerra e l’intelligence britannica ha reso noto che la ritirata delle truppe russe da Kherson, nella regione meridionale del Paese, dove, secondo le autorità locali ,quasi tutte le scuole sarebbero state distrutte dai bombardamenti, procede ordinata, ma che “la forza russa rimane lacerata da una scarsa leadership”.
Infine, un nuovo appello per la pace è arrivato da Papa Francesco al termine dell’Angelus, pronunciato dalla Cattedrale di Asti, città del Piemonte in cui si è recato per far visita alla famiglia di origine.
Quanto alla politica interna, ultime ore per il Governo Meloni per limare ulteriormente la Legge di Bilancio, che approderà in Consiglio dei Ministri domani. La Manovra, del valore di 30 miliardi , prevede l’impiego dei i 2/3 delle risorse, circa 21 miliardi, per misure a sostegno delle imprese e delle famiglie, specie con reddito medio-basso ,in difficoltà per via del caro bollette, ma, per quel che riguarda gli altri interventi, resta da sciogliere il nodo delle coperture e dalla Maggioranza si precisa che il programma è da realizzare nei cinque anni della legislatura.
Cinque invece i miliardi stanziati per il taglio del cuneo fiscale, che dovrebbe essere di 2 punti per i redditi fino a 35 mila euro, mentre il taglio sarà incrementato di un altro punto, fino a 3 punti, per le fasce più fragili, quelle con un reddito inferiore a 20 mila euro.
Aumentata la soglia della Flat Tax (la tassa piatta) al 15% per i soli Autonomi e per le Partite Iva con reddito fino a 85.000 euro (perderebbe quota invece l’ipotesi di introdurre anche la Flat Tax incrementale), mentre non dovrebbe entrare in Manovra lo scudo fiscale e il rientro dei capitali dall’estero. In dubbio e al centro del confronto dell’Esecutivo, anche il taglio o l’azzeramento dell’Iva sui prodotti di prima necessità, in quanto, secondo le associazioni dei consumatori, il risparmio sarebbe limitato a 22 euro a famiglia per un costo di 500 milioni di euro.
Confermata, invece, la revisione del Reddito di cittadinanza, che non sarà erogato a chi può lavorare, e il sistema pensionistico “ponte” di Quota 103 (lavoratore/lavoratrice in uscita con 41 anni di contributi e 62 anni), in attesa della riforma strutturale che verrà attuata nel 2023. Allo studio , anche l’aumento della tassa sugli extraprofitti delle aziende energivore, dal 25% attuale al 33% e la Amazon tax sulle consegne a domicilio. In nuce anche l’avvio della realizzazione del Ponte sullo Stretto: obiettivo da realizzare nei cinque anni.
Soddisfatti i partiti di Maggioranza, con il Vicepremier e ministro delle Infrastrutture, nonché segretario della Lega, Salvini, che, stamane, dal Congresso del partito a Bergamo, affermando il pieno accordo con gli alleati e, ponendo l’accento sul superamento della Legge Fornero e sull’estensione della Flat Tax, ha rilanciato sulla riforma dell’Autonomia, considerata “un diritto”, come pure “è un diritto per le Regioni quello di autogovernarsi”. Più tardi, il Carroccio ha fatto sapere di avere depositato un ddl alla Camera (che già ha suscitato le critiche delle Opposizioni) per introdurre un bonus fino a 20 mila euro per chi si sposa (come spiegato dal primo firmatario, il deputato, Domenico Furgiuele, inizialmente previsto per motivi di oneri solo per chi si sposasse in chiesa e che verrà esteso a tutti i matrimoni religiosi e non). I beneficiari devono avere la cittadinanza da almeno 10 anni e un reddito non superiore a 23 mila euro.
Per il Presidente di Forza Italia, Berlusconi, invece, sicurezza e immigrazione sono temi importati, ma prioritario è puntare a un Fisco più equo e al taglio delle tasse per aiutare le famiglie e le imprese, intervenendo su bollette e lavoro(tra le priorità ,al taglio dell’Iva sui prodotti di prima necessità)
Critiche, le Opposizioni di centrosinistra sulla Manovra, che esprimerebbe le “poche e confuse idee” della Maggioranza. Da qui, la controproposta di Legge di Bilancio del Pd, che sarà illustrata il 3 dicembre, mentre l’iter verso le Primarie del 19 febbraio e verso il Congresso è iniziato con la candidatura ufficializzata questa mattina, presso il circolo dem di Campogalliano, dal Presidente dell’Emilia Romagna Bonaccini, che, precisando che non si dimetterà e completerà il mandato, ha dichiarato: “Dopo la dura sconfitta del 25 settembre e la scelta di Enrico Letta di aprire il percorso congressuale, mi sono preso il tempo per ragionare e per capire se io possa essere utile al Pd. In queste settimane tantissimi mi hanno chiesto di candidarmi: iscritti ed elettori, sindaci e amministratori, donne e uomini che sono o erano nostri elettori. Persino diversi che non lo sono mai stati, ma che avrebbero voglia di guardare a noi con speranza, fossimo in grado di dargliela. Mi ha fatto molto piacere, ovviamente, anche se avverto il peso e la responsabilità di questa scelta. E’ un passaggio del discorso di Stefano Bonaccini, che ha annunciato la candidatura a segretario del Pd. Sento il peso , perché sono consapevole di come il Pd sia necessario per la stessa qualità democratica del Paese, rappresentando ideali e valori alternativi alle posizioni più conservatrici e alle derive populiste o sovraniste. Di una cosa sono sicuro: se, come credo, in gioco per la prima volta da quando è nato c’è la vita stessa del nostro partito, e non la mia candidatura o il mio destino personale (di quello chissenefrega), allora ne vale senz’altro la pena. Comunque vada. Io sono il più convinto che ci sia tanto da fare e da rigenerare, ma dico subito che non basterà un congresso: ci aspetta una traversata nel deserto. Il nostro compito è far tornare ad essere il Pd un grande partito popolare, radicato nella società, a vocazione maggioritaria, perno di un nuovo centrosinistra capace di battere la destra nelle urne alle prossime elezioni. Riportare la prossima volta il Pd al Governo. E essere riferimento noi anche per la famiglia socialista e democratica europea. Abbiamo davanti cinque anni di opposizione, ma fra cinque anni dovremo, insieme, aver costruito un Pd che vince. Che vince nelle urne e non governa per alchimie nate in Parlamento. La stagione in cui si sta al governo, anche se non si vince, è finita. Io credo l’abbiamo anche pagata. Definire e saper comunicare la propria identità è essenziale, altrimenti, le persone non ti riconoscono più. Dobbiamo ritrovare anche la semplicità del messaggio e del linguaggio per dire chi siamo, chi vogliamo rappresentare, quale idea di società abbiamo. Un militante di destra o del M5s impiega dieci secondi, a noi a volte non bastano 20 minuti. Ho il massimo rispetto per le altre forze di opposizione, e una volta che avremo definito meglio la nostra identità ci occuperemo anche da alleanze. Ma non vogliamo delegare ai 5 Stelle di rappresentare loro da soli la sinistra, così come al Terzo polo di rappresentare da soli i moderati: il Pd nasce come partito di centrosinistra e questo spazio adesso ce lo andiamo a riprendere noi. Non chiederò a nessuna corrente di sostenermi né vorrò il sostegno di qualsivoglia corrente. Io, non mi sono mai iscritto ad una corrente e lo voglio dire ai più giovani: si vive benissimo lo stesso, direi anche meglio. Credetemi, è anche l’unico modo per essere davvero una comunità. Altrimenti perché un volontario dovrebbe montare una Festa de l’Unita, fare volantinaggio o partecipare a una manifestazione?”.
Critico, anche il M5S, con il Presidente Conte che ha sottolineato come la Manovra agevoli solo gli evasori e non le famiglie e i poveri, riecheggiato da Sinistra Italiana-Europa Verde di Fratoianni e Bonelli, mentre per il Terzo Polo di Calenda e Renzi, la Legge di Bilancio è “vuota” “alla Salvini”e “priva di contenuti”, e tralascia capitoli fondamentali come la lotta all’evasione fiscale e la Sanità.
©Riproduzione riservata