di Federica Marengo venerdì 11 novembre 2022
-Nella duecentosessantesima giornata di guerra in Ucraina, le truppe russe si sono ritirate da Kherson, città a Sud del Paese, finora occupata dai russi e annessa alla Russia mediante il referendum (illegale per la comunità internazionale) dello scorso settembre, insieme con Donetsk e Luhansk, sebbene in 30.000 sia siano ripiegati sulla sponda est del fiume Dnipro, ai quali Kiev chiede di arrendersi.
Tuttavia, lo Stato Maggiore e la Difesa ucraini, che temono si tratti di una trappola di Mosca per attaccare la città dal lato opposto e, una volta conquistata, ricongiungere il territorio con la già annessa Crimea, ha confermato l’ingresso nella città e affermato che il ritiro russo richiederà una settimana.
L’esercito ucraino, quindi , è entrato a Kherson, accolta dai civili in festa, e la bandiera dell’ Ucraina è stata issata sul Municipio di Kherson con accanto quella dell’Unione Europea. Nelle stesse ore, però, si è verificato il crollo del ponte Antonovsky.
Ma il Cremlino, tramite il portavoce Peskov, ha fatto sapere che il ritiro da Kherson non è un’umiliazione per il Presidente Putin e per la Russia , che “l’operazione militare speciale” continua e finirà solo con il raggiungimento degli obiettivi di Mosca e che non vi è alcun rammarico per la decisione, in quanto quel territorio è legalmente russo, a fronte del referendum di annessione svoltosi il 30 settembre.
Il Presidente USA ,Biden , invece, a Sharm el Sheikh per partecipare alla Cop2 sul clima, ha dichiarato che la guerra in Russia finirà quando Putin lascerà l’Ucraina e ha confermato la linea dell’Amministrazione americana di lasciar decidere agli ucraini cosa vogliano fare. Biden, inoltre, che ha tenuto un bilaterale con il Presidente egiziano Al Sisi, esprimendo il suo apprezzamento per il sostegno dato dall’Egitto all’Ucraina, ha affermato che la guerra in Ucraina accresce l’urgenza della transizione green e dell’abbandono dei combustibili fossili.
Secondo il capo degli Stati maggiori congiunti degli Stati Uniti , Milley, intervistato dalla CNBC, il ritiro da Kherson rappresenta un’opportunità per la ripresa dei negoziati tra Russia e Ucraina.
Intanto, mentre il capo della compagnia di mercenari russa Wagner, Prigozhin, ha dichiarato che la sua organizzazione ha iniziato ad addestrare civili nelle regioni russe al confine con l’Ucraina per formare una milizia e costruire fortificazioni nelle regioni di Belgorod e Kursk, il Presidente ucraino, Zelensky, ha annunciato che, insieme agli USA, l’Ucraina sta costruendo uno scudo aereo, che si aggiunge al nuovo pacchetto di armi in arrivo del valore di 400 milioni di dollari, esprimendo però timori e sospetti sulla possibilità che i russi possano bombardare la diga di Kakhovskaya, legata alla centrale nucleare di Zaporizhia
Sul fronte dei combattimenti, continuano ad essere bombardati dai russi i valichi del Dniper,così come le infrastrutture energetiche di Vinnytsia. Sotto attacco non solo la regione nord-orientale , ma anche quella meridionale di Mykolaiv, dove , colpito un palazzo residenziale, si sono registrati quattro morti e due feriti.
Infine, se la Corea del Sud ha smentito l’indiscrezione del Wall Street Journal secondo cui quest’ultima potrebbe vendere proiettili d’artiglieria destinati all’esercito ucraino, per il tramite degli USA, anche l’Iran ha respinto le accuse riguardo all’invio a Mosca di droni della Repubblica islamica, utilizzati nella guerra contro Kiev.
Quanto alla politica interna italiana, stamane, la Presidente del Consiglio Meloni ha tenuto a Palazzo Chigi una conferenza stampa, cui hanno preso parte i ministri Giorgetti (Economia) e Calderone (Lavoro) e il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Mantovano, per illustrare le misure contenute nel Decreto Aiuti Quater del valore di 9 miliardi, approvato ieri sera in Consiglio dei Ministri.
Il provvedimento prevede: la proroga fino a fine 2022 dei crediti di imposta e del taglio alle accise, l’aumento a 5mila euro del tetto al contante, la rateizzazione delle bollette per le imprese, sostegni agli autotrasportatori italiani, il via libera alla norma sblocca-lavori, la revisione del Superbonus al 90% dal gennaio 2023 e la norma per l’incremento della produzione di gas naturale e le norme sblocca-trivelle.
La Premier Meloni ha così commentato tali misure: “La misura principale è sull’energia. Con il decreto energia stanziamo i primi 9,1 miliardi di euro destinati prevalentemente a dare immediata risposta a famiglie e imprese per il caro bollette, attraverso la proroga dei provvedimenti esistenti e con nuove norme. Ci sono aiuti alle imprese per il caro bollette che riguardano la proroga del credito di imposta. Poi , per i consumi di energia fino al 31 marzo 2023 consentiamo una rateizzazione degli aumenti rispetto all’anno precedente per un minimo di 12 e un massimo di 36 rate e coperta da garanzia statale Sace. C’è una norma che noi interpretiamo a sostegno del pagamento dei prezzi dell’energia e cioè l’estensione dei fringe benefit che il datore può aggiungere in busta paga che è esentasse e che è una sorta di tredicesima detassata per aiutare i lavoratori a pagare le bollette. Quanto al tetto a 5mila euro per i contanti, la premier ha sottolineato che è in linea con la media Ue e che “era in linea con il programma. Sul Superbonus voglio dire che nasceva meritoriamente come misura per aiutare l’economia ma il modo in cui è stata realizzata ha creato molti problemi. Chi diceva che si poteva gratuitamente ristrutturare il proprio condomini ricordo che costava allo stato 60 mld, con un buco di 38, diciamo che il concetto di gratuità è bizzarro. Abbiamo introdotto un principio sui redditi medio bassi che saranno calcolati non in base al tradizionale Isee ,ma in base alla composizione del nucleo familiare, in questa norma c’è un primo accenno di quoziente familiare. La copertuira al 110% ha deresponsabilizzato chi la usava: se uno non era chiamato a contribuire non si chiedeva se prezzo era congruo. Questo ha portato distorsione sul mercato a beneficio prevalentemente dei redditi medio alti. Abbiamo scelto di intervenire e si passa al 90%, salvo per chi ha già deliberato a oggi l’intervento e presenta entro il 25 novembre la nota di inizio lavori. Ma con i risparmi abbiamo deciso di riaprire alle unifamiliari, a patto che si tratti di prima casa e redditi medio bassi. Abbiamo introdotto un principio sui redditi medio bassi che saranno calcolati non in base al tradizionale Isee ma in base alla composizione del nucleo familiare, in questa norma c’è un primo accenno di quoziente familiare. Inoltre ,nella norma c’è un contributo di 50 euro a piccoli commercianti per l’acquisto del Pos”.
A seguire, l’intervento del ministro dell’Economia Giorgetti, che, riguardo al Superbonus, ha spiegato: “Sulla cessione dei crediti del Superbonus cercheremo di intervenire perché è un problema reale di molte imprese, rispetto allo stock esistente cercheremo e stiamo definendo una via di uscita rispetto alla situazione attuale. La cessione del credito è una possibilità, non un diritto e tutti coloro che da ora ne vogliono usufruire hanno la certezza di poterli detrarre dai redditi ma non possono avere la certezza che si trovi una banca o istituzione che accetti i crediti. E’ passata l’idea che il credito d’imposta sia sostanzialmente moneta ma non è così, quindi chi deve fare un investimento deve valutare se l’impresa costruttrice o la banca sia disponibile a riconoscere il credito d’imposta perché se non è così devono calcolare il progetto d’investimento in diverso modo. Sui crediti esistenti stiamo cercando di creare spazio ulteriore per le aziende di credito che hanno manifestato disagio rispetto a una situazione insostenibile che noi cercheremo di correggere, ma il sistema non può continuare così”.
A chiudere la ministra del Lavoro, Calderone, che, parlando dell’innalzamento della soglia dei premi aziendali detassati, ha affermato: “C’è un intervento a favore dei lavoratori, a sostegno degli ulteriori costi che le famiglie stanno affrontando per l’energia. Si è proceduto elevando un tetto, che è stato elevato già in passato: in questo momento il tetto viene posizionato a 3mila euro. Questo consentirà entro il 31 dicembre alle imprese e a tutti i datori di lavoro di poter intervenire ulteriormente per sostenere lavoratori e lavoratrici. Era una richiesta che era pervenuta ,questo è un modo per poter fare l’intervento senza dover gravare ulteriormente di costi le aziende e senza gravare i lavoratori del prelievo fiscale e contributivo”.
Tuttavia ,critiche nei confronti di queste misure sono state espresse da tutte le Opposizioni di centrosinistra, in particolare il Pd e Sinistra italiana/Europa Verde si sono dette contrarie all’innalzamento del tetto al contante a 5000 euro da 1000, il Terzo Polo di Calenda e Renzi ha sottolineato invece l’assenza nel provvedimento di interventi incisivi e di novità e il M5S ha criticato la revisione del Superbonus al 110%, su cui però hanno espresso divergenze già in Consiglio dei Ministri anche i capigruppo di FI, Ronzulli e Cattaneo, che hanno pubblicato una nota per spiegare le motivazioni che hanno spinto il partito di Maggioranza, a presentare un emendamento per spostare di un mese la fine del Superbonus al 110%, nella quale si legge: “Era doveroso intervenire sul Superbonus per motivi di contenimento della spesa pubblica e per correggere distorsioni. È altrettanto doveroso dare certezze agli operatori del settore e non cambiare continuamente il quadro. Per questo, rispetto all’accesso al Superbonus 110% come conosciuto finora, FI lavorerà per spostare la data di scadenza delle agevolazioni almeno di un mese per chi ha già deliberato in assemblea di condominio e ha già stipulato contratti”.
Tale norma , infatti, è stata contestata dall’Ance , l’Associazione dei costruttori edili, in quanto: “Cambiare le regole in 15 giorni significa penalizzare soprattutto i condomini partiti per ultimi, quelli delle periferie e delle fasce meno abbienti che, per avviare i lavori hanno avuto bisogno di tempi più lunghi e di vedere interamente coperti finanziariamente gli interventi”.
Associazione , presente tra le altre , al tavolo con le imprese, Confindustria e le associazioni datoriali (tutte d’accordo nel chiedere un taglio del cuneo fiscale consistente) che la Presidente del Consiglio Meloni ha convocato a Palazzo Chigi, nel pomeriggio per discutere del Dl Aiuti Quater e della Legge di Bilancio, dopo aver incontrato il Presidente del Partito Popolare Europeo Weber, che, alla luce dello scontro diplomatico Italia-Francia sulla vicenda del mancato accoglimento nei porti siciliani della nave Ocean Viking della Ong francese SOS Méditerranée, attualmente arrivata nel porto militare di Tolone, dove i 234 immigrati sbarcati, tra cui numerosi minori e bambini, e identificati sono stati trasferiti in una zona di attesa internazionale, ha sottolineato come l’Italia non debba essere lasciata sola dalla UE in materia di immigrazione.
Una questione, questa delle tensioni con la Francia sulla immigrazione e i ricollocamenti degli immigrati, che non poteva non essere affrontata durante la conferenza stampa incentrata sul Dl Aiuti Quater e , in merito alla quale la Premier Meloni ha detto: “Quando si parla di ritorsioni in un dinamica Ue qualcosa non funziona. Sono rimasta molto colpita dalla reazione aggressiva del governo francese, incomprensibile e ingiustificabile. La richiesta di isolamento dell’Italia tradisce una dinamica Ue curiosa. Si parla di solidarietà e condivisione…voglio sperare che non accada, non sarebbe intelligente per un’Ue che deve avere un suo standing. Non bisogna isolare l’Italia ma gli scafisti. Credo che valga la pena mettere insieme due numeri : la nave Ocean Viking è la prima nave di una Ong che abbia mai attraccato in Francia con 230 migranti. Questo ha generato una reazione molto dura nei confronti dell’Italia che ha fatto entrare quasi 90mila emigranti dall’inizio dell’anno. Cosa fa arrabbiare?, Il fatto che l’Italia deve essere l’unico porto di sbarco per i migranti del Mediterraneo? Questo non c’è scritto in nessun accordo. Ora, tre cose possiamo fare: possiamo decidere che siamo l’unico porto d’Europa ma non sono d’accordo, non ho avuto questo mandato dagli italiani. Ipotesi due: non credo che si debba litigare ogni volta con Francia, Grecia, Spagna, Malta…Unica soluzione comune, e ne ho parlato con Macron, Germania e Ue, è la difesa dei confini esterni dell’Ue, bloccare le partenza, aprire hotspot. Abbiamo speso milioni di euro per aiutare la Turchia, ora serve una soluzione europea. Io continuo a dare la mia disponibilità per incontrarci e per mettere sul tavolo le soluzioni perché io francamente non so quale siano. Noi non siamo più in grado di occuparcene ed abbiamo un mandato per occuparcene in modo diverso”.
Da Parigi, la segretaria di Stato francese agli Affari UeLaurence Bonne ha replicato che: “Roma si era impegnata nel meccanismo di solidarietà Ue e che i trattati si applicano al di là della vita di un governo, altrimenti se dovessimo cambiare ogni volta le regole sarebbe insostenibile. Il governo italiano attuale non ha rispettato il meccanismo per il quale si era impegnato e si è rotta la fiducia. Credo lo si possa dire, perché c’è stata una decisione unilaterale che ha messo vite in pericolo e che, del resto, non è conforme al diritto internazionale”
Da ieri alle 20.00, inoltre, sempre in relazione al rifiuto dell’Italia di accogliere la Ocean Viking, sono entrati in vigore controlli rafforzati alla frontiera franco-italiana e , nella giornata di oggi sono già stati respinti al confine una decina di immigrati.
Sulla vicenda, poi, è intervenuta anche la Germania, visto il monito rivolto dalla Francia agli altri Paesi UE a non aderire al Meccanismo di solidarietà , facendo sapere: “Andremo avanti nel nostro sostegno fino a quando l’Italia terrà fede alla sua responsabilità per l’accoglienza dei migranti salvati dal mare”, mentre il Lussemburgo ha assicurato: “Non intendiamo sospendere la nostra partecipazione al Meccanismo di Solidarietà per la redistribuzione dei migranti e continueremo a mostrare solidarietà. Inoltre, speriamo che Francia e Italia riusciranno a risolvere molto presto la controversia in modo tale che come europei possiamo continuare a cercare una risposta europea”.
In serata, però, il Vicepresidente della Commissione UE Margaritīs Schoinas , ha reso noto che a breve sarà organizzato un vertice europeo dei ministri degli Interni sul tema immigrazione.
Nel frattempo, a Bruxelles, il Commissario UE agli Affari Economici ,Gentiloni, ha presentato in conferenza stampa le Previsioni economiche d’autunno della Commissione spiegando: “L’economia dell’Ue è in un momento critico: dopo una prima metà dell’anno sorprendentemente forte, ha perso slancio nel terzo trimestre e i dati di un’indagine recente indicano una contrazione questo inverno. Le prospettive per il prossimo anno si sono notevolmente indebolite. Ora prevediamo che l‘economia dell’Ue crescerà solo di poco, 0,3% nel 2023 prima di una progressiva ripresa all’1,6% nel 2024. In secondo luogo, l’inflazione ha continuato a crescere più rapidamente del previsto, ma riteniamo che il picco sia vicino, molto probabilmente alla fine di quest’anno. Prevediamo che l’inflazione complessiva raggiunga il 9,3% nell’Ue e l’8,5% nell’area dell’euro e decelererà solo leggermente l’anno prossimo, al 7,0% nell’UE e al 6,1% nell’area dell’euro, prima di scendere con maggiore forza nel 2024. Terzo, il mercato del lavoro dell’Ue resta il punto luminoso dell’economia dell’Unione e si prevede che mostrerà resilienza. L’aumento della disoccupazione il prossimo anno dovrebbe essere moderato prima di diminuire nuovamente nel 2024. In quarto luogo, prevediamo che i deficit pubblici rimarranno al di sopra del 3%, ma il rapporto debito/Pil continuerà a diminuire. Dal 4,6% nel 2021, il disavanzo di bilancio aggregato nell’Ue dovrebbe raggiungere il 3,4% nel 2022, il 3,6% nel 2023 e il 3,2% nel 2024. Il rapporto debito/Pil aggregato dovrebbe scendere dall’89,4% nell’Ue nel 2021 all’84,1% nel 2024. L’incertezza rimane eccezionalmente elevata, con rischi prevalentemente al ribasso. La nostra previsione di base è ancora una volta supportata da alcune ipotesi di lavoro cruciali. In particolare si presume che le tensioni geopolitiche non si normalizzeranno né si intensificheranno prima della fine dell’orizzonte di previsione e che tutte le sanzioni adottate contro la Russia rimarranno in vigore. Le previsioni di oggi – continua Gentiloni – sono soggette a molteplici rischi e incertezze, ma di una cosa sono sicuro: se noi europei rimarremo uniti, possiamo superare con successo queste difficoltà ed emergere più forti. Ci stiamo avvicinando alla fine di un anno in cui la Russia ha proiettato ancora una volta l’ombra oscura della guerra nel nostro continente. L’economia dell’Ue ha dimostrato grande resilienza alle onde d’urto che la guerra ha provocato, grazie in gran parte alle decisioni politiche decise dall’inizio della pandemia, in uno spirito di unità e solidarietà. Il potenziale di ulteriori perturbazioni economiche dovute alla guerra della Russia è tutt’altro che esaurita. La più grande minaccia deriva da sviluppi negativi sul mercato del gas e il rischio di carenze, soprattutto in inverno del 2023/2024. La crescita dei consumi è destinata a fermarsi il prossimo anno. L’inflazione ha continuato a superare la crescita salariale. L’elevata inflazione sta erodendo il potere d’acquisto del reddito disponibile delle famiglie, ma anche il valore reale della loro ricchezza. Si prevede quindi che la crescita del volume dei consumi privati decelererà nettamente dal 3,7% nel 2022 allo 0,1% nel 2023, prima di salire all’1,5% nel 2024. Si prevede inoltre che gli investimenti continueranno a crescere, anche se a un ritmo più contenuto l’anno prossimo, a causa dell’aumento dei costi di input e del lavoro, insieme all’aumento dei costi di finanziamento. Questi sviluppi negativi sono in parte mitigati dalla continua attuazione del dispositivo per la ripresa e la resilienza, che è destinato a sostenere gli investimenti pubblici, in modo significativo in alcuni Paesi. In Germania, l’impennata dei costi energetici è un freno importante alla crescita del reddito e della produzione. Insieme a prestiti più costosi, è probabile che ciò influisca sugli investimenti. Si prevede che ulteriori perdite di potere d’acquisto a causa dell’elevata inflazione ridurranno i consumi privati, nonostante il parziale sollievo dal sostegno politico. Si prevede che il Pil crescerà dell’1,6% nel 2022 ma diminuirà dello 0,6% nel 2023 prima di riprendersi dell’1,4% nel 2024. E in Francia, l’attività economica dovrebbe rimanere debole per la prima metà del 2023. Nella seconda metà del prossimo anno, la prevista moderazione dell’inflazione dovrebbe consentire una graduale ripresa, con i consumi privati che acquistano slancio e gli investimenti in crescita. Si prevede che il Pil reale in Francia crescerà del 2,6% nel 2022, dello 0,4% nel 2023 e dell’1,5% nel 2024″.
Quindi, riguardo la Legge di Bilancio: “Le autorità italiane manderanno a Bruxelles entro la fine del mese, immagino nel giro di dieci-quindici giorni, il progetto di bilancio aggiornato. E noi faremo la nostra valutazione fuori dal complesso delle valutazioni che presenteremo il 22 novembre. La presenteremo a dicembre perché la riceveremo più tardi. Credo che sia molto difficile anticipare ora decisioni di cui di non conosciamo la natura. Abbiamo avuto interlocuzioni positive con le nuove autorità di governo in Italia ma aspettiamo di vedere proposte, numeri e il piano di bilancio”.
In merito allo scontro Italia-Francia, Gentiloni , ha poi commentato: “L’auspicio da parte mia personale e nostra come Commissione, è che queste difficoltà siano superate al più presto, nel rispetto dei principi e delle regole europee“.
In ultimo, in merito al Covid19, pubblicato il bollettino, ora a cadenza solo settimanale, con i dati sull’andamento della pandemia, secondo cui , nella settimana dal 4 all’11 novembre ,l’indice Rt di contagio ha registrato un calo ,attestandosi a 0,83, a fronte dello 0,95 della scorsa settimana, l’incidenza, è stabile , essendo passata da 307 casi per ogni 100 mila abitanti a 283.
In calo, anche il tasso di occupazione delle terapie intensive al 2%, a fronte del 2,4% di sette giorni fa e il tasso di occupazione delle aree mediche al 10%, rispetto l0,4% della scorsa settimana.
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