di Federica Marengo domenica 23 ottobre 2022
-Nella duecentoquaratunesima giornata di guerra in Ucraina, sono proseguiti i bombardamenti russi su diverse regioni del Paese dall’area centro orientale a quella meridionale. Infatti, sotto attacco delle forze armate di Mosca, la regione di Poltova, il Donbass con la città di Bakhmut, Nikopol e Zaporizhzhia, nuovamente nei pressi della centrale nucleare locale, sulla quale i Paesi del G7 (Canada, Francia, Germania, Italia, Giappone, Regno Unito e Usa) , insieme all’Alto rappresentante dell’Ue, Borrell, si sono espressi in un comunicato nel quale si legge: “Condanniamo i ripetuti rapimenti da parte della Russia della dirigenza e del personale ucraino della centrale nucleare di Zaporizhzhia e denunciamo l’applicazione di altre forme di pressione sul restante personale ucraino. Queste azioni compromettono ulteriormente la sicurezza nucleare della centrale, impedendo al personale chiave di svolgere le proprie funzioni indispensabili. Respingiamo con forza questi atti sconsiderati, crudeli e pericolosi e chiediamo l’immediato rilascio delle persone detenute. Esortiamo la Russia a restituire immediatamente il pieno controllo della centrale nucleare di Zaporizhzhia al suo legittimo proprietario sovrano, l’Ucraina, a rimuovere tutto il personale russo dall’impianto e a interrompere qualsiasi tentativo di porre in modo sconsiderato e pericoloso la centrale nucleare sotto l’amministrazione russa, che potrebbe ulteriormente compromettere la sicurezza delle sue operazioni. Riaffermiamo l’importanza dei Sette Pilastri della Sicurezza Nucleare, come delineati dal Direttore Generale dell’Aiea (Rafael Grossi, ndr), e ne riconosciamo la particolare urgenza per le centrali nucleari ucraine. Sosteniamo gli sforzi dell’Aiea per facilitare l’attuazione di questi pilastri e sostenere la sicurezza degli impianti nucleari ucraini, nel pieno rispetto della sovranità ucraina”.
Inoltre, secondo le autorità locali di Energodar, (la città in cui sorge l’impianto atomico), i russi terrebbero in ostaggio i bambini che erano stati portati nella regione russa di Krasnodar per una “vacanza”. Gli occupanti russi avrebbero detto ai genitori che i bambini “rimarranno in Russia per un periodo indefinito” e di inviare loro vestiti più caldi, “rassicurandoli sul fatto che i bambini potranno andare a scuola lì”. Per le autorità locali, i bambini sarebbero “ostaggi dei terroristi russi”.
Colpite dalle forze di Mosca, poi, in diverse regioni del Paese, le infrastrutture energetiche: almeno il 40% degli impianti sarebbe stato distrutto ,sebbene in diverse aree le forniture di elettricità siano state in parte ripristinate , da qui, la richiesta da parte del Presidente ucraino Zelensky alla popolazione ucraina di limitare il consumo di energie.
A Kherson, poi, secondo le forze armate ucraine, gli occupanti russi avrebbero interrotto le connessioni Internet e di telefonia mobile e le trasmissioni di radio e tv per “isolare” la città e per impedire alla resistenza di condividere informazioni con il resto dell’Ucraina durante la controffensiva.
Mosca, invece ,tramite il portavoce del ministero della Difesa russo, Igor Konashenkov,ha fatto sapere che l’esercito russo avrebbe distrutto 7 depositi ucraini, uno con 100 mila tonnellate di carburante e, il ministro della Difesa russo Serghei Shoigu , dapprima in un colloquio telefonico con l’omologo francese, Sebastien Lecornu,e poi con il ministro della Difesa turco Hulusi Akar e con il segretario di Stato alla Difesa britannico Ben Wallace e con il suo omologo statunitense Lloyd Austin , ha espresso le sue preoccupazioni per possibili provocazioni da parte dell’Ucraina con l’uso di una ‘bomba sporca’.
Accuse , quelle di Mosca, cui è seguita , via Twitter, la replica e la smentita del ministro degli Esteri ucraino Kuleba, che ha sottolineato: “Le bugie russe sull’intenzione dell’Ucraina di usare una ‘bomba sporca’ sono tanto assurde quanto pericolose. In primo luogo, l’Ucraina è impegnato come membro nel TNP (Trattato sulla non proliferazione delle armi nucleari): non abbiamo ‘bombe sporche’, né prevediamo di acquisirne. In secondo luogo, i russi spesso accusano gli altri di ciò che pianificano loro stessi” e un’esortazione alle forze russe, da parte del consigliere del Presidente Zelensky, Podolyak a lasciare il Paese: “Ricordando le basi. 1. La Federazione russa ha invaso un paese sovrano. 2. La Federazione russa lancia missili sulle città. 3. La La Federazione russa distrugge gli impianti energetici per congelare milioni di persone. Altri tiranni stanno guardando. L’unico modo per porre fine alla guerra è costringere la Russia a lasciare l’Ucraina. Altrimenti, il 21° secolo sarà un’era di sanguinosi conflitti”.
Tutto ciò, mentre , secondo quanto riferito dalla Cbs, la 101.ma divisione aerotrasportata, una delle divisioni aeree d’assalto più di elite dell’esercito Usa, è stata dispiegata in Romania, per la prima volta dalla Seconda Guerra Mondiale, sullo sfondo delle crescenti tensioni tra la Russia e la Nato dopo l’invasione dell’Ucraina.
Un nuovo appello alla pace, la quale , però, non può prescindere dalla difesa dell’Ucraina dalla Russia, è stato lanciato nel corso dell’evento “Il grido della pace”, organizzato a Roma dalla Comunità di Sant’Egidio e dal suo fondatore Riccardi, presso la Nuvola dell’Eur, dal Presidente della Repubblica Mattarella, riecheggiato dal Presidente francese Macron e dal Presidente della Conferenza Episcopale Italina, Mons. Zuppi, il quale ha sottolineato: “Si parla troppo di riarmo. Dovremo certamente riprendere un discorso forte sul riarmo, per evitare che l’unica logica sia quella militare, chiedere che tutti i soggetti, con audacia, concorrano a tessere la tela della pace. Il dialogo non rende affatto uguali tutte le ragioni, non evita la domanda delle responsabilità e non confonde mai aggressore e aggredito anzi, proprio perché le ricorda bene può cercare le vie per smettere la geometrica e implacabile logica della guerra, che è, se non trova altre soluzioni, al rialzo. Per arrivare alla pace dobbiamo guarire la patologia della memoria dei torti e delle ragioni e guarire noi dalla superficialità, dalla polarizzazione, dagli schemi ideologici. Dopo la seconda guerra mondiale, tutti avevano chiaro che la terza sarebbe stata l’ultima. Pochi anni dopo alcuni poeti si domandavano: ‘quante volte devono volare le palle di cannone prima che siano bandite per sempre?’ o ‘quante orecchie deve avere un uomo prima che possa sentire la gente piangere?’ o ‘quante morti ci vorranno finché non lo saprà che troppe persone sono morte?’ e anche ‘quando sarà che l’uomo potrà imparare a vivere senza ammazzare’. E noi quanto dobbiamo aspettare? Cercarono una risposta anche dopo la prima guerra mondiale. Quando Papa Benedetto XV disse che ‘questa lotta tremenda, la quale ogni giorno più appare inutile strage’ fu visto da tutti come un traditore, complice del nemico. Se lo avessero ascoltato! Non era affatto un appello generico: chiedeva un disarmo simmetrico, il rispetto della autodeterminazione dei popoli, le istanze internazionali erano la soluzione da cercare. Gli uomini di pace sono realisti, non ingenui!”.
Quanto alla situazione politica interna, stamane a Palazzo Chigi, nella sala delle Galere si è svolta la cerimonia del passaggio di consegne o della campanella, con la foto di rito, tra il Presidente del Consiglio uscente Draghi e la nuova Presidente Meloni. Il passaggio simbolico è avvenuto dopo un’ora di colloquio tra i due e ha segnato l’insediamento ufficiale della neo Premier nel Palazzo, dove ha presieduto il primo Consiglio dei Ministri, che, secondo quanto si legge nella nota diramata da Palazzo Chigi, ha formalizzato la nomina di Mantovano a sottosegretario alla Presidenza del Consiglio e quelle a Vicepremier di Tajani e Salvini. Conferite poi ai Ministri senza portafoglio le deleghe: per i rapporti con il Parlamento, al sen. Luca Ciriani; per la pubblica amministrazione, al sen. Paolo Zangrillo; per gli affari regionali e le autonomie, al sen. Roberto Calderoli; per le politiche del mare e per il Sud, al sen. Sebastiano Musumeci; per gli affari europei, le politiche di coesione e il Piano nazionale di ripresa e resilienza, all’on. Raffaele Fitto; per lo sport e i giovani, al dott. Andrea Abodi; per la famiglia, la natalità e le pari opportunità, all’on. Eugenia Maria Roccella; per le disabilità, alla dott.ssa Alessandra Locatelli; per le riforme, alla sen. Maria Elisabetta Alberti Casellati”.
Al termine del Cdm, la Presidente e i Vicepresidenti hanno rivolto gli auguri di buon lavoro ai ministri e al sottosegretario alla Presidenza. Inoltre, all’ormai ex ministro dell’Ambiente e della Transizione ecologica ,Cingolani, è stato conferito l’incarico di consulente (a titolo gratuito)del neo Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica, Pichetto Fratin. Atto, quest’ultimo che ha suscitato le rimostranze di Sinistra italiana ed Europa Verde, secondo cui in neo ministro sarebbe “già stato di fatto commissariato”.
Nel corso del primo Consiglio dei Ministri, durato mezz’ora, la neo Presidente Meloni, dopo aver ringraziato il Presidente della Repubblica Mattarella, ha richiamato i ministri all’unità, alla lealtà e alla responsabilità per affrontare le emergenze del Paese. Successivamente, sui suoi profili social, la Premier ,Meloni, che questa sera incontrerà il Presidente francese Macron, a Roma per l’ evento sulla pace organizzato dalla Comunità di Sant’Egidio, per un primo colloquio, ringraziato Papa Francesco per il suo messaggio di auguri rivolto al Governo nel corso dell’Angelus in Piazza San Pietro di questa mattina, ha poi commentato il suo insediamento, così: “Si comincia. Con molta emozione, ma anche con la consapevolezza delle difficili sfide che ci attendono. Ora tocca a noi: siamo pronti”.
Dall’Opposizione, intanto, il Pd, si ripromette di osservare attentamente l’operato del Governo sul caro energia e di vigilare sui diritti civili ed esorta l’Esecutivo a emanare al più presto un ulteriore decreto contro il caro bollette, finanziato con i 10 miliardi di tesoretto lasciati dal Governo Draghi.
“Presagi non buoni”, invece ,sono paventati dal M5S, che promette un’opposizione forte sui temi dell’agenda sociale e sui diritti civili e rilancia sul pacifismo e il no all’invio di nuove armi a Kiv, confermando la sua presenza in piazza per la pace il 5 novembre prossimo.
“Nessun rischio ritorno del fasciamo”, nonostante un Governo di destra-centro, per il Terzo polo di Calenda (Azione) e Renzi (Italia Viva), che, però , teme l’immobilismo rispetto all’urgenza dettata dal caro enrgia e ai tempi lenti della UE per introdurre un tetto comune al prezzo del gas, rimarcando la sua proposta immediata di un taglio del costo delle bollette.
Tuttavia, una prima prova d’Aula, attende il neo Governo guidato dalla Presidente Meloni: la richiesta di fiducia alle Camere, che si svolgerà fra il 25 e il 26 ottobre, seguita dal varo del nuovo decreto aiuti, che potrebbe diventare emendamento al decreto Aiuti ter, dall’approvazione entro il 31 dicembre (pena l’esercizio provvisorio) della Legge di Bilancio , dall’attuazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza e dalla riforma del sistema pensionistico.
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