di Federica Marengo martedì 13 dicembre 2022
-Nella duecentonovantunesima giornata di guerra in ucraina, sono proseguiti i bombardamenti russi sia sulla regione nord-orientale che su quella meridionale del Paese. Colpiti, infatti, il Donbass e le città di Donetsk (dove , secondo i separatisti filorussi oltre il 50% del territorio sarebbe stato liberato dall’esercito ucraino , Bakhmut, Lyman, Adviivka e Nikopol, nell’oblast di Dnipropetrovsk, ma anche Kherson e Melitopol, nei pressi di Zaporizhzia, dove è stato danneggiato (secondo Mosca, sarebbero state le forze ucraine) un ponte strategico per la fornitura di beni vitali e per l’equipaggiamento militare alle truppe nelle zone occupate e sono state colpite alcune infrastrutture civili, causando la morte di una persona, mentre le autorità locali , in diverse aree del Paese, lavorano al ripristino della corrente elettrica, dopo i raid di Mosca che hanno distrutto le strutture energetiche e , secondo quanto affermato dal Premier ucraino Shmyhal, l’Autorità internazionale per l’energia atomica, avrebbe assicurato che saranno messe in sicurezza tutte le centrali nucleari presenti sul territorio ucraino.
In Russia, invece, il governatore Bryansk ha fatto sapere che la città di Klintsy, al confine con l’Ucraina, sarebbe stata bombardata dalle forze di Kiev.
Intanto, dopo l’intervento di ieri al G7, in cui ha chiesto un nuovo invio di armi, il Presidente ucraino Zelensky, ha aperto, sempre in videocollegamento (presente, invece, a Parigi, la moglie Zelenska) , la Conferenza internazionale di solidarietà con l’Ucraina, organizzata a Parigi dal Presidente Macron, nella quale si è discusso tra 47 Paesi che sostengono Kiev di un coordinamento degli aiuti sia economici che militari ed energetici (definito “metodo Parigi”), per consentire alla popolazione ucraina di resistere durante l’inverno. Nell’ambito di tale consesso, poi, si è discusso anche della Ricostruzione dell’Ucraina, una volta che si sarà arrivati alla pace con Mosca, alla luce dei danni stimati in 350 miliardi di euro e della cooperazione della comunità internazionale a tal fine.
Il Presidente Zelensky, in un video, sostenendo come “tra i passi verso la pace dovrebbe esservi maggiori forniture di armi”, ha spiegato che : “La maggior parte delle nostre centrali sono danneggiate dai bombardamenti russi. Ogni giorno, i nostri ingegneri devono staccare milioni di ucraini dalla rete elettrica. L’ Ucraina ha bisogno di almeno 800 milioni di euro come aiuto d’emergenza per il settore energetico. Faremo tutto il possibile per far fronte al blackout e al terrore energetico”.
Poi, ha aggiunto che “la Russia sta preparando una nuova ondata di attacchi missilistici di massa per danneggiare ulteriormente le infrastrutture energetiche dell’Ucraina e per causare altri blackout”.
Alla Conferenza di Parigi, al termine della quale, la ministra degli Esteri francese Catherine Colonna,ha annunciato che la raccolta di aiuti ha superato gli 800 milioni richiesti, arrivando a 1 miliardo di euro, era presente anche il ministro dell’Energia ucraino, Halushtchenko, il quale ha invitato tutti i Paesi del mondo a “ripensare la sicurezza nucleare civile, che ha considerato finora gli incidenti, ma non le minacce militari”.
Intervenuto al summit a Parigi, per l’Italia, il Vicepremier e ministro degli Esteri Tajani, che ha affermato: “L’Italia è pronta a fare la sua parte per aiutare la popolazione ucraina.Non è soltanto una questione militare. Noi abbiamo inviato decine e decine di tonnellate di materiale elettrico, di trasformatori, di commutatori, per permettere all’Ucraina di avere una rete elettrica funzionante durante l’inverno e anche per favorire il riscaldamento della popolazione civile”.
A Mosca, invece, il portavoce del Cremlino, Peskov, secondo quanto riportato dall’agenzia Tass, nel corso della consueta conferenza stampa, ha precisato che : “Le proposte del presidente ucraino Volodymyr Zelensky, presentate come “passi verso la pace”, sono in realtà finalizzate al proseguimento delle ostilità.
Questi tre passi porteranno a nuovi scontri”.
Quindi, Peskov, ha confermato quanto riportato dal quotidiano russo Vedomosti, ovvero: che il Presidente Putin e il Presidente cinese Xi Jinping terranno un colloquio prima del nuovo anno. Nel colloquio, in via di preparazione, sarà fatto il punto sui risultati del 2022.
In Italia, invece, il ministro della Difesa, Crosetto, nel corso delle Comunicazioni alle Camere sulla proroga dell’invio di mezzi, materiali ed equipaggiamenti militari in favore dell’Ucraina, ha dichiarato: “Gli aiuti militari finiranno quando ci sarà un tavolo di pace e su questo l’attuale governo non sta facendo altro che ribadire la linea di quello precedente. In un eventuale sesto pacchetto di aiuti militari, sulla base di esigenze manifestate, verrà seguita la stessa procedura attuata dall’Esecutivo Draghi: contenuto del decreto secretato e passaggio con il Copasir. Tutti all’interno e al di fuori di quest’aula siamo per la pace e ripudiamo la guerra come strumento di offesa, tutti nessuno escluso. Non voglio nascondere al Parlamento che quello che abbiamo fatto e stiamo facendo, pur non comportando oneri diretti e immediati nel lungo periodo, potrebbe incidere sulle nostre capacità. Non esiste altra possibilità che supportare l’Ucraina, affinché possa difendersi e costruire le condizioni per un tavolo di pace nel quale non sia l’invasore a dettare le condizioni. E se per Putin questa guerra doveva durare cinque giorni, occupando quel paese, mettendo un governo fantoccio e annettendo territori, bisogna cercare di far capire alla Russia che quel progetto è fallito e per farlo dobbiamo arrivare al tavolo di pace. Non ci sono molte le alternative, rispetto a quello che adesso stiamo facendo, per arrivare al tavolo di pace. Su questo ,è necessaria una figura solida e autorevole per avviare un processo di pace solido e definitivo, mi auguro che tale ruolo possa essere assunto dall’Ue perché, nonostante le iniziative sanzionatorie e il finanziamento degli aiuti militari a Kiev, detiene un peso internazionale e una conoscenza degli attori in campo tale da potersi comporre per ricoprire questo fondamentale ruolo di mediazione. Ma, avverte il ministro, anche se arriverà un tavolo di pace, sicuramente i rapporti con la Russia non ritorneranno a breve”.
Al Senato, il Governo ha dato parere positivo sulle proposte di risoluzione della Maggioranza, del Terzo Polo (Azione-Italia Viva) e del Pd, che proponevano il sostegno economico e militare a Kiev fino a che sarà necessario e il parallelo lavoro diplomatico per giungere a un tavolo di pace: la prima, ha ottenuto 143 sì, 29 no e un astenuto, le altre due, 144 voti favorevoli e 28 contrari. Respinte ,invece, la risoluzioni del M5S e dell’alleanza Europa Verde Sinistra italiana, che proponevano lo stop immediato dell’invio di armi a Kiev e la convocazione di una Conferenza di pace.
Richiesta di uno stop immediato dell’invio di armi a Kiev da parte del Presidente del M5S Conte commentata in modo nettamente critico dal leader di Azione, Calenda, in questi giorni in Ucraina.
Alla Camera, invece, hanno ottenuto parere favorevole le risoluzioni di Pd, Italia Viva e Fratelli d’Italia; respinte, invece, le risoluzioni di Movimento 5 Stelle e di Alleanza Verdi e Sinistra. Dunque,via libera di Montecitorio alla risoluzione di Maggioranza ed a quelle del Pd e del Terzo Polo.
Quanto alla politica interna italiana, mentre prosegue alla Camera il lavoro delle Commissioni sui 450 emendamenti presentati da Maggioranza e Opposizioni, in attesa del voto del 15 dicembre in Commissione Bilancio e dell’approdo in Aula del testo il 20 dicembre, la Presidente del Consiglio Meloni , in vista del Consiglio Europeo del 15 e del 16 dicembre, ha tenuto alla Camera le sue Comunicazioni, che domani saranno replicate in Senato, nelle quali si è soffermata su alcune questioni, a partire dalla guerra in Ucraina ,dal sostegno a Kiev e dalla possibilità di un sesto pacchetto di sanzioni UE comminate alla Russia, in merito a cui ha spiegato: “L’Ue deve restare unita nel sostegno all’Ucraina contro l’aggressione russa. Anche su questo non abbiamo cambiato idea, le nostre convinzioni non mutano se siamo al governo o all’opposizione, il governo ribadisce il suo pieno appoggio a Kiev in tutte le dimensioni interconnesse, anche perché il conflitto non coinvolge solo il futuro dell’Ucraina, ma l’intera Europa. Il conflitto in Ucraina ci riguarda tutti, per questo con convinzione e a viso aperto continueremo a sostenere il cammino in Europa dell’Ucraina e a sostenere gli sforzi per la pace. Il governo italiano ribadisce il suo sostegno a Kiev, in tutti gli ambiti, anche sul piano militare. Non dobbiamo consentire che Putin utilizzi la carenza di cibo come arma contro l’Europa, come già sta facendo con il gas e il petrolio. Vogliamo vigilare sulle conseguenze delle sanzionie sulle ricadute sul piano energetico e occupazionale. Abbiamo approcciato alle nuove misure con spirito aperto e mirato a imporre alla Russia costi che devono essere superiori a quelli che pagano gli Stati Ue, sanzioni che certo sono dolorose per il nostro tessuto produttivo ma hanno dimostrato efficacia e di avere un ruolo fondamentale per la fine del conflitto e portare ai negoziati”.
Quindi, riguardo alla questione della raffineria di Priolo, ha precisato: “La raffineria Priolo continuerà a lavorare anche dopo il divieto di importazione del greggio russo; il governo è intervenuto su uno dei tanti dossier irrisolti, difendendo i livelli occupazionali, abbiamo messo in sicurezza 10mila lavoratori: difendere l’interesse nazionale significa non scaricare sugli italiani i costi delle sanzioni alla Russia”.
A seguire, sui rapporti UE-Nato e sui rapporti con gli USA, in relazione all’inflazione e alla crisi economica, ha detto: “L’autonomia strategica dell’Ue deve essere interpretata come un’opportunità di rafforzare le proprie capacità di difesa, quale pilastro europeo in ambito Nato. Gli Stati Uniti riconoscono all’Europa il ruolo di partner di prima istanza. La crisi ucraina ha mostrato come dinanzi alle minacce la compattezza e il ruolo politico dell’Unione sia essenziale. L’ Italia sostiene una più stretta collaborazione tra Ue e Alleanza atlantica, e una rinnovata unità di intenti nei settori di interesse comune. L’ Inflation Reduction Act, il piano degli Stati Uniti contro l’inflazione “desta preoccupazione: non possiamo nascondere i potenziali effetti distorsivi e discriminatori verso le imprese europee che potrebbe generare”.
Riguardo alla questione crisi energetica, poi, ha sottolineato: “ Il Consiglio Europeo torna ad occuparsi dell’impatto dei prezzi dell’energia. L’obiettivo è un percorso di sicurezza energetica” su cui “da mesi l’Italia è in prima fila per un tetto dinamico dei prezzi. Per ora la risposta della Commissione europea è insoddisfacente e inattuabile. E’ fondamentale porre un argine alla speculazione: la posta in gioco sull’energia è molto alta perché definisce la capacità dell’Europa di difendere le sue famiglie e le sue imprese “evitando di avere un’ Ue a due velocità”.
In merito all’immigrazione, invece, ha affermato: “Lavoriamo per fare dell’Italia la promotrice di un piano Mattei per l’Africa che non sia predatorio, ma collaborativo fondato su uno sviluppo che garantisca crescita e dignità a quei Paesi. Con oltre 94 mila arrivi l’Italia sta sostenendo l’onere maggiore per la protezione delle frontiere esterne dell’Ue di fronte al traffico degli esseri umani. Non vogliamo fingere che vada bene così perché quando leggo notizie di scontri a fuoco tra forze libiche e trafficanti o di scafisti pronti a gettare persone in mare credo che continuare ad arricchire cinici questi schiavisti del terzo millennio nulla abbia a che fare con il concetto di solidarietà. Di fronte a un fenomeno di tale portata è necessario responsabilizzare non solo l’Unione europea nel suo complesso ma anche i Paesi della sponda sud del Mediterraneo. L’Ue deve rilanciare gli impegni con i partner africani. Il fianco Sud, inoltre, non è meno importante del fianco Est e ci impegneremo affinché vengano affrontati con la stessa attenzione”.
Infine, su quanto sta accadendo in Iran, ha evidenziato: “L’uso della forza contro dimostranti pacifici, contro le donne è ingiustificabile e soprattutto inaccettabile. Questo governo ,sarà sempre impegnato per la difesa e il rispetto dei diritti e delle libertà fondamentali”.
Alle Comunicazioni della Premier Meloni hanno poi fatto seguito gli interventi in Aula dei deputati (critici M5S e alleanza Europa Verde-Sinistra italiana), mentre Pd e Terzo Polo( Azione e Italia Viva) hanno convenuto con il Governo sul sostegno all’Ucraina (pur sottolineando i dem la necessità di impegnarsi sul fronte diplomatico per riavviare i negoziati tra Mosca e Kiev) e la replica da parte della stessa Presidente del Consiglio.
L’Aula , poi, dopo le dichiarazioni di voto, si è espressa sulla risoluzione di Maggioranza, con il via libera, ottenuto con 199 sì, 57 no di alleanza Europa Verde e Sinistra italiana e M5S e 86 astenuti tra Pd e Terzo Polo.
Successivamente, la Presidente Meloni, è intervenuta all’Assemblea annuale di Confesercenti, che ha illustrato un suo studio nel quale lancia l’allarme su 100 mila posti di lavoro a rischio nel settore e su un calo del potere d’acquisto di 22 miliardi, nella quale ha detto: “Abbiamo in mente uno Stato alleato delle imprese e dei lavoratori ma anche uno Stato amico di famiglie e cittadini. Per questo, abbiamo voluto inserire in manovra un pacchetto di norme che abbiamo denominato ‘tregua fiscale’. Si sono dette, anche qui, e scritte tantissime cose su questa scelta; la verità è molto più semplice di quella che spesso viene raccontata: nessun condono o colpo di spugna, nella manovra ci sono solo norme di buonsenso e norme vantaggiose per lo Stato, per le famiglie e per le imprese. Le cartelle inferiori a mille euro notificate fino al 2015 vengono stralciate, banalmente, perché il costo della riscossione sarebbe più alto rispetto a quello che si incasserebbe. Per tutte le altre cartelle ,si paga il dovuto, con una piccola maggiorazione e dando una maggiore possibilità di rateizzazione, ma tutti pagheranno il dovuto. In questo modo noi possiamo far rientrare in carreggiata, diciamo così, tante famiglie, tante imprese, soprattutto quelle più piccole, maggiormente in sofferenza. Sono, come vedete, proposte di buon senso, che sono concentrate sull’attenzione all’economia reale. Come la norma per combattere l’evasione e la concorrenza sleale di quelle attività ‘apri e chiudi’, cioé di quelle attività che aprono, non versano un euro allo Stato e poi spariscono prima che lo Stato riesca a fare i controlli e ricominciano da capo. Miliardi di euro di evasione stimata da questo problema che non si era mai voluto risolvere e affrontare da parte dei governi precedenti. Noi abbiamo previsto un meccanismo di controlli secondo il quale, se c’è qualcosa che ‘non torna’, i titolari di queste attività possono essere convocati e, se effettivamente venisse confermata l’anomalia, gli si può chiudere la Partita Iva. A quel punto la Partita Iva si può riaprire ma in cambio di una fideiussione a garanzia del pagamento delle tasse future. È una norma che combatte la concorrenza sleale che troppo spesso alcuni hanno fatto a danno degli imprenditori che invece rispettavano le regole, perché noi vogliamo una nazione nella quale il principio di legalitàviga per tutti”.
L’Istat , l’Istituto Nazionale di Statistica, invece, ha registrato nella sua nota mensile una flessione per il secondo mese consecutivo della produzione industriale, che a ottobre ha segnato -1% ,rispetto a settembre e -1,6% su base annua.
Nel pomeriggio, la Premier ha partecipato all’inaugurazione presso la sede dell’Ordine dei Giornalisti del Lazio, della lapide commemorativa dei giornalisti ebrei perseguitati a seguito delle leggi razziali, nel corso della quale ha sottolineato: “Le leggi razziali sono una macchia indelebile nella nostra storia, una infamia nel silenzio di troppi. L’antisemitismo è ancora vivo, il governo farà di tutto per contrastarlo. La sfida della lotta alla discriminazione e all’antisemitismo non è una sfida che abbiamo vinto, perché l’antisemitismo riemerge con altre facce e strumenti nuovi e diversi. Il governo è sempre pronto e attento a combattere ogni forma di discriminazione e antisemitismo che rischia ancora di essere presente fra noi. Le leggi razziali del 1938 rappresentano il punto più basso della storia italiana. Una vergogna che ha segnato la nostra storia per sempre, una macchia indelebile nella storia della nostra nazione, un’infamia avvenuta nel silenzio di troppi. È una battaglia che ci coinvolge tutti, e chi, come i giornalisti, è chiamato a raccontare la realtà, ha delle responsabilità”.
Sul fronte dei lavori parlamentari, via libera del Senato al Dl rave party con 92 voti favorevoli, 75 contrari e un solo astenuto. Il provvedimento, che ora passa alla Camera, contiene anche norme che riformano l’ergastolo ostativo , abrogano l’uso del Green Pass e reintegrano sul lavoro i medici e i sanitari non vaccinati.
Sempre a Palazzo Madama , via libera in prima deliberazione al ddl costituzionale che introduce lo Sport in Costituzione, con 145 sì, nessun no e 4 astenuti.
Nel frattempo, restando in tema di crisi energetica, si è svolto a Bruxelles il Consiglio dei Ministri dell’Energia, in cui si è discusso del tetto comune dinamico al prezzo del gas, con la nuova proposta avanzata dalla Presidenza di turno ceca, ovvero: un tetto più basso di 200-220 euro al MWH , rispetto ai 275 euro proposti in precedenza e l’ attivazione dopo un picco di 3-5 giorni, che, però, non sembrerebbe aver incontrato il favore di Germania e Olanda, preoccupate che un tetto troppo rigido possa indirizzare i fornitori verso altri clienti. Dunque, nuova fumata nera e per raggiungere un’intesa entro l’anno resta l’ultimo Consiglio prima delle Festività, quello del 19 dicembre. L’Italia, presente con il ministro Pichetto Frattin, si dice pronta a fare da sé , con un tetto nazionale, se a Bruxelles non si dovesse trovare una soluzione comune o se essa fosse insufficiente. Trovato invece un accordo sui meccanismi di applicazione. Il tema, ad ogni modo , sarà discusso anche nel Consiglio Europeo del 15 e del 16 dicembre.
Tuttavia, l’Antitrust ha avviato sette istruttorie e adottato sette provvedimenti contro altrettante società di energia per presunte modifiche unilaterali illegittime del prezzo di fornitura di energia elettrica e di gas naturale, e i consumatori, i condomini e le microimprese interessati dalle comunicazioni di variazione delle condizioni economiche sarebbero oltre sette milioni.
Proprio in UE, ma a Strasburgo, ha poi registrato sviluppi a livello politico l’inchiesta della Procura belga sulla presunta corruzione del Qatar nei confronti di alcuni eurodeputati: il Parlamento europeo ,infatti , ha destituito la Vicepresidente Eva Kaili, con 628 voti, di cui 625 a favore, uno contrario e due astenuti.
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