di Federica Marengo sabato 23 aprile 2022
-La cinquantottesima giornata di guerra è stata scandita da nuovi bombardamenti russi sulla città di Mariupol , nell’Ucraina meridionale e sull’acciaieria Azovstal, dove sono asserragliate le forze del Battaglione Azov, dei Marine e dei mercenari stranieri, insieme con la popolazione, nascosta nei bunker sotterranei, mentre a Odessa, città sempre a sud,ma sul Mar Nero, gli attacchi delle truppe di Mosca hanno causato la morte di 5 persone , tra cui un neonato di 3 mesi e il ferimento di 18 (dati confermati dalla Presidenza ucraina). Bombe russe ,poi sono state sganciate anche sulla vicina Mykolaiv.
L’esercito russo avanza , quindi, anche se lentamente, verso est,nel Donbass, spostando unità importanti verso il nuovo campo di battaglia e , conquistando decine di centri nelle regioni di Donetsk e Lugansk, ovvero le Repubbliche autoproclamatesi indipendenti.
Continuano poi ad emergere notizie su nuove stragi di civili: oltre quelle di Bucha e di Borodyanca, altre violenze, torture e uccisioni sarebbero state compiute dalle forze di Mosca a Herbeike, peraltro sotto attacco nelle ultime ore, con numerosi morti. Niente tregua, dunque, per la Pasqua ortodossa, ma, nella notte fra il 23 e il 24 aprile, sarà in vigore in tutto il Paese il coprifuoco; impossibile per la pericolosità l’apertura di un corridoio umanitario (secondo il Ministero dell’Interno ucraino, però, circa un terzo della popolazione rifugiatosi in Europa avrebbe fatto ritorno per le festività pasquali). Inoltre, il sindaco di Mariupol ha denunciato la deportazione di altri 308 residenti in Russia.
La Russia , quindi, non ha ridimensionato la portata della guerra in Ucraina: Mosca, che ha sottolineato come i negoziati con Kiev siano in una fase di stallo, mirerebbe infatti non solo alla conquista del fronte orientale , ma anche alla presa di tutta la costa meridionale, fino alla Transnistria, regione russofona della Moldavia, che ,per questo , avrebbe convocato l’ambasciatore russo.
Intanto, il Presidente ucraino Zelensky, nel consueto videomessaggio alla popolazione pubblicato nella notte scorsa sui suoi account social, avvertendo che Mosca non si fermerà alla conquista dell’Ucraina, in quanto mira anche ai Paesi UE, ha dichiarato: “I partner occidentali hanno finalmente iniziato a fornire a Kiev le armi di cui ha davvero bisogno. Siamo stati ascoltati finalmente e l’Ucraina sta ricevendo esattamente quello che abbiamo chiesto”.
Presidente ucraino, che il 28 aprile, incontrerà a Kiev il segretario dell’Onu Guterres, (quest’ultimo, martedì, vedrà anche il Presidente russo Putin),e domani, come da lui stesso annunciato, il Segretario di Stato USA Blinken, e che , nel pomeriggio è tornato a parlare nel corso di una conferenza stampa tenuta nella locale stazione della metropolitana , durante la quale, ha spiegato: “Auguro a tutti pace e vittoria e la vittoria ci sarà sicuramente. Perché Putin ha invaso l’Ucraina? E’ difficile valutare i passi del presidente della Federazione russa. La guerra continua da 8 anni e noi non vogliamo abituarci a questa occupazione ma sta succedendo. Io penso che la Federazione russa ha sempre voluto raggiungere questo livello. Noi siamo stati gli unici a sognare la nostra indipendenza. Noi non siamo stati considerati dalla Federazione russa sia a livello di autorità che di informazione, non ci considera uno Stato indipendente, non considera la nostra cultura, indipendenza e sovranità, il che significa che secondo loro non abbiamo diritto alla nostra libertà e alla nostra autonomia. Per quanto riguarda i negoziati, insisto fin dall’inizio di farli con i vertici della Federazione russa, perché penso che i mediatori non possano avere l’effetto desiderato. Questa guerra può essere fermata solo da chi l’ha iniziata. Io vorrei mettere fine alla guerra, c’è la via diplomatica e la via militare e una persona sana di mente sceglie quella diplomatica per porre fine a centinaia di migliaia di vittime. I nostri partner, sia europei che Oltreoceano vedono quello che dice la Russia, cioè che l’Ucraina non vuole i negoziati, e tutti vedono che non è vero. Noi abbiamo la fiducia dei nostri partner, mentre nessuno si fida della Russia. Russia e fiducia sono contrari e non dei sinonimi. Non ho detto che voglio incontrare il presidente della Federazione russa. Io devo vedere il presidente Putin. Devo, se vogliamo risolvere questa guerra. Non sta a me dire se deve essere processato dal Tribunale internazionale. Questa guerra è diversa da tutte le altre del 21esimo secolo. Non ci sono mai stati così tanti stupri, violenze e crudeltà. Dopo l’Ucraina, la Russia passerà ad altri Paesi. Non c’è altra possibilità che gli occidentali ci aiutino, devono farlo, dobbiamo difenderci, l’altra possibilità è non avere uno Stato o un popolo. Non c’è alternativa e non la prendo nemmeno in considerazione. “Sono grato a Papa Francesco per la sua posizione. L’ho incontrato quando si parlava di Markiv. Avrei voluto che lui venisse qui, che ci aiutasse a sbloccare i corridoi umanitari a Mariupol. E’ presto per parlare di una sua visita, ma noi lo aspettiamo. Di lui, si fidano molte persone. Kiev vuole una tregua, un cessate il fuoco per salvare delle vite umane. Tutti gli aiuti sono necessari anche quelli della Santa Sede. Se fossimo stati parte della NATO, la Russia non ci avrebbe aggredito. Ne sono convinto, c’è stato un errore strategico da parte della NATO nel non far entrare l’Ucraina. Sul referendum che si terrà a Khersonil 27 aprile se verranno uccise le nostre persone a Mariupol, se si terranno i cosiddetti ‘referendum’ delle nuove repubbliche ‘fantoccio’, l’Ucraina uscirà dai negoziati. Noi siamo in guerra contro la Russia e non vogliamo una guerra contro la Georgia, tutta Tblisi ci sostiene, il popolo georgiano ha chiesto di aiutarci a partire dalla rivoluzione e dall’inizio della guerra nel 2014. Io però non capisco perché i leader non applicano le sanzioni e si comportano così. Quale economia vogliono proteggere?. La regione di Kiev è stata occupata, ci sono state battaglie feroci, ma noi abbiamo de occupato il territorio. Per quanto riguarda le armi: se le avremo, riconquisteremo i territori facendo quello che è successo a Kiev. Purtroppo alcuni territori, non siamo riusciti a riprenderli, sappiamo che ci vorrà tempo. Ma vediamo un cambiamento vero da parte dei nostri partner occidentali, è cambiata la velocità di risposta, è una velocità che aumenta. Se i fatti confermeranno le parole, riconquisteremo anche l’est dell’Ucraina. Mariupol è sotto assedio, è una situazione difficile, continuano a bombardare da mare, cielo e artiglieria. Non appena saremo in grado di raggiungerli, ci saremo. Ma noi suggeriamo una soluzione umanitaria e offriamo uno scambio di feriti. I russi hanno ammazzato le persone. Noi siamo pronti a difendere Mariupol con le nostre forze, continuano ad accusarci, ma noi offriamo qualsiasi forma di scambio dei nostri ufficiali che sono in difficoltà e possono essere feriti”.
Sul fronte diplomatico, mentre la Commissione UE prepara il sesto pacchetto di sanzioni a carico di Mosca, che dovrebbe essere presentato la prossima settimana e, che comprende lo stop graduale all’importazione del petrolio russo, l’ex Presidente russo e Vice Presidente del Consiglio di sicurezza della Federazione Russa, Dmitry Medvedev, secondo quanto riferisce il sito di opposizione bielorusso Nexta, avrebbe dichiarato su Telegram: “L’Europa non durerebbe una settimana senza il gas russo. Apprezziamo la coerenza e l’integrità dei nostri partner europei. Secondo la Commissione Europea, le aziende occidentali possono aprire un conto presso Gazprombank per pagare il gas utilizzando un nuovo schema ideato da Mosca senza entrare in conflitto con le sanzioni. Tanto più che, secondo i recenti dati del Fmi, l’Europa non durerebbe più di sei mesi senza il nostro gas. Ma parlando seriamente, non durerebbe nemmeno una settimana”.
Quanto all’Italia, il ministro degli Esteri Di Maio, intervenuto al Congresso del partito Articolo 1, ha affermato: “La guerra in Ucraina è già una guerra mondiale dal punto di vista economico. L’impatto sui prezzi è a livello globale. Tutto quello che sta avvenendo, sull’energia ma anche sul pane, sta avvenendo a livello globale, in ogni area del globo. La guerra lanciata da Putin è una guerra di aggressione ingiustificata e ingiustificabile e ha causato un grave vulnus all’ordine internazionale, un vulnus che avrà ripercussioni a lungo termine. Le sanzioni sono l’unico strumento pacifico che possiamo utilizzare come ritorsione contro la Russia per fermare Puti. L’Italia sarà uno dei paesi garanti dell’accordo di sicurezza e neutralità dell’Ucraina. Il nostro paese ha deciso l’invio di esperti forensi per supportare la Corte internazionale per verificare e dimostrare i crimini di guerra perpetrati in Ucraina”.
Nuovo appello per la pace , poi, è stato lanciato da Papa Francesco durante l’udienza nella Sala Nervi ,ai partecipanti al pellegrinaggio della Comunità pastorale “Madonna delle Lacrime” di Treviglio: “Le lacrime di Maria sono un segno del pianto di Dio per le vittime della guerra che sta distruggendo non solo l’Ucraina, ma tutti i popoli coinvolti nella guerra: perché la guerra distrugge non solo il popolo sconfitto, distrugge anche il vincitore, e chi guarda con occhi superficiali. La guerra distrugge tutti. Al suo Cuore immacolato abbiamo affidato la nostra supplica, e siamo certi che la Madre l’ha accolta e intercede per la pace, lei che è la Regina della Pace”.
Sul fronte economico, invece, le conseguenze della guerra sembrano inficiare la ripresa, specie per Italia, Francia e Germania, considerate dal Fondo Monetario Internazionale a rischio recessione già nel secondo trimestre del 2022, stime confermate per il Belpaese dal Centro Studi di Confindustria, che, nella sua congiuntura flash sul mese di marzo, ha rilevato che: “ L’economia italiana è in netto indebolimento, con il conflitto in Ucraina che amplifica i rincari di energia e altre commodity, e accresce la scarsità di materiali e l’incertezza. Sommandosi agli effetti dei contagi, ciò riduce il PIL nel 1° trimestre 2022 e allunga un’ombra sul 2°: l’andamento in aprile è compromesso e le prospettive sono cupe, inoltre, il rialzo dei tassi è un problema, perché farà crescere gradualmente la spesa per interessi, e quindi l’Italia avrà meno spazi di bilancio per mettere in campo una nuova manovra espansiva . A marzo , si è accentuata l’erosione della fiducia delle imprese manifatturiere, già in atto da fine 2021″. Il Pmi del settore è sceso ulteriormente, pur restando in area positiva (55,8 da 58,3). Dopo la volatilità di gennaio-febbraio, l’impatto del conflitto sulla produzione è atteso approfondirsi a marzo: ciò significa un calo significativo nella media del 1° trimestre, che contribuisce molto alla flessione del Pil. Male anche i servizi, che sono “in stallo. Il PMI indica rallentamento a marzo (52,1 da 52,8) e la fiducia delle imprese è in calo (99,0 da 100,4).A causa di contagi e incertezza, resta compressa la mobilità delle famiglie (per il tempo libero -16,6% nel 1° trimestre dal pre-Covid), tenendo debole la domanda di servizi. Questo si somma a un recupero ancora parziale del turismo fino a febbraio (-15% i viaggi di stranieri in Italia). Anche l’export è debole, mentre prima del conflitto cresceva “ben oltre i livelli pre-Covid (+5,8% a dicembre-febbraio sui tre mesi precedenti). Buona parte dell’aumento era dovuta al rialzo dei prezzi sui mercati esteri (+2,8%). Erano in crescita le vendite nei principali mercati, Ue ed extra-Ue, e settori manifatturieri (ma ancora deboli gli autoveicoli).I primi effetti della guerra in Ucraina, però, sono già visibili negli ordini manifatturieri esteri, in forte calo a marzo. Inoltre, la dinamica del commercio mondiale, già piatta a inizio anno per il calo degli scambi in Asia e l’aumento in Europa, ha prospettive negative secondo il PMI sugli ordini manifatturieri esteri globali, caduto a marzo (48,2 da 51,0). Lo scenario è negativo per tutta l”economia europea che, più di quella USA, è colpita dal conflitto in Ucraina, che ha accresciuto i rincari delle commodity, la scarsità di materiali, l’incertezza, e creato nuovi vincoli all’export. Per questo secondo Confindustria “ci sarebbe bisogno di misure espansive. Una mossa che l’Italia non potrà permettersi, perché con i tassi di mercato a lungo termine in risalita crescerà gradualmente la spesa per interessi, man mano che le nuove emissioni avverranno a tassi più alti. Perciò, “l’Italia avrà meno spazi di bilancio per mettere in campo una nuova manovra espansiva di finanza pubblica. Dato l’alto debito, le politiche dovranno essere prudenti anche per evitare ulteriori balzi dello spread. Inoltre, se il rialzo del Btp si trasferisse al costo della raccolta bancaria e facesse crescere anche il costo del credito, ciò determinerebbe un ulteriore aggravio di costi per imprese e famiglie, già colpite dal caro -energia. Questo penalizzerebbe sia gli investimenti che i consumi privati, zavorrando il Pil italiano”.
Tuttavia, tali previsioni fosche sono state smentite dal Governatore di Bankitalia Visco, che , a margine di una riunione al Fondo Monetario Internazionale , ha dichiarato: “Una recessione in Italia è poco probabile, quello in Ucraina è un conflitto gravissimo, un evento terribile, ma è circoscritto e al momento non ha quella dimensione globale che ha avuto la crisi finanziaria del 2009 o la pandemia stessa: per i prossimi mesi continueremmo ad avere alti prezzi del gas e del petrolio, oscilleranno intorno a questi livelli alti per poi scendere nel corso del secondo semestre, e con più decisione alla fine dell’anno. Sicuramente l’Italia è in grado di reggere il peso delle sanzioni alla Russia e credo che possiamo mantenere anche i nervi saldi, con un’attenzione particolare alle fasce più deboli della popolazione che più saranno colpite”.
In merito alla politica interna italiana, la guerra in Ucraina e i suoi risvolti sull’economia, insieme con le tensioni e i riassetti interni ai partiti e alle coalizioni, sono stati al centro del dibattito tra i leader di centrosinistra e di esponenti del M5S. A tal proposito, stamane, nel congresso di Articolo 1, al termine del quale, il segretario Speranza (ministro della Salute), è stato rieletto per un nuovo mandato, nella sua relazione ,ha toccato i temi della questione sociale e dei conflitti determinati dalla crisi, della guerra russo-ucraina (dicendosi per la soluzione diplomatica e non per riarmo) e dell’alleanza con il Pd , il M5S, LeU e altri partiti di centrosinistra.
Alleanza, che è stata confermata sia dal segretario del Pd, Letta, che dal ministro degli Esteri ,in quota 5Stelle, Di Maio, intervenuti entrambi all’assise e dichiaratisi entrambi europeisti e sostenitori della vittoria di Macron alle presidenziali francesi di domani, piuttosto che della rivale di estrema destra e populista Le Pen, mettendo così fine alle polemiche scaturite dalle dichiarazioni del Presidente pentastellato Conte degli scorsi giorni, riguardo alla condivisione di alcune questioni sociali poste dalla leader di Rassemblement National , rispetto dalle cui posizioni politiche ha però precisato di essere distante.
Tuttavia, proprio a causa di tale linea dei 5Stelle, considerata dal leader di Azione Calenda “ambigua”, quest’ultimo ha preso le distanze e non aderirà alla coalizione di centrosinistra, pronto però al dialogo, così come il segretario di Sinistra italiana Fratoianni, contrario all’invio di armi in Ucraina deciso dal Governo e sostenuto invece dal Pd.
Tensioni e riorganizzazione anche nel centrodestra, con Fratelli d’Italia, partito all’Opposizione, che ha chiesto chiarimenti sull’alleanza con Forza Italia e Lega al Governo, paventando l’intenzione da parte di azzurri e leghisti di ricreare un’asse con il Pd, anche in vista delle elezioni regionali e comunali del 12 giugno e Lega e Forza Italia che hanno rassicurato sulla compattezza della coalizione e sulla tenuta dell’alleanza.
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