di Federica Marengo sabato 4 giugno 2022
-Nella centunesima giornata di guerra in Ucraina, lo Stato Maggiore di Kiev ha reso noto che le forze russe starebbero preparando una nuova offensiva russa contro Sloviask, nella regione orientale del Paese, dopo aver attaccato le città di Barvinkove e Sviatohirsk e preso il controllo di Lyman.
Colpite dall’esercito di Mosca, anche le regioni di Donetsk, dove un bombardamento ha innescato l’incendio della chiesa cinquecentesca di “Tutti i Santi della Lavra” a Svyatohirsk, sulle cui responsabilità vi è stato uno scambio di accuse tra Kiev e Mosca, e di Lugansk, dove le bombe russe hanno provocato la morte di tre persone ,tra cui un bambino.
Assediate dalle forze russe anche le città meridionali di Mykolayiv e di Odessa, mentre Mariupol è sull’orlo della catastrofe umanitaria. Grave poi, la situazione a Zaporizhzhia, dove , nelle locale centrale nucleare, occupata dalle truppe russe poco dopo l’inizio dell’invasione del Paese, ma gestita da tecnici ucraini, è stata riscontrata una carenza di pezzi di ricambio e di materiale utilizzabile.
Mosca, invece, ha fatto sapere di aver colpito un centro di addestramento dell’artiglieria delle truppe ucraine a Sumy, mentre ,secondo il bollettino quotidiano dello Stato Maggiore delle Forze Armate ucraine, sarebbero 31.050, i soldati russi uccisi e 1,376 i tanks distrutti e per il consigliere del Presidente Zelensky, Yermak, “A Izyum, la 35esima armata russa, è stata distrutta quasi completamente”.
Da qui, l’appello del Segretario Generale dell’Onu Guterres di porre fine alle violenze in atto, in una dichiarazione rilasciata alla Cnn e affidata successivamente a una nota: “Rinnovo il mio appello per l’immediata cessazione della violenza, per l’accesso umanitario illimitato a tutti coloro che ne hanno bisogno, per l’evacuazione in sicurezza dei civili intrappolati nelle aree di combattimento e per la protezione urgente dei civili e il rispetto dei diritti umani in conformità con le norme internazionali. Ha poi aggiunto che il conflitto ha già ucciso migliaia di persone e sfollato milioni di altre, e che la guerra ha provocato violazioni inaccettabili dei diritti umani e sta infiammando una crisi globale tridimensionale ,cibo, energia e finanza, che sta colpendo sempre di più persone, Paesi ed economie vulnerabili”. Guterres ha affermato che le Nazioni Unite sono “impegnate nello sforzo umanitario, ma che alla fine saranno necessari negoziati e dialogo per risolvere il conflitto. “Prima le parti si impegnano in sforzi diplomatici in buona fede per porre fine a questa guerra, meglio è per il bene dell’Ucraina, della Russia e del mondo”.
Intanto, il Presidente ucraino Zelensky,intervenuto alla Conferenza annuale dei sindaci degli Stati Uniti d’America, ha invitato le città americane a rompere i gemellaggi in essere con le città russe, seguito dal negoziatore David Arakhamia, il quale, secondo quanto riportato dal Guardian, respingendo la proposta del Presidente francese Macron di riprendere i negoziati con Mosca,avrebbe dichiarato che Kiev vuole rafforzare le sue posizioni sul campo con l’aiuto di nuove consegne di armi dai Paesi occidentali, prima di riprendere i colloqui di pace con la Russia.
Negoziati di Pace, per la cui ripresa è in campo anche Papa Francesco che, rispondendo alla domanda di un bambino ucraino nell’incontro con un gruppo di ragazzi che si è tenuto in mattinata nel Cortile di San Damaso, su un suo viaggio in Ucraina , ha risposto che è in attesa del momento opportuno per farlo e che nei prossimi giorni riceverà i rappresentanti del governo dell’Ucraina per discutere proprio dell’opportunità di tale visita).
Inoltre, dopo il varo di nuove sanzioni a carico di Mosca da parte della UE e degli USA, il portavoce del Ministero degli Esteri ucraino, Nikolenko, ha annunciato che l’Ucraina chiederà alla comunità internazionale di imporre sanzioni a 12mila cittadini russi che “promuovono o sono in qualche modo complici nella guerra lanciata da Mosca”.
A proposito di sanzioni, il Vicepresidente del Consiglio di sicurezza russo Medvedev ha criticato le sanzioni “illegittime” contro i familiari dei politici russi, paragonandole ai metodi mafiosi e citando ‘Ndrangheta e Cosa Nostra: “Sono doppiamente illegali. Non solo statisti o deputati, ma anche le famiglie, che non sono in alcun modo in grado di influenzare i loro parenti, sarebbero responsabili delle mitiche violazioni inventate da loro. L’Occidente potrebbe abbracciare anche altre regole familiari progressiste: per esempio, ci sono molte cose utili nei modi della ‘Ndrangheta e di Cosa Nostra italiane”.
Riguardo la questione dei porti ucraini bloccati e del conseguente blocco delle esportazioni di grano verso i Paesi dell’Africa del Nord, invece, l’ambasciatore ucraino ad Ankara, Vasyl Bodnar, ha dichiarato via Twitter: “La Russia sta rubando senza vergogna il grano all’Ucraina e lo esporta dalla Crimea all’estero, soprattutto in Turchia. Abbiamo chiesto l’aiuto della Turchia per risolvere il problema”.
La Turchia ,che è un alleato dell’Ucraina, a cui fornisce droni da combattimento, ed è attenta a mantenere una posizione neutrale nei confronti della Russia, da cui dipende per le forniture di energia e grano, ha offerto il suo aiuto, su richiesta delle Nazioni Unite, per assicurare i corridoi marittimi per le esportazioni di grano ucraino. Il ministro degli Esteri russo, Lavrov si recherà in Turchia (che tramite il portavoce presidenziale turco, Ibrahim Kalyn ha fatto sapere che presto potrà ripartire l’export di grano ucraino), l’8 giugno per discutere proprio in merito.
In merito , il Presidente russo Putin, in un’intervista alla Tv pubblica Rossiya 24, smentendo che la Russia blocchi i porti ucraini, si è detto pronto a garantire l’export del grano dall’Ucraina attraverso i porti occupati, sottolineando: “Nei porti di Berdyansk e di Mariupol stiamo finendo i lavori di sminamento, pronti a garantire l’esportazione senza problemi, ma per l’export , il modo più semplice è attraverso la Bielorussia, ma prima l’Occidente rimuova le sanzioni”.
Quindi, commentando il nuovo invio di armi da parte degli USA, secondo quanto riportato dall’agenzia Ria Novosti, avrebbe detto: “Ne abbiamo distrutte a decine,romperemo come noci anche le nuove”.
Del blocco dei porti ucraini e del grano, ha parlato anche il ministro degli Esteri Di Maio, a margine di una visita a un’azienda aerospaziale di Somma Vesuviana, affermando: “La guerra mondiale del pane è in corso e va fermata e Putin deve venire al tavolo per un accordo di pace che passa di cessate il fuoco localizzati fino allo sblocco dei porti. Ci sono 30 milioni di tonnellate di grano bloccate nei porti ucraini, la Russia deve sbloccare i porti perché senza quel grano si rischiano nuove guerre in Africa e colpi di stato. Martedì, faremo una prima sessione di dialogo con i paesi del Mediterraneo sulla sicurezza alimentare, lavoreremo con tutti i partner insieme alla Germania, alla Turchia, alla Francia e tanti altri per arrivare all’obiettivo di sbloccare le quantità di grano che devono uscire dall’Ucraina in un momento storico nel quale le famiglie non possono sostenere aumenti del costo dell’energia, l’industria l’aumento dei costi dei materiali e in tutto il mondo l’aumento del costo del grano e quindi del pane che sta aumentando allo stesso modo in tutto il mondo, ma in alcune parti del mondo non se lo possono permettere”.
Restando in Italia, mentre l’ambasciata russa a Roma ,sul suo profilo Facebook, pubblicando stralci di un rapporto del Ministero degli Affari Esteri di Mosca, ha attaccato i media italiani, denunciando “le violazioni dei diritti dei cittadini russi e dei connazionali all’estero e la crescita di sentimenti russofobi nella società italiana”, al centro del dibattito dei partiti di Maggioranza e di Opposizione, vi è non solo la questione del nuovo invio di armi a Kiev e del viaggio a Mosca del segretario della Lega Salvini, per mediare sul cessate il fuoco e sulla ripresa dei negoziati di pace tra Ucraina e Russia, che le forze di centrosinistra e i pentastellati hanno bollato come “propaganda”, ipotesi poi tramontata ufficialmente su decisione dello stesso leader del Carroccio ,al termine di un confronto con i vertici del partito , ma anche le prospettive future di Governo.
Infatti, le Comunicazioni del Presidente del Consiglio Draghi alle Camere del 21 giugno, in vista del Consiglio Europeo, nelle quali farà il punto sul ruolo dell’Italia nella guerra russo-ucraina, e la conseguente votazione di una Risoluzione, potrebbero mettere a rischio la tenuta della Maggioranza, essendo sia il M5S che la Lega contrari al quarto invio di armi a Kiev e pronti a votare a sfavore, come sottolineato dal ministro dello Sviluppo Economico e capodelegazione del Carroccio al Governo, Giorgetti, ma anche dal segretario del Pd Letta, che ha avvertito: “Le tensioni nella maggioranza sono tali che sulle comunicazioni di Draghi sull’Ucraina rischia davvero di cadere. Se accadesse, sarebbe una cosa negativa per tutti; il PNRR sarebbe a rischio, ma siamo pronti a un confronto con le forze che sostengono l’Esecutivo”.
Posizione comune, invece,tra i partiti di centrosinistra, M5S e centrodestra, dettisi contrari all’ipotesi che un governo dì unità nazionale continui dopo il voto del prossimo anno per il rinnovo del Parlamento; possibilisti , invece, su un “modello Draghi bis”, i centristi Italia Viva di Renzi e Azione di Calenda.
Sul fronte economico, invece, a fronte della sollecitazione di Bruxelles e del Commissario UE agli Affari Economici Gentiloni, si dibatte di salario minimo, che per Pd, M5S dovrebbe essere introdotto , anche per risolvere i problemi di occupazione, mentre dal centrodestra , il ministro dello Sviluppo Economico Giorgetti, ha proposto un taglio del cuneo fiscale, finanziato con una riduzione della spesa pubblica.
A dirsi a favore del salario minimo “se ben strutturato”, anche il Governatore di Bankitalia Visco, che, intervenuto al Festival dell’Economia di Torino, ha detto: “La situazione è molto incerta anche nelle conclusioni finali i due termini che più ho utilizzato sono Ucraina e incertezza. E’ sempre difficile fare previsioni e valutazioni. Non è questa la sede in cui farle. La situazione è sicuramente più sfavorevole di quello che avevamo anticipato anche a gennaio scorso. Sulla guerra abbiamo sbagliato e non siamo grandi esperti di geopolitica però molti non hanno capito. Le valutazioni che c’erano allora si basavano sulla forza del Pnrr. Il salario minimo ha vari effetti positivi ,il rischio sta nel livello perché se è eccessivo può portare a non occupare persone che potrebbero invece voler lavorare al di sotto di quel livello e che hanno una produttività sostanzialmente in grado di non arrivare a quel livello lì, ma credo non sia una cosa così importante. Quello che è importante è non legare al salario minimo automatismi che poi ci possono costare, per esempio un salario minimo che ha piena indicizzazione ai prezzi al consumo se diventa il modello di riferimento per tutti i salari, tutte le contrattazioni, incorpora direttamente quel meccanismo automatico. Bisogna aumentare la produttività, se cresce anche i salari crescono”.
Tutto ciò mentre il Centro Studi di Confindustria ha reso noto nel suo Report flash che la produzione industriale , a maggio, ha registrato l’ennesimo calo (-1,4%).
Dall’Opposizione, invece, Fratelli d’Italia ha contestato i dati sull’evasione fiscale resi noti ieri dal Direttore dell’Agenzia delle Entrate, Ruffini (gli evasori in Italia , sarebbero circa 19 milioni): “Diciannove milioni, sono le persone che hanno ricevuto una cartella esattoriale, e non aver pagato una multa negli anni passati non significa esattamente evadere il fisco. Dipingere gli italiani come un popolo di evasori è inaccettabile, perché gli italiani onesti che lavorano e che pagano le tasse sono la stragrande maggioranza, e sono tantissimi quelli che rinunciano anche ad andare a mangiare una pizza pur di pagare le tasse”.
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