di Federica Marengo sabato 2 luglio 2022
-Nella centoventinovesima giornata di guerra in Ucraina, le forze russe hanno continuato a bombardare la regione nord-orientale del Paese, in particolare, Sloviansk, nel Donetsk (Donbass), dove le autorità locali hanno denunciato l’uso di bombe a grappolo, vietate dalle convenzioni, che hanno causato la morte di 4 persone e il ferimento di sette.
Sotto assedio russo, poi, anche Lysychansk, , dove , secondo l’intelligence britannica, l’esercito di Mosca starebbe conquistato lentamente la regione, usando però dei vecchi missili antinave durante gli attacchi a terra a causa di una possibile riduzione delle scorte di armi più moderne.
Proprio riguardo Lysychansk, il leader ceceno Ramzan Kadyrov, ha fatto sapere di aver circondato e cinto d’assedio le truppe ucraine nel centro della città con un’offensiva su larga scala, informazione smentita da Kiev, dove,malgrado gli incendi e i combattimenti, la popolazione resiste.
Colpita dalle truppe russe, anche la regione di Sumy, dove sono stati danneggiati sia edifici residenziali che infrastrutture.
Forti esplosioni, infine , sono state avvertite a Mykolaiv, a sud-ovest dell’Ucraina, mentre a Odessa si continua a scavare tra le macerie degli edifici civili e dei resort bombardati ieri dalle forze russe per cercare altri superstiti e altre vittime (20 finora, quelle accertate).
Intanto, il Presidente ucraino Zelensky, che ha ringraziato il Presidente USA Biden per il nuovo pacchetto di aiuti militari, comprendente un complesso missilistico antiaereo , nel consueto videomessaggio alla popolazione, pubblicato nella serata di ieri sui suoi profili social, ha affermato: “L’Ucraina sta “attivamente” negoziando l’invio di nuove armi dai propri partner per togliere la superiorità ai russi. È necessario per il Donbass, per la regione di Kharkiv, per il sud. Abbiamo istituito un gruppo speciale sulle garanzie di sicurezza internazionali per l’Ucraina. Il compito principale del gruppo è sviluppare un formato di garanzie di sicurezza per il nostro stato che funzioni a lungo termine e in modo realistico in modo che non ci siano aggressioni future”.
Tuttavia, a preoccupare la UE, specialmente la Germania , primo Paese importatore del gas russo insieme con l’Italia, è l’annuncio dato ieri da Gazprom che la Nord Stream Ag fermerà dall’11 al 21 luglio entrambe le stringhe del gasdotto Nord Stream per eseguire lavori di manutenzione programmata, inclusi test di componenti meccanici e sistemi di automazione, per garantire un funzionamento efficiente , sicuro, affidabile dell’impianto.
In merito , il ministro della Transizione ecologica, Cingolani, ai microfoni di Sky Tg24, ha dichiarato: “La Russia, nel caso dell’Italia, ha ridotto del 15% i flussi normali, ma ora ha annunciato che Nord Stream verrà chiuso per due settimane per manutenzione: questo comporterà che ci sarà ancora meno gas e i prezzi aumenteranno perché il mercato del gas è speculativo e ci sarà una ulteriore corsa all’accaparramento. Noi stiamo andando con un ritmo molto regolare e siamo attorno al 60% degli stoccaggi. Dobbiamo arrivare al 90%, un obiettivo raggiungibile. Se la Russia chiudesse i rubinetti del gas, l’Italia subirebbe meno di altri Paesi europei. E’ chiaro però che avremo un inverno difficile e francamente nessuno vuole fare misure restrittive. Un conto è dire abbassiamo la temperatura del riscaldamento di un grado o dire per qualche mese andiamo avanti con le centrali a carbone, perché intanto risparmiamo gas transitoriamente, un conte è dire dobbiamo interrompere le attività. Questo noi cerchiamo di non farlo, però devo dire che siamo in una posizione abbastanza buona in questo momento”.
Gazprom , inoltre, ha fatto sapere di aver ridotto dell’8,6% la produzione di gas nei primi sei mesi del 2022 e del 31% l’esportazione verso i Paesi non aderenti alla Comunità degli Stati indipendenti (Csi, ex repubbliche sovietiche), riecheggiato dal direttore esecutivo dell’Agenzia Internazionale per l’energia, Fatih Birol,che , in un post su Twitter ,ha sottolineato come “Irecenti forti tagli dalla Russia ai flussi di gas naturale verso l’UE fanno sì che questo sia il primo mese nella storia in cui l’Unione Europea ha importato più gas liquido dagli USA che tramite gasdotto dalla Russia. Pertanto, il calo dell’offerta russa richiede sforzi per ridurre la domanda dell’UE e prepararsi a un inverno rigido”.
Ma altra questione che preoccupa i governi sia italiano che europeo è quella dell’inflazione, che , secondo i dati Istat a giugno ha toccato l’8%, il tasso più alto dal 1986, erodendo i redditi e i consumi delle famiglie, viste le ripercussioni sul carrello della spesa con i beni per la cura della casa e della persona aumentati all’8,3%, rincaro record da gennaio 1986. A trainare gli aumenti, i beni energetici (39,9%),come i carburanti (64,3%), ma anche i beni alimentari come frutta e verdura fresche (+8,8%), che non raggiungevano tale livello da agosto 1996.
Gli aumenti però incideranno anche sulle vacanze con l’aumento dei biglietti aerei (+90,4%) e alberghi e alloggi più cari dell’18,1%, rispetto al 2021.
I prezzi, tuttavia, hanno raggiunto il picco anche a livello europeo, attestandosi ,come rilevato dall’Eurostat, a+8,6% nell’euro-zona, livello mai raggiunto dalla nascita della moneta comune.
Da qui, l’allarme delle associazioni dei consumatori,del commercio e delle imprese sui consumi delle famiglie e sulla crescita, e dei sindacati Cgil , Cisl e Uil, che hanno sollecitato l’ intervento da parte del Governo e l’apertura di un confronto sull’aumento di redditi e salari in favore dei lavoratori più deboli.
Misure per contrastare la crisi sono state chieste all’Esecutivo anche dai partiti di Maggioranza sia di centrosinistra che di centrodestra, alle prese con la crisi innescata dalle elezioni Amministrative e dalla scissione del M5S tra “dimaiani” di Insieme per il futuro e “contiani”.
Lunedì, infatti, il Premier Draghi e il Presidente del M5S Conte si incontreranno a Palazzo Chigi, per un chiarimento dopo le polemiche scaturite da indiscrezioni riportate dalla stampa sulla base di un’intervista rilasciata a Il Fatto Quotidiano dal sociologo De Masi vicino al Movimento, secondo sui il garante Grillo avrebbe ricevuto una telefonata dal Presidente del Consiglio nella quale quest’ultimo avrebbe chiesto la rimozione dell’ex Premier da guida dei pentastellati poiché “inadeguato”, fatto smentito da Draghi e dallo stesso Grillo.
Conte ha poi fatto sapere che sulla permanenza nel Governo si deciderà dopo l’incontro con il Premier insieme con gli organi politici del Movimento, che in parte spingono per un appoggio esterno, se non per l’ uscita dall’Esecutivo ,mentre dagli altri partiti si susseguono appelli trasversali alla responsabilità.
Tuttavia, la tenuta della Maggioranza, nei prossimi giorni sarà messa alla prova da provvedimenti divisivi, come il Dl aiuti , che lunedì approderà alla Camera, contenente un emendamento presentato dal centrodestra e votato dal Pd e da Italia Viva , ma non dai 5S, per la sospensione ai percettori del reddito di cittadinanza (misura fortemente voluta dai grillini) che rifiutino anche la terza proposta di lavoro e anche da privati (non solo dai centri per l’impiego) e la norma per la deroga dei poteri dalla Regione al sindaco di Roma, commissario per il Giubileo 2025, per la costruzione del termovalorizzatore nei dintorni della Capitale, così come lo stop al finanziamento del Superbonus110%, misura tra i cavalli di battaglia dei pentastellati, e la proposta di legge sullo ius scholae, attualmente in Aula alla Camera per la discussione, ovvero, il conferimento della cittadinanza italiana ai figli degli immigrati nati in Italia o trasferitisi entro i 12 anni e che abbiano completato un ciclo di studi di 5 anni, che contrappone Pd,LeU e M5S, dettisi a favore , a Lega e Forza Italia rispettivamente contraria (come l’alleato di coalizione all’Opposizione Fratelli d’Italia) e contraria in parte.
Nel frattempo, mentre l’aggravarsi della siccità determinerà nella giornata di lunedì il varo da parte del Governo di un decreto ad hoc per dichiarare lo stato di emergenza in sette Regioni (Lazio, Lombardia, Piemonte, Veneto, Friuli Venezia Giulia, Emilia Romagna e Umbria) e la nomina di un commissario straordinario in carica fino al 31 dicembre 2024, Sinistra Italiana ed Europa Verde hanno annunciato l’apparentamento in vista delle elezioni Politiche del 2023, per coniugare “giustizia sociale ed ambientale”.
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