di Federica Marengo giovedì 23 giugno 2022
-Nella centoventesima giornata di guerra in Ucraina, le forze russe hanno continuato ad attaccare la regione nord-orientale del Paese, in particolare il Donbass e Lysychansk e Severodonestsk nel Luhansk.
Le autorità locali di Zaporizhzhia, invece, hanno denunciato il sequestro da parte delle truppe di Mosca di alcuni addetti della centrale nucleare locale, mentre è proseguito l’assedio russo anche a Kharkiv che, negli ultimi due giorni, ha registrato venti morti.
Kiev, denuncia l’uso di bombe al fosforo, proibite dalle convenzioni, da parte dell’esercito russo nella regione di Sumy.
Nella regione meridionale del Paese, ad essere sotto attacco russo, è Mykolaiv, dove sono stati distrutti due silos di grano, sebbene le truppe ucraine stiano conducendo una controffensiva a Kherson e abbiano ottenuto successi nella regione di Rostov, dove una raffineria russa è stata colpita da un drone kamikaze degli ucraini. Colpita dagli ucraini, invece, l’Isola dei Serpenti, nel Mar Nero.
Un conflitto, quello russo-ucraino, che però sembra uscire dai confini dell’Ucraina, con la questione della Lituania e del divieto di transito delle merci soggette a sanzioni russe da e verso Kaliningrad, exclave russa, cui Mosca ha reagito con l’avvertimento di ritorsioni “pratiche” piuttosto che “diplomatiche”.
A tal proposito, mentre la Commissione Ue sta studiando i nodi giuridici del caso, l’Alto Rappresentante per la Politica estera, Borrell, al suo arrivo stamane alla due giorni del Consiglio UE, a Bruxelles, ha dichiarato: “La Commissione europea chiarirà le linee guida perché non vogliamo un blocco o vietare il traffico tra Russia e Kaliningrad. Gli obiettivi sono due prevenire l’evasione delle sanzioni e non bloccare il traffico. E stiamo lavorando su questo. Non è in corso alcun blocco. Ci sono dei controlli alle merci e questi controlli devono essere fatti in modo intelligente da non bloccare il traffico. A Kaliningrad non c’è un blocco. La Lituania sta implementando le sanzioni. Ma vogliamo allo stesso tempo che i controlli prevengano ogni tentativo di eludere le sanzioni senza impedire il traffico commerciale. Il servizio esterno della Commissione farà una revisione delle linee guida, per chiarire che non vogliamo un blocco del traffico commerciale, ma prevenire la circonvenzione delle sanzioni. Entrambe le cose devono essere possibili, ci stiamo lavorando”.
Tuttavia, il Presidente della Lituania, Gitanas Nausèda, presente anch’esso al summit UE, ha detto: “Non ci sono molti Paesi in Europa che non sono stati minacciati dalla Russia, la Lituania è fra questi. Noi stiamo solo applicando il quarto pacchetto di sanzioni Ue, non è questione bilaterale fra noi e la Russia ma tra la Russia e l’Unione Europea. Forse c’è bisogno di stabilire le regole più precisamente ma anche dopo continueremo ad applicare le sanzioni secondo le regole stabilite dall’Ue. Noi ci aspettiamo di ricevere solidarietà per quanto sta accadendo e solleverò la questione coi leader”.
Altra questione , è poi quella dell’annessione della Finlandia e della Svezia alla Nato, frenata dal no della Turchia, per via della presenza nei due Paesi di “terroristi curdi”, che metterebbe a rischio la sicurezza di Ankara. L’adesione all’Alleanza Atlantica, ovviamente avversata da Mosca, continua ad essere sollecitata dai due Stati e la Finlandia si è detta pronta “a combattere se la Russia dovesse attaccare”.
Intanto, il Presidente ucraino Zelensky, nel consueto videomessaggio alla popolazione, pubblicato sui suoi profili social, ha ribadito la richiesta all’Occidente e agli alleati di armi (il Presidente USA Biden, nel frattempo, ha annunciato alla Bbc un nuovo invio di armi,razzi Himars) e ha detto di aspettarsi il via libera della Consiglio UE al conferimento all’Ucraina dello status di candidata all’ingresso in UE, esortando più tardi Israele , in un intervento in videoconferenza all’Università Ebraica di Gerusalemme, ad unirsi alle sanzioni contro la Russia.
Un auspicio, quello del conferimento all’Ucraina dello status di Paese candidato ad entrare nella UE, realizzatosi ,visto il sì del Parlamento UE , che ha approvato questa mattina , con 529 a favore 45 contrari e 14 astenuti ,la relazione in cui chiede di concedere immediatamente lo status di Paese candidato Ue all’Ucraina ed alla Moldavia. La relazione, inoltre, indica la volontà dell’Aula di concedere lo status anche alla Georgia, una volta completate le riforme necessarie.
L’ok, poi, è arrivato in serata anche dalla Commissione UE, malgrado le tensioni e le divisioni con i Paesi balcanici come la Bosnia-Erzegovina, contraria all’accelerazione impressa, essendo quest’ultima ancora in attesa di entrare nell’Unione.
Soddisfatte , quindi, le più alte cariche UE, dalla Presidente dell’Europarlamento Metsola al Presidente del Consiglio UE, Michel.
Sul tavolo del summit europeo, al quale ha preso parte anche il Premier Draghi, il tema della crisi energetica (sul quale non si esclude la convocazione di un vertice straordinario a luglio) e del tetto comune al prezzo del gas (Price Cap), misura sostenuta dall’Italia, ma non da altri Paesi come la Germania e l’Olanda, e che sarà inserito nel documento delle Conclusioni finali del Consiglio UE (sempre il Parlamento europeo ha approvato con 490 voti favorevoli, 47 contrari e 55 astensioni, l’obiettivo dell’80% della capacità di stoccaggio del gas entro novembre) , il varo di un settimo pacchetto di sanzioni (cui si è già detto contrario il Premier ungherese Orban) , sollecitato anche da Zelensky e lo sblocco dei porti ucraini e delle esportazioni di grano.
In merito alla questione del gas e della riduzione dei flussi dalla Russia, il Vice Presidente della Commissione europea, Frans Timmermans, nel suo intervento al Parlamento europeo a Bruxelles, ha avvertito che : “In totale, dodici Paesi membri sono stati colpiti dal taglio unilaterale delle forniture di gas dalla Russia e dieci Stati hanno diramato un avvertimento iniziale ai sensi delle regole sulla sicurezza dell’approvvigionamento di gas. Il rischio di una totale interruzione delle forniture di gas è oggi più reale che mai. Tuttavia, gli attuali livelli di riempimento delle forniture di gas è superiore al 50% della capacità totale, ben al di sopra dello scorso anno”.
Infine, sempre riguardo al gas, la Germania, ha attuato l’allarme nel piano di emergenza per ridurre l’uso del gas subito, in vista dell’arrivo dell’inverno, anche se per ora l’approvvigionamento è assicurato.
Ma la prima sessione dei lavori del Consiglio UE è stata incentrata sui Balcani e sull’avvio dei negoziati di adesione di Albania e Macedonia del Nord alla UE, bloccati dal veto della Bulgaria per una controversia identitaria con Skopje e che ha riportato in primo piano la questione della revisione della regola dell’unanimità, sostenuta anche dall’Italia e dal Presidente Draghi, che ieri, nel consueto pranzo al Quirinale, prima del vertice europeo, ne ha parlato con il Presidente della Repubblica Mattarella.
Quanto alla Russia, invece, mentre il ministro degli Esteri Lavrov si è recato a Theran per rafforzare la cooperazione energetica e fare fronte comune contro le sanzioni occidentali, da dove ha accusato l’Occidente di sfruttare la crisi del grano per interferire nel Mar Nero, il Vicepresidente del Consiglio di sicurezza ed ex Presidente Medvedev, su Telegram, ha bocciato la classe politica europea, scrivendo: “Senza offesa per nessuno, ma è evidente a tutti che Mario Draghi non è Silvio Berlusconi e Olaf Scholz non è Angela Merkel. Si tratta di persone nuove e di una nuova era di governo, a mio avviso tutt’altro che ottimale. Il problema della degenerazione della politica europea è soprattutto legato al fatto che è diventata una pallida riserva dei solisti americani. Charles de Gaulle potrebbe opporsi a qualsiasi presidente americano. E ora quali europei lo faranno senza stringersi la mano? Non pensano al futuro. Sono limitati solo dai loro flaccidi obiettivi elettorali. Da molto tempo sono in contatto con leader stranieri e posso constatare quanto il livello dei politici occidentali si sia abbassato. Negli ultimi vent’anni è accaduto letteralmente davanti ai miei occhi”, seguito dal portavoce del Cremlino, Peskov, che ha ribadito come si potrà giungere alla pace solo se Kiev accetterà le condizioni di Mosca.
Il Presidente Putin, invece, ha partecipato alla seconda e ultima giornata del 14° vertice dei Paesi Brics (Brasile, Russia, India, Cina e Sudafrica), conclusosi con una dichiarazione da una parte, a favore della dei negoziati di pace tra Ucraina e Russia, a “rispettare la sovranità e l’integrità territoriale di tutti gli Stati” e un richiamo alla centralità dell’Onu, dall’altra, a favore della stabilità , della cooperazione multilaterale “onesta” , di una condanna unanime dell’abuso di sanzioni e di una risposta comune alle minacce transnazionali.
In merito alla politica interna italiana, prima riunione dei neonati gruppi parlamentari (circa 61 tra deputati e senatori, ma si preannunciano altri arrivi) di “Insieme per il Futuro”, costituiti dal ministro degli Esteri Di Maio, dopo l’abbandono del M5S, durante la quale sono stati nominati i capigruppo a Palazzo Madama, Iolanda Di Stasio e a Montecitorio, Primo Di Nicola e il coordinatore, l’ex ministro Vincenzo Spadafora.
Il Presidente del M5S Conte, invece, ha confermato il suo sostegno al Governo, nonostante la scissione, ma alcuni pentastellati sollecitano le dimissioni di Di Maio da ministro degli Esteri.
Quanto agli altri partiti della Maggioranza,se il Pd si è detto convinto che la rottura del M5S non avrà ricadute sul Governo, la Lega e Forza Italia, seppur critiche, si sono dette poco interessate alle vicende interne ai 5S, avendo come priorità e obiettivo da realizzare entro giugno l’approvazione del decreto con gli sconti sulla benzina, (già varato invece nel Consiglio dei Ministri di ieri il decreto con la proroga degli sconti sulle bollette di luce e gas e le garanzie per le imprese che procedono allo stoccaggio del gas).
Dall’Opposizione di Fratelli d’Italia invece è stata espressa soddisfazione per il via libera della Camera alla Risoluzione presentata dal partito al fine di colmare le lacune della Risoluzione di Maggioranza, compensando le imprese gravate dagli effetti delle sanzioni comminate a Mosca.
Sul fronte Covid19, pubblicati dalla fondazione indipendente Gimbe i dati sull’andamento della pandemia, nella settimana 15-21 giugno, secondo cui i contagi sono in netta risalita a 58,9%, così come in risalita, i ricoveri in reparti ordinari (+14,4%) e in terapia intensiva (+12,6%).
In 105 Province, si registra un incremento percentuale di nuovi casi e l’incidenza è superiore ai 500 per 100 mila abitanti in 16 Province .
In salita , gli indicatori ospedalieri ,con l’area medica che segna un incremento di oltre 700 posti lett Covid in 10 giorni.
In calo, i decessi, che segnano un -19%. In stallo, le vaccinazioni. Da qui, l’esortazione ai più fragili e agli anziani ad effettuare quanto prima la quarta dose, mentre in autunno si dovrà procedere a una nuova campagna vaccinale.
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