di Federica Marengo mercoledì 6 luglio 2022
-Nella centotrentatreesima giornata di guerra in Ucraina, le truppe russe, dopo aver conquistato Severodonetsk e Lysychansk, nel Lugansk, puntano alla presa di Dolyna, in direzione di Sloviansk, seconda regione del Donbass, nell’Ucraina orientale, bombardata da tre gironi con morti e feriti, mentre le poche migliaia di persone rimaste in città sono state invitate a scappare dalle autorità locali.
Sotto attacco russo anche le infrastrutture civili nelle aree di Siversk e Gryhorivka, mentre nella regione meridionale del Paese, sono in corso pesanti bombardamenti al fosforo, armi non consentite dalle convenzioni, con mortai e artiglieria lungo la linea di contatto e i campi di grano (si è prossimi al raccolto) nella direzione di Zaporizhzhia.
Tuttavia, secondo quanto comunicato su Facebook dallo Stato Maggiore Generale delle Forze Armate di Kiev, l’esercito ucraino avrebbe inflitto perdite significative alle forze di Mosca a Krematorsk, città orientale nel Donetsk.
A Mosca, invece, il ministro degli Esteri Lavrov, in visita ad Hanoi, è tornato ad attaccare l’Occidente, ritenendo gli “occidentali responsabili della morte di civili nelle Repubbliche del Donbass e in altre parti dell’Ucraina dove il regime di Kiev sta usando le armi fornite dall’Occidente contro i civili soprattutto a scopo intimidatorio, esercitando così un “terrore di Stato”” ,riecheggiato dal Vicepresidente del Consiglio di sicurezza russo ed ex Premier Medvedev che, su Telegram, evocando l’uso di armi nucleari,ha definito “assurdo” qualsiasi tentativo di creare tribunali o corti per la cosiddetta indagine sulle azioni della Russia, in quanto “proposte giuridicamente nulle “ che “minacciano potenzialmente l’esistenza dell’umanità”.
Dal Cremlino , invece, all’indomani dell’intervista di Papa Francesco all’agenzia Reuters ,nella quale quest’ultimo ha espresso la volontà di recarsi a Kiev e a Mosca, il portavoce Peskov ha precisato che non vi è stato alcun contatto concreto per un incontro tra il Pontefice e il Presidente Putin.
Intanto, a Bruxelles, la Presidente della Commissione UE Von der Leyen, parlando alla plenaria del Parlamento UE, nell’ambito della presentazione della presidenza ceca del semestre europeo del Consiglio UE, ha ribadito: “Dobbiamo prepararci a ulteriori interruzioni delle forniture di gas, persino a un’interruzione completa della fornitura da parte della Russia. Oggi, complessivamente , 12 Stati membri sono direttamente interessati da riduzioni parziali o totali della fornitura di gas. E’ evidente : Putin continua a usare l’energia come un’arma. Per questo , la Commissione sta lavorando a un piano di emergenza europeo. Presenteremo questo piano e gli strumenti necessari entro la metà di luglio”.
Fissata , inoltre, per il 26 luglio , la convocazione di un vertice straordinario dei Ministri europei per l’energia, sebbene la questione del tetto al prezzo del gas è stata rinviata a settembre.
Ciò, mentre il Parlamento UE con 328 voti a favore, 278 contrari e 33 astenuti, ha approvato la tassonomia, ovvero la classificazione di gas e nucleare tra gli investimenti green.
A tal proposito, la Von der Leyen, ha spiegato: “Bisogna far avanzare la strategia sulle rinnovabili: se continuiamo a farci concorrenza per accaparrarci i combustibili fossili, i prezzi dell’energia andranno alle stelle e noi ci serviamo su un piatto d’argento alla Russia. C’è chi dice che in questo contesto di sicurezza bisogna rallentare la transizione verde, ma è proprio questo il momento giusto per accelerare sulle rinnovabili, che ci garantiscono indipendenza dai combustibili fossili, sono più efficienti dal punto di vista dei prezzi e sono più pulite. Entro metà luglio la Commissione UE si riunirà per la costruzione di un piano di emergenza sicuro per fare in modo che , in caso di interruzioni di forniture , il gas vada dove necessario nell’UE. Non dobbiamo dimenticare l’amara lezione dell’inizio della pandemia: le frontiere chiuse e il protezionismo hanno portato a un’ulteriore disunità, ma la chiave del successo sarà l’unità. Stiamo diversificando le nostre fonti, allontanandoci dalla Russia. Da marzo, le esportazioni globali di Gnl verso Europa sono aumentate del 75% rispetto al 2021. Allo stesso tempo, l’importazione media mensile di gas russo via gasdotto è in forte calo del 33% rispetto all’anno scorso. Rispetto allo scorso anno. Stiamo quindi facendo progressi. Ma tutto questo funzionerà solo se accelereremo la nostra transizione verso le rinnovabili. Le scorte di gas naturale nell’UE una settimana fa erano piene al 55% e ora dovremmo essere al di sopra. Giusto che i beni russi siano utilizzati per la ricostruzione dell’Ucraina , stiamo lavorando per renderlo possibile”.
Sempre nel corso della Plenaria, poi, si è discusso del nuovo pacchetto di sanzioni alla Russia,tra cui lo stop alle esportazioni di oro russo, e di misure quali il tetto al prezzo del gas per calmierare i prezzi energetici, come confermato dal Presidente del Consiglio Europeo Michel.
Quanto alla politica interna italiana, si è tenuto in mattinata, a Palazzo Chigi, l’incontro chiarificatore tra il Premier Draghi e il Presidente del M5S Conte, preceduto dal Consiglio Nazionale dei pentastellati, nel quale è stato elaborato un documento, poi sottoposto al Presidente del Consiglio e pubblicato online, nel quale è espresso “il profondo disagio politico che la comunità del M5S sta vivendo ormai dai tempo , ancora più acuito dagli ultimi avvenimenti ” e nel quale si legge: “Abbiamo lavorato sempre per un confronto sereno sui problemi , non è stato questo l’atteggiamento di tutte le forze politiche di maggioranza. Abbiamo subito attacchi pregiudiziali, mancanze di rispetto , invettive intese a distruggere la nostra stessa esistenza. La crisi in atto richiede un intervento straordinario , ampio e organico, a favore di famiglie e imprese. Un bonus da 200 euro non vale a risolvere i gravi problemi che i nostri cittadini stanno affrontando. Le abbiamo chiesto più volte uno scostamento di bilancio. Misure di sostegno servono anche per imprese e lavoratori autonomi , che non potranno certo sostenere questa impennata del caro-bollette e questa spinta inflazionistica”.
Tra i 9 punti del documento: l’introduzione del salario minimo, la modifica della norma che, dalla Regione, attribuisce poteri speciali al sindaco di Roma ,Gualtieri, in quanto commissario per il Giubileo 2025, per la realizzazione di un termovalorizzatore nei dintorni della Capitale, la revisione del Superbonus edilizio nel senso di un ampliamento della cessione dei crediti, ma anche di un rifinanziamento, lo stop all’invio di armi a Kiev,per dare priorità ai negoziati, e la modifica del Reddito di Cittadinanza, e non la sua abolizione o la stretta prevista dall’emendamento del centrodestra al Dl Aiuti votato da Pd e Italia Viva, secondo cui il percettore che rifiuti la terza proposta di lavoro non solo dai centri per l’impiego ma anche dai privati perderà il sussidio.
Al termine dell’incontro a Palazzo Chigi, il Presidente pentastellato, intercettato dai cronisti, ha dichiarato: “Abbiamo parlato con Draghi, gli abbiamo consegnato un documento a nome del M5S, abbiamo accumulato un forte disagio politico. Noi siamo disponibili a condividere una responsabilità di governo come abbiamo fatto fino a qui in modo leale e costruttivo , ma occorre un forte segno di discontinuità. Non permettiamo più che il Reddito di Cittadinanza sia messo quotidianamente in discussione. Dobbiamo intervenire a favore di famiglie e imprese con un intervento straordinario; 200 euro di bonus non servono. E’ necessario tagliare il cuneo fiscale. Dobbiamo intervenire per i lavoratori e sul salario minimo. Draghi, si prenderà un po’ di tempo per valutare le nostre richieste , non mi aspettavo una risposta immediata, non sarebbe neanche stato serio”.
Nel pomeriggio, poi, rientrando nella sede del Movimento, Conte , che tornerà a riunirsi con i gruppi parlamentari questa sera e domani, avrebbe sottolineato: “Non ho firmato alcuna cambiale in bianco. Aspettiamo risposte da Draghi entro fine mese”.
Se su tali punti fondamentali del M5S non fosse trovata una mediazione, infatti, Conte ha dichiarato che verrà presa una decisione con gli organi politici del Movimento, che in parte preme per l’appoggio esterno al Governo, se non per l’uscita dall’Esecutivo.
Fonti di Palazzo Chigi, invece, hanno definito l’ incontro di un’ora “positivo e collaborativo” , e , riferendo che Draghi e Conte torneranno a incontrarsi presto, ha spiegato: “In primo luogo ,Conte, ha confermato il sostegno del M5S al Governo; ha presentato poi una lettera, discussa dal Consiglio nazionale del M5S. Molti dei temi sollevati si identificano in una linea di continuità con l’azione governativa. Tra i punti affrontati da Conte, in particolare, il reddito di cittadinanza, il salario minimo, il cuneo fiscale, il superbonus, il caro bollette. Draghi ha ascoltato con attenzione quanto rappresentato dal Presidente del M5S”. Tra i punti affrontati nel faccia a faccia a Palazzo Chigi anche il sostegno ai redditi medi, la transizione ecologica, la rateizzazione delle cartelle esattoriali”.
Nel frattempo, il ministro per i Rapporti con il Parlamento , D’Incà, ha posto alla Camera la questione di fiducia sul Dl Aiuti. Il voto finale sul decreto legge, secondo quanto stabilito dalla conferenza dei capigruppo , si terrà lunedì alle 14 e le dichiarazioni di voto avranno inizio alle 12.30. Domani, dopo la votazione sulla fiducia, verranno esaminati gli ordini del giorno al testo. Dopo il via libera della Camera, il testo passerà al Senato, che avrà pochi giorni per esaminarlo prima della scadenza, il 16 luglio.
Secondo indiscrezioni, i 5S potrebbero votare sì alla fiducia, ma si asterrebbero al voto sul provvedimento, cosa possibile dal regolamento della Camera , ma non del Senato, dove quindi si aprirebbe un’altra discussione.
Critici nei confronti dell’atteggiamento politico del M5S tutte le forze di Maggioranza, eccetto il Pd, attestatosi su una posizione di mediazione, sebbene il ministro per il Lavoro Orlando,abbia ribadito quanto sostenuto dal segretario Letta e dal ministro della Cultura, Franceschini : che un’uscita dei pentastellati dal Governo equivarrebbe alla fine dell’alleanza con i dem in vista delle elezioni Politiche del 2023.
Critica anche l’Opposizione di Fratelli d’Italia, (la cui leader, Meloni, è a Strasburgo , dove ha incontrato la Presidente del Parlamento UE, Metsola), che ha definito Draghi e il Governo “ostaggio della Maggioranza litigiosa”.
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