di Federica Marengo sabato 18 giugno 2022
-Nella centoquindicesima giornata di guerra in Ucraina, le forze russe hanno continuato ad attaccare il Paese su due fronti: quello nord-orientale, con bombardamenti sul Donbass, e in particolare sulla regione di Lugansk e di Donetsk.
Sotto attacco russo anche le regioni di Kharkiv e Izyum, mentre nei pressi di Kiev, i missili di Mosca hanno incendiato una raffineria di Kremenchuk, nella regione di Poltava.
Sotto assedio russo, anche la regione meridionale dell’Ucraina, specialmente le città di Mykolaiv, Kherson e Odessa. Proprio a Mykolaiv e a Odessa, si è recato nella giornata di oggi, il Presidente ucraino Zelensky , che ha ispezionato gli edifici residenziali gravemente danneggiati e ha tenuto incontri con i funzionari locali.
Proprio Zelensky, che ha presentato alla Rada, il Parlamento di Kiev, un disegno di legge sulla ratifica della Convenzione di Istanbul, la Convenzione del Consiglio d’Europa sulla prevenzione e la lotta contro la violenza nei confronti delle donne e la violenza domestica, che sarà ratificata dal governo nella seduta di lunedì 20 giugno, nel consueto videomessaggio serale alla popolazione , pubblicato sui suoi canali social, alla luce dell’annuncio di ieri della Presidente della Commissione UE Von der Leyen del via libera al conferimento all’Ucraina dello status di Paese candidato all’ingresso nell’Unione, da ratificare nel Consiglio Europeo del 24 giugno, ribadendo la richiesta ai Paesi UE e alleati di un invio di armi , ha dichiarato: “Siamo a un passo dall’inizio di un’integrazione a tutti gli effetti con l’Ue. La raccomandazione della Commissione europea sulla candidatura è una conquista storica di tutti coloro che lavorano per il nostro Stato. Rimane solo da aspettare la decisione del Consiglio europeo la settimana. L’Ucraina ha fatto tutto il possibile perché anche questo passo sia positivo. Per il presidente, Kiev se lo merita in quanto i valori ucraini sono i valori europei. Le istituzioni ucraine mantengono la loro resilienza anche in condizioni di guerra”.
Inoltre, il via libera ottenuto dall’Ucraina al conferimento dello status di Paese candidato all’ingresso nella UE, è stato così commentato dalla responsabile della delegazione ucraina a Bruxelles, Mariia Mezentseva, che, in un’intervista a Il Corriere della Sera, ha detto: “Prima il via libera alla candidatura per l’ingresso nell’Ue da parte dei quattro Presidenti in visita a Kiev. Poi quello della Commissione europea. Soddisfazione, gioia e finalmente un’ondata di ottimismo, una possibile opposizione dell’Ungheria, è una questione superata. Almeno sul tema dell’Ue. Pochi giorni fa il Presidente della Commissione parlamentare per gli esteri di Budapest ha firmato il sostegno”.
Quanto ai negoziati con Mosca, interrottisi il 29 marzo con i colloqui a Istanbul, il capo negoziatore ucraino, David Arahamiya, ai microfoni di Voice of America, ha spiegato che: “L’Ucraina potrebbe riprendere “a fine agosto” i colloqui con i russi. Non vogliamo condividere i nostri piani con i russi ma penso che condurremo una controffensiva in alcuni luoghi”.
A Mosca, invece, mentre la Lituania ha bloccato i treni merci verso l’enclave russa di Kaliningrad, la portavoce del Ministero degli Esteri, Zakharova, che si è interrogata sul senso della la visita a Kiev di Draghi, Macron e Scholz, alla luce del nuovo invio di armi dai rispettivi Paesi, in un’intervista a Sky News Arabia, ha affermato: “L’ Ucraina che conoscevamo, all’interno di quei confini, non c’è più. E non lo sarà più. Questo è ovvio. Quei confini non ci sono più”.
Ciò, mentre l’ambasciatore russo a Roma, Razov, intervistato da Scenari Internazionali, ha sottolineato: “ La logica secondo cui la massiccia fornitura di armi all’Ucraina sarebbe un mezzo per arrivare alla pace mi sembra quantomeno bizzarra. In sostanza si tratta di alimentare all’infinito la situazione di conflitto e di moltiplicare vittime e distruzioni. Questa logica, a quanto mi risulta, è lungi dall’essere condivisa da tutti, anche in Italia. Il fatto è che le armi italiane saranno utilizzate per uccidere militari russi. Questo introduce nelle nostre relazioni bilaterali un altro elemento negativo che non possiamo ignorare. Inoltre non è possibile fare completa chiarezza su chi abbia effettivamente in mano queste armi. In effetti, oltre alle forze armate regolari, alle operazioni di combattimento in Ucraina partecipano formazioni nazionaliste e territoriali, che non sono sotto il controllo di Kiev o non lo sono completamente. Dove finiranno queste armi e in quali regioni al di fuori dell’Ucraina saranno utilizzate in futuro sono domande a cui non c’è risposta”.
In Italia, infatti, proprio il nuovo invio di armi, che potrebbe essere tra i punti contenuti nelle Comunicazioni del Premier Draghi alle Camere del 21 e 22 giugno, in vista del Consiglio Europeo del 24 giugno, divide la Maggioranza, con il presidente del M5S Conte e una parte di pentastellati contrari e pronti a presentare una Risoluzione a parte e a sostenere una descalation, a differenza dei grillini guidati dal Ministro degli Esteri Di Maio che ,per questo e per altre tensioni con l’ex Premier, evidenziatesi dopo i risultati insoddisfacenti delle Amministrative (non in ultimo la divisione sulla modifica della regola del doppio mandato, che per il garante Grillo è intoccabile), si è dissociato, dichiarando: : “Ho letto che in questo ore c’è una parte del Movimento che ha proposto una bozza di risoluzione che ci disallinea dall’alleanza della Nato e dell’Ue, la Nato è un’alleanza difensiva, se ci disallineamento dalla Nato mettiamo a repentaglio la sicurezza dell’Italia”.
Contraria al nuovo invio di armi a Kiev anche la Lega e su posizioni più sfumate Forza Italia, mentre dal Pd e dai Italia Viva si esortano le forze di Governo all’unità e al voto unanime. Favorevole, dall’Opposizione , Fratelli d’Italia; contraria, Sinistra italiana.
Nello specifico, la Maggioranza, che sta lavorando a una Risoluzione comune, ha concordato su 5 dei 6 punti contenuti nel testo, rimandando la decisione sul nuovo invio di armi a Kiev a una riunione prevista per lunedì. Tutti d’accordo , invece,sull’adesione di Kiev all’Ue, la revisione del Patto di Stabilità, gli interventi per famiglie e imprese in difficoltà per gli effetti della guerra, il RepowerEu per l’energia e il rafforzamento delle proposte sul futuro dell’Unione.
Quanto alle tensioni interne nel centrodestra,è strappo nella coalizione dopo il no del candidato di Fratelli d’Italia a sindaco di Verona , Sboarina, all’apparentamento nei ballottaggi del 26 giugno con il neo entrato in Forza Italia, l’ex leghista Tosi, la dichiarazione della Presidente Meloni riguardo a un sostegno a quest’ultimo “ufficioso”, respinto però da Tosi. Il no di Fratelli d’Italia è stato definito dal segretario leghista Salvini un “errore madornale”, riecheggiato da Forza Italia, dove alcuni esponenti si dicono “sconfortati”.
Tutto ciò, mentre nella prossima settimana sarà aperto un tavolo da parte del Comitato di Emergenza del Ministero della Transizione Ecologica, alla luce dei nuovi tagli delle forniture di gas a Eni del 50% , ma anche alla Francia e alla Germania, annunciati da Gazprom, che ha fatto schizzare i prezzi sul mercato. Al vaglio, qualora la riduzione delle forniture all’Italia da parte del gigante russo proseguisse, il passaggio dalla fase attuale di pre-allerta a quella di allerta.
E riguardo alle ripercussioni dell’aumento del prezzo del gas sulle bollette di famiglie e imprese e sull’inflazione, il segretario della Cgil, Landini, sceso in piazza del Popolo, a Roma, per una manifestazione , in cui ha ribadito il no del suo sindacato al nuovo invio di armi a Kiev, ha detto : “Oggi la gente, soprattutto lavoratori e pensionati, non arriva alla fine del mese. È assolutamente necessario prendere dei provvedimenti anche straordinari, ad esempio serve tassare al 100% gli extra profitti delle aziende e non al 25%. Inoltre,penso che la rendita finanziaria non possa pagare meno tasse del reddito da lavoro e del reddito da pensioni. Queste sono cose che si possono far subito per trovare risorse da redistribuire. Inoltre, penso che la rendita finanziaria non possa pagare meno tasse del reddito da lavoro e del reddito da pensioni. Queste sono cose che si possono far subito per trovare risorse da redistribuire. In Italia, c’è il problema di una vera riforma fiscale . Leggo che stanno discutendo di una delega fiscale folle, che non è quella di cui abbiamo bisogno, perché il fisco in Italia vuol dire combattere l’evasione e introdurre davvero la progressività, che ognuno deve pagare in base a quello che ha”.
In merito al Covid19 , invece, secondo il Rapporto dell’Istituto Superiore di Sanità ,che integra il monitoraggio settimanale realizzato con il Ministero della Salute, in una settimana sono aumentate le reinfezioni dal 6,3% al 7,4%. Più a rischio, i non vaccinati, le donne , i sanitari e chi è vaccinato da più di 120 giorni. Il vaccino previene la malattia grave fino al 87%, mentre la protezione è più alta per chi ha ricevuto la dose booster.
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