di Federica Marengo lunedì 29 agosto 2022
-Nella centoottantaseiesima giornata di guerra in Ucraina, sono proseguiti i bombardamenti sulla centrale nucleare di Zaporizhzhia, nel Sud del Paese, con reciproco scambio di accuse e smentite tra Kiev e Mosca sulla matrice degli attacchi, l’ultimo dei quali lanciato dalla Russia nella tarda mattinata di oggi, secondo cui le forze ucraine avrebbero colpito un tetto dell’impianto e , con un drone, un edificio speciale che ospita combustibile nucleare e scorie radioattive solide ,mentre nella giornata di ieri erano stati colpiti degli edifici a 100 metri dal reattore, senza però avere conseguenze sullo stato di radioattività, almeno a sentire le autorità filorusse locali che la definiscono “normale”, ma causando il ferimento di 10 persone ,di cui 4 dipendenti della centrale.
Ciò, mentre la missione dell’Agenzia Italiana per l’Energia Atomica (AIEA), guidata dal Direttore Grossi e, costituita da 15 tecnici, secondo quanto comunicato dalle autorità locali di Energodar, città sede della centrale, starebbe per giungere in Ucraina per verificare le condizioni di sicurezza dell’impianto, dove, a detta del Wall Street Journal ,dovrebbero trattenersi fino a sabato.
Una missione, quella della AIEA, che il ministro degli Esteri ucraino, Kuleba ha definito “la più difficile nella storia” e che il portavoce del Cremlino, Peskov, ha reso noto avrà il sostegno di Mosca, pronta a collaborare. Inoltre, Peskov,ha precisato che :“Tutti i Paesi dovrebbero esercitare pressioni sull’Ucraina in modo che Kiev smetta di bombardare la centrale nucleare di Zaporizhzhia e di minacciare la sicurezza dell’Europa, in quanto la pressione da parte ucraina può ridurre la tensione militare in modo che (l’Ucraina) smetta di bombardare questo e il territorio adiacente”, seguito dalla portavoce del Ministero degli Esteri , Zakharova, che ha auspicato che le conclusioni dell’AIEA siano “obiettive e senza una connotazione politica”.
A tal riguardo, il gruppo dei direttori della non proliferazione del G7, ha sottolineato in un comunicato: “Il gruppo dei direttori della non proliferazione del G7 rimane profondamente preoccupato per la grave minaccia che il continuo controllo degli impianti nucleari ucraini da parte delle forze armate russe rappresenta per la sicurezza di tali impianti. Queste azioni aumentano significativamente il rischio di un incidente o incidente nucleare e mettono in pericolo la popolazione dell’Ucraina, gli stati vicini e la comunità internazionale. La Federazione Russa deve ritirare immediatamente le sue truppe dall’interno dei confini internazionalmente riconosciuti dell’Ucraina e rispettare il territorio e la sovranità dell’Ucraina. Riaffermiamo che la centrale nucleare di Zaporizhizhia e l’elettricità che produce appartengono giustamente all’Ucraina e sottolineiamo che i tentativi della Russia di scollegare la centrale dalla rete elettrica ucraina sarebbero inaccettabili”.
Intanto, sotto attacco russo anche altre regioni del Paese, come Sarny, dove sono stati colpiti e danneggiati almeno 30 edifici residenziali e i locali dell’ospedale centrale, Kharkiv e Donetsk, nel Donbass e Mykolaiv, dove sono state attaccate abitazioni e scuole e sono stati registrati 2 morti e 11 feriti .
A Kherson, invece, cominciata la controffensiva ucraina, come reso noto dal comando meridionale. Il Kiev post ha spiegato che i militari ucraini hanno sfondato la prima linea della difesa russa. L’operazione di terra sarebbe stata preceduta nella notte da lanci di razzi montati sugli Himars contro centri di comando e ponti. Le forze ucraine rivendicano di aver interdetto il rifornimento di armi pesanti alle truppe di Mosca, grazie alla distruzione di ponti chiave.
A Mariupol, infine, le autorità filorusse starebbero procedendo alla ricostruzione del teatro distrutto da un bombardamento nel quale morirono centinaia di civili lo scorso 16 marzo, ma , secondo Kiev, l’operazione sarebbe volta a “coprire i fatti” legati a quell’attacco.
A Bruxelles, invece, il ministro dell’Energia della Repubblica Ceca, che riveste la Presidenza di turno del semestre europeo, ha comunicato la data del 9 settembre per la riunione straordinaria dei 27 Ministri dell’Energia ,(per l’Italia, Cingolani) per discutere delle misure per fronteggiare il caro energia, mentre la Presidente della Commissione UE, Von der Leyen, intervenuta stamane a un convegno in Slovenia, sulla questione gas, ha dichiarato: ““Porre fine alla nostra dipendenza dai combustibili fossili russi è solo il primo passo. L’aumento vertiginoso dei prezzi dell’elettricità sta mettendo a nudo i limiti dell’attuale struttura del mercato elettrico, che è stato sviluppato per circostanze diverse. Per questo stiamo lavorando a un intervento di emergenza e a una riforma strutturale del mercato dell’elettricità. Dobbiamo prepararci a una potenziale interruzione totale del gas russo. Stiamo diversificando i nostri fornitori alla velocità della luce: la fornitura di gas da fonti diverse dalla Russia è aumentata di 31 miliardi di metri cubi da gennaio di quest’anno e questo compensa i tagli russi. Stiamo anche riducendo in modo sostanziale il nostro fabbisogno di gas importato e per questo abbiamo chiesto agli Stati membri di ridurre il consumo di gas del 15%. In definitiva il modo migliore per sbarazzarsi dei combustibili fossili russi è accelerare la nostra transizione verso fonti energetiche verdi. Ogni chilowattora di elettricità che l’Europa genera da energia solare, eolica, idroelettrica, da biomasse dal geotermico o dall’idrogeno verde ci rende meno dipendenti dal gas russo. Oggi, il prezzo dell’energia solare ed eolica è più conveniente dei combustibili fossili inquinanti. Ecco perché, con la nostra iniziativa RePowerEU, investiremo fino a 300 miliardi di euro per accelerare la svolta verde. All’inizio di quest’anno, Russia e Cina hanno apertamente dichiarato una ‘partnership illimitata’. E solo poche settimane dopo la Russia ha lanciato la sua guerra contro l’Ucraina. Il messaggio non potrebbe essere più esplicito. Se vogliamo preservare i principi fondamentali, come l’autodeterminazione e l’inviolabilità dei confini, Putin non può vincere questa guerra: l’Ucraina deve vincere questa guerra. Nel giro di pochi giorni e settimane abbiamo approvato le sanzioni di più ampia portata mai attuate. E le sanzioni stanno causando danni colossali alla capacità del Cremlino di fare la guerra, lo ha ammesso lo stesso Putin. E il danno non potrà che aumentare nel tempo”. “Lo stiamo facendo per l’Ucraina e lo facciamo per difendere i nostri valori europei. Ma lo stiamo facendo anche per dimostrare, alla Russia e al mondo, che infrangere le regole condivise a livello internazionale ha un costo enorme. Ma questo sforzo deve essere accompagnato da un nuovo pensiero strategico europeo. In primo luogo, per difendere nel tempo l’ordine basato sulle regole, dobbiamo neutralizzare la capacità di ricatto della Russia e rafforzare le nostre capacità di azione. In secondo luogo, dobbiamo sostenere le democrazie più esposte alle minacce straniere, e non penso solo all’Ucraina, ma anche ai Balcani occidentali. E terzo, dobbiamo guardare oltre, ai cambiamenti geopolitici globali, e usare la nostra forza economica per preservare ed espandere l’ordine globale basato sulle regole. Il prezzo da pagare per il petrolio e gas della Russia è la perdita di sovranità e indipendenza. Non vogliono partner, ma vassalli. E non si tratta solo del Cremlino. Decine di Paesi sono sull’orlo del default perché non possono pagare il loro debito con la Cina. E alcuni hanno già fatto default. Il potere delle democrazie, la nostra capacità di plasmare il mondo di domani, dipende in larga misura dalla capacità di proporre un modello economico che funzioni per tutti”.
Tra le misure che la UE sta studiando per esercitare pressione sul Presidente russo Putin e giungere al cessate il fuoco e alla ripresa dei negoziati, anche l’ottavo pacchetto di sanzioni a carico di Mosca e
la sospensione delle facilitazioni (si prevedono tempi più lunghi e maggiori costi) avute finora dai cittadini russi per ottenere i visti per recarsi, scopo turismo, in Europa, compromesso rispetto allo stop totale chiesto da Paesi come la Polonia, la Repubblica Ceca ed Estonia.
In Russia, i servizi segreti hanno reso noto di aver identificato un altro complice nell’omicidio della giornalista russa Daria Dugina, figlia dell’ideologo ultranazionalista russo Aleksandr Dugin. Si tratterebbe di un altro cittadino ucraino, che avrebbe contribuito a preparare la bomba che ha fatto saltare in aria il veicolo sul quale si trovava Dugina.
Sul fronte delle esportazioni di grano dai porti ucraini, rese possibili dall’accordo Kiev-Mosca, mediato da Turchia e Onu, entrerà domani nel porto di Venezia, la nave “Zumrut Ana”, partita dall’Ucraina il 20 agosto dal porto di Chornomorsk, nei pressi di Odessa, con a bordo 6.300 tonnellate di olio vegetale.
Quanto alla politica interna italiana, la crisi energetica continua ad essere al centro della campagna elettorale, in vista delle elezioni del 25 settembre, mentre il Governo Draghi, in carica per gli affari correnti, studia gli aiuti contro i rincari di gas ed elettricità per sostenere famiglie e imprese, ma esclude un ricorso a un nuovo deficit e quindi a uno scostamento di bilancio, chiesto invece da alcuni partiti.
Tra le misure al vaglio dell’Esecutivo, il credito d’imposta per le imprese energivore e gasivore, in vigore fino a fine settembre da realizzare o con la proroga fino alla fine dell’anno o con un aumento delle aliquote e la proroga degli sconti sui carburanti in scadenza il 20 settembre. In forse, invece, la possibilità di intervento sulla Cassa integrazione a favore dei lavoratori delle imprese costrette a fermare o a ridurre la produzione a causa del caro energia. Per le famiglie, poi, si potenzierebbe la rateizzazione delle bollette.
Tutto questo ,però ,verrà deciso non prima di visionare i dati sul gettito fiscale di agosto, in quanto a pesare è anche la situazione macroeconomica internazionale ,con la Germania in recessione (-0,6%) insieme con USA e Gran Bretagna e l’Italia, al contrario, in fase di crescita a +1. Da qui, la difficoltà di motivare ai mercati il ricorso a uno scostamento di bilancio, senza contare i decreti (autofinanziati), varati in precedenza per un totale di 48 miliardi, pari al volume di due manovre, alle quali si dovrà aggiungere la Legge di Bilancio che dovrà varare il Governo in carica dopo le elezioni.
Non si esclude per finanziare il provvedimento con gli aiuti , nella forma o di un nuovo decreto o di un emendamento al Dl Aiuti bis, in Aula al Senato il 6 settembre per la conversione in legge, un aumento della tassa sugli extraprofitti delle imprese energivore , sebbene la tassazione del 25% introdotta con il provvedimento di marzo non abbia raggiunto lo scopo prefissato dall’Esecutivo di 10 miliardi, avendone recuperato solo uno per via dei ricorsi al Tar avanzati dalle grandi aziende che reputano la norma mal scritta e incostituzionale, in quanto colpirebbe non gli utili, ma i profitti e nonostante l’ inasprimento delle sanzioni per i pagamenti in ritardo: chi pagherà entro il 31 agosto, vedrà una maggiorazione della tassa del 15% , aumentata dopo il 31 agosto al 60%, con intervento della Guardia di Finanza, se non dovesse essere versata.
Diverse, dunque ,le proposte avanzate dai partiti per far fronte al caro energia. Per il segretario del Pd, Letta, che oggi ha rilanciato la proposta del salario minimo e del contrasto al precariato , necessario è introdurre un tetto europeo o nazionale al prezzo del gas, un piano di risparmio energetico e il disaccoppiamento tra costi per gas e per energia elettrica, mentre per la coalizione del terzo Polo di Calenda (Azione ) e Renzi (Italia Viva) è indispensabile una sospensione momentanea della campagna elettorale per riunire i leader dei partiti e trovare una sintesi sulle misure contro il caro energia che il Governo dovrà approntare, così come la realizzazione del rigassificatore di Piombino (per la quale terranno una mobilitazione il 7 settembre).
Per il fondatore, insieme con il centrista Tabacci, di Impegno civico, Di Maio, dettosi pronto a sostenere un nuovo Governo Draghi, bisogna battersi in UE per un tetto al prezzo del gas e approvare un decreto emergenza che attribuisca allo Stato il pagamento dell’80% delle bollette delle piccole imprese fino a fine anno per un valore di 13,5 miliardi di euro.
Netta , la posizione di Fratoianni (Sinistra Italiana) e Bonelli ( Europa Verde) , che propongono l’aumento della tassazione sugli extraprofitti delle imprese energivore, diffidando quelle che non pagano l’imposta, trovando una sponda nel Presidente del M5S Conte , tornato a difendere il Reddito di Cittadinanza dalle forze politiche che vorrebbero abolirlo, che però chiede di tassare gli extraprofitti di tutte le grandi aziende e non solo delle energivore, e al Governo Draghi di ricorrere allo scostamento di Bilancio per finanziare un provvedimento per famiglie e imprese in gravissima difficoltà.
In casa centrodestra, invece, il segretario della Lega, Salvini, stamane a Messina per la campagna elettorale, dove ha incontrato l’alleata di coalizione Meloni (Fratelli d’Italia), che ha lanciato la sua proposta in tema di immigrazione sul blocco navale, coordinato da una missione Ue con i Paesi nordafricani e di diritto all’abitazione, con la prima casa non pignorabile (salvo in caso di mancato pagamento di un mutuo ipotecario o per prolungata morosità del condominio) e ,lo sgombero delle abitazioni occupate, ribadendo con quest’ultima l’unità dell’alleanza, dopo le indiscrezioni e le polemiche su una presunta frizione interna, smentite da una foto scattata insieme , accettando la proposta di Calenda per una “tregua per il gas”, è tornato a proporre il tetto massimo del 4% sugli aumenti delle bollette su modello francese e ha chiesto al Governo uno scostamento di Bilancio di 30 miliardi per finanziare gli aiuti per imprese e famiglie. Sull’immigrazione, invece, il leader del Carroccio , ha proposto il ripristino dei Decreti Sicurezza varati dal Governo Conte 1, esprimendosi poi a favore della realizzazione del Ponte sullo Stretto, in materia di infrastrutture.
Scettici sullo scostamento di Bilancio, Forza Italia, con il coordinatore Tajani, che, riecheggiato dai Noi Moderati di Lupi, ha rilanciato la proposta di un tetto Ue al prezzo del gas e la realizzazione di rigassificatori, il ricorso ad energie rinnovabili e al nucleare pulito (mentre il Presidente Berlusconi nella sua video-pillola social quotidiana ha parlato dell’astensionismo e dell’indecisione dell’elettorato) e Fratelli d’Italia, per cui ricorre ad ulteriore deficit sarebbe rischioso e potrebbe dare luogo a speculazioni sul debito, meglio dunque puntare su una produzione nazionale di gas. Via libera, poi al confronto con i leader dei partiti su misure per fronteggiare il caro energia, chiesto da Calenda e dal Terzo Polo.
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