di Federica Marengo mercoledì 15 giugno 2022
-Nella centododicesima giornata di guerra in Ucraina, mentre le truppe russe hanno continuato ad attaccare la regione nord-orientale del Donbass e Kharkiv, la Russia ha intimato di arrendersi alle forze ucraine asserragliate nell’impianto chimico Azot nella città orientale di Severodonetsk entro le prime ore di oggi. Infatti, il generale russo Mikhail Mizintsev,l’ufficiale che era a capo dell’assedio di Mariupol, ha esortato i combattenti ucraini a”fermare la loro insensata resistenza e deporre le armi” a partire dalle 8 del mattino ora di Mosca (le 7 italiane).
Fallito, inoltre, il corridoio umanitario che avrebbe dovuto portare in salvo gli oltre 500 civili rifugiati all’interno dell’impianto.
I bombardamenti delle truppe di Mosca sono proseguiti anche nella parte meridionale del Paese, a Kherson , provocando morti e feriti e nella regione Ovest, al confine con Leopoli, dove un missile Kalebir ha distrutto un deposito di armi trasferite in Ucraina dai Paesi Nato.
Intanto, il Presidente ucraino Zelensky, nel suo consueto videomessaggio alla popolazione , pubblicato sui suoi profili Social, ha rinnovato l’appello ai Paesi occidentali e agli alleati per l’invio di un sistema antimissili moderno: “Il Paese non dispone di una quantità sufficiente di moderni sistemi antimissile e che procrastinarne l’invio non può essere giustificato. Anche se ogni giorno che passa i missili moderni in Russia sono sempre meno, l’Ucraina ha bisogno di tali sistemi. Perché la Russia ha ancora abbastanza missili di tipo sovietico, che sono molto meno precisi e quindi molto più pericolosi per gli obiettivi civili e i normali edifici residenziali”.
Un appello in tal senso, è arrivato anche dal capo dell’Ufficio del Presidente ,Podolyak , il quale ha invitato i Paesi occidentali ad accelerare la fornitura di armi pesanti all’Ucraina: “Il rapporto tra artiglieria in alcune aree è di 10 a 1. La linea del fronte è di oltre 1000 km. Ogni giorno ricevo messaggi dai difensori che chiedono quanto ancora dovranno aspettare per le armi. Rivolgo questa domanda ai membri del Ramstein. Bruxelles, stiamo aspettando una decisione”.
A tal proposito, a garantire l’invio di nuove armi a Kiev, è stato il segretario della Nato Stoltenberg, che, in conferenza stampa a Bruxelles, al termine del vertice tra i ministri della Difesa UE, cui ha preso parte anche il ministro ucraino Reznikov e l’italiano Guerini, che ha ribadito il sostegno in armi dell’Italia all’Ucraina, ha detto: “Gli alleati Nato hanno iniziato ad aumentare i sostegni all’Ucraina settimane, mesi prima dell’inizio dell’invasione russa, che era stata “prevista dai servizi di intelligence. Dopo il 24 febbraio questo sostegno è stato aumentato, ma a volte questi sforzi richiedono tempo. In futuro, la Nato avrà più materiale preposizionato nei Paesi del versante orientale, dato che la guerra in Ucraina ha “dimostrato l’importanza” di disporre di equipaggiamenti “pesante” e di depositi di munizioni disponibili “rapidamente. E per la prima volta dalla Guerra Fredda avremo forze preassegnate a Paesi specifici nell’est, legati a piani di difesa. Ci stiamo lavorando con la Germania. La Germania, ha già raddoppiato la sua presenza in Romania. Le forze militari saranno “preassegnate” a singoli Paesi, nei quali condurranno “esercitazioni”, anche per conoscere il territorio. La nuova concezione strategica della Nato ad est “sarà una combinazione di più presenza avanzata, di quartier generali di controllo, di depositi di carburanti, armi pesanti, munizioni e di truppe preassegnate che si eserciteranno regolarmente” .
Infine, riguardo all’adesione di Svezia e Finlandia all’Alleanza Atlantica, osteggiata dal Presidente turco Erdogan, in quanto tali Paesi ospiterebbero terroristi curdi, ha spiegato: Inizialmente ero più ottimista sui tempi necessari per arrivare all’adesione di Finlandia e Svezia alla Nato, perché all’epoca non avevamo indicazioni che ci sarebbe stato “un problema”, cioè che la Turchia avrebbe obiettato a causa del sostegno dei due Paesi scandinavi ai partiti curdi. Abbiamo visto le preoccupazioni espresse dalla Turchia”, pertanto ,ci vorrà un po’ più tempo di quello che ci aspettavamo inizialmente” per poter accogliere Stoccolma e Helsinki nell’Alleanza”.
Rassicurazioni sugli aiuti a Kiev, sono arrivati anche dal segretario di Stato USA, Blinken, che ha detto: “Il futuro dell’Ucraina dipende dagli ucraini. Sta a loro, alla fine le decisioni saranno prese dal governo democraticamente eletto, tra cui Zelensky, noi li sosterremo. Putin sta cercando di togliere loro il diritto di determinare il proprio futuro, noi sosteniamo fermamente questo diritto. Con i partner siamo lavorando senza sosta per assicurarci che l’Ucraina abbia tutta l’assistenza che necessita. Siamo profondamente preoccupati ma lavoriamo 24 ore su 24, sette giorni su sette, perché ottengano ciò di cui hanno bisogno”.
Inoltre, il portavoce del Tesoro americano, Adeyemo, ha dichiarato che : “I profitti petroliferi della Russia sono probabilmente aumentati nonostante la diminuzione delle esportazioni di greggio e gli Stati Uniti e i loro alleati devono trovare il modo di ridurre le entrate petrolifere di Mosca, possibilmente imponendo un tetto ai prezzi”, mentre il Dipartimento dell’Energia degli Stati Uniti ha annunciato di voler vendere fino a 45 milioni di barili di petrolio dalla Strategic Petroleum Reserve, nell’ambito del più grande rilascio di scorte mai avvenuto da parte dell’amministrazione Biden.
Il Presidente USA, infatti, in una lettera inviata a sette raffinatori di petrolio, ha chiesto di produrre più benzina e diesel, sottolineando che i loro profitti sono triplicati nel periodo della guerra fra Usa e Ucraina, mentre i cittadini fanno i conti con prezzi record del carburante e che è necessario lavorare con la sua amministrazione per “soluzioni di breve termine” per affrontare la crisi.
A Mosca, invece, il Vice capo del Consiglio di Sicurezza ed ex Presidente Medvedev, secondo quanto riportato dall’agenzia Tass, avrebbe detto di “dubitare che l’Ucraina esisterà ancora “tra un paio di anni” e il Viceministro degli esteri Ryabkov, ha ammonito l’Occidente: “Mosca spera che gli Stati Uniti e l’Occidente nel suo insieme abbiano abbastanza buon senso da non portare la situazione in Ucraina a uno scontro diretto con l’uso delle armi nucleari. Spero che, dopotutto, un residuo di buon senso consenta a questi politici, a questi aspiranti al ruolo di leader mondiali, di astenersi dal prendere decisioni del genere, perché non ci sarà ritorno in caso di utilizzo di armi nucleari”.
Quanto al Presidente Putin , in mattinata, ha avuto un colloquio telefonico con l’omologo cinese Xi Jinping , concordando di intensificare la cooperazione economica contro le sanzioni “illegali” decretate dall’Occidente contro Mosca per l’invasione dell’Ucraina. Secondo quanto riportato dal Cremlino: “E’ stato concordato di espandere la cooperazione nei campi di energia, finanziario, industriale, trasporti e altri, tenendo in considerazione la situazione dell’economia globale che è diventata più complicata a causa della politica di sanzioni illegittime dell’Occidente”.
Nel frattempo, aumentano le tensioni tra Russia e UE sulle forniture di gas. Gazprom, infatti, ha comunicato ad Eni la riduzione dei flussi verso l’Italia del 15%, con il gruppo italiano che,interpellato dall’Ansa, ha risposto che sta monitorando l’evoluzione della situazione. Tuttavia, il ministro della Transizione ecologica, Cingolani, ha rassicurato, spiegando che al momento non vi sarebbe alcuna criticità sulle forniture.
Nel pomeriggio, sempre Gazprom, ha annunciato una riduzione del flusso di gas del 33% dal gasdotto Nord-Stream 2 verso la Germania, ma anche dalla UE hanno rassicurato sull’assenza di criticità.
Restando in tema di esportazioni di gas, Israele , Egitto ed Unione Europea hanno firmato un accordo sull’esportazione di gas naturale, oggi ,durante una conferenza regionale in programma al Cairo, accordo definito dalla Presidente della Commissione UE, Von der Leyen, “storico”.
Sul fronte economico, dopo l’annuncio del rialzo dei tassi a partire da luglio, da parte della Banca Centrale Europea, che ha avuto pesanti ripercussioni sui mercati , facendo innalzare il differenziale tra Btp italiani e Bund tedeschi , quest’ultima, al termine di una riunione di emergenza, ha varato uno scudo anti Spread , decisione che ha determinato la ripresa delle Borse e il calo del differenziale Btp-Bund. Ma in serata, dall’ America, è arrivata la notizia che la Fed ha alzato i tassi di interesse dello 0,75% per la prima volta dal 1994.
In Italia, mentre il Premier Draghi, che ha presieduto un Consiglio dei Ministri , che ha dato il via libera a Misure urgenti in materia di semplificazioni fiscali e a disposizioni urgenti per la sicurezza e lo sviluppo delle infrastrutture, dei trasporti e della mobilità sostenibile, nonché in materia di grandi eventi e per la funzionalità del Ministero delle infrastrutture e della mobilità sostenibili, e ha deciso la proroga dell’obbligo delle mascherine a bordo dei mezzi di trasporto pubblici fino alla fine di settembre, ha preparato la missione di domani a Kiev, dove si recherà con il Presidente francese Macron e con il cancelliere tedesco Scholz per ribadire il sostegno finanziario, umanitario e in armi all’Ucraina, i partiti continuano a dibattere sull’assetto delle coalizioni , dopo l’esito delle Amministrative.
Se nel centrodestra, a competere per la leadership sono Fratelli d’Italia e Lega,nel centrosinistra si discute del “campo largo”, con il segretario Letta che vorrebbe estenderlo ai centristi di Azione e di Italia Viva, i quali però non intendono convergere con i penstastellati, questi ultimi, alle prese con la riorganizzazione del Movimento dopo i risultati insoddisfacenti delle elezioni, forte della guida confermata di Conte (dopo la sentenza del Tribunale di Napoli che ha rigettato il ricorso degli attivisti sulla legittimità dell’elezione di quest’ultimo a Presidente e degli altri vertici dei 5Stelle per la mancata votazione da parte dei neo-iscritti) e pronti ad abbandonare il Governo, qualora non ascoltati dal Premier Draghi.
Riguardo ai lavori parlamentari, in serata, dopo una votazione in Commissione Giustizia del Senato sugli emendamenti , tutti respinti , della Lega , che non ha optato per il ritiro, (le altre forze di Maggioranza, invece, li hanno ritirati), in quanto determinata a modificare il provvedimento alla luce dei quesiti del Referendum , seppure questo non abbia ottenuto il quorum, la riforma del Consiglio Superiore della Magistratura è approdata in Aula, dove dovrebbe essere approvata entro domani.
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