di Federica Marengo lunedì 20 giugno 2022
-Nella centodiciassettesima giornata di guerra in Ucraina, le forze russe hanno continuato ad attaccare con colpi di artiglieria la regione nord-orientale del Donbass, così come la regione di Kharkiv, seconda città più importante dopo la capitale Kiev, dove nell’oblast di Dnipropetrovsk , hanno colpito un deposito di carburante, causando la morte di 3 persone e il ferimento di altre 13.
Attacchi aerei da parte di Mosca, sono stati registrati anche a Severodonetsk, che però resiste, sebbene le autorità locali abbiano fatto sapere che la città è distrutta e a Lysychansk, dove si sarebbe recato in segreto per una visita il Presidente Zelensky, mentre il New York Times, nel suo report sulla guerra, ha denunciato l’uso di bombe a grappolo, vietate, da parte di Mosca.
E proprio a proposito di Severodonetsk, il Viceministro della Difesa ucraina, Anna Malyar, ha dichiarato di essere convinta che Mosca voglia conquistare l’intera regione del Lugansk prima del 26 giugno.
Nella regione meridionale del Paese, invece, sono sotto assedio russo, Odessa, dove sono stati segnalati diversi attacchi missilistici e Mariupol, dove il sindaco ha rilanciato l’allarme catastrofe umanitaria, per via della mancanza di acqua, corrente , gas e sistemi di smaltimento delle acque reflue e dell’epidemia di colera in atto. A Kherson, invece, è proseguita la controffensiva da parte delle truppe ucraine.
Intanto, il Presidente ucraino Zelensky, nel suo consueto videomessaggio alla popolazione, pubblicato sui suoi canali social, ha detto: “Da domani, inizia una settimana storica, una delle più importanti dal 1991. Sentiremo la risposta dell’Unione europea sullo status di candidato dell’Ucraina. Abbiamo già una decisione positiva della Commissione e alla fine della settimana avremo la risposta del Consiglio europeo. La Russia aumenterà comunque le ostilità nel Paese, ma non solo anche contro altri Paesi europei. Noi ci stiamo preparando e avvertiamo i nostri partner. Gli occupanti stanno accumulando forze in direzione di Kharkiv, nella regione di Zaporizhia. Stanno di nuovo bombardando i nostri depositi di carburante, per peggiorare la situazione. Attacchi a cui naturalmente risponderemo. Nel Donbass ,continuano aspri combattimenti. L’esercito russo usa lì la maggior parte dell’artiglieria lì, le forze più offensive. Ma Severodonetsk, Lysychansk, Avdiivka, Krasnohorivka e altri punti caldi stanno resistendo. Il nostro esercito resiste”.
Stamane, invece, il Presidente ucraino Zelensky, che, tramite decreto ha interdetto ufficialmente da Kiev il partito filorusso ed euroscettico “Piattaforma di opposizione-per la vita”, apertamente sostenuto da Mosca, è intervenuto in video collegamento al Global Policy Forum dell’Ispi, in corso a Milano, evidenziando: “L’Ucraina ha bisogno di aiuto: rifornimenti, alimenti, armi ed equipaggiamenti moderni. Ciò che vogliamo è la fine della guerra e che la nostra terra non appartenga a nessun altro. Stiamo proteggendo i nostri obiettivi e valori comuni con l’Europa. Per noi questo è un fattore unificante e credo che sia per questo che abbiamo ricevuto lo status di candidato. L’Ue deve solo considerarci un partner alla pari. Per favore, sosteneteci. Inoltre, sono in corso negoziati difficili per sbloccare i porti ucraini e alleviare così la crisi alimentare che ha conseguenze gravi in tutto il mondo. L’Africa è “ostaggio” dell’invasione russa dell’Ucraina che ha contraccolpi sulle esportazioni di grano e l’impennata dei prezzi”.
Infine, Zelensky ha incontrato il Presidente di Confindustria (Italia), Bonomi, per un colloquio dedicato alla “partecipazione delle imprese italiane alla ricostruzione” del Paese, dilaniato dalla guerra.
Mosca, invece, che ha fatto sapere di un attacco da parte delle forze ucraine a una piattaforma russa di petrolio in Crimea, a fronte della segnalazione del governatore filorusso di Bryansk, Alexander Bogomaz, ha denunciato l’uso di armi occidentali per bombardare la regione, mentre l’incaricata d’affari dell’ambasciata lituana a Mosca è stata convocata al ministero degli Esteri che le ha presentato una protesta ufficiale per la limitazione del transito commerciale verso l’exclave russa di Kaliningrad, aggiungendo che se il blocco non verrà revocato la Russia si riserva il diritto di “azioni volte alla difesa dei propri interessi”.
Tuttavia, il ministro degli Esteri della Lituania Gabrielius Landsbergis, a margine del Consiglio degli Affari Esteri tenutosi oggi in Lussemburgo, ha spiegato: “Lo stop imposto dalla Lituania ad alcune merci trasportate attraverso il suo territorio dalla Russia all’enclave russa di Kaliningrad, o viceversa, è un effetto delle sanzioni Ue che sono in vigore dal 17 giugno. Non è la Lituania: sono le ferrovie lituane che informano i clienti che merci sottoposte a sanzioni, come l’acciaio e altre merci che contengono minerale di ferro, non possono transitare per la Lituania. E’ una misura presa in consultazione con la Commissione Europea e in base alle linee guida della Commissione. Sono state diffuse informazioni false, e non è la prima volta, da parte delle autorità russe, ma sono lieto di poterlo spiegare. A questo punto, poco meno della metà delle merci che attraversano la Lituania sono nella lista delle sanzioni Ue. Questo non vuol dire che tutte sono sanzionate ora: per alcune ci sono dei periodi di transizione. Per esempio il petrolio inizierà a fine anno, in dicembre”.
Proprio nel corso del Consiglio degli Affari Esteri in Lussemburgo, che ha confermato l’aiuto militare e finanziario a Kiev, è stato lanciato l’allarme per il rischio di una crisi alimentare senza precedenti, come si legge nel documento elaborato dai Ministri degli Esteri della UE, in cui si fa riferimento alla richiesta di una tregua per consentire le esportazioni di grano: “L’Ue è pienamente impegnata a collaborare con i suoi partner globali per gestire le peggiori conseguenze “sulla sicurezza alimentare e ha adottato misure rapide e complete. Il Consiglio esprime la sua profonda preoccupazione per il fatto che le popolazioni vulnerabili si trovino ad affrontare livelli d’insicurezza alimentare “senza precedenti. La guerra di aggressione ingiustificata, non provocata e illegale della Russia contro l’Ucraina ha drammaticamente aggravato la crisi della sicurezza alimentare”.
Nella conferenza stampa a margine dello suddetto Consiglio, l’Alto rappresentante per la Politica estera, Borrell, ha annunciato: “Una questione su cui si sta lavorando è il parere della Commissione sulla domanda di adesione di Ucraina, Moldova e Georgia. Sappiamo che il Consiglio europeo di fine settimana dovrebbe inviare un segnale per avviare i preparativi per l’integrazione europea di questi tre paesi. Questo è un segnale potente. Un segnale di potenza che dovrebbe essere ascoltato non solo in Ucraina, non solo in Moldova e Georgia ma dovrebbe andare oltre i nostri confini a voce alta come manifestazione della nostra forza, unità e sostegno a questi tre paesi e soprattutto a quello che è stato aggredito dalla Russia”.
Poi, riguardo al passaggio di terra tra Kaliningrad e la Russia, ha affermato: “Il passaggio di terra tra Kaliningrad e la Russia non è stato bloccato: i passeggeri e beni che non sono sanzionati continuano a transitare, la Lituania non ha preso alcuna restrizione unilaterale, applica solo le sanzioni, il resto è solo propaganda. Controlleremo nuovamente che siamo tutti allineati sulle stesse linee guida, le minacce di risposta della Russia preoccupano sempre”.
Il Consiglio degli Affari Esteri, anticipa il Consiglio Europeo del 23 e del 24 giugno , le cui conclusioni sono state già fissate in una bozza di documento, in cui si legge che: “L’Unione Europea rimane fortemente impegnata a fornire ulteriore sostegno militare all’Ucraina, perché possa esercitare il diritto di autodifesa dall’aggressione russa”. A tali conclusioni, dovrebbe essere aggiunto il via libera al conferimento all’Ucraina dello status di candidato all’ingresso in UE, visto l’accordo trovato tra i 27 Stati, Premier ungherese Orban, compreso.
Restando in UE, stamane, la Presidente della Banca Centrale Europea, Lagarde ,in Audizione alla commissione Economica del Parlamento europeo, ha dichiarato: “L’attività dell’area euro è frenata dagli elevati costi energetici, dall’intensificarsi delle interruzioni delle catene di approvvigionamento e dalla maggiore incertezza”.
Quanto all’Italia, invece, alla vigilia delle Comunicazioni del Premier Draghi alle Camere del 21 e del 22 giugno, in vista della partecipazione al Consiglio Europeo del 23 e del 24 giugno, nel pomeriggio si è tenuta a Palazzo Chigi la riunione dei rappresentanti del Governo, il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega agli Affari Esteri ,Amendola, e il ministro dei Rapporti con il Parlamento, D’Incà, con i capidelegazione di Maggioranza sulla Risoluzione che, al momento, metterebbe d’accordo le forze dell’Esecutivo su tutti i punti tranne il nuovo invio di armi a Kiev, cui sono contrari il M5S e LeU.
Il M5S, inoltre, è diviso al suo interno tra pentastellati allineati al Governo e guidati dall’ex capo politico e Ministro degli Esteri Di Maio, pro invio di armi, europeista e atlantista, e linea del Presidente Conte, che , non solo ha chiesto al Governo un impegno a coinvolgere le forze politiche prima dei vertici UE, permettendo a queste ultime di esprimersi con un voto sulle decisioni prese e di riferire in merito in Parlamento periodicamente, ma ha anche ribadito il no al nuovo invio di armi.
Tale divergenza ha dato luogo a uno scontro tra il Presidente dei pentastellati Conte e il Ministro degli Esteri Di Maio, già divisi su altre questioni, al punto che nel Consiglio Nazionale del Movimento svoltosi nella serata di ieri si è dibattuto dell’estromissione del titolare della Farnesina, al momento congelata per motivi giuridici.
Dure , anche le dichiarazioni al riguardo del Presidente della Camera Fico, che, a Napoli per un’iniziativa, ha dichiarato: “Siamo arrabbiati e delusi. Non riesco a comprendere che il ministro degli esteri Di Maio attacchi su delle posizioni rispetto alla Nato e all’Europa che nel Movimento non ci sono e non se ne dibatteva prima. Non capisco , perché nel Movimento ci sono questi attacchi su Ue e Nato in questo momento. Subiamo una cosa che secondo me è mistificatrice, non aderente alla realtà del M5S rimasto sempre legato a Ue e Nato”.
Immediata, la replica di Di Maio che, tramite il suo portavoce, ha fatto sapere: “Supiti e stanchi per gli attacchi che diversi esponenti del M5S titolari anche di importanti cariche istituzionali, oggi hanno rivolto a Di Maio, che non replicherà. C’è un limite a tutto, non si può indebolire il governo”.
Preoccupato per la tenuta dell’Esecutivo il Pd, mentre Lega e Forza Italia, a lavoro per l’unità del Governo e per la pace , hanno chiesto all’Esecutivo il varo in settimana di un decreto benzina e siccità, per sostenere famiglie e imprese colpite dalla crisi economica derivata da tali emergenze.
Dall’Opposizione invece, Fratelli d’Italia ha fatto sapere che presenterà una propria Risoluzione , mentre Sinistra italiana ha ribadito la contrarietà a un ulteriore invio di armi.
A proposito di allarme siccità al Nord e al Centro Italia, nel pomeriggio si è tenuto un vertice tra i ministeri e si andrebbe nella direzione indicata dalle Regioni di proclamare lo Stato di emergenza per siccità allo scopo di dare priorità all’uso umano e agricolo della risorsa idrica, e di mettere a disposizione risorse, anche del Pnrr, per creare nuovi invasi.
Domani, invece, si terrà la riunione del Comitato di emergenza sul gas, per affrontare la questione della riduzione del 50% dei flussi diretti dalla Russia all’Italia ,annunciata da Gazprom.
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