di Federica Marengo venerdì 29 novembre 2024
-Mentre oltre 1 milione di persone in gran parte dell’Ucraina sono rimaste al buio per via degli attacchi delle forze russe alle infrastrutture energetiche del Paese, registratisi nelle ultime 24 ore, che hanno causato, inoltre, il blocco dell’erogazione dell’acqua, dei trasporti , la chiusura delle scuole e la riduzione, a scopo precauzionale, della produzione di elettricità all’interno delle tre centrali nucleari del territorio , sono continuati i raid incrociati sui due fronti.
La notte scorsa, infatti, la contraerea russa ha abbattuto 47 droni ucraini , la maggior parte dei quali lanciati nella regione di Rostov dove l’esercito ucraino ha fatto sapere di aver colpito un deposito di petrolio.
Droni russi, invece, hanno colpito la città di Kherson, causando la morte di una persona. Inoltre, la Difesa di Mosca ha rivendicato l’avanzamento e la conquista di Rozdolne, insediamento nel sud del Donbass. Tuttavia, il capo dell’esercito ucraino Oleksandr Syrskyi , dopo aver visitato Pokrovsk e Kurakhove, nella regione di Donetsk, ha reso noto che rafforzerà le truppe sul fronte orientale con riserve, munizioni ed equipaggiamento e ha dichiarato che le forze ucraine stanno respingendo le avanzate russe nella parte orientale.
Intanto, il Presidente ucraino Zelensky, che ha firmato la legge di Bilancio 2025, che prevede che il 60% della spesa, poco più di 50 miliardi di euro, vada alla difesa e alla sicurezza per far fronte all’invasione russa e ha nominato un nuovo comandante delle forze terrestri ucraine, ha avuto un colloquio telefonico con il cancelliere tedesco Scholz, nel quale, quest’ultimo, gli ha assicurato il “continuo sostegno della Germania”, concordando di rimanere in contatto “anche in vista di possibili percorsi per una pace giusta”.
Lo stesso Zelensky, poi, in un post sui social, ha fatto sapere : “Ho avuto una conversazione telefonica con il Cancelliere tedesco Olaf Scholz e l’ho ringraziato per la sua leadership nell’aiutare l’Ucraina con i sistemi di difesa aerea, gli efficacissimi Petriot e IRIS-T, che hanno già salvato migliaia di vite. Sono grato al Cancelliere per la sua disponibilità a continuare a sostenere l’Ucraina, in particolare la nostra difesa contro l’aggressione russa e la nostra resilienza. Abbiamo discusso di come i nostri passi bilaterali e quelli dei nostri partner possano rafforzare l’Ucraina. È importante che la pressione sulla Russia aumenti e che le posizioni dell’Ucraina si rafforzino, perché è questo che costringerà la Russia a fare una vera pace. Il Cancelliere tedesco ha parlato dei dettagli della sua telefonata a Putin. È chiaro che solo la forza delle armi e la forza della diplomazia insieme possono costringere l’autore della guerra alla pace, e che la pace è possibile solo attraverso la forza”.
Il portavoce del governo di Berlino, Steffen Hebestreit, quindi, ha reso noto che: “Il Presidente Zelensky ha ringraziato il governo federale per il suo supporto militare, in particolare per il rafforzamento della difesa aerea dell’Ucraina. Il Cancelliere federale ha ribadito la solidarietà continua e incrollabile con l’Ucraina e ha assicurato che la Germania continuerà a supportare l’Ucraina nel campo militare in stretto coordinamento con i partner europei e internazionali. Nel corso del colloquio, i due dirigenti hanno accordato la prosecuzione del dialogo anche per quanto riguarda le potenziali vie per arrivare alla pace in Ucraina”.
Il Presidente Zelensky ha poi avuto un colloquio telefonico anche con il Presidente francese Macron, nel quale, quest’ultimo, rinnovando il sostegno all’Ucraina, ha evidenziato: “Gli attacchi russi, l’aumento della cooperazione con la Corea del Nord e la retorica irresponsabile che li accompagna fanno parte di una logica di escalation inaccettabile da parte della Russia, che continua a perseguire un disegno revisionista, brutale e imperialista. Questa logica di escalation non minerà la nostra determinazione a continuare ad aiutare l’Ucraina con la massima intensità e per tutto il tempo necessario”.
Secondo Reuters, il ministro degli Esteri ucraino Andrii Sybiha, in una lettera visionata dalla stessa agenzia, avrebbe esortato la Nato a rivolgere a Kyiv l’invito ad aderire all’alleanza militare occidentale nel corso della riunione dei ministri degli Esteri della Nato che si terrà il 3 e 4 dicembre.
Ad Astana, invece, in Kazakhstan, il Presidente russo Putin intervenuto all’incontro del Csto, l’alleanza militare tra Paesi post sovietici, parlando della produzione dei missili balistici a medio raggio Oreshnik ,come quello che le forze di Mosca hanno lanciato la settimana scorsa contro una struttura dell’industria militare ucraina a Dnipro, ha dichiarato: “Attualmente, il ministero della Difesa e lo Stato maggiore dell’esercito russo stanno selezionando gli obiettivi da distruggere sul territorio dell’Ucraina. Questi potrebbero essere strutture militari, imprese dell’industria della difesa o centri decisionali a Kiev. La Russia ha lanciato 100 missili e 466 droni sull’Ucraina negli ultimi due giorni e questi attacchi sono una risposta al lancio sulla Russia di missili Atacms americani. Sappiamo quanti missili i Paesi occidentali hanno finora fornito a Kiev e quanti intendano ancora fornirne”, per poi sottolineare: “Il governo ucraino è completamente illegittimo e non ha nemmeno il diritto di dare ordini alle forze armate, chi esegue tali ordini si rende complice di crimini”.
Ciò, mentre a Mosca, il portavoce del Cremlino, Peskov, nella consueta conferenza stampa, a una domanda sulla dichiarazione dell’intelligence russa secondo cui “l’Occidente vorrebbe dispiegare in Ucraina circa 100.000 peacekeeper”, ha risposto: “L’invio di peacekeeping è possibile solo con il consenso delle parti in conflitto”, aggiungendo che “per favorire una traiettoria di accordo dobbiamo affrontare le cause alla radice di questo conflitto. È tutto molto più profondo di una decisione di inviare una missione di peacekeeping”.
Nel frattempo, il ministro della Difesa russo, Andrei Belousov si è recato in Corea del Nord, a Pyongyang, dove ha tenuto un incontro con l’omologo nord-coreano Gwan Cholem, al termine del quale, secondo l’agenzia Tass, ha affermato: “Oggi i legami amichevoli tra Russia e Corea del Nord si stanno espandendo attivamente in tutti i settori, compresa la cooperazione militare. Siamo determinati ad attuare tutti gli accordi raggiunti al massimo livello. Attendiamo con impazienza una stretta e fruttuosa interazione con i nostri compagni coreani. I negoziati di oggi serviranno a rafforzare ulteriormente il partenariato strategico russo-coreano nel settore della difesa”.
A Bruxelles, invece, il neo Presidente del Consiglio europeo, Antonio Costa ha tenuto allo Justus Lipsius il suo discorso di insediamento nel quale ha detto: “La pace non può significare capitolazione. La pace non deve premiare l’aggressore. La pace in Ucraina deve essere giusta; deve essere duratura e deve basarsi sul diritto internazionale. Viviamo in un mondo multipolare nel quale insieme dobbiamo tessere una rete globale. Dobbiamo abbandonare concetti come Sud globale o Nord globale. L’azione esterna dell’Ue deve riconoscere che sia il Sud che il Nord sono, di fatto, plurali. Ciò significa anche che l’Unione europea deve essere un partner per un futuro globale, multilaterale, sostenibile e pacifico”.
Al termine dell’ intervento del neo Presidente del Consiglio Ue Costa, c’è stato il passaggio della campanella con il predecessore, Charles Michel, alla presenza della Presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen.
Infine, negli USA, mentre il Presidente uscente Biden ha condannato l’ultimo raid russo contro l’Ucraina , evidenziando come esso serva “come un ulteriore promemoria dell’urgenza e dell’importanza di sostenere il popolo ucraino nella sua difesa contro l’aggressione russa”, la Cnn ha reso noto il presunto piano di pace dell’inviato della futura amministrazione Trump per l’Ucraina, Keith Kellogg, secondo cui “I fronti verrebbero congelati da un cessate il fuoco e verrebbe imposta una zona demilitarizzata. In cambio, la Russia otterrebbe un alleggerimento limitato delle sanzioni e un alleggerimento completo solo quando verrà firmato un accordo di pace che sia accettabile per l’Ucraina. Una tassa sulle esportazioni di energia russa pagherebbe la ricostruzione dell’Ucraina. All’Ucraina non verrebbe chiesto di rinunciare al recupero del territorio occupato, ma accetterebbe di perseguirlo solo attraverso la diplomazia. L’Ucraina accetterebbe che ciò richieda una futura svolta diplomatica ,che probabilmente non avverrà prima che Putin lasci il suo incarico”.
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