di Federica Marengo mercoledì 27 novembre 2024
-Proseguono gli attacchi russi sull’Ucraina. Nella notte, infatti, Mosca ha lanciato una serie di attacchi con droni, circa 89, sulle regioni di: Kiev, Chernihiv, Sumy, Kharkiv, Poltava, Zhytomyr, Khmelnytsky e Mykolaiv, di cui, 36 sono stati abbattuti, 48 sono andati perduti e 5 hanno lasciato lo spazio aereo in direzione della Bielorussia, della Russia e dei territori temporaneamente occupati.
Il ministero della Difesa di Mosca, invece, ha fatto sapere che, il 23 e il 25 novembre, le forze ucraine hanno lanciato altri due attacchi con missili americani Atacms contro la regione russa di Kursk e ha affermato che “sono in preparazione azioni di risposta” a questi due nuovi attacchi.
Le forze russe, continuano ad avanzare nella regione di Donestk, dove hanno conquistato il villaggio di Kurakhovo. Tuttavia, le forze ucraine hanno attaccato con droni e missili la città di Sebastopoli, nella Crimea occupata, e le autorità locali russe hanno reso noto che le difese aeree di Mosca hanno abbattuto tutti i droni.
Intanto, il Presidente ucraino Zelensky, che, denunciando l’attacco record della scorsa notte con 188 droni russi, ha affermato che ciascuno dei droni lanciati aveva 85 componenti stranieri e ha chiesto di rafforzare le sanzioni per impedire alla Russia di eluderle, in un post su Telegram, ha scritto: “Solo un sostegno costante all’Ucraina e una pressione crescente sulla Russia, che le impedisca di adattarsi, possono privare la Russia dell’opportunità di terrorizzare l’Ucraina e continuare questa guerra. Solo insieme e con colpi precisi possiamo garantirla. Ogni notte, i nostri gruppi di fuoco mobili e gli altri nostri soldati abbattono gli ‘Shahed’ russi. Ogni notte c’è un risultato nella tutela della vita. Grazie per la precisione!”.
Poi, quest’oggi, lo stesso Zelensky, dopo il via libera dell’Europarlamento alla nuova Commissione Ue, ha scritto su X: “Le mie sincere congratulazioni a Von der Leyen per l’approvazione del nuovo collegio dei commissari. Siamo certi che sotto la guida di questa Commissione europea l’Ucraina raggiungerà il suo obiettivo strategico finale: l’adesione all’Ue. Auguro alla nuova Commissione di riuscire a rafforzare un’Europa unita e a potenziare il ruolo dell’Ue come leader globale. Non vediamo l’ora di continuare la nostra produttiva cooperazione su questioni chiave dell’agenda strategica Ucraina-Ue”.
Il capo dell’ufficio della presidenza ucraina, Yermak, invece, in un’intervista alla testata svedese Dagens Industri, ripresa sul suo profilo X, ha dichiarato: “Un punto di partenza per i negoziati di pace in Ucraina può essere quello di riportare la situazione territoriale almeno al 23 febbraio 2022″, ricordando che: “ Il Presidente Zelensky ha chiesto che l’Ucraina venga invitata a far parte dell’Alleanza Atlantica come primo punto del suo “piano per la vittoria”. Ciò, non comporterebbe alcun obbligo degli alleati della Nato in base all’articolo 5, che prevede di intervenire militarmente se uno dei Paesi membri subisce un attacco. Tale invito incoraggerebbe la Russia a scegliere la diplomazia”.
Ciò, mentre il ministro della Difesa ucraino, Umerov, si è recato a Seul per incontrare il Presidente Yoon Suk Yeol e il suo omologo, per discutere delle truppe nord-coreane inviate in Russia per combattere in Ucraina e del sostegno della Corea del Sud agli sforzi bellici di Kiev.
Al termine dell’incontro, la presidenza sudcoreana ha reso noto in un comunicato che “La Corea del Sud e l’Ucraina hanno concordato di condividere informazioni sul dispiegamento delle truppe nordcoreane in Russia e sul trasferimento di armi e tecnologia tra Russia e Corea del Nord”. Il Presidente sudcoreano Yoon Suk Yeol , inoltre, ha espresso “la speranza che i due Paesi lavorino insieme per contrastare le minacce alla sicurezza poste dalla cooperazione militare tra Mosca e Pyongyang”.
Nel frattempo, mentre il Presidente russo Putin ha raggiunto il Kazakistan per discutere con il leader kazako Kassym-Jomart Tokaiev della realizzazione di progetti energetici nel Paese dell’Asia centrale, il ministro degli Esteri russo Lavrov , in un’intervista a Rossiyskaya Gazeta , riguardo a una possibile riapertura dei negoziati , ha dichiarato: “A giudicare da ciò che sta accadendo sul campo, siamo ancora molto lontani da una soluzione politica e diplomatica della crisi. Washington e i suoi alleati sono ancora ossessionati dall’idea di infliggere una sconfitta strategica alla Russia. Per avvicinarsi a questo obiettivo illusorio, sono pronti a fare molto. Gli attacchi missilistici in profondità nel territorio del nostro Paese rappresentano una escalation. Tutti i nostri avvertimenti sul fatto che avremmo dato una risposta appropriata a queste azioni inaccettabili sono stati ignorati. Il Presidente russo Vladimir Putin il 21 novembre ha chiarito come la Russia avrebbe risposto a tali misure. Sono certo che tutti i responsabili dei danni a cittadini e infrastrutture russe saranno puniti meritatamente. Nessuna escalation da parte del nemico ci farà fare un passo indietro dal raggiungimento degli obiettivi dell’operazione militare speciale. Un elemento cruciale della risoluzione politica del conflitto dovrebbe essere la smilitarizzazione e la denazificazione, assicurando lo status di non allineati, neutrali e privi di armi nucleari dei territori sotto il controllo del regime di Kiev. Naturalmente, la condizione per qualsiasi accordo sarà il riconoscimento delle realtà politiche e territoriali sancite dalla Costituzione russa”.
Il Viceministro degli Esteri russo Serghei Ryabkov, dopo le dichiarazioni di ieri da parte del ministero della Difesa secondo cui altri due attacchi con missili americani Atacms sarebebro stati compiuti dalle forze ucraine contro la regione russa di Kursk, in un’intervista alla televisione RT, ripresa dalla Tass, ha detto: “L’attuale amministrazione americana deve fermare questa spirale di escalation nel conflitto in Ucraina. Deve semplicemente farlo, altrimenti la situazione diventerà troppo pericolosa per tutti, compresi gli stessi Stati Uniti”.
In ultimo, sempre a Mosca, quest’oggi, la Camera alta del Parlamento russo ha approvato il disegno di legge sul bilancio 2025-2027, che prevede un aumento del 30% delle spese militari nel 2025, pari a 13.500 miliardi di rubli (circa 119 miliardi di euro al cambio attuale), ovvero più del 6% del PIL russo.
A Strasburgo, invece, la Presidente della Commissione Ue, von der Leyen, in un passaggio del discorso alla Plenaria, prima del voto sui nuovi commissari e commissarie, è tornata sulla necessità di rafforzare la difesa Ue, sottolineando: “La Russia spende fino al 9% del suo Pil per la difesa. L’Europa spende in media l’1,9%. C’è qualcosa di sbagliato in questa equazione. La nostra spesa per la difesa deve aumentare. E abbiamo bisogno di un mercato unico della difesa”.
Intanto, i Paesi scandinavi (Danimarca, Svezia, Norvegia, Finlandia), i Paesi baltici Estonia, Lettonia, Polonia, eccetto la Lituania, il cui governo non è ancora formato, hanno tenuto un vertice a Harpsund, in Svezia, nel quale hanno deciso di incrementare le sanzioni contro la Russia e gli altri Paesi che sostengono l’invasione dell’Ucraina e di rafforzare il sostegno a Kiev.
Anche il Segretario generale della Nato, Rutte, in visita in Grecia, dopo gli incontri con Trump in Florida e con i leader turchi ad Ankara , ha parlato della necessità di rafforzare il sostegno all’Ucraina da parte degli alleati, sottolineando: “L’Alleanza deve spingersi oltre per sostenere l’Ucraina nella sua lotta contro l’invasione russa. Nel perseguire la sua guerra illegale in Ucraina, la Russia si avvale di armi e truppe nordcoreane, droni iraniani e beni cinesi a doppio uso per la sua industria della difesa”.
Negli USA, secondo, alcuni media, il Presidente uscente,Biden, prima di lasciare la Casa Bianca, avrebbe rivolto un ultimo appello al Congresso per ottenere 24 miliardi di dollari in aiuti all’Ucraina per rafforzare il suo sostegno militare e ricostituire le scorte statunitensi che si erano ridotte. Tutto ciò, mentre, il Presidente eletto, Trump ha nominato il generale Keith Kellogg assistente del Presidente e inviato speciale per la Russia e l’Ucraina, dichiarando su sul suo social Truth: “Insieme renderemo il mondo di nuovo sicuro”.
Infine, in sede Onu, il sottosegretario generale per l’Europa al Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, Miroslav Jenca, si è detto “preoccupato per una nuova escalation” della guerra in Ucraina e ha invitato le parti ad “astenersi da azioni e retorica che potrebbero intensificare ulteriormente il conflitto che dura da quasi tre anni”.
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