di Federica Marengo venerdì 15 novembre 2024
-Proseguono gli attacchi russi sull’Ucraina. Nella notte, infatti, le forze russe hanno colpito Odessa con dei droni, causando la morte di una persona e il ferimento di 10. Inoltre, secondo quanto dichiarato dalle autorità locali, 40 mila persone sono rimaste senza riscaldamento.
Raid russi, sono stati compiuti anche a Kherson, dove una donna è rimasta uccisa in seguito a un bombardamento.
Tuttavia, la difesa ucraina ha fatto sapere di aver abbattuto nelle ultime 24 ore un missile e 25 droni, lanciati da Mosca, che continua ad avanzare nel Donetsk, dove intensi combattimenti si registrano a Toretsk. Un avanzamento delle forze di Mosca è stato poi registrato anche a Stepanivka, un insediamento rurale sulla sponda settentrionale del fiume Vocha, davanti alla città di Kurakhove.
Il ministero della Difesa russo, invece, ha reso noto che Kiev ha lanciato dei droni sul territorio di Krasnodar, colpendo l’aeroporto militare di Krymsk.
Intanto, mentre il Presidente neo-eletto degli USA, Trump, secondo la Bbc, al gala dell’America First Policy Institute in Florida, avrebbe dichiarato che: “La guerra tra Russia e Ucraina deve finire” e che “porrà fine al conflitto subito dopo il suo insediamento”, il Presidente ucraino Zelensky, nel suo discorso serale, ha annunciato che nella prossima settimana verrà presentato un “Piano di resilienza interna dell’Ucraina” in 10 punti. Lo stesso Zelensky ha spiegato che il piano si concentra sullo sfruttamento delle capacità interne del Paese per ottenere la vittoria e che esso consta di diversi punti tra cui: la sovranità culturale, che comprende il patrimonio culturale dell’Ucraina, la cultura contemporanea e la diplomazia culturale e anche la sua componente economica.
Commentando l’elezione di Trump alla Casa Bianca, però, l’ambasciatore russo presso le Nazioni Unite a Ginevra, Gennady Gatilov, ha dichiarato: “Indipendentemente dai cambiamenti politici interni, Washington persegue costantemente un senso di contenimento di Mosca. Il cambio di amministrazione fa poco per modificarlo. L’unico cambiamento possibile è il dialogo tra i nostri Paesi, che è mancato negli ultimi anni”.
Proprio in merito a ipotesi di stampa riguardo un piano di pace per Kiev che preveda una rinuncia all’adesione alla Nato, il Segretario Generale dell’Alleanza Atlantica Mark, Rutte nel corso di una conferenza stampa in Lettonia, ha detto: “Sull’Ucraina abbiamo chiarito che il loro futuro sarà nella Nato. C’è una decisione, che abbiamo ripetuto di nuovo al vertice Nato a Washington, di un percorso irreversibile verso l’adesione alla Nato per l’Ucraina e stiamo costruendo il ponte con la promessa di 40 miliardi di dollari. Abbiamo bisogno di più spesa per la difesa e di una maggiore produzione nella difesa in tutta l’Alleanza per avere le forze giuste, ma anche per avere le giuste capacità per mantenere la nostra gente al sicuro. Accolgo anche con favore il fermo sostegno della Lettonia all’Ucraina con equipaggiamento militare, munizioni e addestramento. L’Ucraina ha urgente bisogno del nostro aiuto. Putin userà l’inverno come arma. Putin cercherà di distruggere il sistema energetico ucraino. Quindi, dovremo tutti aumentare il nostro sostegno all’Ucraina, anche con difese missilistiche aeree per proteggere le infrastrutture critiche. Il nostro sostegno all’Ucraina è la cosa giusta da fare per aiutarla a prevalere come Nazione indipendente e sovrana. È anche la cosa giusta da fare per la nostra sicurezza. Solo il governo ucraino può decidere di avviare colloqui con la Russia, su come porre fine a tutto questo. Ma devono affrontare la questione da una posizione di forza, ed è per questo che dobbiamo continuare a fornire aiuti alla difesa in Ucraina per assicurarci che saranno in quella posizione di forza quando arriverà quel giorno”.
Poi, in merito alla transizione alla Casa Bianca, Rutte ha detto: “Gli Stati Uniti sono parte integrante della Nato. Hanno fondato l’Alleanza. Sono nella Nato per una ragione storica, per non ripetere l’errore della Prima Guerra Mondiale, per non ripetere l’errore della Seconda Guerra Mondiale. Sanno che questa è parte integrante della loro difesa, della nostra difesa, della nostra difesa collettiva. Lasciatemi essere assolutamente chiaro, i Paesi Bassi, la Francia e il Regno Unito sono stati in prima linea. Siamo tutti Stati in prima linea. Non c’è uno Stato in prima linea che sia più vicino alla Russia o più lontano dalla Russia. E abbiamo bisogno degli Stati Uniti. E loro hanno bisogno di noi. Abbiamo bisogno l’uno dell’altro”.
Nella giornata di oggi, invece, il cancelliere tedesco Scholz ha avuto un colloquio telefonico, (il primo da due anni) con il Presidente russo Putin nel quale ha esortato quest’ultimo ad “avviare colloqui con l’Ucraina che aprano la strada a una pace giusta e duratura”.
Il portavoce del governo tedesco, Steffen Hebestreit, ha fatto sapere che “Il cancelliere ha esortato la Russia a mostrare la volontà di avviare colloqui con l’Ucraina con l’obiettivo di raggiungere una pace giusta e duratura e ha sottolineato la ferma determinazione della Germania a sostenere l’Ucraina nella sua difesa contro l’aggressione russa per tutto il tempo necessario”.
Secondo fonti citate dall’agenzia britannica Reuters, Scholz avrebbe anche detto a Putin che “lo schieramento di soldati nordcoreani rappresenta una grave escalation e un’espansione del conflitto”.
Scholz,, inoltre, avrebbe parlato con il Presidente ucraino Volodymyr Zelensky prima della sua telefonata e, in seguito, avrebbe informato il leader ucraino sui risultati.
A tal proposito, secondo l’agenzia Reuters, che riporta quanto detto da una fonte dell’ufficio presidenziale ucraino, “Il Presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha messo in guardia il cancelliere tedesco Olaf Scholz dal parlare telefonicamente con Vladimir Putin, in quanto ciò ridurrebbe l’isolamento del leader russo e farebbe proseguire la guerra”.
In merito alla telefonata tra il cancelliere tedesco Scholz e il Presidente russo Putin, il portavoce del Cremlino, Peskov, che, in seguito alla visita del Segretario del Consiglio di Sicurezza russo Sergei Shoigu a Pechino, ha ribadito la speciale partnership strategica di Mosca in tutti i settori, ha reso noto che, nel suddetto colloquio, il Presidente Putin ha detto al cancelliere Scholz che “eventuali accordi per porre fine al conflitto in Ucraina dovrebbero tenere conto degli interessi della sicurezza russa, basarsi su nuove realtà territoriali e affrontare le cause alla radice del conflitto”.
Peskov, poi, ha aggiunto: “Ci sono state discussioni abbastanza dettagliate, prima di tutto sul tema dell’Ucraina; discussioni franche. Ma, naturalmente, non possiamo parlare di alcuna coincidenza di opinioni. Quindi, ovviamente, ci sono disaccordi abbastanza profondi, ma il fatto stesso del dialogo è estremamente positivo”.
Il ministro degli Esteri russo, Lavrov, invece, a mergine del Forum internazionale sulla pace e sulla sicurezza Sir Bani Yas ad Abu Dhabi, in merito a quanto dichiarato dal Presidente neo eletto degli USA Trump di porre fine alla guerra in Ucraina, sottolineando come i partecipanti al Forum, ovvero i Paesi arabi, abbiano mostrato “maggiore comprensione e realismo sulla questione dell’Ucraina”, ha commentato: “Non riesco a immaginare come il Presidente eletto Usa Donald Trump possa risolvere il problema dell’Ucraina, aspetteremo le proposte. Sottolineiamo regolarmente, quando ci viene chiesto di questo, che in ogni caso un politico che dice di non essere per la guerra, ma per la pace, merita attenzione. Non sappiamo cosa verrà proposto esattamente, la nostra posizione è stata chiaramente formulata dal Presidente Putin nel suo discorso al ministero degli Esteri il 14 giugno di quest’anno”.
Sulla telefonata Scholz-Putin, critico, il Presidente ucraino Zelensky, che ha dichiarato: “La telefonata del cancelliere tedesco Olaf Scholz con Vladimir Putin ha aperto un vaso di Pandora, minando gli sforzi per isolare il leader russo. Ora potrebbero esserci altre conversazioni, altre chiamate. Solo tante parole. E questo è esattamente ciò che Putin desidera da tempo: è estremamente importante per lui indebolire il suo isolamento, Per decenni, i colloqui con la Russia sono serviti solo a non cambiare nulla e hanno condotto a questa guerra. Ora, noi comprendiamo le sfide, sappiamo come agire. Vogliamo mettere in chiaro che non ci sarà un nuovo accordo di Minsk. Ci serve una pace vera”.
Critico anche il ministro degli Esteri ucraino, che ha dichiarato: “I discorsi danno solo a Putin la speranza di alleviare il suo isolamento internazionale. Ciò che serve sono azioni concrete e forti che lo costringano alla pace, non persuasione e tentativi di appeasement che Putin interpreta come un segno di debolezza e li usa a suo vantaggio”.
Il Premier polacco Tusk ha poi fatto sapere in un post su X di aver avuto una conversazione telefonica con il cancelliere tedesco Scholz, che gli ha riferito della sua conversazione con Vladimir Putin. Tusk ha accolto con favore la telefonata del cancelliere tedesco Olaf Scholz al Presidente russo Putin, affermando, però, che “non si può decidere nulla sull’Ucraina senza la partecipazione del Paese devastato dalla guerra”.
Per l’Italia, il Vicepremier e ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione internazionale, Tajani, in queste ore in visita all’Eso di Monaco di Baviera, ha avuto un colloquio telefonico con il suo omologo ucraino, Andrii Sybiha, nel quale ha ribadito il pieno sostegno dell’Italia all’Ucraina, condividendo l’importanza del prossimo G7 di Fiuggi e della Conferenza di ricostruzione che si terrà a luglio in Italia, e sottolineando che “Il governo italiano continua a lavorare per una pace giusta”. I due ministri, si incontreranno martedì prossimo a Varsavia per il vertice tra Italia, Polonia, Regno Unito, Francia e Germania.
Ciò, mentre l’agenzia di stampa nordcoreana KCNA, ha fatto sapere che Kim Jong Un, a margine di una prova di funzionamento di droni in una fabbrica, “Ha sottolineato la necessità di costruire il prima possibile un sistema di produzione di massa di droni esplosivi”.
A Bruxelles, nel frattempo, la Vicepresidente della Commissione europea Margrethe Vestager in un comunicato, ha reso noto che “L’Unione Europea ha finanziato per la prima volta acquisti congiunti di armi da parte dei 27 Stati membri, la maggior parte dei quali destinati all’Ucraina”.
Secondo quanto riportato nella dichiarazione, l’Ue ha investito 300 milioni di euro per aiutare circa 20 Stati membri ad acquistare attrezzature per la difesa aerea, veicoli blindati e munizioni, la maggior parte dei quali sarà destinata all’Ucraina devastata dalla guerra.
In merito, il ministro della Difesa ucraino ha fatto sapere che la Norvegia parteciperà al finanziamento della produzione di armi in Ucraina, nell’ambito di un accordo simile a quello firmato con la Danimarca.
Proprio riguardo alla questione del rafforzamento della difesa dell’Ue, l’Alta rappresentante designata dalla Commissione europea per la Politica estera, Kaja Kallas, in visita in Francia, ha scritto in un post su X: “È sempre un piacere essere a Parigi! L’Ue sa di poter contare sull’impegno della Francia per rafforzare la posizione dell’Unione europea nel mondo. Con il Presidente Emmanuel Macron, il ministro degli Affari europei Jean-Noël Barrot e il ministro delle Forze armate Sébastien Lecornu condividiamo l’ambizione di una difesa europea più forte e di aiuti all’Ucraina”.
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