di Federica Marengo 6 novembre 2024
-Proseguono gli attacchi russi sull’Ucraina. L’Aeronautica militare di Kiev, infatti, ha fatto sapere, via Telegram, che, nella notte scorsa, le forze russe hanno compiuto un raid sulla regione di Odessa con due missili guidati X-59, ed ha lanciato sul Paese un totale di 63 droni. Trentotto, invece, i droni abbattuti, nella stessa regione di Odessa e nelle regioni di Mykolaiv, Kyiv, Sumy, Kirovohrad, Zhytomyr, Cherkasy, Chernihiv e Zaporizhzhia, dove 6 persone sono rimaste uccise e 23 ferite e dove è stata distrutta un’infrastruttura ed è scaturito un incendio.
Tuttavia, il capo del Centro per la lotta alla disinformazione presso il Consiglio di sicurezza e difesa nazionale dell’Ucraina, Andriy Kovalenko, ha fatto sapere che un drone ha attaccato la base navale russa di Kaspiysk, nella Repubblica Autonoma del Daghestan.
Inoltre, secondo l’ultimo rapporto della task force USA dell’Istituto Superiore di Studi sulla guerra, le forze di difesa ucraine avrebbero riconquistato le posizioni precedentemente perse a sud di Chasovoy Yar, mentre gli occupanti russi starebbero avanzando a sud-est di Kupyansk, a nord-ovest di Kreminnaya, vicino a Toretsk, vicino a Pokrovsk, Kurakhovo, Vugledar e a nord di Robotyn.
Nelle ultime ore, poi, secondo quanto dichiarato dal membro del Consiglio di sicurezza ucraino, Andrii Kovalenko, in un’intervista alla televisione sudcoreana ,“Le prime truppe nordcoreane sono già state bombardate, nella regione di Kursk” e “i primi scontri tra l’esercito ucraino e le truppe nordcoreane aprono una nuova pagina di instabilità nel mondo”.
La notizia è stata confermata dal New York Times,che ha riportato le dichiarazioni di un alto funzionario di Kiev e di un alto funzionario statunitense, secondo cui le truppe nordcoreane sono entrate in guerra al fianco della Russia contro l’Ucraina e un numero significativo è stato ucciso.
Il Presidente ucraino Zelensky ha dichiarato in merito: ” Insieme al mondo, dobbiamo fare tutto il possibile per far sì che questo passo della Russia per espandere la guerra, per farla davvero degenerare, sia un fallimento”.
A tal riguardo, i ministri degli Esteri delle democrazie del G7 (Stati Uniti, Giappone, Italia, Gran Bretagna, Germania, Francia e Canada) insieme con Corea del Sud, Australia e Nuova Zelanda, hanno dichiarato di essere seriamente preoccupati per il dispiegamento di truppe nordcoreane in Russia e per la possibilità che vengano utilizzate nella guerra contro l’Ucraina, in quanto “Il sostegno diretto della Repubblica Democratica Popolare di Corea del Nord alla guerra di aggressione della Russia contro l’Ucraina, oltre a dimostrare i disperati sforzi della Russia per compensare le sue perdite, segnerebbe una pericolosa espansione del conflitto”.
Il Segretario generale della Nato, Rute, invece, in un post su X, ha reso noto di aver avuto un colloquio telefonico con il Presidente sud-coreano Yoon Suk-yeol, “in merito allo spiegamento di truppe nordcoreane in Russia, un punto di svolta per la sicurezza globale” e di “stare rafforzando i legami con i partner indo-pacifici per contrastare insieme queste minacce”.
Tutto ciò, mentre il Parlamento di Mosca ha votato oggi la ratifica del trattato strategico con Pyongyang.
Intanto, dopo la vittoria del candidato repubblicano Donald Trump alle elezioni presidenziali americane, il Presidente ucraino Zelensky, si è congratulato in una nota con quest’ultimo per l’“impressionante vittoria”, augurandosi che la sua vittoria “aiuterà l’Ucraina ad ottenere una pace giusta”.
Dal Cremlino, invece, il portavoce Peskov ha detto di non sapere se Vladimir Putin si congratulerà con il Presidente eletto Usa Donald Trump, ricordando che gli Stati Uniti sono “un Paese ostile, direttamente e indirettamente coinvolto in una guerra contro la Russia” e che “Mosca giudicherà la presidenza Trump in base a passi concreti”.
Peskov, poi, ha aggiunto che “Gli Usa sono in grado di contribuire alla fine del conflitto in Ucraina, ma questo non può essere fatto dall’oggi al domani” e che “Siccome proprio gli Usa sono il Paese che butta costantemente benzina sul fuoco in questo conflitto e vi partecipa direttamente, essi sono in grado di cambiare la traiettoria della loro politica, ma se questo sarà fatto e in che modo lo sapremo solo dopo gennaio”.
Il ministero degli Esteri russo, invece, in una nota, riportata dall’agenzia Tass, ha commentato l’elezione di Trump, sottolineando : “Mosca lavorerà con la nuova amministrazione quando si insedierà alla Casa Bianca, difendendo fermamente gli interessi nazionali russi e concentrandosi sul raggiungimento di tutti gli obiettivi prefissati dell’operazione militare speciale. Le nostre condizioni sono invariate e sono ben note a Washington. Non abbiamo illusioni sul Presidente americano eletto. L’élite politica al potere negli Usa, indipendente dall’affiliazione di partito, aderisce ad atteggiamenti anti-russi e alla linea di contenimento di Mosca. Donald Trump ha vinto nonostante la potente campagna di propaganda scatenata contro di lui dai democratici, usando risorse amministrative e con l’appoggio dei media liberal. Trump ha invece prevalso facendo leva sulla esperienza della prima presidenza e scommettendo sulle questioni di interesse pubblico dell’economia e della immigrazione illegale. Questo, tuttavia, non cancella la profonda divisione civile negli Usa e c’è da aspettarsi che il ritorno di Trump provocherà un aumento della tensione interna”.
Per l’Italia, il Vicepremier , ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti e segretario della Lega, Salvini ha detto di confidare nel fatto che “Trump ponga fine a due guerre che sono devastanti” e che “Se riuscirà a porre fine ai due conflitti, solo questo varrà l’elezione”, sottolineando sulla possibilità che il governo italiano possa inviare un nuovo pacchetto di armi all’Ucraina, il decimo: “L’Ucraina l’abbiamo sempre aiutata e sempre l’aiuteremo finché si tratterà di aiuti per difendersi, mai per attaccare. Conto che l’insediamento di Trump riporti la pace e quindi che non ci sia bisogno di undicesimi, dodicesimi o tredicesimi pacchetti di invio di armi”.
Il Vicepremier , ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione internazionale, segretario di FI, Tajani, invece, ha detto: “Tutti vogliamo la pace, l’Italia è favorevole ad una conferenza di pace come quella in Svizzera, ma che si allarghi alla Russia, alla Cina, al Brasile, all’India, per far sedere allo stesso tavolo Russia e Ucraina e cercare di giungere a un accordo. E poi se gli Usa spingeranno ancora di più per questo sarà un fatto positivo. L’Ucraina deve anche sentirsi rassicurata dal fatto di essere candidata a far parte della Nato e dell’Ue” .
Nel frattempo, da Bruxelles, dove la Presidente della Commissione Ue, von der Leyen, si è congratulata con Trump, auspicando un lavoro comune degli USA con la Ue, il Commissario designato alla Difesa, Andrius Kubilius, nel corso della sua audizione all’Eurocamera, ha evidenziato: “La mia lettera d’incarico mi richiede di preparare l’Ue agli scenari più estremi, dunque dobbiamo prepararci alla possibilità di una aggressione della Russia contro i Paesi dell’Ue. Sembra che nel 2025 la Russia spenderà di più in difesa dell’Ue a 27 in termini di parità d’acquisto, dobbiamo cambiare totalmente la strutture della nostra difesa: non c’è competizione tra Ue e Nato. Dopo i rapporti Letta, Draghi e Niinisto, sappiamo cosa fare, abbiamo bisogno di soluzioni urgenti e coraggiose”.
Infine, il portavoce della Commissione europea, Eric Mamer,nel consueto punto stampa, ha affermato: “Siamo convinti che gli Stati Uniti, così come l’Unione europea, abbiano tutto l’interesse in un’Ucraina forte e sovrana. Come continuiamo a dire, la guerra può finire domani, nel caso in cui la Russia ponesse fine alla propria aggressione”.
©Riproduzione riservata