di Federica Marengo lunedì 4 novembre 2024
-Proseguono gli attacchi russi sull’Ucraina. Nella notte, le forze russe hanno colpito Kiev con droni , tutti intercettati dalla difesa ucraina, anche se alcuni rottami hanno dato luogo in diversi distretti a degli incendi. Colpita, poi dai missili di Mosca anche Kharkiv, dove 3 persone sono rimaste uccise e 14 ferite, un supermercato è stato distrutto e le linee elettriche sono state danneggiate.
Stamane, invece, nel corso di un raid russo su Kherson, nella località di Beryslav, una persona è rimasta ferita.
Inoltre, secondo quando reso noto su Telegram dal capo del Centro per la lotta alla disinformazione presso il Consiglio di sicurezza e difesa nazionale di Kiev, Andriy Kovalenko, e riportato dal Kyiv Indipendent, “Le forze di Kiev hanno avuto uno scambio a fuoco con le truppe nordcoreane nella regione russa di Kursk, vicino al confine con l’Ucraina”.
A tal proposito, il Presidente sudcoreano Yoon Suk-yeol ha chiesto “contromisure approfondite contro la cooperazione militare illegale tra Corea del Nord e Russia in forza della considerazione che la loro alleanza sempre più stretta rappresenta una minaccia significativa per Seul”, mentre il Premier Han Duck-soo, Yoon , in un discorso al Parlamento, si è impegnato “a rafforzare la sicurezza e la difesa alla luce dei timori crescenti per la sicurezza posti dall’invio di truppe di Pyongyang a supporto della guerra di Mosca all’Ucraina”.
A dirsi preoccupato per l’invio in Russia di soldati nord-coreani per combattere in Ucraina, anche l’Alto Rappresentante per la Politica estera dell’Ue, uscente, Borrell, che , nelle scorse ore, ha incontrato a Seul il ministro della Difesa della Corea del Sud, Kim Yong Hyun e quello degli Esteri Cho Tae-yul, i quali hanno “condannato con forza l’invio”, concordando di collaborare con la comunità internazionale per “cercare di ostacolare la cooperazione di sicurezza tra Mosca e Pyongyang”.
Borrell, che si trova in Corea del Sud a seguito di un viaggio in Giappone e, che ieri ha vistato la Zona Demilitarizzata che separa le due Coree, ha dichiarato : “Lo schieramento dei soldati nordcoreani illustra purtroppo l’importanza della nostra agenda di sicurezza condivisa. L’aggressione della Russia all’Ucraina è una minaccia esistenziale. La Repubblica di Corea è nella posizione migliore per comprenderla. Siamo uniti nel sostegno all’Ucraina. Li ho incoraggiati a fare un passo avanti”.
Quindi, nella dichiarazione congiunta dello stesso Alto rappresentante per la Politica estera Ue Josep Borrell e del Ministro degli Affari esteri della Repubblica di Corea Cho Tae-yul, resa nota al termine dell’ incontro, si legge: “Condanniamo con la massima fermezza i continui trasferimenti illegali di armi alla Federazione Russa da parte della Repubblica Democratica Popolare di Corea e il dispiegamento di forze speciali nordcoreane in Russia, a sostegno della guerra di aggressione illegale di Mosca. Stiamo monitorando attentamente ciò che la Russia fornisce alla Nord Corea in cambio della fornitura di armi e personale militare, compresa la possibile fornitura di materiali e tecnologie a sostegno degli obiettivi militari di Pyongyang. Siamo inoltre profondamente preoccupati per l’eventualità di un trasferimento di tecnologia nucleare o legata ai missili balistici, che metterebbe a repentaglio gli sforzi internazionali di non proliferazione e minaccerebbe la pace e la stabilità nella penisola coreana e in tutto il mondo. Prendiamo atto che la sicurezza delle regioni indo-pacifiche ed europee sono più che mai strettamente interconnesse e ci impegniamo a monitorare attentamente la situazione e a perseguire attivamente le misure necessarie insieme alla comunità internazionale”.
Dell’invio dei soldati nord-coreani in Russia per combattere in Ucraina ha parlato anche la ministra degli Esteri tedesca Baerbock, in visita a sorpresa, questa mattina, per l’ottava volta, a Kiev.
Baerbock, che ha incontrato il suo omologo ucraino, Andriy Sybiha, con il quale ha concordato la “necessità di un’azione decisiva in risposta al coinvolgimento della Corea del Nord nel conflitto”, appena arrivata in Ucraina, ha detto: “Il sostegno all’Ucraina sarà solido come una roccia. Per quasi mille giorni, la guerra di Putin ha scosso la vita quotidiana degli ucraini, ma non il loro coraggio e la speranza di una vita sicura in un’Ucraina libera. Ci opponiamo a questa crudeltà con la nostra umanità e sosteniamo affinché gli ucraini non solo possano sopravvivere all’inverno, ma anche il loro Paese possa sopravvivere. Perché proteggono anche la libertà di tutti noi in Europa. Insieme a molti partner in tutto il mondo, la Germania è fermamente al fianco dell’Ucraina. Sosterremo gli ucraini finché avranno bisogno di noi, affinché possano continuare il loro cammino verso una pace giusta”.
La ministra degli Esteri tedesca Baerbock, poi, annunciando aiuti umanitari d’emergenza a Kiev per l’inverno, per 200 milioni di euro (sia approvvigionamento energetico come carburante che coperte e cappotti per la popolazione), ha incontrato il Presidente ucraino Zelensky e al termine dell’incontro con quest’ultimo ha tenuto una conferenza stampa nella quale, a proposito dell’adesione dell’Ucraina alla Nato, ha dichiarato: “Il futuro dell’Ucraina è chiaro sia nell’Ue sia nella Nato. Lo abbiamo affermato nella dichiarazione della Nato a Washington quest’estate. Putin vuole rendere impossibile questa libera decisione dell’Ucraina”.
Per l’Italia, il ministro della Difesa Crosetto, intervenuto nella trasmissione di Rai1 “Cinque minuti”, condotta da Bruno Vespa: “Le truppe nordcoreane in Ucraina sono un segnale pericolosissimo di come si possa saldare un fronte antidemocratico. Bisogna che la comunità internazionale convinca sia la Russia a fermare i propri attacchi, sia la Nord-Corea a portare a casa i suoi soldati. ‘E’ un allargamento della guerra e noi non vogliamo che diventi una guerra mondiale, oggi ricordiamo la fine della Prima guerra mondiale, oltre alla festa delle Forze Armate, non vogliamo arrivare alla terza guerra mondiale”.
A Berlino, invece, il cancelliere tedesco Scholz ha incontrato il Segretario della Nato, Rutte, in visita presso alcuni Stati Ue (domani incontrerà la Presidente del Consiglio Meloni a Palazzo Chigi). Scholz, nel corso della conferenza stampa congiunta tenutasi al termine del bilaterale, ha dichiarato: “Il Presidente russo Vladimir Putin , non è riuscito a creare una frattura tra gli alleati. È vero il contrario: la guerra contro l’Ucraina ha avvicinato ancora di più gli alleati della Nato. Finlandia e Svezia si sono unite alle nostre linee di difesa. L’alleanza è forte e continuerà a esserlo. E’ importante intraprendere investimenti nei prossimi anni per aumentare e rafforzare le nostre capacità di difesa. Si tratta di difenderci da ogni tipo di minaccia”.
Il Segretario della Nato, Rutte, nella medesima conferenza stampa, ha detto: “Se Putin vince in Ucraina, non si fermerà là. Sono assolutamente convinto che un giorno l’Ucraina sarà membro della Nato. Chiunque vincerà le elezioni presidenziali in Usa, noi lavoreremo con Kamala Harris, lavoreremo con Donald Trump e faremo in modo che l’Alleanza resti unita. Gli Stati Uniti non ripeteranno l’errore commesso dopo la Prima guerra mondiale di ritirarsi dall’Europa. La Russia di Putin rappresenta una minaccia diretta”, per poi aggiungere, rivolgendosi al cancelliere Scholz: “Tutti gli alleati della NATO devono investire di più e confido che la Germania continuerà a fare un passo avanti, caro Olaf: questo risultato è anche merito della tua leadership personale e del tuo impegno che ha fatto una grande differenza per la sicurezza della Germania e la forza dell’Alleanza, e invia un forte segnale a Mosca che siamo uniti per difendere i nostri valori democratici e l’ordine internazionale basato sulle regole. Come ex Primo Ministro, so che non è sempre facile per i governi stanziare fondi per la difesa nazionale e per gli aiuti all’Ucraina, ma entrambi sono cruciali per la nostra sicurezza collettiva. Se Putin vincerà in Ucraina, non si fermerà lì. La Russia sta già conducendo una campagna sempre più intensa di attacchi ibridi nei territori alleati, interferendo direttamente nelle nostre democrazie, sabotando l’industria e commettendo violenze. Tutto questo per indebolirci e aumentare la divisione. Ciò dimostra che lo spostamento della prima linea in questo mondo non è più solo all’interno dell’Ucraina. Sempre più spesso, la prima linea si sta spostando oltre i confini verso la regione baltica, l’Europa occidentale e persino verso l’estremo nord, ma la NATO è pronta a scoraggiare e difendere da queste minacce”.
Intanto, il Presidente ucraino Zelensky, che sui suoi profili social ha fatto sapere che gli alleati hanno aumentato le forniture di artiglieria, dopo aver incontrato alti funzionari ucraini, facendo il punto della situazione sul campo, ha evidenziato: “ Le forze russe stanno lanciando contro l’Ucraina un numero di droni di tipo Shahed dieci volte superiore a quello dello scorso autunno. Mosca ha incrementato gli attacchi con i droni contro Kiev e il resto del paese, diminuendo al contempo l’uso di missili da crociera e balistici più potenti e più difficili da intercettare. La Russia ha lanciato più di 2.000 droni d’attacco contro l’Ucraina nel mese di ottobre, superando di quasi 700 unità il precedente record stabilito a settembre, secondo lo Stato Maggiore ucraino. Dobbiamo contrastarli completamente”.
Il capo dell’ufficio presidenziale ucraino, Yermak, invece, in merito alla sicurezza energetica e alle indiscrezioni su un negoziato con Mosca per un accordo in tal senso, ha detto : “L’Ucraina non si opporrebbe se il Qatar o qualsiasi altro Paese negoziasse un accordo sulla sicurezza energetica attraverso colloqui separati con l’Ucraina e la Russia. Abbiamo tenuto delle conferenze tematiche , la prima sulla sicurezza energetica, co-organizzata dal Qatar. Dopo di che, abbiamo detto che se il Qatar o un altro Paese è pronto a implementare questi accordi (raggiunti alla conferenza) attraverso accordi con l’Ucraina separatamente e con la Russia separatamente, è pregato di farlo. Nessun accordo è stato ancora raggiunto e non è assolutamente vero che Kiev sta negoziando direttamente con Mosca”.
Nel frattempo, a Mosca, dove in queste ore si celebra la Giornata dell’Unità Nazionale russa, il Presidente russo Vladimir Putin ha incontrato, a sorpresa (in quanto l’incontro non era previsto) la ministra degli Esteri nordcoreana Choe Son Hui, che venerdì aveva avuto un bilaterale con il ministro degli Esteri russo Lavrov nel quale aveva dichiarato che i due Paesi hanno relazioni di “invincibile cameratismo militare” e che “la Corea del Nord sarà al fianco della Russia fino al giorno della vittoria in Ucraina”.
Sempre, quest’oggi, poi, la vice rappresentante permanente della Russia presso le Nazioni Unite, Anna Evstigneeva, secondo quanto riportato dall’agenzia russa Tass, riguardo all’accordo di partenariato strategico con la Corea del Nord, ha dichiarato: “L’accordo firmato il 19 giugno deve svolgere un ruolo di stabilizzazione nella regione e ridurre il rischio di guerra nella penisola”, ha dichiarato, rammaricandosi poi del fatto che la Corea del Sud si sia lasciata coinvolgere “nell”avventura guidata dagli Stati Uniti per la fornitura di armi occidentali alle autorità ucraine. Ci dispiace che i nostri amici e partner di lunga data a Seul stiano rapidamente perdendo la loro indipendenza sotto la pressione degli Stati Uniti. Chiediamo ai nostri colleghi sudcoreani di rinsavire e di non intraprendere questa strada estremamente pericolosa, che non porterà a nulla di buono per Seul. Soprattutto perché, secondo una ricerca sudcoreana, una netta maggioranza della popolazione del Paese non è favorevole all’invio di armi all’Ucraina”.
La stessa vice rappresentante russa alle Nazioni unite, Anna Evstigneeva, durante una riunione del Consiglio di sicurezza, ha invitato oggi la Corea del Sud a non modificare la sua politica di aiuto all’Ucraina inviando armi a Kiev, avvisando: “Sembra che anche loro si siano coinvolti nelle pericolose avventure di Washington nell’aumentare la fornitura di armi occidentali a Kiev, che, a fronte delle perdite in combattimento, ne ha grande bisogno. Invitiamo i nostri colleghi sudcoreani a rinsavire e a non intraprendere una strada estremamente pericolosa che non porterà Seoul a nulla di buono. Tanto più che, secondo i sondaggi sudcoreani, la maggioranza della popolazione del Paese non sostiene l’invio di armi all’Ucraina”.
Infine, in Moldavia, il ballottaggio per le elezioni presidenziali è stato vinto con il 54,7% dalla Presidente uscente Maia Sandu , filo-europea, che ha sconfitto Alexandr Stoianoglo , su posizioni filo-russe. Alla Presidente Sandu sono arrivate le congratulazioni della Presidente della Commissione Ue, von der Leyen, della Presidente del Parlamento Ue, Metsola, del Presidente degli USA Biden, del Presidente ucraino Zelensky e di tutti i leader e le leader Ue.
In merito, la portavoce del ministero degli Esteri russo Zakharova ha accusato l’Occidente di “gravi ingerenze” nelle elezioni.
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