di Federica Marengo venerdì 11 ottobre 2024
-Ottenere garanzie sul sostegno a Kiev in una fase difficile della guerra con la Russia e illustrare il “piano della vittoria”: questi gli obiettivi del tour europeo del Presidente ucraino Zelensky, iniziato ieri a Londra. Qui, a Downing Street, Zelensky ha incontrato il Premier Starmer, alla presenza del neo Segretario della Nato, Rutte, ai quali ha illustrato il suo piano per mettere fine alla guerra con la Russia nel 2025.
L’incontro è stato così commentato dal Presidente Zelensky su X: “Ho incontrato il Primo Ministro del Regno Unito Keir Starmer e il segretario generale Nato Mark Rutte. Gli argomenti chiave delle nostre discussioni sono stati l’integrazione euro-atlantica e il rafforzamento militare dell’Ucraina. Questi sono i passi che creeranno le migliori condizioni per ripristinare una pace giusta. Abbiamo anche discusso della rapida attuazione delle decisioni del Summit NATO di Washington e concordato i nostri prossimi passi”.
Tuttavia, un portavoce del governo britannico, citato dal Guardian, ha smentito che il Regno Unito abbia revocato le restrizioni all’Ucraina sull’uso di missili a lungo raggio , sottolineando che: “Nessuna guerra è mai stata vinta da una singola arma e non c’è alcun cambiamento nella politica del governo sull’uso di missili a lungo raggio”.
Per il Times, che cita fonti della Difesa britannica, “ Il Regno Unito sta valutando la possibilità di inviare istruttori militari in Ucraina per addestrare le truppe di Kiev e preparare le reclute in vista del loro trasferimento a est in prima linea”.
Il neo segretario dell’Alleanza Atlantica, Rutte, invece, a margine della sua visita a Londra, ha affermato di non essere personalmente preoccupato di una eventuale vittoria di Trump, perché “assolutamente convinto che gli Stati Uniti sono coinvolti, in quanto comprendono che non riguarda solo l’Ucraina perché tutti gli Stati Uniti sarebbero meno sicuri se Putin avesse successo in Ucraina”.
Riguardo alla richiesta di Kiev di usare missili a lungo raggio contro obiettivi in territorio russo, poi, Rutte ha ribadito che “spetta ai singoli alleati decidere come l’Ucraina può usare le armi che forniscono”, rimarcando: “Non concentriamoci su un solo sistema d’arma. Non sarà un solo sistema d’arma a determinare un cambiamento. Capisco cosa chiede Zelensky, ma allo stesso tempo concorda anche sul fatto che c’è una questione più ampia da discutere per fare in modo che prevalgano”.
In ultimo, il segretario della Nato, Rutte, ha annunciato che “Lunedì inizieranno le esercitazioni annuali per difendere il territorio dell’Alleanza Atlantica con armi nucleari” e che “più di 60 velivoli prenderanno parte all’esercitazione Steadfast Noon, che si svolgerà nello spazio aereo di Regno Unito, Belgio e Paesi Bassi”, spiegando che: “In un mondo instabile è essenziale che testiamo e rafforziamo le nostre difese in modo che gli avversari sappiano che la Nato è pronta e in grado di rispondere a qualsiasi minaccia. Le esercitazioni Steafast Noon non sono una reazione alla guerra di aggressione della Russia contro l’Ucraina”.
Dopo Londra, poi, il Presidente ucraino Zelensky si è recato a Parigi, dove, all’Eliseo, ha incontrato il Presidente Macron, precisando, al termine del bilaterale, che : Il “cessate il fuoco non è un argomento sul tavolo delle discussioni di questi giorni con i principali governi europei” e chiedendo il sostegno della Francia, prima dell’inverno.
Il Presidente francese Macron, che negli giorni scorsi ha incontrato i soldati ucraini addestrati in Francia, ha ribadito il “sostegno incrollabile” della Francia e ha dichiarato: “Continuano i lavori per quanto riguarda le forniture militari all’Ucraina. Voglio ribadire qui il sostegno della Francia alla resistenza ucraina di fronte alla guerra di aggressione russa. Ho avuto, ancora una volta, ottimi scambi con il Presidente Zelensky oggi, che ha dettagliato il suo piano e il lavoro nelle prossime settimane. Ieri, con il ministro della Difesa, abbiamo visto i progressi nell’addestramento e nell’equipaggiamento di una brigata ucraina, un impegno che la Francia ha preso alcuni mesi fa. Stiamo ospitando i primi soldati ucraini, come abbiamo visto ieri. È anche un modello di cooperazione davvero unico. Voglio ribadire qui il sostegno della Francia alla resistenza ucraina di fronte alla guerra di aggressione russa”.
In serata, Zelensky è arrivato a Roma per incontrare la Presidente del Consiglio Meloni, da cui è stato accolto a Villa Doria Pamphilj, dove, salutato dal picchetto d’onore dei Lancieri di Montebello, al termine dell’esecuzione degli inni nazionali, si è tenuto il bilaterale, al termine del quale vi sono state delle dichiarazioni alla stampa.
La Presidente del Consiglio Meloni, quindi, ha dichiarato: “Vedersi con Zelensky ormai è una consuetudine, non si tratta di forma ,ma è per noi una continuità necessaria che non fa che confermare il sostegno all’Ucraina, una nazione che è stata brutalmente, ingiustificatamente aggredita. Il popolo ucraino continua a resistere in modo eroico e compito della comunità internazionale è di aiutarlo in questa speranza. Siamo pronti a continuare a farlo finché sarà necessario. L’obiettivo del nostro sostegno è mettere l’Ucraina nelle migliori condizioni possibili a un tavolo di pace. Perché la pace non può essere resa. Questo presuppone il sostegno militare come il sostegno energetico, che è una delle priorità. Guardare a un futuro di pace e prosperità significa guardare anche alla ricostruzione e sono felice di annunciare che la ‘Ukraine recovery conference’ si terrà a Roma il 10 e 11 luglio 2025: è un evento a cui teniamo molto e a cui lavoriamo da tempo. L’Ucraina non è sola , le saremo accanto per tutto il tempo necessario. L’obiettivo del nostro sostegno è mettere l’Ucraina nelle migliori condizioni possibili per costruire un tavolo di pace che non può significare una resa che in tanti, troppi suggeriscono vigliaccamente. Questo presuppone anche il sostegno militare così come il settore energetico. Il Presidente è venuto qui per presentarci le sue idee per costruire un percorso di una pace giusta della quale tutti abbiamo bisogno, abbiamo ascoltato le esigenze più immediate che ci ha illustrato. Stiamo ragionando insieme su come sostenere l’industria della difesa ucraina per rendere questi sforzi sempre più sostenibili verso il futuro. Con Zelensky abbiamo concordato sull’importanza di coinvolgere gli attori internazionali che possano convincere Mosca a sedersi intorno a un tavolo e negoziare in maniera credibile. Nel farlo dobbiamo continuare a reagire in maniera ferma sul sostegno diretto e indiretto allo sforzo bellico russo”.
Il Presidente Zelensky ha ringraziato la Premier Meloni per il “forte sostegno”, evidenziando: “È stata una discussione molto produttiva con la Premier Giorgia Meloni. La parte principale è rafforzare la posizione dell’Ucraina nel contesto internazionale, anche grazie a una giusta diplomazia, che al momento la Russia sta ignorando completamente. Se saremo in grado di attuare gli articoli della Carta dell’Onu la Russia sarà costretta ad arrivare a un negoziato di pace, perché è fondamentale rispettare il diritto del nostro popolo. Stiamo presentando ai nostri amici più cari, ai leader d’Europa, i dettagli del nostro piano di vittoria che abbiamo preparato in Ucraina per rendere più vicina una giusta fine di questa guerra. Sono grato a Giorgia, al team del governo italiano per questa attenzione al piano, ai suoi punti, all’intera strategia”.
Nella mattinata di oggi, invece, Zelensky ha incontrato Papa Francesco in Vaticano per la terza volta dall’inizio della guerra in Ucraina. Al centro dell’Udienza, come si legge nel Comunicato della Sala Stampa della Santa Sede, lo stato della guerra e la situazione umanitaria in Ucraina, le vie che potrebbero metterle fine, portando ad una pace giusta e stabile nel Paese e alcune questioni relative alla vita religiosa nel Paese.
Dopo il colloquio privato nella Sala della Biblioteca e la presentazione della delegazione ucraina, si è svolto anche il tradizionale scambio dei doni.
A seguire, il Presidente Zelensky ha incontrato il Cardinale Pietro Parolin, Segretario di Stato, accompagnato da Mons. Paul Richard Gallagher, Segretario per i Rapporti con gli Stati e le Organizzazioni Internazionali della Segreteria di Stato.
Il Presidente Zelensky, al termine dell’Udienza in Vaticano, ha fatto sapere in un post su X che: “La questione di riportare a casa la nostra gente dalla prigionia è stata il fulcro del mio incontro con Papa Francesco. Contiamo sull’assistenza della Santa Sede per aiutare a riportare indietro gli ucraini che sono stati fatti prigionieri dalla Russia”.
Zelensky, poi, si è recato in Germania per incontrare il cancelliere Scholz, che nelle scorse ore ha avuto un colloquio telefonico con il Presidente USA Biden, nel quale sono state ribadite: “la forza duratura delle relazioni Usa-Germania e l’intenzione di continuare la forte collaborazione sulle priorità geopolitiche, come il sostegno alla difesa dell’Ucraina contro l’aggressione russa”, e il Presidente Steinmeier.
Nel bilaterale con il cancelliere Scholz, è stato annunciato “un nuovo pacchetto di aiuti militari all’Ucraina del valore di 1,4 miliardi di euro. Questi aiuti saranno forniti da Germania, Belgio, Danimarca e Norvegia prima della fine dell’anno”
Inoltre, il cancelliere Scholz ha dichiarato che : “Considerati i continui bombardamenti della Russia sulle infrastrutture elettriche dell’Ucraina, la Germania ha recentemente approvato un ulteriore aiuto di 170 milioni di euro per poter riparare rapidamente i danni peggiori e ripristinare l’approvvigionamento prima dell’inverno. D’altro canto, nell’ambito del G7, all’Ucraina verranno concessi crediti per un valore di 50 miliardi di dollari e auspichiamo che il contributo europeo a questo meccanismo venga rapidamente ratificato dal Parlamento europeo. Tutto questo dimostra due cose. L’Ucraina può contare su di noi. La seconda è un messaggio al Presidente russo Vladimir Putin: scommettere sul passare del tempo non funzionerà, perché continueremo a sostenere l’Ucraina. La Germania continuerà a essere il principale donatore di aiuti militari all’Ucraina in Europa e il secondo a livello mondiale dopo gli Stati Uniti”.
Il Presidente Zelensky , nelle sue dichiarazioni a Berlino ha affermato che “L’Ucraina vuole una rapida fine della guerra. Vorrei che ciò avvenisse non più tardi dell’anno prossimo, nel 2025. Per noi è molto importante che l’appoggio non diminuisca l’anno prossimo”.
Le relazioni transatlantiche, la sicurezza, la guerra in Ucraina, insieme con la guerra in Medio Oriente, sono state al centro anche del 19°vertice dei Capi di Stato Ue del Gruppo Arraiolos, che si è tenuto a Cracovia, in Polonia, cui ha partecipato per l’Italia il Presidente della Repubblica Mattarella.
Il Capo dello Stato, nel suo intervento, ha sottolineato la necessità che la UE attui la riforma della Difesa comune, per la quale è “indifferibile un passo avanti”, in quanto la capacità militare europea sarebbe l’unico deterrente per Mosca, in piena complementarietà con la Nato.
Il Quirinale, poi, ha reso noto che il Presidente della Repubblica Mattarella ha convocato il Consiglio Supremo di Difesa per mercoledì 23 ottobre. All’ordine del giorno: l’esame dell’evoluzione dei conflitti in corso in Medio Oriente e Ucraina; le iniziative in ambito internazionale ed europeo e lo stato delle missioni militari italiane nella regione mediorientale.
Intanto, mentre il Presidente turco Erdogan ha avanzato una nuova proposta di mediazione tra Mosca e Kiev , dopo quella per le esportazioni del grano, ovvero: l’ingresso dell’Ucraina nella Nato e la fine dei combattimenti nelle regioni occupate, il Presidente russo Putin si è recato ad Ashgabat, la capitale del Turkmenistan, per incontrare il Presidente iraniano Massud Pezeshkian. Come reso noto dal Cremlino, al centro dell’incontro tra i due omologhi, vi sono state : questioni bilaterali e la guerra in Medio Oriente.
Al termine del colloquio con il Presidente iraniano Pezeshkian, il Presidente Putin ha dichiarato: “La Federazione Russa e l’Iran hanno valutazioni spesso simili e posizioni molto vicine sugli eventi internazionali. Stiamo lavorando attivamente insieme nell’arena internazionale e le nostre valutazioni degli eventi che si svolgono nel mondo sono spesso molto vicine”.
Il Presidente Putin ha invitato Pezeshkian in Russia per una visita ufficiale e quest’ultimo ha accettato.
Infine, sul fronte dei combattimenti, proseguono gli attacchi russi sia sulla regione di Donetsk che su quelle di Zaporizhzhia e Odessa, dove, nelle scorse ore, a causa di un bombardamento ,sono rimaste uccise 4 persone.
©Riproduzione riservata