di Federica Marengo mercoledì 9 ottobre 2024
-Proseguono gli attacchi russi sull’Ucraina. Nella notte, infatti, le forze di Mosca hanno colpito con 22 droni e 3 missili la regione di Poltava e quella di Kherson, dove è stato danneggiato un centro geriatrico e due persone sono rimaste ferite.
Il ministero della Difesa di Mosca, poi, ha fatto sapere che le forze russe hanno conquistato due villaggi nell’est dell’Ucraina: Zolota Nyva e Zoryane Pershe, rispettivamente, a nord e a sud della città di Kurakhove, centro importante dell’attività militare sul fronte orientale. Liberati, due villaggi nella regione di Kursk, occupati dalle forze di Kiev.
Le forze ucraine , invece, come reso noto dalle autorità locali , hanno bombardato la regione di Bryansk con 24 droni (tutti abbattuti), mentre fonti di Kiev affermano che in un bombardamento è stato colpito un deposito di armi in parte provenienti dalla Corea del Nord. In seguito all’attacco ucraino, le autorità locali hanno dichiarato lo stato di emergenza.
Intanto, il Presidente ucraino Zelensky si è recato a Dubrovnik, in Croazia, per partecipare al vertice Ucraina-Europa sud-orientale dove, poco prima dell’inizio del summit con i Paesi Balcanici, volto a dimostrare “il sostegno della regione al popolo ucraino”, ha annunciato la firma di un accordo di cooperazione “a lungo termine” e il rafforzamento dei legami tra le industrie della difesa dei due Paesi.
Inoltre, Zelensky ha incontrato il Premier croato Andrej Plenkovic e , come scritto da lui stesso in un post pubblicato su X, ha discusso con quest’ultimo di “cooperazione nel campo della difesa, dello sminamento e dell’assistenza ai soldati feriti”, e hanno firmato “un accordo di cooperazione e sostegno a lungo termine”.
Più tardi, nel corso del vertice ,Zelensky ha affermato che “La situazione sul campo di battaglia crea opportunità di prendere provvedimenti per porre fine alla guerra in Ucraina entro il 2025. In ottobre, novembre e dicembre abbiamo la possibilità di muovere le cose verso la pace e la stabilità duratura. La situazione sul campo di battaglia crea l’opportunità di fare questa scelta , la scelta di un’azione decisiva per porre fine alla guerra non più tardi del 2025. L’Unione europea deve unire l’intero continente, tutte le nazioni democratiche d’Europa, comprese tutte le vostre. Anche se possono esserci tensioni politiche, dobbiamo garantire che la nostra unione in Europa rimanga il più stabile possibile. Se l’Europa non sarà unita oggi, non sarà in pace. I processi di adesione devono quindi essere completati”.
Il Premier croato Plenkovic, sempre su X, ha scritto: “La Croazia porta all’Ucraina la sua esperienza unica nello sminamento, nel perseguimento dei crimini di guerra, nella cura dei veterani di guerra e la nostra esperienza nel processo di adesione all’Unione europea”.
Quindi, al termine del vertice con i Paesi dei Balcani, è stata siglata una nuova cooperazione militare e firmata una “Dichiarazione di Dubrovnik” che “condanna l’invasione russa, sostiene l’integrità territoriale dell’Ucraina e l’ingresso di Kiev nell’UE e si impegna a sostenere la ricostruzione del Paese una volta terminata la guerra”.
Confermato, invece, anche da Berlino il rinvio a nuova data da definire dell’incontro a livello di capi di Stato e di governo a Ramstein e l ’incontro a quattro previsto per sabato tra Biden, Scholz, Macron e Starmer, in quanto il Presidente USA Biden ha posticipato il suo viaggio in Germania e Angola a causa dell’uragano Milton, che si sta dirigendo verso la Florida.
Tuttavia, il Presidente ucraino Zelensky sarà domani mattina a Londra per incontrare il Premier Starmer e a Parigi, per incontrare il Presidente Macron e in serata, in Italia, a Roma, per incontrare la Presidente del Consiglio Meloni, mentre venerdì mattina sarà in Udienza da Papa Francesco. Secondo quanto riferito dal quotidiano tedesco Bild, Zelensky, sempre venerdì ,si recherà a Berlino per incontrare il cancelliere Scholz.
In Lussemburgo, nel frattempo, si è tenuta la Plenaria del Parlamento Ue con l’intervento del Premier ungherese Orban sulle priorità del semestre europeo di presidenza dell’Ungheria. Al centro del discorso di Orban, temi quali: le guerre in Ucraina e in Medio Oriente e l’immigrazione. Nel passaggio sulla guerra in Ucraina, il Premier ungherese ha detto: “In Ungheria c’è un detto: “Se vuoi vincere bisogna che ci sia il coraggio necessario per ammettere che stai per perdere. E stiamo effettivamente perdendo in Ucraina e voi vi comportate come se non sia così. Se si trascina il conflitto ci saranno sempre più morti, migliaia di morti. Con questa strategia non ci sarà la pace, dovete schierarvi al fianco del cessate il fuoco”.
A seguire, la Presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen, nel suo intervento, ha replicato al Premier Orban, dicendo: “Dopo l’attacco della Russia all’Ucraina, tutti i capi di Stato e di governo dell’Ue hanno deciso di ridurre la dipendenza dall’energia russa e di cercare alternative. Tuttavia, uno Stato membro in particolare cercava solo alternative per continuare ad acquistare l’energia russa. Il mondo è stato testimone delle atrocità russe in Ucraina. Ma c’è ancora chi dà la colpa della guerra non all’invasore ma all’invaso. Non alla voglia di potere di Putin, ma di libertà del popolo ucraino. Mi domando: sarebbe stata data la colpa agli ungheresi per l’invasione sovietica del 1956? O ai cechi per l’oppressione nel 1968? O ai lituani per il giro di vite del 1991? Possiamo avere storie e lingue diverse in Europa, ma non c’è lingua in cui pace è sinonimo di resa”.
A Mosca, invece, la portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova, citata dall’agenzia Interfax, lanciando un nuovo avvertimento all’Occidente sul nucleare, ha dichiarato: “Il pericolo di una guerra nucleare è seriamente aumentato a causa delle politiche distruttive dell’Occidente. Su questo avvertiamo chiaramente sia gli Stati Uniti sia gli altri membri della Nato che seguono la linea americana. Invece che agire sconsideratamente lungo la rotta americana, si dovrebbe tornare in sé e rendersi pienamente conto delle conseguenze catastrofiche di cui è irta la loro linea provocatoria ed estremamente pericolosa”.
Il Vice ministro degli Esteri russo Sergey Vershinin, infine, ha invitato molti Paesi e il segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres al vertice Brics nella città russa di Kazan.
©Riproduzione riservata