di Federica Marengo mercoledì 4 settembre 2024
-Dopo il raid russo di ieri su una scuola militare, dove Mosca sostiene di aver colpito istruttori stranieri, e su un ospedale di Poltava, che ha causato la morte di 53 persone e il ferimento di altre 270 (ma i numeri sono ancora in aggiornamento) e ,su cui ha espresso la sua dura condanna il Presidente USA Biden, nella notte, le forze di Mosca hanno colpito ancora l’Ucraina con droni e bombardieri. In particolare, i radi russi, che il ministero della Difesa di Mosca sostiene, in un comunicato, di aver effettuato “per colpire le imprese ucraine del complesso industriale impegnate nella produzione e nella riparazione di componenti elettronici degli aerei e delle armi missilistiche dell’esercito ucraino”, si sono concentrati su Leopoli, provocando la morte di 7 persone , tra cui 3 bambini, e il ferimento di altre 25. Secondo l’Aeronautica delle Forze Armate ucraine, la Russia ha lanciato 42 missili, tra cui missili ipersonici e da crociera e ,di questi ,29 sono stati abbattuti.
Esplosioni, poi, sono state udite a Kiev, Sumy, Lutsk , Rivne e a Kryvyi Rih, nell’oblast di Dnipropetrovsk, dove almeno 5 civili sono rimasti feriti.
Quanto alla regione di Zaporizhzhia, monitorata per via della locale centrale nucleare, il direttore dell’Agenzia internazionale per l’energia atomica (Aiea), Rafael Grossi, è entrato stamane nel territorio controllato dalle forze russe per visitare l’impianto.
L’offensiva ucraina a Kursk, invece, è in stallo, per via del no degli alleati all’uso delle armi inviate a Kiev per colpire nel territorio russo e per il mancato risultato di costringere Mosca a sguarnire le forze militari nel Donbass per spostarle nelle zone transfrontaliere sotto attacco. Prosegue, quindi, l’avanzata russa verso il fronte orientale ucraino e verso la città strategica di Pokrovs’k.
Tuttavia, il capo della Repubblica autoproclamata filorussa di Donetsk, ha fatto sapere che 3 persone sono rimaste uccise e 5 ferite in un bombardamento ucraino su un mercato della città.
Quindi, il Presidente ucraino Zelensky, facendo il punto della situazione in un post su X, ha ribadito l’appello ai suoi alleati, affinché consegnino all’Ucraina ulteriori armi a lungo raggio per “rispondere al terrore” e “prevenire tali attacchi terroristici russi sulle città ucraine”.
Lo stesso Zelensky, poi, ha commentato la notizia delle dimissioni del ministro degli Esteri Kuleba, presentate mediante lettera indirizzata alla Verkhovna Rada (il Parlamento ucraino)e dell’imminente rimpasto di governo determinato dalle dimissioni anche di altri tre ministri, dichiarando: “Abbiamo bisogno di una nuova energia. Come promesso, già questa settimana ci si può aspettare un grande cambiamento nel governo. Più del 50% dei membri del consiglio dei ministri subirà dei cambiamenti. L’elenco definitivo sarà determinato nella riunione del 4 settembre. Vi preghiamo di seguire solo le notizie ufficiali”.
In concomitanza con la presentazione delle dimissioni, il ministro Kuleba ha rilasciato un’intervista alla CNN nella quale ha detto: “L’Ucraina sta finalizzando gli accordi con i suoi partner sulla revoca dei divieti di lanciare attacchi a lungo raggio contro obiettivi militari all’interno della Russia utilizzando armi occidentali”, spiegando che “la capacità dell’Ucraina di colpire obiettivi militari in profondità in Russia e la riduzione della capacità della Russia di effettuare attacchi aerei contro l’Ucraina dipendono da Stati Uniti, Regno Unito, Francia e Germania”.
Da Mosca, il portavoce del Cremlino ,Peskov, ha così commentato la notizia delle dimissioni del ministro degli Esteri ucraino Kuleba e del rimpasto di governo: “Un possibile rimpasto nel governo ucraino non avrà alcuna influenza sulle prospettive di ripresa dei negoziati con Kiev. Non ci sarà assolutamente alcuna influenza. Questo non ha nulla a che fare con le prospettive del processo di negoziazione. La nostra agenda è stata piena negli ultimi giorni e non siamo stati in grado di seguire le imminenti dimissioni nel governo ucraino, anche se, naturalmente, stiamo registrando attentamente tutte le informazioni in arrivo”. Mentre, la portavoce del ministero degli esteri russo, Zakharova, ha affermato in merito: “Autunno, cadono le foglie e i rami si mostrano nudi”.
Il ministro degli Esteri russo Lavrov, invece, riguardo a quanto detto da funzionari statunitensi e riportato dalla Reuters, su un possibile accordo per fornire a Kiev nuovi missili per i jet F-16 capaci di colpire in profondità il territorio russo, rivolgendosi agli USA, in un’intervista alla televisione Rossiya-1 ,ripresa dall’agenzia Interfax ,ha detto: “Non scherzate con le nostre linee rosse”, per poi sottolineare: “Gli americani sanno bene dove sono queste linee. Gli Usa, hanno superato il limite che si erano posti e ora sono incitati ad andare avanti. E il Presidente ucraino Volodymyr Zelensky lo vede chiaramente e ne approfitta. Gli americani sono ossessionati dalla lotta per il potere, i democratici vogliono mostrarsi più duri dei repubblicani e viceversa, ma per ora tutto questo porta una escalation maggiore, come minimo”.
Infine, secondo quanto riportato dall’agenzia russa Tass, il Presidente Putin ha reso noto di avere in programma un incontro con l’omologo cinese Xi Jinping, in occasione del vertice dei Paesi Brics in programma a ottobre, a Kazan, in Russia.
Nel frattempo, sul versante diplomatico, il Vicepremier e ministro degli esteri Tajani ha incontrato questa mattina alla Farnesina, lo speaker della Camera dei rappresentanti statunitense, Mike Johnson; incontro in merito al quale ha dichiarato su X: “Al Presidente della Camera dei rappresentanti Johnson ho confermato che l’amicizia con gli Usa è al centro della politica estera del governo. Forte convergenza e collaborazione Italia-Usa sui principali temi internazionali: migrazioni, Ucraina, Medio Oriente, Mar Rosso, Indo-Pacifico”.
Successivamente, dell’ incontro, si legge in una nota: “L’amicizia con gli Stati Uniti d’ America e il rapporto transatlantico rappresentano, insieme all’ Europa, i pilastri della politica estera del governo. In riferimento al conflitto russo-ucraino, il ministro degli esteri ha ribadito il fermo sostegno multidimensionale a Kiev e l’esigenza di continuare a fare pressione su Mosca per una pace giusta e basata sul diritto internazionale. In quanto alla crisi in Medio Oriente, ha manifestato il pieno supporto del governo italiano agli sforzi di mediazione degli Usa, sia per Gaza sia in Libano, sottolineando l’importanza del coordinamento con gli alleati e gli attori regionali”.
Nell’incontro si è parlato anche della questione del mar Rosso, del tema delle migrazioni, della stabilità dell’Indo-pacifico, del dialogo con la Cina , del consolidamento della pace e della crescita dei Paesi africani. In conclusione, il Vicepremier e ministro degli Esteri Tajani ha espresso “gratitudine per il fondamentale sostegno degli Stati Uniti al successo della presidenza italiana del G7″, auspicando “un ulteriore rafforzamento del gruppo quale meccanismo di coordinamento delle grandi democrazie liberali e fattore di stabilità per rispondere alle crisi globali”.
Lo speaker della Camera dei rappresentanti statunitense, Mike Johnson ha incontrato anche la Presidente del Consiglio Meloni a Palazzo Chigi. C ome riferito in una nota della Presidenza del Consiglio: “Il colloquio ha focalizzato l’attenzione sulla centralità del partenariato strategico tra Roma e Washington e sui principali temi dell’attualità internazionale, a partire dai conflitti in Ucraina e Medio Oriente, sottolineando il condiviso impegno delle due Nazioni a difesa dei principi di democrazia e di libertà e del ruolo della diplomazia parlamentare”.
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