di Federica Marengo mercoledì 17 luglio 2024
-A distanza di qualche giorno dall’invio di una lettera agli Stati membri da parte del Premier ungherese Orban, presidente di turno dell’Ue, in cui quest’ultimo ha tracciato le sue linee per un piano di pace dopo gli incontri avuti con Putin a Mosca, con Xi-Jinping a Pechino e con Trump a Mar-a-Lago e in cui ha reso noto che “Trump ha dei piani precisi di pace”, affermando che “l’Europa dovrebbe uscire dal paradigma della guerra ad ogni costo”, il Presidente del Consiglio Ue, uscente, Michel ha risposto con una lettera ,inviata anche ai membri del Consiglio europeo e di cui ha informato l’Ucraina, nella quale ha ribadito la linea di Bruxelles : “Prendo nota delle tue idee e dei tuoi suggerimenti. Tuttavia, vorrei sottolineare i seguenti punti e chiarire le cose. La posizione dell’Ue sull’Ucraina è stata concordata all’unanimità dal Consiglio europeo ed è stata confermata l’ultima volta a giugno (nel corso dell’ultimo Consiglio dei Capi di Stato e di Governo). Abbiamo fornito sostegno all’Ucraina per difendersi dalla guerra di aggressione della Russia e proteggere la sicurezza europea, come previsto dall’Agenda strategica dell’Ue. La presidenza di turno del Consiglio non svolge alcuna funzione rappresentativa dell’Unione sulla scena internazionale e non ha ricevuto alcun mandato dal Consiglio europeo per agire a nome dell’Unione. Non posso accettare la tua affermazione secondo cui abbiamo portato avanti una “politica favorevole alla guerra”. E’ esattamente il contrario. La Russia è l’aggressore e l’Ucraina è la vittima nell’esercizio del suo legittimo diritto all’autodifesa. La Russia conduce una guerra di aggressione in flagrante violazione del diritto internazionale, dell’integrità territoriale e della sovranità dell’Ucraina in conformità con la Carta delle Nazioni Unite. Nessun dibattito sull’Ucraina può svolgersi senza l’Ucraina. L’Unione europea ha cercato sistematicamente, di generare un ampio sostegno internazionale per una pace globale, giusta e duratura, basata sulla Carta delle Nazioni Unite e sul diritto internazionale, in linea con i principi e gli obiettivi chiave della Formula di pace ucraina. L’Unione non ha risparmiato gli sforzi per raggiungere tutti i partner in questo senso, compresa la Cina. La via più diretta verso la pace è che la Russia ritiri tutte le sue forze dall’Ucraina e rispetti l’integrità territoriale dell’Ucraina e la Carta delle Nazioni Unite”.
Quindi, l’Europarlamento, nella prima sessione di voto della decima legislatura , ha votato una risoluzione di sostegno all’Ucraina in cui: “sostiene fermamente l’eliminazione delle restrizioni all’uso dei sistemi di armi occidentali forniti all’Ucraina contro obiettivi militari sul territorio russo; ribadisce la sua precedente posizione secondo cui tutti gli Stati membri dell’Ue e gli alleati della Nato dovrebbero impegnarsi collettivamente e individualmente a sostenere l’Ucraina militarmente con almeno lo 0,25% del loro Pil annuo; condanna la recente visita del Primo ministro ungherese Viktor Orbàn alla Federazione russa”, sottolineando che “durante tale visita Orban non ha rappresentato l’Ue” e ritenendo che la visita “costituisca una palese violazione dei trattati e della politica estera comune dell’Ue, compreso il principio di leale cooperazione”.
Inoltre, la risoluzione si sofferma sul fatto che il Premier ungherese Orban “non può pretendere di rappresentare l’Ue quando ne viola le posizioni comuni” e dichiara che “a tale violazione dovrebbero seguire ripercussioni per l’Ungheria”. Infine, si chiede all’Ue e agli Stati membri di aumentare il loro sostegno militare all’Ucraina “.
La suddetta risoluzione è stata poi votata e approvata dal Parlamento Ue, con 495 voti favorevoli, 137 contrari e 47 astensioni.
Posizione contraria a tale risoluzione è stata espressa nel suo intervento in Plenaria dal Presidente del gruppo dei Patrioti per l’Europa (gruppo fondato da Orban), Jordan Bardella, che ha sottolineato: “L’adesione dell’Ucraina all’Ue metterebbe in difficoltà la nostra agricoltura e la nostra economia, squilibrando gravemente la politica agricola comune. Questa risoluzione che condanna esplicitamente la visita diplomatica di Viktor Orban mette a rischio l’unità degli europei, anche perché il fatto che ogni Stato membro debba destinare per principio lo 0,5% del Pil annuo all’Ucraina vuol dire per la Francia mettere 7 miliardi l’anno. Non siamo a favore della fornitura di armi che permettano di attaccare direttamente il territorio russo e all’ingresso dell’Ucraina nella Nato. Sono due opzioni che presentano un rischio escalation con una potenza nucleare”.
In ambito extra-Ue, il sostegno al Premier ungherese Orban è stato espresso dal ministro degli Esteri cinese Wang Yi , che, secondo quanto riportato dal media Xinhua , in un colloquio telefonico con il suo omologo ungherese, Peter Szijjarto, avvenuto una settimana dopo che il Primo ministro Orban ha visitato la Cina, ha riconosciuto il ruolo di Budapest nella mediazione per porre fine alla guerra all’Ucraina, affermando che “tutte le parti dovrebbero raggiungere quanto prima un consenso sui principi di non espansione del campo di battaglia, di non escalation e di non soffiare sul fuoco per creare le condizioni per un cessate il fuoco e la ripresa dei colloqui di pace”.
Il ministro degli Esteri cinese, Wan Yi, inoltre, ha detto di essere pronto “a serrare i ranghi con l’Ungheria per raccogliere più forze che sostengono la pace, raggiungere un discorso più razionale e procedere verso una soluzione politica”.
L’omologo ungherese, Szijjarto, a sua volta, ha informato Wang del suo punto di vista sui “recenti sforzi dell’Ungheria nei confronti dell’Ucraina”, elogiando “il ruolo della Cina come forza a sostegno del raggiungimento della pace” e ha concordato sulla necessità di “gettare le basi per una soluzione politica”.
A Mosca, invece, il direttore del secondo dipartimento del Ministero degli Esteri russo, Alexey Polishchuk, in un’intervista all’agenzia Tass, ha dichiarato: “Washington ha autorizzato il Presidente ucraino Vladimir Zelensky a lanciare nuovi attacchi sul territorio russo. Washington continua ad alimentare l’escalation nel tentativo di giustificare i propri crimini e le azioni del governo di Kiev”, seguito dall’ex Presidente e Vicepresidente del Consiglio di sicurezza russo,Medvedev, che, in un’intervista al sito di notizie aif.ru, ha avvertito: “L’Ucraina potrebbe cessare di esistere entro il 2034, anno in cui è prevista la sua adesione alla Nato. Non è una coincidenza che il Segretario generale della Nato Stoltenberg abbia affermato apertamente che sarebbe uno scenario positivo se l’Ucraina si unisse all’alleanza nel 2034. Il che significa che non lo farà mai. A quel punto ,nessuno degli attuali leader della Nato rimarrà al proprio posto. E’ del tutto possibile che anche l’Ucraina non esisterà più. Fin dall’inizio, abbiamo informato la Nato che l’ammissione dell’Ucraina non è solo una minaccia diretta agli interessi nazionali della Russia. In sostanza, è una dichiarazione di guerra, anche se differita. Mosca, sta cercando di prevenire un conflitto globale devastante, ma i suoi oppositori sono riluttanti a dare prova di buon senso. Finché saremo in grado di prevenire una catastrofe globale, cercheremo di farlo. Purtroppo, i nostri attuali nemici non condividono le nostre aspirazioni e non possiamo contare sulla loro saggezza, volontà e sulle loro aspirazioni di pace. Il che significa che tutto è possibile. In ogni caso, la Russia agirà in stretta conformità con la Carta delle Nazioni Unite e altri documenti chiave, nonché con le norme universalmente accettate del diritto internazionale”.
Intanto, sul fronte dei combattimenti, il Presidente ucraino Zelensky ha confermato che 95 prigionieri di guerra ucraini sono stati riportati a casa dalla Russia, dichiarando che erano tutti militari e ringraziando gli Emirati Arabi Uniti per la mediazione con Mosca.
Sul fronte russo, il ministero della Difesa ha reso noto che ieri sera sono stati abbattuti due droni ucraini nella regione di confine di Bryansk, mentre il governatore della regione meridionale di Kherson, controllata dalle forze russe, ha fatto sapere che una persona è stata uccisa e otto sono rimaste ferite in attacchi ucraini. Tuttavia la notizia è ancora da verificare e Kiev non ha rilasciato alcun commento in merito.
In ultimo, Mosca ha smentito il fallimento dell’offensiva delle sue truppe nella regione nord-orientale ucraina di Kharkiv , dopo che la regione russa di Belgorod ha annunciato che limiterà l’accesso a 14 località vicine alla frontiera con l’Ucraina, per via dei bombardamenti.
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