di Federica Marengo lunedì 15 luglio 2024
-Nella scorsa notte sono proseguiti gli attacchi russi sull’Ucraina. Colpite: la zona di Pokrovsk, nella regione di Donetsk ,la regione di Kharkiv e Odessa, nella parte meridionale del Paese, mentre, nella giornata di oggi, secondo quanto reso noto dal comando sud dell’Aeronautica militare, la difesa aerea ucraina ha abbattuto droni russi nella regione meridionale e a Kherson.
Sul fronte russo, invece, secondo le autorità locali, sono stati abbattuti dodici droni ucraini lanciati sulla regione di Bryansk.
Della situazione attuale sul campo, ha poi fornito un report il think tank Institute for the Study of War, secondo cui se, da un lato, “le forze ucraine hanno recentemente riconquistato le posizioni perse nei pressi di Vovchansk, a nord-est della città di Kharkiv”, dall’altro, “le forze russe sono avanzate nei pressi di Avdiivka, a nord della città di Donetsk”.
Intanto, il Presidente ucraino Zelensky, nelle scorse ore, in occasione della Giornata dello Stato ucraino, in un post su Telegram, ha affermato: “Stiamo combattendo contro un nemico terribile, che non può essere definito umano ed è infinitamente lontano dal vero cristianesimo. La sua essenza sono le rovine e la morte. L’Ucraina non può accettare altro che vivere, preservarsi e rimanere umana. L’Ucraina non soccomberà al male che sparge sangue per la propria malata autoaffermazione, che disprezza la verità ,sia umana che divina ,e svaluta tutto tranne se stesso. La Russia costruisce il proprio Stato proprio su questo. Ma siamo diversi. Siamo già separati da questo nemico dal nostro spirito. Dobbiamo sconfiggere questo male e l’Ucraina lo farà. L’Ucraina sarà sempre qui: la nostra storia, il nostro popolo, il nostro Stato. È molto importante avere una fede incrollabile nella vittoria e in una pace giusta per l’Ucraina, nel fatto che la vita deve superare questa guerra e tutto il male che porta con sé. Oggi, nel Monastero della Grotta di Kyiv, abbiamo pregato per questo, oltre che per la protezione e la benedizione del popolo ucraino e dei nostri soldati”.
Poi, nella mattinata di oggi, sempre Zelensky ha tenuto una conferenza stampa nella quale, per la prima volta, ha aperto alla partecipazione della Russia al prossimo vertice di pace organizzato a Kiev, dopo i primi colloqui di metà giugno in Svizzera ai quali Mosca non era presente, auspicando che “un piano per tale incontro possa essere pronto a novembre”.
Infine, alla domanda se fosse preoccupato per le prossime elezioni presidenziali negli USA, per l’eventuale vittoria di Trump e , dunque, per il venir meno del sostegno a Kiev, il Presidente Zelensky ha risposto: “Penso che se Donald Trump diventerà Presidente, lavoreremo insieme.Non sono preoccupato per questo. Ci sono falchi i cui messaggi sono più di destra o più radicali. Ma voglio dirvi che la maggioranza del partito repubblicano sostiene l’Ucraina e il popolo ucraino”.
In Europa, invece, il consigliere politico del Premier ungherese Orban, Balaz Orban, ha fatto sapere che “il Primo ministro ha informato per iscritto i leader del Consiglio Europeo sui negoziati, sulle esperienze della prima fase della missione di pace e sulle proposte ungheresi” e che “se l’Europa vuole la pace e vuole avere un ruolo decisivo nella risoluzione della guerra e nella fine dello spargimento di sangue, deve ora elaborare e attuare un cambiamento di direzione”.
Tuttavia, a tenere banco nelle cancellerie e tra i capi di Stato e di Governo , è la reazione del Cremlino all’annuncio dello stazionamento di missili Usa in Germania, arrivato la scorsa settimana nel corso del vertice Nato a Washington.
Il portavoce, Peskov, infatti, ha avvertito che le capitali europee sono “possibili bersagli”.
Al riguardo, il portavoce del governo tedesco, Steffen Hebestreit, in punto stampa, ha dichiarato: “Minacce del genere sono sempre da prendere sul serio. Lo stazionamento è già una reazione al fatto che la Russia abbia preso nel mirino le capitali europee”.
E ancora, rispondendo a chi gli chiedeva se a Berlino si ritenga che lo stazionamento americano, previsto per il 2026, sarà confermato dopo una eventuale vittoria di Trump, Hebestreit, ha risposto: “Noi contiamo sul fatto che se l’amministrazione americana pianifica lo stazionamento di armi in Germania, questo varrà a prescindere da chi vincerà le elezioni negli Usa”.
In ultimo, dopo l’ attentato a Trump in Pennsylvania, il portavoce del Cremlino, Peskov, ha fatto sapere che “Il Presidente russo, Vladimir Putin, non ha avuto alcun contatto con Donald Trump, né sono previsti contatti tra i due”.
Inoltre, Peskov, in risposta a una domanda sulla necessità di aumentare le misure di protezione di Putin dopo gli attentati all’ex Presidente degli Stati Uniti Donald Trump e al Primo ministro slovacco Robert Fico, ha dichiarato: “La sicurezza del Presidente russo Vladimir Putin è sempre rafforzata, indipendentemente dai tentativi di assassinio di altri leader, e si sta facendo tutto il necessario per garantirla. Per ovvie ragioni, la sicurezza è già stata rafforzata. la protezione del capo dello Stato è assicurata a un livello appropriato, si sta facendo tutto il necessario, tenendo conto, ovviamente, dell’escalation internazionale ,delle tensioni in generale”.
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