di Federica Marengo mercoledì 29 maggio 2024
-Proseguono gli attacchi russi sulla regione nord-orientale dell’Ucraina e, in particolare su Kharkiv, Donetsk, Sumy e Nikopol, che hanno causato la morte e il ferimento di diversi civili.
Mosca, invece, continua ad abbattere i droni ucraini lanciati sul territorio.
Intanto, il Presidente ucraino Zelensky ha intrapreso un tour in Europa con l’obiettivo di accelerare le forniture di nuove armi e di ottenere il consenso ad usarle per colpire il territorio russo e le retrovie dell’offensiva in corso nell’area di Nord-Est.
A tal proposito, dopo la visita ufficiale in Spagna, nella giornata di ieri, Zelensky si è recato in Belgio dove ha ottenuto dal Premier De Croo la fornitura di aerei F-16. Il Primo ministro belga, infatti, ha annunciato che i primi aerei saranno consegnati entro la fine dell’anno, precisando che essi dovranno operare esclusivamente all’interno dei confini ucraini.
Proprio tale questione , ovvero l’uso di armi occidentali fornite a Kiev per colpire il territorio russo, lanciata dal Segretario generale della Nato Stoltenberg nei giorni scorsi, è in discussione a Bruxelles, dove l’Alto rappresentante per la Politica Estera e la Sicurezza, Borrell, ha aperto all’uso delle armi in territorio russo in nome dell’autodifesa.
Il via libera in tal senso è arrivato anche dalla Francia, con il Presidente Macron che, a margine dell’incontro a Berlino con il Cancelliere tedesco Scholz, ha dichiarato: “L’esercito di Kiev deve poter neutralizzare le basi russe”. Sempre la Francia , secondo quanto riferito da un’alta fonte diplomatica alleata all’agenzia italiana Ansa, potrebbe ufficializzare alle celebrazioni del D-Day l’invio di istruttori militari in Ucraina.
A favore dell’uso di armi occidentali in territorio russo, anche la Germania, la Polonia, la Finlandia e dai Paesi extra-UE, il Canada, mentre il Consigliere del ministro per le Industrie strategiche ucraine, Yuriy Sak, ha riferito all’agenzia Bloomberg che: “Il Regno Unito ha già permesso all’Ucraina di utilizzare i missili a lungo raggio Storm Shadow che fornisce. E li stiamo usando con successo”.
Contrari invece, all’uso da parte di Kiev delle armi occidentali in territorio russo, oltre al Belgio e la Spagna : l’Italia, con il Vicepremier e ministro degli Affari Esteri Tajani che ha precisato: “La nostra linea non cambia. L’Italia continuerà a inviare materiale a Kiev da utilizzare , però, esclusivamente all’interno del territorio ucraino”.
La Svezia, poi, ha annunciato l’invio a Kiev di un nuovo pacchetto di aiuti militari del valore di 1,16 miliardi.
Quanto agli USA, che tramite l’addetta stampa della Casa Bianca, Karin Jean-Pierre, hanno fatto sapere che il Governo americano sarà alla Conferenza di Pace in Svizzera del 15 e 16 giugno, spiegando, però, di non avere informazioni specifiche sulla partecipazione del Presidente Biden, dapprima il portavoce del Consiglio per la sicurezza nazionale americana, John Kirby, in un punto stampa, ha dichiarato : “La nostra politica non cambia: non vogliamo attacchi all’interno del territorio russo da parte dell’Ucraina. Non c’è alcun cambiamento nella nostra politica su questo punto. Non incoraggiamo né consentiamo l’utilizzo di armi fornite dagli Stati Uniti per colpire all’interno della Russia”.
Poi, secondo quanto riportato dal Washington Post , sarebbero emerse all’interno dell’Amministrazione USA divergenze e tensioni, sull’ipotesi di revocare il veto a Kiev sull’uso delle armi americane per colpire all’interno del territorio russo, con il portavoce del dipartimento di stato Matthew Miller e il consigliere per la sicurezza nazionale Jake Sullivan, che, insieme con il portavoce del Consiglio per la sicurezza nazionale USA, John Kirby hanno espresso parere contrario, mentre il segretario di Stato americano Antony Blinken, che, quest’oggi si è recato in Moldavia per un incontro con la Presidente Sandu, nell’ambito di un tour europeo per “consolidare il sostegno occidentale all’Ucraina tra gli alleati della Nato e i Paesi limitrofi” , è favorevole ad una revoca mirata del veto per consentire di colpire almeno le basi vicino al confine da dove partono i missili russi.
Il Washington Post, quindi, ha precisato che: “Non è escluso che la posizione dell’amministrazione Biden cambi a favore di Kiev, soprattutto se la situazione sul campo di battaglia dovesse peggiorare. Tra gli eventi dove il Presidente Usa non vorrebbe arrivare con una marcata avanzata russa ci sono il vertice Nato di Washington a luglio e poi le elezioni di novembre”.
E proprio il tema del vincolo all’uso delle armi in territorio russo sarà al centro della ministeriale Esteri informale di Praga che si terrà domani , nell’ambito della quale, secondo quanto riferito all’Ansa da un’alta fonte diplomatica alleata, gli alleati della Nato discuteranno della situazione sul campo in Ucraina, che desta “molta preoccupazione”, e i Paesi più inclini a “fare di più” per Kiev, (guidati dalla Francia) e “in modo differente”, proveranno a convincere i più cauti (Germania, Italia, USA) a “rimuovere le restrizioni sull’uso delle armi”, “con il proposito”, ha spiegato sempre la fonte, “di adattare” la strategia difensiva dell’Ucraina, che deve operare in uno scenario diverso, poiché la Russia ha cambiato tattica nel corso dell’offensiva a Kharkiv”.
Infine, sempre in ambito UE, rinviata, con ogni probabilità alla prossima settimana, la decisione sulla convocazione della conferenza intergovernativa che dovrebbe segnare l’avvio dei negoziati con l’Ucraina per la sua adesione all’Unione. Secondo quanto si è appreso, nel corso della riunione, è merso un ampio consenso tra i Paesi membri sull’opportunità di fare passi in avanti nella marcia di avvicinamento di Kiev all’UE, senza però arrivare a un’intesa ,per via del veto posto dall’Ungheria.
Quindi, la presidenza di turno belga dell’Ue vorrebbe convocare la conferenza intergovernativa sull’adesione dell’Ucraina entro giugno, prima del turno di presidenza dell’ Ungheria, che , vista la sua opposizione, potrebbe rallentare o bloccare l’intero processo.
Ungheria , che ha posto il suo veto anche all’approvazione del 14° pacchetto di sanzioni a Mosca e che oggi ha firmato un accordo sulla tecnologia nucleare con la Bielorussia, alleata della Russia.
A Mosca, nel frattempo, il Presidente russo Putin, in merito al dibattito in corso in UE sull’uso delle armi occidentali da parte dell’Ucraina in territorio russo, ha lanciato un avvertimento: “L’invio di truppe occidentali sul terreno in Ucraina porterebbe a un’ulteriore escalation e a “un altro passo verso un grave conflitto in Europa e a un conflitto globale. Tali truppe si troverebbero nella zona di tiro delle nostre forze armate. Vogliono fare così? Possono andare e auguriamo loro buona fortuna. Noi faremo ciò che riteniamo opportuno, indipendentemente da chi si trova sul territorio dell’Ucraina”.
A seguire, il ministro degli Esteri russo, Lavrov, durante un incontro con gli ambasciatori , tornando sull’ipotesi ventilata dal Segretario generale della Nato Stoltenberg di togliere il veto all’uso da parte di Kiev delle armi occidentali sul territorio russo, ha dichiarato: “Ora possiamo dire con sicurezza che la ragione è stata l’irresistibile desiderio degli Stati Uniti di mantenere il controllo sull’Europa attraverso la Nato”.
Poi, riferendosi alla Germania, ha evidenziato: “Ospita ancora decine di basi americane che assicurano che i tedeschi obbediscano a Washington. Questa situazione, ha fatto sì che i tedeschi siano rimasti in silenzio anche di fronte al sabotaggio del gasdotto Nord Stream, che la Russia attribuisce agli Usa. In questo modo, gli americani hanno eliminato un concorrente sul mercato dell’energia europeo e la Germania ora è disposta a pagare il doppio per il gas liquido americano rispetto a quanto pagava le forniture russe attraverso il gasdotto”.
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