di Federica Marengo venerdì 17 maggio 2024
-Prosegue l’offensiva russa su Kharkiv, allo scopo di creare nella regione nord-orientale del Paese, come ha dichiarato lo stesso Presidente russo Putin, “una fascia di sicurezza per fermare gli attacchi sulla regione russa di Belgorod” , con i combattimenti estesisi di quasi 70 chilometri, mentre sono almeno due le persone uccise in un bombardamento e , a detta di Mosca, circa 12 gli insediamenti conquistati in una settimana.
Colpito dalle forze russe, anche il Donbass, dove sarebbero 3 le persone rimaste uccise e 2 le persone ferite e si teme che il prossimo obiettivo delle truppe di Mosca possa essere Sumy, distante 170 chilometri.
Tuttavia, le forze armate ucraine si difendono dai raid russi, attaccando a loro volta: la Difesa di Mosca, infatti, ha reso noto che ,stanotte, droni ucraini hanno colpito il principale terminal petrolifero a Tuapse, sul Mar Nero (il cui funzionamento, per ora, è stato interrotto) , dove tre caccia russi sono stati distrutti, così come dei raid si sono registrati su un impianto elettrico a Sebastopoli, in Crimea. Le autorità locali russe, invece, hanno fatto sapere che gli attacchi ucraini hanno causato diverse vittime civili a Belgorod e a Bryansk.
Intanto, il Presidente ucraino Zelensky, ieri a Kharkiv per incontrare i soldati e riunire lo Stato maggiore, ha dichiarato che la situazione nella regione, seppur difficile, si è stabilizzata e, nel corso di una conferenza stampa , ha dichiarato che l’iniziativa ceca ,relativa alle munizioni di artiglieria, sta facendo progressi: “Per la prima volta dall’inizio della guerra, nessuna brigata si lamenta della mancanza di proiettili d’artiglieria. E questo accade da due mesi. Tuttavia, c’è ancora molto lavoro da fare. L’iniziativa ceca continuerà. Stiamo negoziando con tutti i partner per quanto riguarda i fondi”.
Proprio a proposito della questione armi, secondo i media ucraini, Zelensky, avrebbe replicato al monito del Pentagono ad utilizzare le armi inviate dagli USA solo in Ucraina, dichiarando che ritiene che non dovrebbero esservi divieti a Kiev per l’uso di armi dell’Occidente per attacchi sul territorio della Russia “perché non si tratta dell’offensiva dell’esercito ucraino che usa armi occidentali in territorio russo. Si tratta di protezione”.
Sempre il Presidente ucraino, poi, alla luce della carenza di truppe , oltre che di armi, ha firmato una legge che consente ad alcune categorie di detenuti di prestare servizio nell’esercito e una legge separata che inasprisce le multe per chi non rispetta le regole di mobilitazione dell’esercito.
Secondo quanto riportato dal New York Times, “la Nato starebbe valutando l’invio di istruttori militari in Ucraina, in quanto funzionari ucraini avrebbero chiesto alle loro controparti americane e della NATO di aiutare ad addestrare 150.000 nuove reclute più vicine alla linea del fronte per un dispiegamento più rapido. Finora ,gli Usa hanno detto no, ma il capo dello Stato maggiore congiunto, il Generale, Charles Q. Brown Jr, avrebbe detto che uno schieramento di istruttori Nato appare inevitabile”. Ciò, però , sottolinea il quotidiano americano, “spingerebbe gli Stati Uniti e l’Europa a essere più coinvolte nella guerra”.
Quanto alla Casa Bianca , quest’ultima ha ribadito che non manderà truppe americane, compresi gli addestratori, sul terreno in Ucraina, esortando gli alleati della NATO a non inviare le proprie.
Nel frattempo, il Presidente russo Putin, in visita ufficiale in Cina, a Pechino, la prima dopo l’insediamento per il quinto mandato, al centro della quale vi sono temi come: la guerra in Ucraina, l’Asia, l’energia e il commercio, annunciando con il Presidente cinese Xi Jinping il rafforzamento della cooperazione in campo militare e la partnership strategica in una dichiarazione a firma congiunta, ha sottolineato il proposito di “lavorare insieme per sostenere l’equità e la giustizia nel mondo” , poiché “la cooperazione di Mosca e Pechino negli affari mondiali è uno dei principali fattori di stabilizzazione dell’arena internazionale”.
Inoltre, Pechino e Mosca , si ripromettono di “difendere insieme i principi della giustizia e di un ordine mondiale democratico che rifletta le realtà multipolari e si basi sul diritto internazionale”
Il Presidente cinese Xi Jinping, ha poi dichiarato che “entrambe le parti concordano sul fatto che una soluzione politica alla crisi ucraina sia la giusta direzione” e che “entrambi i Paesi sono contrari a un conflitto prolungato in Ucraina e alla sua possibile transizione verso una fase incontrollabile”.
Il Presidente russo, Putin, a sua volta, ha detto di essere “grato alla Cina per aver cercato di risolvere la crisi ucraina”, aggiungendo che avrebbe informato Xi Jinping in merito alla situazione sul campo, dove le forze russe stanno avanzando su diversi fronti.
Tra gli altri punti della dichiarazione congiunta firmata da Xi-Jinping e da Putin, che, quest’oggi, si è recato in visita al Memoriale sovietico ad Harbin per omaggiare i soldati russi: la comune preoccupazione e la comune condanna per “i tentativi degli Stati Uniti di violare l’equilibrio strategico, ovvero: la difesa missilistica globale degli Stati Uniti e il dispiegamento di parti di essa in regioni del mondo e nello spazio; lo sviluppo di armi non nucleari ad alta precisione; il dispiegamento di missili terrestri a raggio intermedio e a corto raggio nelle regioni dell’Asia-Pacifico e dell’Europa” e l’opposizione “ai tentativi egemonici degli Stati Uniti di cambiare l’equilibrio di potere nell’Asia Nord-orientale attraverso l’accumulo di potenza militare e la creazione di blocchi e coalizioni militari”.
Nel documento si sottolinea , infine, che “Gli Stati Uniti pensano ancora in termini di Guerra Fredda e sono guidati dalla logica del confronto tra blocchi, anteponendo la sicurezza di gruppi ristretti alla sicurezza e alla stabilità regionale, il che crea una minaccia alla sicurezza di tutti i paesi della regione. Gli Stati Uniti devono abbandonare questo comportamento”.
Pechino e Mosca poi si oppongono “alle azioni di intimidazione in ambito militare portate avanti dagli Stati Uniti e dai loro alleati, che provocano un ulteriore confronto con la Repubblica Democratica Popolare di Corea, gravido di incidenti armati e di un’escalation della situazione nella penisola coreana”.
Per quel che riguarda Tawain, invece, la Russia “riafferma il suo impegno al principio di “una sola Cina”, riconosce che Taiwan è parte integrante della Cina, si oppone all’indipendenza di Taiwan in qualsiasi forma e sostiene fermamente le azioni della parte cinese per proteggere la propria sovranità e integrità territoriale, nonché per unificare il Paese”.
Ribadita, in ultimo, da entrambi , la cooperazione in ambito finanziario, tecnologico, energetico e in ambito nucleare , termonucleare e della combustione nucleare.
Secondo quanto riportato dall’agenzia Xinhua, il Presidente cinese Xi Jinping , durante l’incontro avuto a Zhongnanhai con l’omologo Putin avrebbe affermato che “La Cina sostiene la convocazione tempestiva di una conferenza di pace internazionale riconosciuta sia dalla Russia che dall’Ucraina, con la partecipazione paritaria di tutte le parti e un’equa discussione di tutte le opzioni, per promuovere una rapida soluzione politica della questione ucraina, ed è disposta a continuare a svolgere un ruolo costruttivo in questo senso”.
A tal proposito, dopo il bilaterale con il Presidente Putin, il Presidente cinese Xi Jinping, avrebbe detto: “La Cina sostiene la convocazione di una conferenza di pace internazionale sull’Ucraina, ma questa deve essere riconosciuta da Russia e Ucraina al momento opportuno, con pari partecipazione e discussione equa di tutte le opzioni, in modo da spingere per una rapida soluzione politica della questione. La Cina è pronta a continuare svolgere un ruolo costruttivo in questo senso”, mentre il numero uno del Cremlino, Putin, avrebbe detto di avere discusso con il leader cinese Xi Jinping di una possibile tregua in Ucraina per le prossime Olimpiadi, cui Xi Jinping si era detto favorevole nei recenti colloqui avuti a Parigi con l’omologo francese, Macron.
Immediata ,la risposta del Presidente ucraino, Zelensky che ha respinto l’eventualità di una tregua olimpica, evidenziando: “Chi registrerà che durante il cessate il fuoco le loro forze non si avvicineranno a noi? Un cessate il fuoco non impedisce ai mezzi militari di avvicinarsi e poi lanciare un’offensiva. A me sembra una storia morta”.
Riguardo alla Conferenza di pace in Svizzera, il Presidente russo Putin, parlando con i giornalisti a margine della sua visita ad Harbin,avrebbe detto che “la Russia non accetterà ultimatum, perché Kiev non può dettare condizioni”.
Ancora, in merito alla Conferenza di pace, sul fronte ucraino, invece, il Presidente del Parlamento di Kiev, Stefanchuck si è recato in Turchia per convincere il Presidente turco Erdogan a partecipare alla Conferenza di pace in Svizzera.
Tutto ciò, mentre al Consiglio d’Europa, organizzazione internazionale che si occupa di diritti umani, composta da 48 Paesi e che non fa parte dell’Unione europea, il ministro degli Esteri ungherese Péter Szijjártó ha posto il veto alla decisione di riconoscere e sostenere un solo piano di pace per l’Ucraina: la “formula di pace” di Zelenskyy.
A Bruxelles, invece, varate sanzioni ad altre quattro testate russe accusate di sostenere il Cremlino, e la portavoce del ministero degli Esteri, Maria Zakharova, commentando la notizia , ha parlato in merito di una “grave violazione del diritto al libero accesso all’informazione”, cui “Mosca replicherà inevitabilmente con ritorsioni, di cui aveva già avvertito a vari livelli la controparte”.
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