di Federica Marengo mercoledì 17 aprile 2024
-Nelle ultime 24 ore, tre attacchi sferrati dalle forze russe hanno colpito edifici civili e infrastrutture a Chernihiv, nell’Ucraina settentrionale, causando la morte di almeno 17 persone e il ferimento di una cinquantina (ma i numeri sono ancora in aggiornamento).
Il raid è stato così commentato dal Presidente ucraino, Zelensky, che, in un messaggio su Telegram, facendo le sue condoglianze ai familiari delle vittime, ha sottolineato: “Questo non sarebbe successo, se l’Ucraina avesse ricevuto sufficienti attrezzature di difesa aerea e, se la determinazione del mondo a contrastare il terrore russo fosse stata sufficiente. Il sostegno conta”.
Il ministro degli Esteri ucraino, Kuleba, invece, ha evidenziato via Social: “In Medio Oriente abbiamo visto come si presenta una protezione affidabile delle vite umane contro i missili. I partner dell’Ucraina hanno i mezzi necessari per aiutarci a salvare vite umane ucraine con lo stesso livello di efficacia. Siamo grati alla Germania per la sua decisione di fornire all’Ucraina un’ulteriore batteria di Patriot”.
A ciò, si aggiungono i bombardamenti di Mosca su 13 comunità nell’oblast di Sumy, nel nord-est , per un totale di 35 attacchi e 128 esplosioni.
Il sindaco di Kharkiv, nell’Ucraina orientale , in un’intervista al Guardian , ha lanciato l’allarme riguardo la città , che correrebbe il rischio di diventare “una seconda Aleppo”, “a meno che i politici statunitensi non votino a favore di nuovi aiuti militari per aiutare l’Ucraina a ottenere le difese aeree e contrastare gli attacchi russi a lungo raggio”.
A tal proposito, al centro del Consiglio Europeo straordinario, che è in corso a Bruxelles fino a domani, vi è proprio l’assistenza militare e la difesa aerea di Kiev.
L’urgenza della difesa aerea all’Ucraina, è presente infatti anche nell’ultima bozza delle Conclusioni del Consiglio in cui, quest’ultimo, sottolinea: “La necessità di fornire urgentemente una difesa aerea all’Ucraina e di accelerare e intensificare la fornitura di tutta l’assistenza militare necessaria, comprese le munizioni di artiglieria e i missili” e si prefigge ,” in particolare nella prossima riunione, di assicurare il necessario follow-up”, accogliendo “con favore i progressi compiuti sulle proposte di destinare le entrate straordinarie derivanti dai beni immobilizzati della Russia a beneficio dell’Ucraina e ne chiede la rapida adozione”.
In merito, nel documento adottato oggi dal gruppo del partito Popolare europeo, si legge: “Le democrazie occidentali dovrebbero spendere lo 0,25% del loro Pil per l’assistenza militare all’Ucraina” , mentre in una nota i popolari, hanno evidenziato: “L’Ucraina deve vincere e la Russia deve essere sconfitta. La pace deve essere ripristinata. L’Europa deve rafforzare la propria sicurezza e difesa. Solo la continua unità transatlantica e la determinazione nel sostegno militare all’Ucraina potranno fermare la guerra e scoraggiare future aggressioni russe. Invitiamo, pertanto, l’Ue e la Nato ad avere un piano chiaro e collettivo per la vittoria dell’Ucraina”.
L’eurodeputata lituana Rasa Jukneviciene, vicepresidente del gruppo Ppe, responsabile degli Affari Esteri, ha ribadito: “I tempi critici richiedono decisioni coraggiose e non lasciano spazio a esitazioni. Due anni fa, pochissimi credevano che l’Ucraina potesse prevalere e impedire ai russi di entrare a Kiev. Ma è successo. Pochissimi credevano anche che l’adesione dell’Ucraina all’Ue e alla Nato fosse possibile. Tuttavia, le recenti decisioni di avviare i negoziati di adesione all’Ue e di prevederne l’adesione alla Nato sono la prova tangibile che ciò sta diventando realtà”.
Sempre riguardo alla Difesa, la Nato ha evidenziato che “il 30% del Pil russo è destinato alla Difesa” e che “le fabbriche producono 24 ore su 24, realizzando annualmente il triplo delle munizioni di artiglieria di USA e UE insieme”. ll segretario dell’Alleanza Atlantica, Stoltenberg ha perciò fatto sapere che “Il Consiglio Nato-Ucraina si riunirà venerdì per discutere di come fornire più sistemi di difesa aerea a Kiev” e che “Il Presidente ucraino Volodymyr Zelenskiy ha chiesto questo incontro, perché il suo Paese sta affrontando una carenza di munizioni, con finanziamenti vitali dagli Stati Uniti bloccati dai repubblicani al Congresso per mesi e l’Unione europea che non riesce a consegnare le munizioni in tempo”.
Il Presidente ucraino Zelensky, infatti, ha annunciato su X di avere “parlato con il segretario generale della Nato Jens Stoltenberg”, il quale ha confermato che, su richiesta dell’Ucraina, il Consiglio Ucraina-Nato a livello dei ministri della Difesa si riunirà il 19 aprile. Zelensky si è detto “grato al segretario generale e ai partner della Nato per la loro pronta risposta”, ribadendo la richiesta di “misure immediate per rafforzare la sua difesa aerea” e, precisando di avere “anche informato Stoltenberg dell’attacco missilistico mattutino dei russi contro un hotel a Chernihiv, nonché dell’impatto del terrorismo russo sul sistema energetico”.
Il Presidente USA, Biden, poi, in una lettera pubblicata oggi dal Wall Street Journal, ha scritto: “Nel fine settimana l’Iran ha lanciato un attacco senza precedenti contro Israele, con una raffica di missili e droni. Nello stesso periodo, a circa 1500 miglia a nord, la Russia ha continuato a bombardare l’Ucraina, intensificando drasticamente la sua azione nell’ultimo mese. Sia l’Ucraina che Israele si sono difesi da questi attacchi, mantenendo la linea e proteggendo i propri cittadini. Ed entrambi lo hanno fatto con l’aiuto fondamentale degli Stati Uniti. Non è il momento di abbandonare i nostri amici. Il Parlamento deve approvare una legislazione urgente sulla sicurezza nazionale per l’Ucraina e Israele, nonché gli aiuti umanitari disperatamente necessari per i palestinesi di Gaza. In questo terzo anno di guerra alla Russia, l’Ucraina continua a sfidare le probabilità. Contro un esercito molto più grande, gli ucraini hanno riconquistato più della metà del territorio occupato dalla Russia dopo l’invasione del 2022. Hanno colpito più volte la Marina russa, ottenendo importanti vittorie nel Mar Nero. E hanno sviluppato armi innovative, soprattutto droni, per contrastare le forze russe. La loro è una forza combattente con la volontà e l’abilità di vincere (…) Se la Russia trionferà, le forze di Putin si avvicineranno più che mai ai nostri alleati dell’Organizzazione del Trattato del Nord Atlantico. “Un attacco a uno è un attacco a tutti” significa che se Putin invaderà un alleato della Nato, verremo in suo aiuto, come i nostri alleati della Nato hanno fatto per noi dopo gli attacchi dell’11 settembre. Dovremmo inviare subito il nostro sostegno all’Ucraina, per impedire a Putin di invadere i nostri alleati della Nato e per assicurarci che non attiri le truppe statunitensi in una futura guerra in Europa. Se il Congresso approva gli aiuti militari per l’Ucraina e Israele, non emetteremo assegni in bianco. Invieremo equipaggiamenti militari dalle nostre scorte, poi useremo il denaro autorizzato dal Congresso per ricostituire tali scorte, acquistando da fornitori americani. Ciò include i missili Patriot prodotti in Arizona, i missili Javelin prodotti in Alabama e i proiettili di artiglieria prodotti in Pennsylvania, Ohio e Texas. Investiremmo nella base industriale americana, compreremmo prodotti americani realizzati da lavoratori americani, sosterremmo posti di lavoro in quasi 40 Stati e rafforzeremmo la nostra sicurezza nazionale. Aiuteremmo i nostri amici e allo stesso tempo aiuteremmo noi stessi”.
Quanto al pacchetto di aiuti bloccato alla Camera , lo speaker della stessa, Johnson, ha annunciato che “I progetti di legge per gli aiuti a Ucraina, Israele e Taiwan, insieme a un quarto con “altre misure per affrontare Russia, Cina e Iran” saranno pubblicati più tardi, nel corso della giornata e che “la Commissione per il Regolamento della Camera pubblicherà anche il testo di un disegno di legge separato sulla sicurezza delle frontiere e il voto sull’approvazione finale si terrà sabato sera”.
Intanto, il Governo tedesco ha lanciato una nuova iniziativa per fornire all’Ucraina ulteriori attrezzature di difesa aerea. A tal fine, la ministra degli Esteri Baerbock e il ministro della Difesa Pistorius hanno contattato i partner della Nato e dell’Unione Europea, nonché Paesi terzi, facendo sapere , tramite un portavoce: “Tale iniziativa , mira a fornire all’Ucraina un supporto di difesa aerea ancora maggiore nel più breve tempo possibile, ed è necessario esaminare nuovamente e seriamente se siano disponibili altri sistemi che possano essere messi a disposizione dell’Ucraina in tempi rapidi, in quanto le consegne immediate sono ora necessarie”.
Nella giornata di ieri, il cancelliere tedesco Scholz ha tenuto a Pechino un incontro con il Premier cinese Li Qiang e con il Presidente Xi Jinping, nel quale è emerso che : “La Cina incoraggia e sostiene tutti gli sforzi che contribuiscono alla risoluzione pacifica della crisi e sostiene la convocazione, a tempo debito, di una conferenza di pace internazionale riconosciuta da Russia e Ucraina, con pari partecipazione di tutte le parti e un’equa discussione di tutte le opzioni di pace”.
Il Presidente cinese Xi Jinping ha anche esposto quattro principi per evitare l’escalation della guerra: “È necessario dare maggiore priorità alla pace e alla stabilità invece di perseguire i nostri interessi egoistici. Inoltre, dovrebbero essere compiuti maggiori sforzi per alleviare la situazione invece di aggiungere benzina sul fuoco. In terzo luogo, sono necessarie le condizioni per il ripristino della pace e maggiori sforzi per ridurre gli impatti negativi sull’economia globale a beneficio della stabilità delle catene industriali e di fornitura globali”.
Tuttavia, mentre la Camera bassa del Parlamento svizzero ha escluso di aderire a una task force internazionale per l’applicazione di sanzioni economiche contro la Russia, il Governo della Cina, dopo che il cancelliere tedesco Scholz ha dichiarato che Pechino avrebbe sostenuto la Conferenza di Pace organizzata per il 15 e 16 giugno dalla Svizzera in Ucraina, ma senza la presenza della Russia, alla domanda se Pechino avrebbe spinto Mosca a parteciparvi , il portavoce del ministero degli Esteri cinese Lin Jian ha dichiarato: “Per quanto ne so, questa riunione è ancora in corso di preparazione e resta molto lavoro da fare”.
A Capri, nel frattempo, è in corso la riunione dei ministri degli Esteri del G7, guidata dall’Italia e dal ministro Tajani. Secondo una fonte vicina ai lavori, citata dall’Ansa, il G7 vorrebbe “accelerare sulla consegna di sistemi di difesa aerea all’Ucraina. La questione sarà uno dei temi” sul tavolo della riunione dei capi delle diplomazie dei 7 Grandi, insieme alla questione di come fornire maggiore difesa aerea a Kiev”.
Tornando agli attacchi russi sull’Ucraina, nella notte scorsa, vi è stato un attacco all’aeroporto militare russo di Dzhankoy, in Crimea. Secondo il canale Telegram, Crimean wind, sarebbero circa 30 i soldati russi rimasti uccisi e circa 80 , quelli feriti. L’aeroporto militare è un hub logistico attraverso cui vengono rifornite le truppe russe nelle regioni di Kherson e Zaporizhzhia e il deposito di missili Zircon e S-300, collocato dentro l’aeroporto, sarebbe stato distrutto.
Infine, secondo Rbc-Ucraina , che cita fonti dei servizi speciali, droni dell’intelligence militare ucraina avrebbero attaccato la fabbrica di aerei Gorbunov a Kazan, nel Tatarstan, a Est di Mosca, dove vengono prodotti e riparati i bombardieri strategici Tu-22M e Tu-160M.
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