di Federica Marengo lunedì 15 aprile 2024
-Nella 765° giornata di guerra in Ucraina, Kiev ha continuato ad arginare le spinte offensive di Mosca, che avanza sul fronte orientale, tanto che la Difesa ucraina definisce la situazione in quel distretto “tesa”. Lo stesso Presidente russo Putin ha rivendicato i successi registrati a Kupyansk, città chiave della Regione di Kharkiv.
“Tesa”, la situazione anche nel Donbass, dove, secondo quanto dichiarato dal ministro della Difesa ucraino Umerov, i russi , “in superiorità numerica”, starebbero tentando di sfondare e conquistare Chasiv Yar, in quanto, come sostenuto dal comandante delle forze armate ucraine, “le truppe di Mosca avrebbero ricevuto l’ordine di espugnare quest’ultima entro il 9 maggio data importante dell’anno per il Presidente Putin e per il popolo russo nella quale si celebra la vittoria della Russia sulla Germania nazista”.
Infine, colpite dalle forze russe, anche: Siversk, nella regione di Donetsk, dove 4 civili sono stati uccisi, Dnipro, dove 2 persone sono rimaste uccise e 16 ferite e , sul fronte meridionale, Zaporizhzhia, attaccata 400 volte in 24 ore, dove una donna sarebbe stata uccisa. A proposito di Zaporizhzhia, lo Stato maggiore delle forze armate ucraine, citando dati di intelligence, sostiene che “I terroristi russi effettueranno una provocazione ‘false flag’ presso la centrale nucleare”.
Tutto ciò, mentre Mosca ha reso noto di aver abbattuto un drone ucraino sulla città di Krasnodar e una fregata della Marina russa, equipaggiata con missili ipersonici, è entrata nel Mar Mediterraneo, attraverso il Canale di Suez, come parte di un’esercitazione programmata.
Intanto, il Presidente ucraino Zelensky, che , in queste ore ha sostituito il numero due del Consiglio di Sicurezza e ha nominato un nuovo vice capo di gabinetto, ha rivolto al Congresso USA l’ennesimo appello a votare il pacchetto di aiuti militari, “atteso da mesi”, sottolineando che “non c’è più tempo da perdere”.
Inoltre, sempre il Presidente Zelensky ha sottolineato che : “Gli aiuti militari all’Ucraina sono limitati, mentre la Russia continua ad avere accesso a componenti critici necessari per produrre missili e droni. Ogni missile che punta all’Ucraina contiene almeno decine di componenti elettronici e chip forniti da aziende di altri Paesi e importati attraverso il territorio dei vicini della Russia. Tutto ciò deve e può essere fermato. Le sanzioni contro Mosca vengono ancora aggirate”.
In ultimo, Zelensky, ha condannato l’attacco iraniano a Israele, rimarcando l’importanza dello scudo aereo e dei sistemi di difesa aerea nel salvare vite ed ,evidenziando: “Noi conosciamo molto bene l’orrore di questi attacchi da parte dei russi che utilizzano gli stessi droni Shaed; droni che la Repubblica islamica fornisce in gran quantità alle forze di Mosca”.
Proprio in merito agli aiuti militari dagli USA, secondo i media , il Presidente Biden avrebbe avuto un incontro virtuale con il leader della maggioranza democratica al Senato, Schumer, con quello della minoranza repubblicana McConnell, con lo speaker della Camera Johnson e con il leader della minoranza dem alla Camera, Jeffries, per “discutere dell’attacco senza precedenti dell’Iran contro Israele”. In tale contesto, quindi, Biden avrebbe parlato “dell’urgente necessità che la Camera approvi il prima possibile la legge sulla sicurezza nazionale, che dispone i nuovi aiuti a Ucraina, Israele e Gaza”.
Il ministro degli Esteri ucraino ,Kuleba, invece, in un’intervista all’emittente ucraina TSN, ha fatto sapere che chiederà “a porte chiuse” ai partner occidentali di Kiev di cedere in affitto i sistemi di difesa aerea Patriot all’Ucraina, spiegando: “Quando ci sederemo a porte chiuse, dirò ai miei partner: ‘Miei cari, quello che volete. Se volete affittarli, lasciate che li affittiamo. Se volete che il vostro confine sia protetto, siamo d’accordo. Ma dateli all’Ucraina. La decisione da parte dei partner di Kiev non è stata ancora approvata”.
Poi, in una conferenza stampa congiunta con l’omologo norvegese Espen Barth Eide,Kuleba ha incassato la partecipazione della Norvegia alla coalizione internazionale per fornire a Kiev F-16, di cui fanno parte al momento Danimarca e Paesi Bassi.
Dal Canada, poi, arriveranno entro l’estate 450 droni.
La Germania, invece, ha annunciato che invierà a Kiev un nuovo sistema Patriot per la difesa antiaerea e che sarebbe in trattativa per l’invio di nuovi missili Iris-T.
A proposito di Germania, il Cancelliere tedesco Scholz sarà domani a Shangai per incontrare il presidente Xi Jinping e il Premier Li Qiang. Scholz, come da lui stesso dichiarato, “metterà in guardia la Cina dal sostegno militare alla Russia”, sottolineando che “La Russia sta conducendo una guerra di conquista contro l’Ucraina”, e insistendo sul fatto “che nessuno debba contribuire a garantire il successo di questa guerra”. Quindi, inviterà tutti a “non aggirare le sanzioni” a “non consegnare armi, compreso i beni che possono essere utilizzati sia per scopi civili che militari”.
Restando nell’ambito degli alleati UE, l’Alto rappresentate dell’Unione europea per gli Affari esteri e la politica di sicurezza, Borrell, in un post pubblicato sul sito web del Servizio europeo per l’azione esterna (Eeas), in occasione dell’uscita del suo nuovo libro , ha scritto: “Con la guerra che la Russia sta conducendo contro l’Ucraina abbiamo visto un ritorno di rivalità territoriali e un uso della forza militare violenta in Europa che avevamo intellettualmente respinto. In un momento in cui il coinvolgimento americano in Europa sta diventando meno certo, questa guerra rappresenta una minaccia esistenziale per l’Ue. Se Putin riuscirà a distruggere l’indipendenza dell’Ucraina, non si fermerà qui. Se prevarrà, nonostante il chiaro sostegno all’Ucraina da parte degli europei e dell’opinione pubblica statunitense, ciò invierà un segnale pericoloso sulla nostra capacità di difendere ciò in cui crediamo. L’Ue si trova di fronte alla necessità di cambiare l’intero paradigma della difesa europea. Dobbiamo assumerci la nostra responsabilità strategica e diventare capaci di difendere l’Europa da soli, costruendo un forte pilastro europeo all’interno della Nato. E dobbiamo fare questo salto in avanti in un periodo di tempo molto breve. Non perché intendiamo andare in guerra. Al contrario: vogliamo prevenirlo avendo i mezzi per scoraggiare in modo credibile qualsiasi aggressore”.
In ultimo, Borrell ha reso noto, tramite il suo blog, che l’UE, nonostante i progressi compiuti in questo settore, “continua ad avere problemi con la fornitura di munizioni sufficienti all’Ucraina e con la qualità delle nuove tecnologie militari” e che “si appresta ad affrontare sfide qualitative significative nelle nuove tecnologie militari come i droni o l’intelligenza artificiale”.
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