di Federica Marengo venerdì 29 marzo 2024
Notte di bombardamenti con missili russi sulle centrali termiche dell’Ucraina: a darne notizia, il comandante dell’aeronautica, Mykola Oleschuk. La Difesa ucraina, infatti, ha reso noto di aver abbattuto 84 obiettivi su 99 e che le truppe del Cremlino hanno attaccato con 60 droni, 3 missili aerobalistici X-47M2 Kinzhal, 2 missili balistici Iskander-M, 9 missili aerei guidati X-59, 4 missili da crociera Iskander-K, 21 missili da crociera X-101-X-555. Secondo quanto comunicato dal ministero dell’Energia, “Le centrali termiche e idroelettriche nelle regioni centrali e occidentali sono state danneggiate”.
Esplosioni e spari, poi ,sono stati uditi nei pressi della centrale nucleare di Zaporizhzhia, e il direttore generale dell’Agenzia internazionale per l’energia atomica (Aiea), Rafael Grossi ,a tal riguardo, in un comunicato pubblicato sul sito dell’Agenzia, ha dichiarato: “Il conflitto continua a mettere in pericolo la sicurezza nucleare in Ucraina. Vi sono rischi dovuti alle attività militari in corso nei pressi della centrale nucleare di Zaporizhzhia, allarmi di raid aerei e bombardamenti che mettono fuori uso l’energia elettrica in diversi siti. Da più di due anni ormai la sicurezza nucleare in Ucraina è in costante pericolo. Restiamo determinati a fare tutto il possibile per contribuire a ridurre al minimo il rischio di un incidente nucleare che potrebbe danneggiare le persone e l’ambiente non solo in Ucraina. Alla centrale di Zaporizhzhia , gli esperti dell’Aiea distanza sul posto hanno continuato a sentire esplosioni ogni giorno nell’ultima settimana, a diverse distanze dall’impianto; diverse volte i suoni sembravano provenire da vicino al sito, presumibilmente dal fuoco di artiglieria in uscita, e nelle vicinanze si è sentito il fuoco di armi leggere”.
Inoltre, dopo i massicci attacchi russi, l’operatore nazionale ucraino, Ukrenergo, ha annunciato l’introduzione di interruzioni elettriche di emergenza in tre regioni del Paese: Dnipropetrovsk (centro-sud), Zaporizhzhia (sud) e Kirovograd (centro), cui si è aggiunta anche Odessa.
Il Presidente ucraino Zelensky ha così commentato tali attacchi: “I terroristi russi hanno attaccato ancora una volta il settore energetico ucraino e le centrali idroelettriche di Kaniv e del Dniester sono diventati obiettivi del nemico. Il Paese terrorista vuole che si ripeta il disastro ecologico nella regione di Kherson. Ma ora non solo l’Ucraina è minacciata, ma anche la Moldavia. L’acqua non si fermerà davanti ai posti di frontiera, così come non si fermerà la guerra russa, se non verrà fermata insieme e in tempo in Ucraina. A causa dell’intensità dei bombardamenti russi, è necessario rifornire le scorte più rapidamente. Ho dato l’incarico di rafforzare il lavoro con i partner. Contiamo sulla loro rapida reazione”.
Sempre Zelensky, in un post pubblicato su Telegram, in chi ha ripreso un’ intervista rilasciata alla Cbs, ha scritto: “L’Ucraina non è ancora forte come potrebbe essere. Dobbiamo essere in grado di operare sul campo di battaglia. Per farlo, abbiamo bisogno di due cose: i sistemi Patriot che gli Stati Uniti possono fornirci e la parità nell’artiglieria. Con i sistemi Patriot, libereremo il cielo e i nostri ragazzi andranno avanti”.
La Difesa ucraina, ha poi fatto sapere di aver abbattuto 58 droni e 26 missili russi su tutto il Paese.
Sul fronte russo, invece, il governatore di Belgorod, ha reso noto che un drone ucraino ha colpito un edificio residenziale, uccidendo un civile e ferendone due e che tra i feriti vi è anche la moglie della vittima, mentre la Difesa russa ha comunicato di aver abbattuto 15 bersagli aerei ucraini lanciati sempre sulla città.
Da Mosca, poi, all’indomani delle dichiarazioni del Presidente russo Putin ,il quale ha affermato che eventuali “aerei da guerra F-16 che venissero utilizzati da Kiev contro la Russia, sarebbero colpiti dalle forze di Mosca anche se si trovassero in aeroporti Nato, in quanto “obiettivi legittimi”, il ministro degli Esteri russo Lavrov ha respinto il piano di pace dell’Ucraina, affermando che “E’ inutile chiedere a Mosca di ritirare le sue truppe dalle aree attualmente occupate”.
L’omologo ucraino, il ministro degli Esteri, Kuleba, invece, in visita in India, per rafforzare i legami bilaterali e la cooperazione con Nuova Delhi, che considera la Russia un alleato storico dalla Guerra Fredda, ha avuto un colloquio con il suo omologo indiano, al termine del quale ha scritto su X e ha rilasciato un’intervista alla New Delhi Television, in cui ha sottolineato.: “L’India e l’Ucraina sono stati amici tradizionali, ma credo che possiamo e dobbiamo fare molto di più, non solo nell’interesse delle nostre nazioni, ma anche nell’interesse dello sviluppo globale e dell’architettura della sicurezza. Vogliamo discutere la formula di pace di Kiev durante la permanenza a Nuova Delhi e vogliamo incoraggiare l’India a svolgere un ruolo maggiore nel contribuire a porre fine alla guerra della Russia in Ucraina. L’India può svolgere un ruolo molto importante nel riunire più nazioni del Sud globale. L’India potrebbe essere particolarmente utile grazie alle sue strette relazioni con la Russia. Significa che l’India può influenzare il modo in cui la Russia si comporta. Le relazioni di Nuova Delhi con Mosca si basano sul passato, mentre quelle con l’Ucraina hanno più futuro”.
All’ONU, secondo quanto riportato dalla Bbc, la Russia ha posto il veto nel Consiglio di sicurezza su un gruppo di esperti delle Nazioni unite che da anni monitora le sanzioni contro la Corea del Nord, in difformità rispetto agli altri 13 membri che hanno votato a favore e alla Cina che si è astenuta. Dal 2006 il Consiglio di Sicurezza dell’Onu ha imposto una serie di sanzioni a Pyongyang per il suo programma di armi nucleari e il Comitato aveva il compito di monitorare l’applicazione di tali sanzioni. Il blocco della Russia ha quindi suscitato la condanna di USA, Regno Unito, Corea del Sud e di altri alleati occidentali .
La scorsa settimana il suddetto Comitato aveva affermato di star indagando sulle notizie secondo le quali la Russia avrebbe violato le regole acquistando armi nordcoreane da utilizzare in Ucraina.
In merito, il ministro degli Esteri ucraino Kuleba ha dichiarato , tramite social , che “Il veto della Russia equivale a una dichiarazione di colpevolezza per l’uso di armi nordcoreane nella guerra”.
Intanto, a fronte del pesante attacco russo all’Ucraina nella notte, la Polonia ha fatto decollare i suoi aerei e quelli alleati, avvertendo : “Questa notte c’è stata un’intensa attività da parte dell’aviazione a lungo raggio della Federazione Russa, associata ad attacchi missilistici su obiettivi situati nel territorio dell’Ucraina. Sono state avviate tutte le procedure necessarie per garantire la sicurezza dello spazio aereo polacco”.
Nelle ultime 24 ore ,gli Eurofighter dell’Aeronautica Militare italiana, schierati nella Task Force 4th Wing, operativa nella base polacca di Malbork, hanno effettuato una doppia intercettazione di aerei russi nel Mar Baltico. Una volta identificati i velivoli, gli F-2000 italiani hanno fatto rientro nella base di Malbork.
Proprio il Premier polacco, Tusk, in un’intervista a La Repubblica, ha dichiarato: “La guerra in Europa è “reale” e siamo entrati in un’era “prebellica”. Non voglio spaventare nessuno, ma la guerra non è più un concetto del passato. È reale, è già iniziata più di due anni fa. La cosa più preoccupante è che ogni scenario è possibile. E’ la prima volta dal 1945 che ci troviamo in una situazione del genere. So che sembra devastante, soprattutto per i più giovani, ma dobbiamo abituarci mentalmente all’arrivo di una nuova era. È l’era prebellica. Non sto esagerando. Sta diventando ogni giorno più evidente. Rispetto a un’eventuale sconfitta dell’Ucraina nel conflitto con Mosca, abbandoniamo i ‘se’. Il nostro obiettivo principale deve essere quello di proteggere l’Ucraina dall’invasione russa e di tutelare la sua indipendenza e integrità. Il destino dell’Ucraina è soprattutto nelle nostre mani. Non mi riferisco alla sola Polonia o all’Ue, ma all’intero Occidente”.
In Romania, sempre dopo i raid russi sull’Ucraina della scorsa notte, il ministero della Difesa rumeno ha annunciato di “aver avviato un’indagine a seguito del ritrovamento sul territorio di frammenti che sembrano appartenere a un drone”.
Quanto all’attentato al Crocus City Hall , a Mosca della scorsa settimana, nel quale sono morte 143 persone, mentre uno dei presunti attentatori ha presentato ricorso contro l’arresto al tribunale Basmanny , il portavoce del partito di governo turco Akp, ha affermato che tale attentato “Non sarebbe stato possibile senza il sostegno di servizi segreti stranieri”, in quanto, “ l’Isis non è in grado di portare avanti da solo un’organizzazione del genere. Tali azioni hanno uno sponsor”.
Secondo Ria Novosti, che cita fonti di sicurezza locali, nove persone sospettate di avere contatti con gli autori dell’attacco di Mosca e con l’Isis sarebbero state arrestate in Tagikistan. Sempre secondo Ria Novosti, il Comitato investigativo russo starebbe indagando per accertare se i servizi speciali ucraini siano coinvolti nell’organizzazione e sul finanziamento dell’attacco.
Infine, da Bruxelles, la Presidente del Parlamento Europeo, Metsola, in un colloquio con Il Corriere della Sera, in merito all’ allargamento dell’Ue, che potrebbe arrivare a 35 Stati membri, includendo Ucraina, Moldavia, Georgia e Balcani Occidentali, ha detto: “È una discussione che abbiamo avuto in questi cinque anni già prima della guerra nella Conferenza sul futuro dell’Europa. Per me che vengo da Malta l’allargamento quest’anno celebriamo i 20 anni è sempre un progetto di successo. Ma anche l’Ue si deve riformare se vuole funzionare a 32, 33 o 35 Paesi. Però servono la volontà politica e il coraggio”.
Dagli USA, invece, la direttrice del Wall Street Journal, nel primo anniversario della detenzione in Russia del suo reporter ,Gershkovich, ha sollecitato la liberazione del giornalista.
A tal riguardo, il Presidente USA, Biden ha dichiarato: “Continueremo a lavorare ogni giorno per garantire il suo rilascio. Continueremo a denunciare e a imporre costi per i terribili tentativi della Russia di utilizzare gli americani come merce di scambio. E continueremo a resistere con forza a tutti coloro che cercano di attaccare la stampa o di prendere di mira i giornalisti, i pilastri della società libera. Un impegno esteso anche a tutti gli americani tenuti ostaggi o ingiustamente detenuti all’estero”.
©Riproduzione riservata