di Federica Marengo venerdì 15 marzo 2024
-Nella 734° giornata di guerra in Ucraina, continua a far discutere gli alleati di Kiev la proposta del presidente francese Macron di inviare truppe della Nato nel Paese. L’Italia, infatti, con il vicepremier e ministro degli Affari Esteri Tajani, ha escluso l’invio di soldati italiani a Kiev, dichiarando in un’intervista rilasciata al giornalista e conduttore Bruno Vespa ,al salone LetExpo di Verona: “Credo che la Nato non debba entrare in Ucraina e mi auguro che non accada che un Paese vada a combattere lì. Entrare e fare guerra alla Russia significa rischiare la Terza guerra mondiale”.
Tuttavia, il cancelliere tedesco Scholz ha ricevuto presso la Cancelleria di Berlino il presidente francese Macron, con cui ha avuto un colloquio prima del trilaterale con il premier polacco Tusk, nell’ambito del “Triangolo di Weimar”, al termine del quale i tre leader hanno tenuto una conferenza stampa congiunta, nella quale il presidente Macron ha detto: “Siamo uniti, determinati e condividiamo la stessa lucidità di continuare a sostenere l’Ucraina e mai lasciar vincere la Russia. Condividiamo la stessa lettura della situazione in Ucraina, siamo in un momento grave, si apre un’epoca nuova e noi saremo pronti per l’appuntamento”.
Il cancelliere tedesco Scholz , annunciando una coalizione degli alleati dell’Ucraina sulle armi a lungo raggio, ha dichiarato: “L’Ucraina sarà sostenuta “as long as it takes” (“per tutto il tempo necessario”). Francia, Polonia e Germania lavoreranno a stretto contatto. Ieri ho avuto una lunga presentazione con il presidente ucraino Volodymyr Zelenski e abbiamo discusso della situazione degli aiuti militari. Zelensky, sa che può contare su di noi”.
Il premier polacco Tusck, invece, ha sottolineato: “L’incontro di oggi dimostra chiaramente che alcune voci maligne che parlano di differenze tra le capitali europee sono molto esagerate. Oggi abbiamo parlato con una sola voce, soprattutto della sicurezza del nostro continente”.
A Berlino , si è recato anche il presidente del Consiglio europeo, Michel, per incontrare il cancelliere tedesco Scholz, in vista del vertice dei leader Ue in programma il 21 e 22 marzo a Bruxelles. Questi ha scritto via social: “ L’Ue è determinata ad assumersi maggiori responsabilità per la propria sicurezza e difesa. L’impegno della Germania e la sua Zeitenwende (svolta epocale) negli ultimi anni sono stati cruciali. La nostra determinazione è ferma nel continuare a sostenere l’Ucraina per tutto il tempo necessario”.
Intanto, mentre il colosso petrolifero russo Lukoil ha annunciato che il vicepresidente della società, “è morto improvvisamente” (si tratta del quarto dirigente morto in due anni) da Mosca , tramite il direttore dei servizi segreti esteri (SVR) russi, Sergei Naryshkin, è arrivata la risposta alla proposta del presidente Macron di inviare contingenti militari in Ucraina. Naryshkin, infatti, ha detto: “Il presidente francese Emmanuel Macron ha “folli sogni paranoici” sulla guerra in Ucraina, di cui dovrebbe liberarsi”, mentre il portavoce del Cremlino, Peskov, ha sottolineato: “La Francia, è stata trascinata nel conflitto in Ucraina ed è pronta ad aumentare il suo coinvolgimento”.
Sempre a Mosca e nelle Regioni ucraine controllate dalla Russia e, dichiarate annesse da settembre 2022, sono in corso da ieri sera e, fino a domenica, le elezioni presidenziali. Tre, gli sfidanti del presidente uscente Putin, sostenuto da Russia Unita: Nikolay Karitonov, candidato del Partito Comunista (Kprf), Leonid Slutsky, candidato del partito Liberal-democratico, dello storico leader Vladimir Zhrinovsky, e Vladislav Davankov, uomo d’affari , in politica dal 2020, tutti e tre già in Parlamento e parte dell’opposizione.
Il presidente russo Putin ha votato in modalità online e la Commissione elettorale centrale, citata dall’altra agenzia Ria Novosti, ha reso noto che “L’affluenza alle urne nel primo giorno di voto per le elezioni presidenziali in Russia è stata del 27% alle 19:10, ora di Mosca (le 17.10 in Italia)” e che “Quasi 2,6 milioni di russi hanno votato finora, mentre più di 2,5 milioni di persone hanno votato online”.
A tal proposito, la commissione elettorale locale di Kherson, ha fatto sapere che “Le truppe di Kiev hanno bombardato due seggi per le presidenziali nella parte della regione di Kherson occupata dai russi”, aggiungendo che in uno dei due seggi, a Brilevka, vi sono dei feriti.
Inoltre, secondo il giornale francese Le Monde, che cita le autorità locali, 13 persone sarebbero state arrestate in Russia, nel primo giorno delle elezioni presidenziali, per aver danneggiato i seggi elettorali o tentato di incendiarli.
Il vicepresidente della Commissione elettorale centrale, Nikolai Bulaev, ha dichiarato al riguardo, chiedendo “pene dure”: “ Sono passati dalla lotta per il potere con metodi costituzionali alla lotta per il potere attraverso il terrorismo”.
Al riguardo, il presidente russo Putin ha affermato: “Gli attacchi di Kiev contro la Russia non resteranno impuniti. L’Ucraina non riuscirà a rovinare le elezioni presidenziali russe. Secondo Putin, il 95% degli attacchi ucraini sono stati respinti dalle difese aeree russe”.
Poi, parlando a una riunione del Consiglio di sicurezza russo, ha detto: “Come sapete, nel nostro Paese sono cominciate le elezioni presidenziali in conformità con la Costituzione russa. Nel tentativo di interrompere il processo elettorale e di intimidire le persone, almeno nelle aree di confine con l’Ucraina, il regime neonazista di Kiev sta cercando di mettere in atto una serie di azioni criminali armate dimostrative. Ho chiesto al ministro della Difesa Serghei Shoigu di fare rapporto al Consiglio sulla situazione degli attacchi ucraini nelle regioni di frontiera”.
Il portavoce del Cremlino, Peskov, invece, ha sottolineato: “Con l’intensificazione degli attacchi sulle regioni russe di confine, l’Ucraina cerca di gettare un ombra sulle elezioni e di destabilizzare la situazione”.
Poi, in merito alle dichiarazioni del presidente Putin sulla possibilità di ricorrere all’atomica in caso di minaccia esistenziale per la Russia, Peskov ha precisato che “Il presidente non ha minacciato l’uso dell’arma nucleare”.
Il portavoce del segretario generale dell’Onu , Guterres ha fatto sapere che quest’ultimo “ha condannato gli sforzi di Mosca di tenere le elezioni presidenziali nelle zone dell’Ucraina occupate dalle truppe russe”, sottolineando che “il tentativo di annessione illegale di quelle regioni non ha alcuna validità secondo il diritto internazionale.
Da Bruxelles, invece, un alto funzionario Ue ha annunciato che “Il segretario di Stato americano Antony Blinken prenderà parte, in collegamento, al Consiglio Affari Esteri di lunedì”, spiegando che “saranno due i temi principali della riunione dei ministri degli Esteri dei 27, la guerra in Ucraina e il conflitto in Medio Oriente. Al vertice saranno presenti inoltre il ministro degli Esteri ucraino Dmytro Kuleba e David O’Sullivan, inviato dell’Ue sulle sanzioni alla Russia. Ci attendiamo un accordo politico sulle nuove sanzioni contro la Russia legate alla morte di Navalny e alla situazione dei diritti umani nel Paese. Lunedì mattina, è attesa una dichiarazione dell’Alto rappresentante per la Politica Estera Josep Borrell e i 27 Paesi membri sulle elezioni che si stanno tenendo in Russia”.
Sul fronte Iran , i leader del G7, hanno diffuso una nota in cui hanno evidenziato: “Siamo estremamente preoccupati per le notizie secondo cui l’Iran sta valutando la possibilità di trasferire missili balistici e la relativa tecnologia alla Russia, dopo aver fornito al regime russo droni che vengono usati in incessanti attacchi contro la popolazione civile in Ucraina. Chiediamo all’Iran di astenersi dal farlo, poiché ciò contribuirebbe alla destabilizzazione regionale e rappresenterebbe un sostanziale incremento materiale del suo sostegno alla guerra della Russia. In caso contrario, siamo pronti a rispondere rapidamente e in modo coordinato, anche con nuove e significative misure”.
Sul campo, nel frattempo, sale in numero dei morti e dei feriti nell’ultimo attacco russo su Odessa, secondo il governatore regionale sarebbero 20 le persone rimaste uccise e 75 i feriti.
Il presidente ucraino Zelensky, via Telegram, ha commentato l’accaduto, evidenziando: “Sono grato a tutti coloro che stanno sostenendo le persone e salvando vite umane. Sono grato a tutti i poliziotti, al Servizio di Emergenza dello Stato, ai medici, ai volontari e ai servizi di pubblica utilità. Ho dato istruzioni alle autorità regionali di sostenere pienamente tutte le vittime. Le nostre Forze di Difesa faranno di tutto per far sì che gli assassini russi sentano la nostra giusta reazione. Ringrazio tutti coloro che lavorano per il nostro Paese e il nostro popolo. Ringrazio tutti coloro che combattono per l’Ucraina! Gloria all’Ucraina!”.
Il ministro degli Esteri Kuleba, invece, riferendo di un colloquio avuto con il segretario generale della Nato, Stoltenberg, ha fatto sapere su X: “Ho parlato con Jens Stoltenberg per ringraziarlo dei suoi sforzi personali per garantire il sostegno della Nato all’Ucraina. Ho sottolineato l’importanza di raddoppiare gli sforzi internazionali per aumentare e accelerare le forniture di armi e munizioni all’Ucraina. Abbiamo coordinato le posizioni in vista della riunione del Consiglio Nato-Ucraina di aprile. L’Ucraina accoglie con favore gli sforzi volti ad aumentare il ruolo della Nato nel fornire all’Ucraina tutto ciò di cui ha bisogno per respingere l’aggressione russa”.
A proposito di aiuti militari a Kiev, stamane, la Commissione Europea ha fatto sapere di “aver stanziato i 500 milioni di euro previsti dalla legge a sostegno della produzione di munizioni (ASAP), che consentirà all’industria europea della difesa di aumentare la propria capacità di produzione di munizioni fino a 2 milioni di proiettili all’anno entro la fine del 2025”.
Bruxelles, ha quindi spiegato: “La Commissione ha selezionato 31 progetti per aiutare l’industria europea ad aumentare la produzione e la prontezza delle munizioni. L’Italia è presente con le aziende Simmel Difesa e Bachieri&Pellagri nell’ambito dell’aumento della produzione delle polveri. I progetti selezionati riguardano cinque aree: esplosivi, polveri, proiettili, missili e certificazione di collaudo e ricondizionamento. “L’ASAP – nota la Commissione – si concentra sulla polvere e sugli esplosivi, che rappresentano i colli di bottiglia per la produzione di munizioni e vi destinerà circa tre quarti del programma”. Il piano sosterrà progetti che aumentano la capacità produttiva annuale di oltre 10.000 tonnellate di polvere e di oltre 4.300 tonnellate di esplosivi. A fine 2024 la produzione, grazie agli interventi, sarà in grado di salire all’interno dell’Ue (più Norvegia) a 1,5-1,7 milioni di pezzi da 155 millimetri. La Commissione ha poi lanciato anche il programma di lavoro per lo strumento per il rafforzamento dell’industria europea della difesa attraverso appalti comuni (EDIRPA) e il quarto programma di lavoro annuale del Fondo europeo per la difesa (FES), con i relativi progetti di lavoro. Insieme questi programmi hanno un budget di quasi 2 miliardi di euro. I passi odierni verso il rafforzamento della base tecnologica e industriale della difesa europea vengono compiuti sulla scia dell’adozione della prima Strategia industriale di difesa europea (EDIS) e della relativa proposta di un Programma industriale di difesa europeo (EDIP)”.
Sul fronte russo, il governatore di Belgorod , Gladkov, ha reso noto che “È salito ad almeno due morti e cinque feriti il bilancio dei bombardamenti ucraini”.
Colpita anche la Regione di Donetsk e di Kaluga dove , secondo Mosca e la sua Difesa, sono stati almeno 4 i droni ucraini abbattuti.
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